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Autore: CoralineBeatrix_17    24/08/2009    2 recensioni
Due giovani donne e la loro storia d'amore. Quattro piccoli momenti legati a vari sensazioni...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sensations

Sensations

(ovvero ciò che provano la mia pelle, la mia carne e il mio cuore)

 

What I feel during summers: BEARABLE ITCH

Il prurito è una cosa che proviamo tutti.

D’estate le zanzare sono la causa principale di questa nostra sensazione. La maggior parte delle persone usa qualcosa che può essere d’aiuto per respingerle: un repellente da spruzzare sulla pelle, un liquido da vaporizzare o delle piastrine da far incenerire per profumare l’aria di qualcosa che a loro da fastidio.

Io non sopporto quegli spray sulla pelle, non riesco a concepire di dover caciare le zanzare da un luogo dove sono e, di sicuro, non amo l’idea di doverle ammazzare. Insomma, non faccio nulla per allontanarle da me. E mi prendo tutti i loro becchi. Senza lamentarmi perché, effettivamente, questa è una mia scelta… Aspetto che il prurito passi sapendo che un animale in più ha avuto la sua cena e si è salvato.

In casa mia, però, uno di quei malefici fornellini allontana zanzare c’è sempre. Un motivo veramente non c’è. Forse è lo stesso per cui in casa mia ci abito solo io ma nella mia camera c’è un letto matrimoniale…

Mi sono svegliata da non molto per colpa della flebile luce che viene dal bagno attiguo alla stanza d’albergo che ospita tutta la mia band. All’inizio non capisco esattamente perché io sono a letto e c’è una luce accesa in bagno. Dopo poco mi rendo conto di due cose: nel mio letto non c’è più la persona con cui mi sono addormentata e il fornellino anti-zanzare non è acceso. Mi alzo e “circumnavigo” il letto per accenderlo mentre mi accorgo di sentire che le mie gambe prudono come se mi fossi rotolata nell’ortica.

Mi avvicino al bagno e mi appoggio allo stipite della porta: da qui posso vedere la mia fidanzata che mi dà le spalle e fruga in un beauty case, quello dove durante i tour tengo tutto ciò che mi serve per la mia igiene personale…

-Cosa stai cercando?- fa un salto e si volta spaventata rischiando di far cadere il beauty.

-Mi pizzica tutto…-

-Ammoniaca?- annuisce mentre rientro nella camera e cerco un po’ fino a che non trovo un barattolino nuovo di ammoniaca, appena comprata. Glielo metto su uno dei due comodini ed esco dalla porta finestra della nostra camera che dà su un piccolo terrazzino. Lei non mi chiede niente mentre prende un batuffolo inumidito di ammoniaca e comincia a passarselo su tutti i bozzi: sa perfettamente che l’odore dell’ammoniaca mi dà la nausea. Dopo poco sento la sua voce chiamarmi:

-Non si sente più nulla, puoi venire dentro!-

Io, però, non seguo il percorso tracciato dalla sua voce e rimango fuori incantata dalla bellezza della Luna e di Sirio, la stella più luminosa, a-Canis Maior. Sembra strano a dirsi ma nonostante io abbia ormai diciotto anni compiuti e tutte le sere mi trovi a contemplare il cielo, alla ricerca delle varie costellazioni, non mi stanco mai dello spettacolo dell’universo… Sono così presa che non la sento arrivare alle mie spalle e abbracciarmi, sussurrarmi dolci parole nell’orecchio che io non capisco ma che si potrebbero riassumere nelle ultime due:

-Vieni dentro…- e io la seguo senza chiederle perché: domani notte potrò bearmi ancora dello spettacolo che è sempre sopra le nostre teste, a volte nascosto dalla luminosa bellezza del Sole, ma lei al momento è più importante perché so che non potrò averla per sempre…

Nonostante questo, sono felice: mi godo quello che mi dà la vita, giorno per giorno sapendo che nel mio futuro due saranno le certezze: il cielo sopra di me e le zanzare da sfamare…

 

What I feel during all my time: NEVER ENDING HEAT

Se sia un cosa acquisita col tempo o innata non lo so ma mi ricordo che anche quando avevo poco più di due anni mia madre cercava le mie mani perché erano calde. In qualsiasi momento.

Adesso è un po’ più facile convivere con il caldo che non mi abbandona mai: non sono più costretta a dover indossare abiti pesanti e almeno durante l’inverno cerco di non coprirmi troppo. D’estate non potendo svestirmi troppo (e visto che comunque non conta nulla) cerco di rimanere in posti freschi o in acqua più tempo possibile…

-Sei bollente…- la sento sussurrare scuotendomi dal torpore che si era impossessato di me. E’ tardi, saranno le due, e ancora non riusciamo a dormire: io ho troppo caldo e faccio dannatamente fatica a respirare, lei fa fatica a trovare una posizione in cui la gamba destra non le faccia così tanto male da tenerla sveglia.

-Cosa vuoi farci? Ci sono nata, più calda…- nel mio tono c’è rassegnazione: sì, mi piace poter girare in pieno inverno senza un enorme giubbotto che mi impedisce i movimenti ma sarebbe decisamente più comodo vivere in un posto come la Finlandia, o direttamente al Polo Sud… Qui è sempre troppo caldo per me e non posso risolvere in alcun modo. Mi alzo per andare a farmi una doccia, la terza della serata: congelarmi momentaneamente potrebbe essere utile se non fosse che il caldo che mi brucia dentro è l’unica cosa che mi aiuta a dormire e annientarlo mi tiene sveglia, in pratica.

-Ancora?- me lo chiede e nella sua voce c’è solo il suono stanco della rassegnazione: sa di non potersi addormentare e che anch’io farò fatica a chiudere gli occhi e perdermi nell’oblio del sonno.

-Vieni, dai…- la invito con me e a questo punto mi sa che useremo la vasca visto che non riesce a stare in piedi: se non riusciamo a dormire, almeno divertiamoci un po’.

La aiuto ad alzarsi dal letto, a togliersi quei pochi vestiti che porta e, dopo essermi tolta gli slip, ci sediamo in un angolo della vasca idromassaggio che occupa la maggior parte del minuscolo bagno di casa mia.

-Non ti scoccia rimanere qui tutta la notte, vero?- sa benissimo che il rischio, ora, è che io mi addormenti nella vasca, cullata dal fresco dell’acqua e dal tiepido calore del mio corpo che tornerà appena mi sarò abituata all’acqua. Mi guarda e so già che non dormirò, o almeno non stanotte: nei suoi occhi vedo i suoi piani e sento già il mio corpo scaldarsi ancora un po’. Una volta le avevo sentito dire che sarebbe riuscita a raffreddarmi ma io so perfettamente che ogni suo tentativo di far prevalere il freddo nel mio corpo mi porta più vicino al definitivo abbandono dello stato solido per liquefarmi in uno più consono a qualcosa di così caldo.

Ogni volta, però, quando la vedo non posso fare a meno di pensare che per lei potrei anche diventare nulla assoluto: di me può fare quel che vuole fintanto che saprò che sarà sempre con me nelle mie calde notti insonni…

 

What I feel during my moments of loneliness: WELCOME PAIN

Molte persone si provocano dolore fisico: c’è ci si taglia, chi si brucia e anche chi si cuce addosso forme e parole. Anch’io in un certo senso faccio parte della schiera degli autolesionisti anche se i motivi che ci spingono a farlo sono completamente diversi: loro non si accettano e per non ascoltare il loro dolore interiore, si feriscono e hanno una scusa per non ascoltarlo. Io, invece, sono masochista. Il dolore è una parte veramente importante nel piacere, per me, e a volte sento il bisogno fisico di farmi del male… Così, dal nulla: il più delle volte lo faccio quando sono sola o dopo un concerto per poter completare le emozioni che sento in quei momenti. Non capisco esattamente questo meccanismo ma so perfettamente che, quando la cera bollente tocca la mia pelle, mi sento meglio, mi sento più completa, più me stessa, in un certo senso…

-Buondì!- sento la mia fidanzata entrare in casa e salutarmi. Non me l’aspettavo assolutamente: sobbalzo, spaventata da questa sua intrusione, e rischio di far cadere la mia candela preferita, una a forma di cigno con tutte le sfumature di rosso possibili ed immaginabili. Per fortuna ho sviluppato, col tempo, il riflesso istantaneo che mi porta a mettere le mani a coppa sotto qualsiasi oggetto stia cadendo, anche se si tratta di coltelli, forbici, padelle bollenti o, come in questo caso, candele ancora accese.

Spengo la candela e mi volto verso lei con uno sguardo quasi colpevole, come se fosse mia mamma e mi avesse trovato a fumare … Non capisco neanch’io questo mio sguardo e cerco di cambiare espressione ma non ci riesco e lei si mette a ridere…

-Ti ho portato la colazione, mia piccola masochista…- ridacchia ancora mentre mi fa vedere una busta e un bicchierone e si dirige in cucina. Mi libero le mani dalla cera e la seguo…

-Che ci fai qui?- è giovedì mattina, nulla di nulla in programma se non che in giorni come questo io ho un doppio turno al bar sotto casa che inizia alle otto e mezza. Fra venti minuti, insomma. Ok che sono già pronta e tutto ma io e lei nella stessa stanza da sole vuol dire che prima di essere nuovamente presentabile ci vorrà almeno mezz’ora. Mi guarda sorridendo e totalmente tranquilla nonostante io, potenzialmente, possa essere riuscita anche a scordarmi del suo compleanno. Lo sa benissimo che la mattina presto e dopo un po’ di cera sono totalmente in un altro mondo.

-E’ il 21 giugno…- e a questo punto sono totalmente e assolutamente sorpresa. Il 21 giugno ora non è niente. Scavo un po’ in mezzo ai miei ricordi e trovo quello che cercavo: l’estate dei miei quindici anni e il 21 giugno di quell’anno. La prima volta che ci siamo messe insieme. Sono già passati tre anni e siamo riuscite a metterci insieme e a lasciarci per ben tre volte prima di questa “manche” che dura ormai da sette mesi…

Tre anni in cui sono riuscita ad odiarla più di qualsiasi altra cosa. Tre anni solamente e io mi ero ripromessa di non cascarci più già dopo la prima volta. Tre anni e il dolore insopportabile di tre separazioni che sono arrivate tutte quasi come un fulmine a ciel sereno e che mi hanno lasciato senza fiato, letteralmente. Eppure sono ancora qui, a provarci, a crederci insieme a lei e ad amarla sopra ogni altra cosa pur sapendo che se mi dovesse lasciare anche questa volta, forse non sarei più abbastanza forte per rialzarmi…

Cosa posso farci? Del resto, sono un’inguaribile masochista…

 

What I feel during all our time together: FASCINATING LOVE

Dell’amore parlarono in tanti, Dante prima di tutti. Ho studiato letteratura e ho ancora vaghi ricordi di cosa pensassero i grandi scrittori di ogni epoca di questo nobile sentimento. Il ricordo che mi è rimasto più impresso, però, è uno che non centra niente con le teorie d’amore di mezzo mondo: mi ricordo chiaramente che non ero assolutamente d’accordo con nessuno di loro. E non sono d’accordo neanche adesso…

Io sono nata per amare. Io amo l’amore in tutte le sue forme, amo amare e amo amare l’amore… Ragionamenti contorti a parte, io potrei vivere dell’amore degli altri, senza bisogno di avere qualcuno da amare che mi ricambi. Sono stata da sola per moltissimo tempo e ho sviluppato una sorta di scudo anti-romanticherie o qualcosa di simile: non sento il bisogno di avere qualcuno che mi regali fiori, che mi faccia dichiarazioni d’amore in grande stile o qualcuno da abbracciare semplicemente se vedo delle coppiette. Non sento neanche il bisogno di andare a letto con una persona diversa tutte le notti per scordarmi questa mia “triste” condizione. Mi basta l’amore degli altri. Se poi trovo una persona da amare disposta a ricambiarmi non dica certo di no…

Sono stesa sul letto a pensare a queste e ad altre cose quando mi trova. La guardo per un attimo brevissimo e so già che questa volta dovrò faticare veramente per riuscire a farmi perdonare. Non ha il solito sguardo di quando la ferisco, questo è più duro, più cattivo, più doloroso in un certo senso.

Prima che possa anche solo partire con il discorso che avevo cominciato ad abbozzare, si siede sul letto mi guarda e dice solo pochissime parole:

-E’ inutile che tu apra la bocca per dire qualcosa. Ti ho già perdonata.-

E allora capisco lo sguardo di prima, è lo sguardo di una donna orgogliosa che ha dovuto prendere il suo orgoglio e ficcarselo letteralmente su per il culo per poter tornare a casa e avere il coraggio di dire una cosa così. Perché io ieri sera sono andata con la mia migliore amica. Eravamo un po’ alticce tutte e due, ok, ma il mio comportamento non è assolutamente accettabile e non dovrebbe andare a finire così. Molto probabilmente, però, stanotte ha capito quello che avevo intenzione di dirle in un modo un po’ confuso e sconclusionato stamattina per cercare di scusarmi. Ha capito che io non lo consideravo assolutamente un tradimento, Ha capito che l’amore che provo è veramente troppo. Ha capito che la mia migliore amica, essendo la persona più importante della mia vita, per una serie di motivi che non sto a dirvi, è la persona più fortunata del mondo perché un bel po’ del mio amore è solo per lei.

Molto probabilmente, però, non ha capito che sono due amori diversi con sapori totalmente contrastanti. Quello che provo per la mia migliore amica è un amore strano, profondo e intoccabile ma si riduce tutto a passare del tempo di qualità insieme quando è possibile e a preoccuparsi mortalmente una per l’altra…

L’amore per lei è comunque bellissimo e profondo ma è più una cosa che mi toglie il fiato, che mi lascia senza parole, che mi fa fondere il cervello, che mi fa dimenticare tutto il resto del mondo e che riesce in un modo che ancora non comprendo a farmi scordare tutto l’amore che non è quello che provo per lei. E non ci sono parole per dirglielo, lo dovrà capire da sola. Anche tutto quello a cui sto pensando adesso mentre la fisso incantata è troppo e troppo poco per esprimere chiaramente ciò che sento.

La guardo e tutto quello che mi viene da dire è un misero –Grazie-. Ma so che lei ha capito. Non tutto ma un po’ ha capito e va bene così. Ci sarà il tempo di capire con calma perché adesso che ha visto meglio questo mio lato so che non ha intenzione di lasciarmi. O almeno, non mi lascerà fino a che non avrà scoperto tutto quello che le interessa. E va bene così…

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE:

Spero che vi sia piaciuta Sensations… E’ un racconto un po’ autobiografico, effettivamente, ma facciamo finta di niente… Perché io ora non sto con nessunA e comunque la mia ex non assomiglia neanche un po’ alla donna della fan fiction. Perché io so perfettamente che la mia migliore amica mi ammazzerebbe se cercassi di baciarla…

Ditemi cosa ne pensate… Se lasciate una recensione tornate a vedere la risposta… Mi fareste veramente felice, comunque…!

Risposte alle recensioni

Risposte alle recensioni!

@ nemu: per prima cosa, grazie per averla messa nei preferiti. Grazie un casino dei complimenti… Il mio ego è molto felice e compiaciuto di se stesso… Di sicuro scriverò ancora (perché, come dico io, sono fatta per scrivere) ma non so se riuscirò a tirare fuori altre cose così… (p.s: dai un’occhiata alla mia pagina autore, c’è un casino di altra roba da leggere, se vuoi e io ti consiglio Ubriaco canta Amore…)… Mi lascia un po’ perplessa la prima parte della recensione perché ero sicura di aver scritto quattro parti (non ho internet per controllare ma penso anche di averne pubblicate quattro): devo dedurre che non ti è piaciuta la prima, quella del prurito? (se è così, non convinceva neanche me…) La “terza” è quella più autobiografica, forse, e quella lì sono tutta io, anche se non ho ancora studiato tutta la letteratura… Amare senza essere ricambiati è una delle cose che faccio più spesso… E mi fa soffrire tanto ma sono un’inguaribile masochista e mi piace crogiolarmi in un amore non corrisposto… Continua a pensare a lei perché se ami una persona o credi di averla amata non te la scorderai mai. E vederla o sentirne parlare farà sempre un po’ male al cuore… Grazie della mega lunga recensione (che all’inizio mi aveva spaventato perché era enormeeeeeeeeee!!! xD) Grazia millissime!

   
 
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