Kassandra teneva Evander sottobraccio, entrarono nel piccolo bagno immacolato mentre Hayden chiudeva a chiave la porta dietro di loro.

“Come sta?” domandò preoccupato avvicinandosi ai due amici

“Sta perdendo troppo sangue” rispose Kassandra mentre prese un asciugamano per metterlo sul braccio del ragazzino “Andrà tutto bene, okay?”

“F-fa male” balbettò con i ricci imperlati di sudore

“Lo so, piccolo, lo so. Ma devi resistere, hai capito?”

Kassandra alzò lo sguardo verso il suo fidanzato che stava letteralmente consumando il pavimento a suon di camminare avanti ed indietro, tenendosi la testa tra le mani dalla disperazione.

“Hay, guardami!” esclamò alzandosi e raggiungendolo mettendogli le mani sulle spalle

Hayden guardò negli occhi la fidanzata, per poi prenderle le mani: erano completamente cremisi a causa del sangue del suo migliore amico. Lei le tolse subito e cercò di pulirsi sui pantaloni neri, ma senza un vero risultato.

“Non è colpa tua!” precisò subito notando lo sguardo di lui

“Come fai a dirlo?” domandò rabbioso

“Hay, ascoltami, Eve è ferito, lo sappiamo. Ma fino a quando noi tre saremmo insieme andrà tutto bene, d’accordo?” cercò di usare un tono di voce che non facesse trapelare la sua paura, ma che, al contrario, potesse aiutare il fidanzato a calmarsi e trovare un equilibrio che al momento era impossibile da trovare “Ora come ora dobbiamo solo trovare un modo per portarlo fuori da qui e chiamare aiuto”

“Dove siete!”

Una voce piena di rabbia e frustrazione urlava da dietro la porta del bagno.

“Apritemi!”

Un colpo fece sobbalzare tutti e tre i ragazzi.

Dimenticandosi per un secondo che la ragazza aveva le mani ed i vestiti inzuppati di sangue, Hayden la spinse contro di sé e la abbracciò, come se quel gesto potesse difenderla da qualsiasi cosa si celasse dietro la porta.

“R-ragazzi”

“Siamo qui, Eve” disse Kassandra prendendo per mano il moro e portandolo verso il loro amico, nonostante sentisse la sua rigidità “Andrà tutto bene” gli accarezzò il viso

“L-lo so” sorrise debolmente

“Resta con lui e tienilo sveglio” si voltò verso Hayden “Io cerco qualcosa nell’armadietto”

“Hey cucciolo” sussurrò inginocchiandosi vicino al suo amico

“H-Hay”

“Devi promettermi una cosa”

“Mh” fece un cenno con la testa

“Prenditi cura di lei, ti prego” lo guardò negli occhi “Qualsiasi cosa possa accadere oggi, promettimi che non le permetterai mai di isolarsi nel suo mondo”

“M-ma cosa-”

“Sai benissimo che cosa vogli dire. Quando si isola, neanche io riesco ad entrare in quel suo mondo”

“Che cazzo!” esclamò lei dato che non riusciva a trovare assolutamente niente che la potesse aiutare a fermare il sangue che usciva dal braccio del suo migliore amico “Non c’è mai nulla qui”

“Evander” lo richiamò “Promettimelo!”

“O-okay”

“Grazie” sorrise per poi dargli un bacio sulla fronte

“Aprite!”

L’ennesimo colpo alla porta.

Kassandra ritornò dai suoi amici e si accovacciò lì con loro.

“Kassie” si voltò verso di lei

“No!” esclamò capendo subito che cosa stesse per fare il suo fidanzato “Non permetterti!”

“Sai che è l’unica cosa che posso fare”

“No che non lo è. Ci deve essere un altro modo”

“Non c’è, e lo sai anche tu” ammise “Vuole me. Ha sempre voluto me”

“Hay, ti prego”

“Sei più forte di chiunque altro io abbia mai conosciuto. Ora devi solo pensare a salvare te stessa ed Evander. Fallo per me”

Kassandra aveva gli occhi lucidi, non sarebbe riuscita a rimanere forte e distaccata ancora per molto tempo. Lasciò che le lacrime iniziassero ad annebbiarle la vista e solcare il suo viso.

“Ti prego”

“Ti amo” sorrise per poi lasciarle un bacio sulla fronte

“Aprite questa maledetta porta!”

A breve quel pezzo di legno che li divideva dal diavolo in persona non avrebbe retto ancora per molto, lo sapevano bene.

“Appena apro la porta dovete scappare e cercare aiuto, d’accordo?”

“Stai attento, ti prego” disse Kassandra

Quello che successe dopo nessuno potrebbe mai dirlo con esattezza, neanche i diretti interessati che dopo quel giorno, non ne parlarono mai più. Come se non fosse mai successo.