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Autore: Angie_Dreyar    06/01/2021    1 recensioni
Il biondo si voltò di nuovo verso i fulmini. Ora era molto meglio, anche se restavano in silenzio la sola presenza del ragazzo lo tranquillizzava. Forse perché ora al profumo della pioggia si mischiava quello di Fried, o perché ora quando i fulmini illuminavano la zona poteva vedere anche il proprio compagno oltre agli alberi, o perché il vento gli muoveva i capelli portandoli direttamente verso Laxus, e lui poteva sentire le ciocche del ragazzo accarezzargli le braccia sopra le maniche.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Luxus Dreher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata da ricordare per sempre

Era rilassante stare sul portico a osservare i fulmini davanti a sé e sentire lo scroscio forte della pioggia e i tuoni che rimbombavano sopra la sua testa. Non c’era una sola luce attorno a lui se non quella dei lampi che ogni tanto illuminavano la zona mostrando degli alberi poco più avanti e delle montagne sullo sfondo. L’odore della pioggia che si mischiava alla natura era intenso e il forte vento faceva sbattere uno scuretto lì vicino. Forse solo a lui piacevano così tanto i temporali, sentire le scariche elettriche nell’aria, i forti tuoni, il freddo, la forza e la maestosità di quell’evento atmosferico. Laxus in quel momento era contento che Fried lo avesse portato lì, lontano almeno per un giorno dal caos della gilda e dai suoi doveri di mago. Lanciò un’occhiata alla porta dietro di sé, l’amico probabilmente stava ancora pulendo i piatti della cena. Era un peccato, sarebbe stato bello condividere quel momento con lui. Sapeva che anche a Fried piacevano i temporali e spesso stavano assieme a guardarli, specialmente quelli estivi che arrivavano all’improvviso.

Laxus non sapeva cosa avesse fatto per meritarsi una giornata simile, certo, aveva chiesto all’amico un giorno di riposo dalle missioni e dalla gilda che tanto amava ma che spesso gli faceva veniva un’emicrania pazzesca, ma non si aspettava quel trattamento. Laxus sapeva che per il suo compleanno suo nonno avrebbe voluto festeggiare, ma Laxus non ne aveva avuta veramente nessuna voglia. Già normalmente non gli piacevano le feste, in più ultimamente era stato particolarmente stressato a causa delle continue missioni. Non aveva rivelato a nessuno il suo stato, non gli piaceva lamentarsi, però il discorso era venuto fuori con Fried. Forse perché sapeva che il suo amico stravedeva per lui e che non lo avrebbe mai considerato debole, forse perché lo conosceva da una vita, forse perché sapeva di potersi fidare del suo silenzio, non sapeva bene perché ma non si era sentito a disagio a dirgli che aveva bisogno di una pausa. Fried ovviamente aveva preso quella rivelazione come una faccenda molto importante da risolvere -prendeva il ruolo di Capitano dei Raijinshuu troppo sul serio a volte- e gli aveva organizzato una giornata intera per lui.

Quella mattina avevano fatto un allenamento intenso con tutta la squadra e Laxus era riuscito a sfogare il suo potere, Fried si era impegnato più del solito a mettergli i bastoni tra le ruote con quelle rune che gli impedivano di muoversi o di usare i propri poteri. Poi avevano pranzato solo loro quattro in una tranquilla osteria ed Evergreen e Bixlow gli avevano dato i loro regali, un’abitudine che Laxus aveva cercato di togliere loro ma a quanto pare ci tenevano troppo. Il pomeriggio Fried lo aveva teletrasportato in una cittadina di montagna in cui non era mai stato, lo aveva portato alle terme e ora erano in quella casetta distante alcuni chilometri dal primo centro abitato. Erano solo loro due. Fried gli aveva preparato una buona cena e ora, per pura fortuna c’era un temporale sopra di lui. Onestamente non si sarebbe sorpreso a scoprire che Fried aveva organizzato perfino quello per lui. Gli era davvero grato per quella giornata, gli serviva.

Laxus decise di alzarsi e aprì la porta di casa che dava direttamente su un piccolo soggiorno, vide subito Fried disteso sul divano a leggere. Il ragazzo alzò subito lo sguardo dal libro non appena sentì il freddo entrare.
-C’è un bel temporale- disse Laxus. Non voleva disturbarlo, aveva già fatto tanto per lui, ma gli avrebbe fatto piacere che uscisse a fargli compagnia. Fried per fortuna sorrise e si alzò da solo, senza che dovesse chiedergli nulla, poggiò il libro sul tavolino e prese il proprio cappotto.
-Se ti va ci sono delle focacce da scaldare- gli disse prima di uscire di casa. Laxus scosse la testa.
-Sto bene così- disse uscendo e sedendosi di nuovo sulla sdraio. Fried prese quella accanto a lui e Laxus gli lanciò un’occhiata mentre poggiava la testa allo schienale e osservava con un sorriso sul volto lo spettacolo davanti a sé.
Il biondo si voltò di nuovo verso i fulmini. Ora era molto meglio, anche se restavano in silenzio la sola presenza del ragazzo lo tranquillizzava. Forse perché ora al profumo della pioggia si mischiava quello di Fried, o perché ora quando i fulmini illuminavano la zona poteva vedere anche il proprio compagno oltre agli alberi, o perché il vento gli muoveva i capelli portandoli direttamente verso Laxus, e lui poteva sentire le ciocche del ragazzo accarezzargli le braccia sopra le maniche. Sorrise soddisfatto e continuò a godersi lo spettacolo in silenzio per un po’, per poi voltarsi verso l’amico. Perlomeno ora era rilassato anche lui, i suoi occhi erano fissi sui fulmini e ogni tanto qualche lampo gli mostrava i suoi lineamenti taglienti. Fried si voltò a sua volta.

-Qualcosa non va?- chiese. Laxus scosse la testa.
-È stata una giornata perfetta- disse calmo. Un sorriso sincero si formò sul volto di Fried. Laxus si voltò di nuovo verso la tempesta, contento che l’amico avesse compreso il suo ringraziamento. A lui non serviva spiegare le cose, le capiva da solo. Non doveva sforzarsi a spiegarsi per poi essere frainteso comunque, come era costretto a fare con tutti gli altri.
-Non ti ho ancora dato il mio regalo- disse Fried a un certo punto. Laxus si voltò di nuovo verso di lui.
-Pensavo fosse questo- disse alzando una mano davanti a sé verso la pioggia. Fried sorrise.
-Sarebbe difficile, non sono ancora in grado di creare un temporale- rispose.
-Sai cosa intendo- fece Laxus. Si riferiva all’intera giornata che gli aveva organizzato.
-Lo so, infatti ti ho preso solo un pensierino questa volta- disse il ragazzo. Laxus lo osservò curioso mentre Fried gli porgeva un piccolo pacco grande quanto il palmo della sua mano, lo prese e lo aprì trovandoci dentro una scatola. Notò subito delle rune disegnate attorno e la aprì. Non appena lo fece una barriera magica si formò attorno a lui e Fried, Laxus sentì immediatamente il cambiamento della temperatura, farsi decisamente più alta e la sensazione della luce del sole sul volto, nonché un profumo di erba appena tagliata e il cinguettio degli uccellini di sottofondo. Sembrava essere entrati in un altro mondo, non riusciva più a sentire il forte vento o lo scroscio della poggia.

-È un contenitore di eventi- spiegò Fried -Puoi catturare l’evento che vuoi e ti ricreerà le sensazioni ogni volta che la aprirai- disse per poi piegarsi verso di lui. Laxus non sentì il profumo dei suoi capelli questa volta, c’era solo l’odore di erba tagliata e di fiori.
-Se schiacci qua- gli mostrò un simbolo triangolare -Puoi svuotare la scatola e riempirla con un altro evento. Puoi scegliere quello che vuoi, anche se io avevo pensato a una tempesta- gli disse -Purtroppo è abbastanza difficile per me catturare una tempesta, ma sono convinto che per te è una roba da niente- finì di spiegare rialzandosi. Laxus notò che il rumore dei tuoni si era affievolito di molto all’interno di quella barriera, come se fossero molto lontani.
-Non sarà come un vero temporale, ma potrà rilassarti- disse Fried. Laxus annuì.
-È strano, annulla il vento attorno a noi- notò. Fried annuì.
-Sì, non è ancora perfetto perché sentiamo ancora i tuoni in lontananza. In teoria, non dovrebbe farti sentire nient’altro che ciò che catturi-

-Capito- disse Laxus. Fried premette sul simbolo a forma di triangolo e improvvisamente quella barriera sparì e Laxus ricominciò a sentire i forti rimbombi dei tuoni, il vento freddo sulle sue braccia e il profumo di Fried.
-Puoi catturare questo temporale se vuoi. Più in mezzo vai, più sarà forte la sensazione in seguito- gli disse. Laxus annuì, ora aveva capito come funzionava. Non sapeva perché ma Fried riusciva sempre a sorprenderlo. Si alzò dalla sdraio.
-Vieni con me- gli disse. Fried corrugò la fronte.
-In mezzo al temporale?- chiese. Il biondo ghignò.
-Non avrai paura di due fulmini- fece. Fried aveva un’espressione abbastanza confusa sul volto -Voglio essere sicuro di catturare bene questa tempesta- gli spiegò. Fried si alzò accanto a lui.
-Come vuoi. Basta che prendi un fulmine e lo metti lì dentro. Sarà ancora più realistico- gli disse.

Laxus si avviò in mezzo alla pioggia incurante dell’acqua che gli bagnava i capelli e il corpo, Fried lo seguì ma creò una runa che lo proteggesse almeno dalle gocce di pioggia, non ci teneva ad ammalarsi. Il biondo proseguiva in testa avviandosi direttamente verso l’origine di quei fulmini sentendo i tuoni farsi sempre più potenti e il vento più forte. Lo ignorò e finalmente arrivò dove voleva. Fried rimase qualche metro dietro di lui con ancora la barriera attiva non volendo beccarsi un fulmine in testa. Laxus alzò un braccio e subito un fulmine cadde su di lui, ne assorbì una parte, inserendo poi delle scariche nella scatola che gli aveva regalato Fried. Lasciò la scatola aperta in modo che vi entrasse vento e pioggia e tutto ciò che voleva ricordare di quella sera, poi si voltò verso Fried e gli si avvicinò.

-Togli la barriera- disse.
-Laxus, catturerà anche le nostri voci- fece Fried.
-Non importa- rispose il biondo e attese che Fried annullasse la sua magia. Al biondo dispiaceva un po’ farlo bagnare, era evidente che Fried avrebbe voluto evitarlo, ma lui voleva catturare anche il suo profumo mischiato a quello della pioggia. Perciò avvicinò la scatola a lui.
-Dici che è abbastanza?- domandò. Fried sospirò e chiuse la scatola.
-Sì, lo è- fece -Ora posso ricreare la barriera?- domandò. Laxus osservò i lunghi capelli bagnati del ragazzo, pensando che non gli dispiaceva affatto vederlo così.
-Sì, torniamo a casa- Fried si affrettò a coprirsi con una barriera e Laxus lo osservò vagamente divertito: ormai era inutile. I suoi capelli erano totalmente bagnati e appiccicati al suo volto, anche se provava a sistemarseli la situazione non cambiava. I due ragazzi raggiunsero il portico e Fried si avviò subito verso la porta, fermandosi prima di entrare per togliersi gli stivali fondi. Laxus lo osservò mentre gocciolava in giro e cercava di spostarsi le ciocche da davanti gli occhi. Era bello. Era davvero bello in quel momento, così ridotto.

-Io entro, tu resta pure qua- gli disse Fried aprendo la porta ed entrando in casa. Laxus però lo seguì.
-È un bel regalo- disse.
-Contento ti piaccia- fece il mago delle rune togliendosi il cappotto e appendendolo -Bagneremo ovunque- commentò notando che aveva tutti i vestiti bagnati. Laxus era ridotto anche peggio ma se ne fregò e buttò il cappotto sul divano.
-Laxus- fece Fried in un tono di rimprovero, ma non aggiunse altro e prese anche il suo cappotto. Laxus ora poteva notare tutti i suoi muscoli sotto alla camicia bianca che si appiccicava alla sua pelle. Non che non avesse mai visto Fried prima d’ora, ma ora era…invitante. Laxus si sentiva più carico che mai, forse per il fulmine che aveva appena mangiato o forse per l’intera giornata. Forse semplicemente perché Fried era lì con lui e gli aveva regalato una giornata favolosa impacchettandola in una scatola magica in modo che non potesse mai dimenticarla. Laxus poggiò la preziosa scatolina sul tavolo e si avvicinò all’amico che stava appendendo il suo cappotto pesante e fondo.

-Bello- mormorò. Fried si voltò di colpo verso di lui confuso.
-Il temporale era proprio bello- spiegò Laxus a pochi centimetri da lui. Notò le guance dell’amico farsi leggermente rosse e un timido sorriso comparire sul suo volto.
-Bene, potrai ricordarlo finché vorrai- gli disse.
-Sarebbe bello ricordarlo per sempre- ammise il biondo fissando gli occhi color blu intenso dell’amico. Era davvero bello. Sotto a quel temporale era stato meraviglioso, ma ora vederlo lì senza il cappotto, con i capelli fondi d’acqua, quella camicia che mostrava ogni suo muscolo e con ancora il profumo della pioggia addosso, era ancora meglio. Fried rimase in silenzio e Laxus gli si avvicinò di un passo sfiorando il suo petto con il proprio, notò che l’amico stava arrossendo sempre di più. Laxus in quel momento non si sentiva in vena di pensare o ragionare, voleva solo seguire il proprio istinto, che lo portava dritto da Fried. Passò le mani sulle sue braccia e se lo tirò contro. Il ragazzo non oppose alcuna resistenza e anzi, si allungò verso di lui. A quel punto Laxus non riuscì proprio più a trattenersi e abbassò il volto chinandosi sulle sue labbra. Finalmente riuscì a catturare il suo sapore misto a quello della pioggia. Era un peccato non poter imprigionare anche quel momento per sempre.
   
 
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