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Autore: Severa Crouch    07/01/2021    7 recensioni
Raccolta disomogenea di drabble scritte durante le drabble nights organizzate da Gaia Bessie su Facebook. Viene estratto un prompt e si hanno a disposizione 15 minuti per scrivere una drabble. Improvvisazione e scrittura di getto. Temi ricorrenti e personaggi preferiti, i miei amati Mangiamorte, in particolare.
1. Deatheaters in love
2. Rodolphus
3. Alexandra
4. Barty Crouch Jr.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Mangiamorte
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Premessa: trovate in corsivo, prima di ogni drabble, il prompt estratto.
Data: 6 gennaio 2021



"Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto"
(Montale)
 
“Regulus è morto”
Bellatrix aveva annunciato in quel modo la morte del cugino e Barty era rimasto pietrificato mentre dentro di sé qualcosa si spezzava irrimediabilmente.
I pomeriggi in biblioteca, le sere in sala comune, le partite di Quidditch, i primi passi nello studio delle Arti Oscure, la mano tesa quando nessuno gliene porgeva una.
Regulus era stato tutto per lui e adesso era diventato niente, svanito in qualche missione, morto, assorbito dall’oscurità.
Eppure, il suo sorriso tornava sotto le palpebre ogni volta che Barty chiudeva gli occhi, gli chiedeva incessantemente di non lasciarlo più solo.
“Arrivo” rispose quando il Dissennatore si chinò su di lui.
 
(106 parole)


 


 
 
"La mia testa è un sabba e tu ne sei tutte le streghe."
(Jean Paul Sartre)
 
Rabastan camminava nervosamente. Appallottolò la pergamena e la gettò nel fuoco. Non aveva mai avuto problemi con le parole e, improvvisamente, gli morivano in gola.
Era un incantesimo – una maledizione – che non riusciva a controllare. Era una pozione – un veleno – che non fermentava mai. Era un sabba di cui era l’evocatrice, la sacerdotessa e la partecipante.
 
Rita cancellò i suoi appunti. Le parole le morivano in gola, alcune non uscivano, altre le bloccava lei e le ricacciava indietro a forza. Scoprirsi era segno di debolezza, lei era forte. La debolezza porta alla morte, lei era avida di vita o, forse, non abbastanza.
“Ti amo Rita.”
“Anch’io, stupido Lestrange.”
 
(108 parole)


 

Il numero quattro
 
“Crucio!”
Bellatrix osserva Frank dimenarsi sotto i colpi della sua maledizione e ride, libera e sguaiata. Saltella come una bambina in un negozio di caramelle.
Barty si inebria del dolore di Alice e le squarcia la mente.
Rabastan ride, come una iena, mentre Barty tormenta Alice, la riempie di visioni d’orrore e fa a brandelli il suo corpo, poi va da Frank e, continuamente, saltella da una vittima all’altra.
Rodolphus ha l’Anatema che Uccide sulla punta della lingua, la bacchetta puntata contro Frank e sta per mettere fine a un tentativo che si è rivelato inutile.
“Expelliarmus!”
La comparsa degli Auror è l’inizio della fine.
 
(105 parole)


 
 
È doloroso tenere gli occhi aperti, ma dove andrò se li chiudi?
(I diari della falena, R. Klein)
 
 
Bellatrix camminava frastornata tra le macerie della sua vita.
I Mangiamorte si dileguavano, si nascondevano dall’arrivo degli Auror.
Non sarebbe fuggita, lei, no.
Lo aveva giurato, avrebbe continuato per lui, per il suo Signore, anche se faceva male e il dolore sembrava annichilirla e schiacciarla al suolo.
“Tieni la direzione, Bella,” le aveva sussurrato prima di partire per l’ultima missione, e ora che lui era svanito, che le voci dicevano che fosse morto, era lei a dover procedere con gli occhi aperti e mantenere la rotta.
Era lei ad essere il faro a cui lui avrebbe fatto ritorno, la luce nelle tenebre in cui il mondo era precipitato.
 
(110 parole)
   
 
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