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Autore: valelalelalina    06/01/2021    3 recensioni
«Il punto, allora, era che avevi dei piani su di me nel tuo letto?» chiede Draco e un angolo della bocca si arriccia verso l'alto.
Harry non ha la minima idea di come quel dannato damerino serpeverde possa semplicemente uscirsene con una cosa del genere, passando dal rivolgergli l’espressione più truce del suo personale repertorio a quella più indecente.. e nel mentre, fargli avvertire difficoltà a respirare.
«Io-» dice Harry scuotendo la testa. «Non era nemmeno questo il punto fondamentale, ma è davvero un buon punto.»
«Lo credo anch'io» conviene Draco accarezzandogli un fianco languidamente. «A volte ci arrivi anche tu..»
AFTER: SESSO E...COMPLICAZIONI.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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MUTANDE, CAFFE’ E DRACO!.

 

 

Harry si sveglia nel suo letto. E’ intontito e frastornato e questa, per un momento, sembra l’unica cosa che riesce a registrare per un buon quarto d’ora;

Questo, fino a quando poi il suo cervello, in un moto di intraprendenza mattutina, che decisamente non gli appartiene, non decide di carburare il minimo indispensabile a fargli notare altri tre piccoli, ma importanti particolari:

E’ nudo, come prima cosa, il che non è propriamente una cosa insolita. La stoffa leggermente ruvida e pesante delle lenzuola azzurre gli sfrega contro la pelle delle gambe e quella più morbida e leggera del coprimaterasso, invece, gli sfiora le natiche.

Odora di sesso, il che, neanche in questo caso è del tutto insolito. Harry ricorda chiaramente di aver fatto sesso la sera prima.

Entrambe le due prime constatazioni, sommate, comunque, lo portano dritto dritto fino alla terza, ultima e non per questo meno importante conclusione, che in maniera anche piuttosto scortese gli suggerisce che è solo.

Solo nel suo letto.

Anche quest’ultimo dettaglio, a conti fatti, non gli sembra poi una cosa così tanto insolita, solo che stavolta, a dispetto del trovarsi nudo e all’odorare di sesso, in un modo in cui sicuramente non è pronto ad ammettere, sia per il fatto che sembra essere ancora l’alba, sia per altri ovvi motivi che proprio sembrano sfuggirgli, gli crea comunque una specie di fastidiosa delusione.. o qualcosa di molto simile sulla sua personalissima scala emozionale.

Francamente, il giorno prima, pensava di essere stato abbastanza chiaro ed eloquente, riguardo a tutto quello.. ma viste le infauste circostanze in cui si trova, al momento, non pensa più di esserne poi così tanto sicuro.

«Okay» mormora, in libertà alla stanza, tirandosi a sedere e sfregandosi la faccia.

Qualcosa nel suo petto è più pesante del solito e una stretta alla bocca dello stomaco gli fa contorcere le budella, in maniera anche più violenta di quanto non gli si torcano già normalmente ogni volta che gli capita di ricordarsi chi è, cosa ha fatto nella vita e cosa gli altri si aspettano ancora e costantemente che lui faccia.

Harry, in genere, cerca comunque, per la maggior parte del tempo, di non dargli troppa importanza. Ed è giusto così. Ma forse il fatto che lo stia notando, in maniera accentuata proprio questa mattina, dopo essersi svegliato da solo, di nuovo, nel suo letto, magari non è poi una cosa del tutto casuale.

Una rapida occhiata alla sveglia sul comodino di fianco lo informa che sono appena le otto e dieci del mattino.

Tutto intorno, per quel poco che si sforza di muovere la testa, c’è un tale disordine e il fatto che non abbia abbastanza forza, né tantomeno abbastanza voglia di mettersi ad ispezionare l’altro lato della stanza per scoprirla irrimediabilmente vuota, è solo perché lui è un tipo incredibilmente altruista e non ha alcuna intenzione di scomodare, a quest’ora del mattino, il grande Godric Grifondoro solo per dargli modo di vergognarsi del fatto che il suo coraggioso nome venga accostato a quello di un tale codardo, come il suo.

Harry arriva a pensare, basandosi sui ricordi che ha della notte precedente su tutto quell'arrossire, su tutto quello strusciarsi contro, il ricercarsi, il mordersi.. il baciarsi languidamente e senza staccare mai le labbra le une dalle altre, che forse, in realtà quello non è stato che solo un sogno..

Eccetto che, in maniera quasi del tutto certa, in contrapposizione a tutta quella sua teoria da perfetto drammaturgo, Harry sarebbe più che disposto a giurare seduta stante e davanti al Wizengamot tutto, che il ricordo, invece, degli occhi liquidi di Draco Malfoy e della sua voce suadente che gli sussurra all’orecchio possono essere tutto, tranne che frutto di un suo stupido sogno bagnato.

Ed è per questo che, con l’immagine ben impressa di quelle iridi chiare e dell’eco di quelle promesse che certamente non erano solo parole al vento, Harry acquista, comunque, piano piano la consapevolezza di dover fare qualcosa in merito e soprattutto, la consapevolezza di quanto sia importante e impellente, al momento, il bisogno di trovare Draco e poi parlarci.. o farci qualcosa;

Perché, tutto sommato, dopo tutto quell’urlarsi contro le peggiori cattiverie e quel sussurrarsi le loro più profonde promesse d’amore, il ricordo di Draco, della sua voce impostata, dell’intenzionalità delle sue carezze, della sincerità dei suoi occhi, ad Harry proprio non riescono a suonare come una minaccia.

Merlino, ha urgentemente bisogno di trovare le mutande e non di continuare a pensare alla notte precedente.

Draco probabilmente non è andato molto lontano e il fatto che quell’aristocratico del cazzo, frequenti solo tre posti, forse quattro, sempre, non renderà difficile rintracciarlo. O Almeno così si spera.

Comincerà con la casa, che è a portata di mano.. perché ovviamente c'è dentro.. anche se pensa a prescindere che quello sarà solo un grande e colossale buco nell’acqua. L’esperienza insegna, questo da bravo auror, Harry lo sa.

Poi sicuramente andrà a cercarlo al suo appartamento a Diagon Alley, al quarto piano del San Mungo, a casa di Zabini.. e forse, come ultima spiaggia se le sue schifosissime doti da investigatore privato da quattro soldi dovessero condurlo verso il nulla più assoluto, andrà a cercarlo al Maniero.

Anche se, con il senno di poi, spera comunque di trovarlo molto prima di dover arrivare a strisciare davanti al quadro di un impettito Lucius Malfoy per domandargli, in maniera amichevole, se il suo benamato primogenito purosangue abbia, per caso, deciso di rintanarsi lì dopo averlo lasciato da solo, di nuovo, nel letto di casa sua, dopo aver scopato.

Sbuffa, alla sola idea, e trova il coraggio di guardare intorno alla stanza e quasi crede di intravedere la manica della camicia di Draco sbucare da sotto al letto.. ma è piuttosto buio lì dentro, e lui, per quel che gli riguarda potrebbe avere benissimo le allucinazioni.. o forse Draco se ne è semplicemente andato senza camicia.

E per Godric, mai possibile che davvero fosse andato così fuori di testa da doversene andare addirittura a petto nudo?

Una mano, in maniera del tutto sconclusionata, gli si schianta tra i capelli scuri. «Ho bisogno di caffè.» si ritrova ad esalare nervoso e leggermente in panico.

Il suo cervello, che già normalmente, non lavora in maniera del tutto lineare di prima mattina e prima del caffè, sembra quasi essere sul punto di cominciare a fumare.

Si alza con uno scatto, l’aria fresca gli si attacca addosso, i peli scuri si rizzano all’istante e «Mutande» ripete Harry, come promemoria, abbassando lo sguardo intontito e sfocato verso il basso.

«Mutande, Caffè e Draco» dice e statisticamente sa che molto probabilmente, si fermerà solo al punto numero uno.

Sorprendentemente dopo aver aggiunto alla lista anche gli occhiali, trovare le mutande non è poi tutta questa grande fatica.

Harry a quel punto, riesce anche a sentirsi abbastanza ottimista riguardo a tutto il resto.

Apre la porta chiusa della sua camera e si trascina lungo il corridoio ripetendosi, in mente, come un mantra i successivi due punti fondamentali della lista.

Contro ogni più rosea aspettativa, entrambi: il caffè e Draco sono sorprendentemente facili da trovare, perché sono tutti e due in cucina.

A petto nudo. Il caffè non è a petto nudo, ovviamente, solo Draco lo è, e anche Harry ha rinunciato alla maglietta, quindi qualcuno dovrebbe probabilmente mettersi addosso qualcosa, ma di sicuro non Draco.

L’auror fa un rumore che non è proprio certo che sia proprio una parola.

«Alla buon’ora, Potter!» dice Draco girandosi dai fornelli con una specie di piccolo sorriso impertinente che vuole fargli intendere di essere spazientito dal fatto che ci abbia messo tanto a svegliarsi, ma che in realtà, inesplicabilmente fa solo sentire ad Harry le ginocchia un po' molli e l’irrefrenabile bisognoso di sedersi subito. «Per Salazar e quanto russi, che problemi hai?!»

«Stai facendo delle uova» constata Harry, ignorando completamente le parole dell’altro e concentrandosi piuttosto sul profumo che gli inebria i sensi e le facoltà mentali, pure.

Non è propriamente sicuro se si tratti del profumo di Malfoy, quello che sente, o quello delle uova che sfrigolano nella padella; è certo, comunque, in ogni caso, di avere ben memorizzati in mente entrambi e che l’unico motivo per cui non riesce, al momento, a distinguere uno dall’altro è solo perché tra le mani non ha ancora la sua tazza di caffè scuro.

Il problema fondamentale però è che la caffettiera è dietro a dove sta Draco e Harry, nonostante il suo disperato bisogno di caffeina, non sa quanto muoversi sia un'opzione consigliata e accettabile al momento.

«In assenza di elfi domestici..» risponde Draco, facendo spallucce.

«Perché stai facendo delle uova?» parla di nuovo l’auror, ma in realtà vorrebbe chiedere perché sta facendo delle uova a petto nudo nella sua cucina, ma più o meno è la stessa cosa, quindi cerca di farselo andare bene comunque.

«Avevo fame?» tenta il medico, poi Harry gli vede abbassare lo sguardo, scuotere la testa e sorridere appena «..e anche perché volevo portartele a letto» tossicchia imbarazzato.

«Portarmi le uova a letto» ripete Harry senza dare intonazione alla frase, perché non sa se ha sentito male, o se ancora una volta, è molto più probabile che stia avendo un’allucinazione delle sue.

Draco sbuffa dal naso e aggrotta la fronte. «Al mattino sei più stupido del solito, Potter» dice Draco, spegnendo il fornello e distribuendo le uova sui piatti, «Sicuro di stare bene?»

Harry non risponde e piuttosto, per non rimanere lì impalato, come un’idiota all’interno della sua stessa cucina, si lascia scivolare sulla sedia più vicina.

Le uova sono, per ammissione, non male.. ma probabilmente non le migliori che Harry abbia mai mangiato, considerando alcuni pezzi di guscio erranti. Ma non lo dice comunque a Draco.

 In realtà non dice niente, e neanche Draco, tutto sommato, sembra poi così tanto intenzionato a fare conversazione.

Il serpeverde è seduto proprio accanto a lui, le loro spalle sfregano per le loro forchettate fuori sincrono in un modo che fa venire ad Harry solo una voglia matta di girarsi e dimenticarsi delle uova, delle sue stupide congetture da donnina sedotta e abbandonata e baciare Draco.

Quando il piatto è quasi vuoto, si schiarisce la gola pensa brevemente a cosa dire, perché per Godric, non riesce a capacitarsene nemmeno lui stesso del perché la stia facendo così tanto lunga.

L’ultima volta che hanno fatto colazione insieme, lui e Draco, era stato così naturale parlare e punzecchiarsi, come al solito.. molto probabilmente, però, è proprio il ricordo di quell’ultima disastrosa volta a farlo desistere dall’essere così tanto il solito idiota impulsivo e sconsiderato.

Stavolta è diverso; e sarà perché forse è stato Draco quello che si è svegliato prima, o sarà perché per una volta, nella sua vita, Harry, sta semplicemente cercando di non mandare all’aria tutto.

«Quindi» esordisce l’auror nervoso. «In realtà stavi venendo a portarmi la colazione a letto» e per l’ennesima volta constata l’ovvio perché ha passato la prima abbondante mezz’ora della sua giornata e struggersi sul fatto che Draco fosse scappato dal suo letto, e questo adesso gli sembra solo un terribile scherzo.

«Così sembra» risponde piccato Draco. «Ma solo perché questa è casa tua e mi sembrava educato condivid-»

«Non stavi pensando di scappare, in realtà?» chiede Harry, interrompendolo.

Il biondo alza lo sguardo verso di lui, gli occhi leggermente sgranati. «Ho lasciato le mie scarpe, la mia camicia e la mia bacchetta.. a cui sono parecchio affezionat-» comincia, poi sembra pensarci su e cambiare rotta. «Credevi davvero che me ne fossi andato?» lo accusa e la sua voce raggiunge un’ottava più alta.

«Io..» Harry balbetta cercando un modo per mentire alla vista dello sguardo inasprito dell’altro.. ma «..Si!» sospira e cede alla fine, perché è sostanzialmente e irrimediabilmente un’idiota.. e Draco stava solo giustamente portandogli la colazione del mattino dopo, a letto e lui è solo uno stupido, insicuro e totale idiota.

Una ruga di dissenso si forma fra le sopracciglia di Draco e Harry vorrebbe solo trovare un modo per ricominciare quella giornata in modo totalmente diverso.

 «Non ci credo..» riprende il medico incredulo. «Tu hai seriamente pensato che dopo quello che è successo ieri, io fossi davv-» continua, rincarnando la dose e sembra essere totalmente indignato e contrariato oltre che mortalmente offeso dal comportamento dell’altro.. per cui Harry, in mancanza di alternative migliori, di scuse plausibili che non lo facciano apparire più idiota di quanto non sembri già normalmente.. e di parole attentamente ponderate che non gli regalino un biglietto di sola andata all’altro regno, decide di zittirlo tirandolo più vicino per la nuca e baciandolo.

Passa meno di un battito prima che l’altro risponda, la sua bocca che si apre contro la pressione di quella dell’auror.. e per quante se ne dicano in giro, Harry pensa di essere molto più bravo ad usare la sua bocca per questo tipo di cose invece che per parole e sentimenti.

D’altronde, quella sua tattica, sembrava aver già largamente funzionato anche la sera prima.. e lui avrebbe potuto tranquillamente ricordarsene un tantino prima, se solo non si fosse ritrovato ad essere troppo impegnato a farsi venire quella sorta di esaurimento nervoso.

 Si baciano finché Harry, che è il solito maldestro, quasi cade dalla sedia tentando di avvicinarsi, staccandosi, comunque, solo quando il serpeverde lo ferma tenendogli entrambe le mani sui fianchi.

C'è una piega, però, sul viso di Draco come se non fosse ancora del tutto convinto e Harry lo sa che con la sua spartana spiegazione non lo ha minimamente rabbonito: perchè quando passi anni a non andare d'accordo con qualcuno, sei abituato a capire subito quando ce l'ha con te.

Il grifondoro sospira, breve e conciso. «Okay, no» dice. «Vedi Draco, avevo dei piani per stamattina che includevano te nel mio letto.. ma mi sono svegliato da solo e...» sospira e fa leggermente fatica a mettere a parole quello che gli sta passando al momento per la testa. «.. Merlino! Forse sono andato un po’ in crisi, mi dispiace, ma ora è tutto a posto, perché tu eri qui, nella mia cucina, che mi facevi la colazione.. e i-»

«Che facevo a entrambi la colazione» lo corregge Draco, interrompendo quel discorso privo di senso logico. «Non montarti la testa!» lo rimbecca severo e rassegnato ma Harry riesce comunque a leggerci dentro qualcosa che gli fa smuovere lo stomaco pieno di uova fritte.

Sbuffa quindi una risata dal naso. «Non era quello il punto» dice perché il punto era che semplicemente voleva che Draco si facesse trovare nel suo letto di mattina.. e anche tutte le altre mattine, ad essere onesti.

 Probabile che avesse mancato un po' di punti chiave all’interno di quel suo mezzo discorso, ma il punto definitivamente non era la colazione.

«Il punto, allora, era che avevi dei piani su di me nel tuo letto?» chiede Draco e un angolo della bocca si arriccia verso l'alto.

Harry non ha la minima idea di come quel dannato damerino serpeverde possa semplicemente uscirsene con una cosa del genere, passando dal rivolgergli l’espressione più truce del suo personale repertorio a quella più indecente.. e nel mentre, fargli avvertire difficoltà a respirare.

«Io-» dice Harry scuotendo la testa. «Non era nemmeno questo il punto fondamentale, ma è davvero un buon punto.»

«Lo credo anch'io» conviene Draco accarezzandogli un fianco languidamente. «A volte ci arrivi anche tu..»

«Sei così-» comincia l’auror, ma non riesce a pensare a un modo di finire la frase e non importa davvero perché Malfoy è lì in piedi e si sta avvicinando pericolosamente a lui e sta passando le labbra asciutte lungo la sua mascella.. e soprattutto sembra molto meno irritato ed in collera con lui rispetto a quanto non lo fosse solo pochi minuti prima.

«..Anche se sei davvero lento di mattina» dice Draco, e le parole gli escono premute direttamente contro il collo di Harry.

In qualche modo, del tutto sconclusionato, si stanno muovendo anche se Harry non è davvero sicuro di dove e come stiano andando. «..E francamente non solo di mattina» sproloquia ad intermittenza, il biondo.

Non è colpa di Harry, sicuramente, se al momento coordinare l’andamento delle gambe non è una sua priorità.

Certamente non quando ha la bocca e le mani di Draco sulla sua pelle ed entrambi, sembrano essere decisamente sulla strada per la camera da letto.

«Smettila di parlare» riesce ad articolare andando avanti e premendo con le dita sul mento del medico per avere un’angolazione migliore della sua bocca.

Draco lo spinge contro il muro a metà del corridoio e ride, piano, nella sua bocca. «È per questo che prendi sempre il caffè al mattino? Sei sempre così ottus-»

«Caffè» dice Harry in un sussurro, come colto da un’illuminazione, mordendogli il labbro inferiore prima di tirarsi indietro.

Malfoy gli fa una smorfia e scuote la testa. Gli spinge un ginocchio all’altezza dell’uccello e «Ne hai bisogno per prima cosa?» chiede, suonando insieme divertito e spavaldo e l’auror geme.

«Due su tre» riesce a pensare l’altro, ma lo fa ad alta voce. «Non è male come risultato.. e sto anche funzionando abbastanza bene da riuscire a fare tutto quello che ho in mente» continua Harry, staccandosi dal muro e passando oltre Draco per condurlo verso la sua, tanto agognata, camera da letto.

Il caffè può aspettare, perché ha Draco; Draco che d'improvviso e meravigliosamente sembra aver perso le sue mutande grigie.

«Che hai in mente?» chiede il serpeverde.

«Parecchie cose» risponde Harry.

Draco gli sorride sghembo standogli dietro e camminando sopra la propria camicia per arrivare al letto fino a scivolare poi sulle coperte nel posto in cui si era addormentato la sera prima. «Che aspetti? Sono nel tuo letto, Potter!» gli dice allargando le braccia come ad invitarlo in maniera poi nemmeno tanto celata a salirgli sopra.

E okay, pensa Harry. E’ un’idiota, senza nemmeno il minimo beneficio del dubbio.. ma nonostante questo pensa che con un po' di tempo, di impegno e un tantino di sale in zucca in più, può tranquillamente imparare a gestire la consapevolezza che Draco sarà qui, nel suo letto, adesso come anche domani mattina.. e le successive mattine.

E che anche se Draco si sveglia e se ne va per un po', non ha nulla da temere, perché tornerà, lo sa, apparentemente perché sembra aver lasciato le lenzuola calde solo perchè vuole preparargli la colazione.

Harry ha davvero un sacco di piani e può pensare a molte cose da fare al mattino adesso che ha la certezza di svegliarsi accanto a Draco.

E per Merlino, analizzerà il pensiero di come tutto questo lo faccia arrossire e sentire compiaciuto più tardi, perché adesso ha delle cose decisamente più importanti da fare, e perché in più, da quando ha aperto malauguratamente gli occhi stamattina, ha già perso fin troppo tempo.

«Facciamo che ti porto un caffè domani mattina» esala il serpeverde agguantandolo per tirargli con forza un braccio e gemendo piano quando finalmente Harry s'inginocchia accanto alla sua parte del letto per passare una mano sul suo interno coscia.

«Facciamo che prima mi svegli» propone Harry e l'idea, tutto sommato, ad entrambi, non suona poi così male.

 

 

 

 

 

 

Ciaooooo a tutti, amici!

Ben ritrovati.. e buon anno!:) Spero abbiate passato tutti delle serene, per quanto possibili, feste!

Bando alle formalità, comunque, vi avevo promesso che sarei tornata presto con qualcosa di nuovo.. ed eccomi qui! Ho in mente, Università permettendo, di scrivere e pubblicarvi, ad intermittenza, qualche OS tranquilla e poco pretenziosa, su quella che è la vita quotidiana di questi due.

 Ebbene, comincio proprio da qui, dal mattino dopo quella famooooosa notte super fluff della long precedente.. perchè okay Draco (che sotto sotto, ammettiamolo, è palesemente il preferito di tutte), ma tutto sommato, anche Harry aveva bisogno della sua buona dose di attenzioni e rassicurazioni.

Detto questo, smetto di tediarvi con tutte mie manfrine, definitivamente.. e vi abbraccio forte (N.B: gli abbracci possono essere benisismo compensati da recensioni, eh, non mi offendo mica, lo sapete).

Spero vivamente che la storia vi piaccia.. e niente, semplicemente vi aspetto alla prossima!

 

            Vale.               

  
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