Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: ale146    24/08/2009    0 recensioni
Fanfiction scritta di getto. Sul grande mago, Albus Silente. A parlare è Aberforth, suo fratello. La storia di questo grande mago, come la immagino io... Spoiler, per chi non ha letto il settimo libro, vi sono riferimenti. Curioso/a? Cosa aspetti, entra e leggila...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Alla ricerca di una vita migliore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chi Era Albus Silente

Chi Era Albus Silente?

 

 

Questa è una fan fiction che racconta di Albus Silente, la sua vita, i suoi successi, tutti dal punto di vista del fratello, Aberforth Silente.

 

 

 

L’INFANZIA DI ALBUS

 

Salve a tutti, mi presento sono Aberforth Silente, il fratello minore di Albus.

Sono state dette tante cattiverie sulla mia famiglia e in particolar modo su mio fratello, certo, anche io ho contribuito a queste storie, ma ora, con la fine della guerra, è venuto il momento che tutti sappiano chi era in realtà Albus Silente.

Partiamo dalla sua infanzia.

I nostri genitori, Kendra e Percival, ci amavano, incondizionatamente tutti e tre. Erano però affascinati dal piccolo Albus, che fin da quando aveva iniziato a parlare, aveva dimostrato un intelligenza fuori dal comune, specie per un bambino piccolo.

Quando nacqui io, Albus aveva appena 2 anni, ma si comportava come un adulto nei miei confronti. Ricordo, o perlomeno, sto ai racconti dei miei genitori, quando la notte, ancora piccolo non riuscivo ad addormentarmi, e lui, Albus, si avvicinava a me, mi prendeva la mano tra le sue, e mi sussurrava dapprima piano, poi canticchiando delle dolci parole. Fino a farmi addormentare. Già allora, quel piccolo marmocchio, aveva la capacità di farsi ascoltare dalle persone.

Albus aveva 8 anni, io 6 e un miracolo portò da noi Ariana. Una dolce bambina, un angelo, inviato dal cielo. Era stupenda. Purtroppo, la gravidanza di mia madre fu complicata, tanto che era riuscita per miracolo a portarla a termine, e a far nascere Ariana. Ahimè, al momento del parto, altrettanto complicato, si era scoperto che la piccola soffriva di una rara malattia cardiaca.

I medimaghi non poterono fare nulla per lei. Era troppo piccolo perché le fosse praticato un incantesimo. Dissero ai suoi genitori che la bambina non sarebbe sopravvissuta a lungo.

Albus, per quanto piccolo, capì che la situazione della sua dolce sorellina non era rosea. Anzi, poteva morire da un momento all’altro.

Albus la adorava, come anch’io d’altronde. Era un piccolo raggio di sole per noi.

Mia madre non aveva neanche il coraggio di farla uscire, non perché si vergognasse di lei, ma perché aveva paura che alcune emozioni che si vivono all’aria aperta potessero esserle fatali.

Mio padre Percival, non sopportava l’idea che la sua bambina potesse morire. E per questo, per non soffrire più decise di andarsene.

Lo fece nel modo più terribile possibile. Attacco un gruppo di giovani babbani, non un attacco atto alla morte, ma un attacco per divertimento. Li fece spaventare. Il ministero della magia se ne accorse e lo mandò in prigione. Al processo parteciparono mia madre e Albus, io rimasi a casa con mia sorella. Le ultime parole di mio padre, prima di essere portato via, furono per tutti noi. Disse ad Albus di non arrendersi e di prendersi cura di sua madre. Alla domanda di mio fratello, sul perché di quel gesto, mio padre rispose che non voleva vedere morire sua figlia, perciò preferiva essere rinchiuso ad Azkaban e morire lui per primo. Così non avrebbe sofferto.

Nostro padre morì in prigione dopo un anno.

Si lasciò morire. E questo episodio colpì Albus, facendolo allontanare dal suo mondo di bambino, facendolo avvicinare al mondo adulto.

Ormai era diventato il capofamiglia e doveva prendersi la responsabilità di tutta la famiglia.

Fu un lontano luglio a cambiare di nuovo la vita di Albus.

Ricevette la lettera di ammissione ad Hogwarts.

Era felicissimo e al tempo stesso aveva paura.  Non voleva lasciare la sua famiglia, credeva che sua madre avesse bisogno di lui. Nostra madre anche in quell’occasione ha dimostrato il suo amore e al tempo stesso il suo carattere. Disse a mio fratello che quella era la sua occasione di spiccare, e che doveva andare. Lo convinse.

Il 1° settembre Albus partì e da quel giorno la sua vita cambierà completamente.

Ma come?

In meglio? In peggio?

 

 

 

 

 

 

 

 

Per scoprirlo continuate a seguire questa storia.

È una storia che mi è venuta così, senza un motivo particolare. Avevo solo voglia di scriverla.

Inizialmente doveva essere una one-shot con riferimenti alla mia storia: alla ricerca di una vita migliore. Però è diventata una storia a capitoli. I riferimenti alla storia ci saranno, ma più avanti. Saranno pochi capitoli.

 

Beh, se siete arrivati fin qui, cosa vi costa lasciare una piccola recensione?

Clicca qui sotto, la parola recensione e scrivi…

 

Ciauz

Ale146

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ale146