Sensations
(ovvero ciò
che provano la mia pelle, la mia carne e il mio cuore)
What I feel during
summers: BEARABLE ITCH
Il prurito è una cosa che proviamo tutti.
D’estate le zanzare sono la causa principale di
questa nostra sensazione. La maggior parte delle persone usa qualcosa che può
essere d’aiuto per respingerle: un repellente da spruzzare sulla pelle, un
liquido da vaporizzare o delle piastrine da far incenerire per profumare l’aria
di qualcosa che a loro da fastidio.
Io non sopporto quegli spray sulla pelle, non
riesco a concepire di dover caciare le zanzare da un
luogo dove sono e, di sicuro, non amo l’idea di doverle ammazzare. Insomma, non
faccio nulla per allontanarle da me. E mi prendo tutti i loro becchi. Senza
lamentarmi perché, effettivamente, questa è una mia scelta… Aspetto che il
prurito passi sapendo che un animale in più ha avuto la sua cena e si è
salvato.
In casa mia, però, uno di quei malefici fornellini
allontana zanzare c’è sempre. Un motivo veramente non
c’è. Forse è lo stesso per cui in casa mia ci abito
solo io ma nella mia camera c’è un letto matrimoniale…
Mi sono svegliata da non molto per colpa della
flebile luce che viene dal bagno attiguo alla stanza d’albergo che ospita tutta
la mia band. All’inizio non capisco esattamente perché io sono a letto e c’è
una luce accesa in bagno. Dopo poco mi rendo conto di due cose: nel mio letto
non c’è più la persona con cui mi sono addormentata e il fornellino
anti-zanzare non è acceso. Mi alzo e “circumnavigo” il
letto per accenderlo mentre mi accorgo di sentire che
le mie gambe prudono come se mi fossi rotolata nell’ortica.
Mi avvicino al bagno e mi appoggio allo stipite
della porta: da qui posso vedere la mia fidanzata che mi dà le spalle e fruga
in un beauty case, quello dove durante i tour tengo
tutto ciò che mi serve per la mia igiene personale…
-Cosa stai cercando?- fa
un salto e si volta spaventata rischiando di far cadere il beauty.
-Mi pizzica tutto…-
-Ammoniaca?- annuisce mentre rientro nella camera
e cerco un po’ fino a che non trovo un barattolino nuovo di ammoniaca,
appena comprata. Glielo metto su uno dei due comodini ed esco dalla porta
finestra della nostra camera che dà su un piccolo terrazzino. Lei non mi chiede
niente mentre prende un batuffolo inumidito di ammoniaca
e comincia a passarselo su tutti i bozzi: sa perfettamente che l’odore
dell’ammoniaca mi dà la nausea. Dopo poco sento la sua voce chiamarmi:
-Non si sente più nulla, puoi venire dentro!-
Io, però, non seguo il percorso tracciato dalla
sua voce e rimango fuori incantata dalla bellezza della Luna e di Sirio, la
stella più luminosa, a-Canis Maior. Sembra strano a dirsi ma
nonostante io abbia ormai diciotto anni compiuti e tutte le sere mi trovi a contemplare il cielo, alla ricerca delle varie
costellazioni, non mi stanco mai dello spettacolo dell’universo… Sono così
presa che non la sento arrivare alle mie spalle e abbracciarmi, sussurrarmi
dolci parole nell’orecchio che io non capisco ma che si potrebbero riassumere
nelle ultime due:
-Vieni dentro…- e io la seguo senza chiederle
perché: domani notte potrò bearmi ancora dello spettacolo che è sempre sopra le nostre teste, a volte nascosto dalla
luminosa bellezza del Sole, ma lei al momento è più importante perché so che
non potrò averla per sempre…
Nonostante questo, sono
felice: mi godo quello che mi dà la vita, giorno per giorno sapendo che nel mio
futuro due saranno le certezze: il cielo sopra di me e le zanzare da sfamare…
What I feel during all my
time: NEVER ENDING HEAT
Se sia un cosa acquisita
col tempo o innata non lo so ma mi ricordo che anche quando avevo poco più di
due anni mia madre cercava le mie mani perché erano calde. In qualsiasi
momento.
Adesso è un po’ più facile convivere con il caldo
che non mi abbandona mai: non sono più costretta a dover indossare abiti
pesanti e almeno durante l’inverno cerco di non coprirmi troppo. D’estate non
potendo svestirmi troppo (e visto che comunque non
conta nulla) cerco di rimanere in posti freschi o in acqua più tempo possibile…
-Sei bollente…- la sento sussurrare scuotendomi
dal torpore che si era impossessato di me. E’ tardi,
saranno le due, e ancora non riusciamo a dormire: io ho troppo caldo e faccio
dannatamente fatica a respirare, lei fa fatica a trovare una posizione in cui
la gamba destra non le faccia così tanto male da tenerla sveglia.
-Cosa vuoi farci? Ci sono
nata, più calda…- nel mio tono c’è rassegnazione: sì, mi piace poter girare in
pieno inverno senza un enorme giubbotto che mi impedisce
i movimenti ma sarebbe decisamente più comodo vivere in un posto come la Finlandia,
o direttamente al Polo Sud… Qui è sempre troppo caldo per me e non posso
risolvere in alcun modo. Mi alzo per andare a farmi una doccia, la terza della
serata: congelarmi momentaneamente potrebbe essere utile se non
fosse che il caldo che mi brucia dentro è l’unica cosa che mi aiuta a
dormire e annientarlo mi tiene sveglia, in pratica.
-Ancora?- me lo chiede e nella sua voce c’è solo
il suono stanco della rassegnazione: sa di non potersi addormentare e che
anch’io farò fatica a chiudere gli occhi e perdermi nell’oblio del sonno.
-Vieni, dai…- la invito
con me e a questo punto mi sa che useremo la vasca visto che non riesce a stare
in piedi: se non riusciamo a dormire, almeno divertiamoci un po’.
La aiuto ad alzarsi dal letto, a togliersi quei
pochi vestiti che porta e, dopo essermi tolta gli slip, ci sediamo in un angolo
della vasca idromassaggio che occupa la maggior parte del minuscolo bagno di
casa mia.
-Non ti scoccia rimanere qui tutta la notte,
vero?- sa benissimo che il rischio, ora, è che io mi addormenti nella vasca,
cullata dal fresco dell’acqua e dal tiepido calore del mio corpo che tornerà
appena mi sarò abituata all’acqua. Mi guarda e so già che non dormirò, o almeno
non stanotte: nei suoi occhi vedo i suoi piani e sento già il mio corpo
scaldarsi ancora un po’. Una volta le avevo sentito
dire che sarebbe riuscita a raffreddarmi ma io so perfettamente che ogni suo
tentativo di far prevalere il freddo nel mio corpo mi porta più vicino al
definitivo abbandono dello stato solido per liquefarmi in uno più consono a
qualcosa di così caldo.
Ogni volta, però, quando la vedo non posso fare a
meno di pensare che per lei potrei anche diventare nulla assoluto: di me può
fare quel che vuole fintanto che saprò che sarà sempre con me nelle mie calde
notti insonni…
What I feel during my
moments of loneliness: WELCOME PAIN
Molte persone si provocano dolore fisico: c’è ci
si taglia, chi si brucia e anche chi si cuce addosso forme
e parole. Anch’io in un certo senso faccio parte della
schiera degli autolesionisti anche se i motivi che ci spingono a farlo sono
completamente diversi: loro non si accettano e per non ascoltare il loro dolore
interiore, si feriscono e hanno una scusa per non ascoltarlo. Io, invece, sono
masochista. Il dolore è una parte veramente importante nel piacere, per me, e a
volte sento il bisogno fisico di farmi del male… Così, dal nulla: il più delle
volte lo faccio quando sono sola o dopo un concerto
per poter completare le emozioni che sento in quei momenti. Non capisco
esattamente questo meccanismo ma so perfettamente che, quando la cera bollente tocca la mia pelle, mi sento meglio, mi sento più completa,
più me stessa, in un certo senso…
-Buondì!- sento la mia fidanzata entrare in casa e
salutarmi. Non me l’aspettavo assolutamente: sobbalzo, spaventata da questa sua
intrusione, e rischio di far cadere la mia candela preferita, una a forma di
cigno con tutte le sfumature di rosso possibili ed
immaginabili. Per fortuna ho sviluppato, col tempo, il riflesso
istantaneo che mi porta a mettere le mani a coppa sotto qualsiasi oggetto stia
cadendo, anche se si tratta di coltelli, forbici, padelle bollenti o, come in
questo caso, candele ancora accese.
Spengo la candela e mi volto verso lei con uno
sguardo quasi colpevole, come se fosse mia mamma e mi
avesse trovato a fumare … Non capisco neanch’io questo mio sguardo e cerco di
cambiare espressione ma non ci riesco e lei si mette a ridere…
-Ti ho portato la colazione, mia piccola
masochista…- ridacchia ancora mentre mi fa vedere una busta e un bicchierone e
si dirige in cucina. Mi libero le mani dalla cera e la seguo…
-Che ci fai qui?- è giovedì mattina, nulla di
nulla in programma se non che in giorni come questo io
ho un doppio turno al bar sotto casa che inizia alle otto e mezza. Fra venti
minuti, insomma. Ok che sono già pronta e tutto ma io e lei nella stessa stanza
da sole vuol dire che prima di essere nuovamente
presentabile ci vorrà almeno mezz’ora. Mi guarda sorridendo e totalmente
tranquilla nonostante io, potenzialmente, possa essere riuscita anche a
scordarmi del suo compleanno. Lo sa benissimo che la mattina presto e dopo un
po’ di cera sono totalmente in un altro mondo.
-E’ il 21 giugno…- e a
questo punto sono totalmente e assolutamente sorpresa. Il 21 giugno ora non è
niente. Scavo un po’ in mezzo ai miei ricordi e trovo quello che cercavo:
l’estate dei miei quindici anni e il 21 giugno di quell’anno. La prima volta che ci siamo messe insieme. Sono già passati
tre anni e siamo riuscite a metterci insieme e a lasciarci per ben tre volte
prima di questa “manche” che dura ormai da sette mesi…
Tre anni in cui sono
riuscita ad odiarla più di qualsiasi altra cosa. Tre anni solamente e io
mi ero ripromessa di non cascarci più già dopo la prima volta. Tre anni e il dolore insopportabile di tre separazioni che sono
arrivate tutte quasi come un fulmine a ciel sereno e
che mi hanno lasciato senza fiato, letteralmente. Eppure sono ancora
qui, a provarci, a crederci insieme a lei e ad amarla
sopra ogni altra cosa pur sapendo che se mi dovesse lasciare anche questa
volta, forse non sarei più abbastanza forte per rialzarmi…
Cosa posso farci? Del resto,
sono un’inguaribile masochista…
What I feel during all our
time together: FASCINATING LOVE
Dell’amore parlarono in tanti, Dante prima di
tutti. Ho studiato letteratura e ho ancora vaghi ricordi di cosa pensassero i grandi scrittori di ogni epoca di questo nobile
sentimento. Il ricordo che mi è rimasto più impresso, però, è uno che non
centra niente con le teorie d’amore di mezzo mondo: mi ricordo chiaramente che
non ero assolutamente d’accordo con nessuno di loro. E
non sono d’accordo neanche adesso…
Io sono nata per amare. Io amo l’amore in tutte le sue forme, amo amare e amo amare l’amore…
Ragionamenti contorti a parte, io potrei vivere dell’amore degli altri, senza
bisogno di avere qualcuno da amare che mi ricambi. Sono stata da sola per
moltissimo tempo e ho sviluppato una sorta di scudo anti-romanticherie o
qualcosa di simile: non sento il bisogno di avere qualcuno che mi regali fiori,
che mi faccia dichiarazioni d’amore in grande stile o
qualcuno da abbracciare semplicemente se vedo delle coppiette. Non sento
neanche il bisogno di andare a letto con una persona diversa tutte le notti per
scordarmi questa mia “triste” condizione. Mi basta l’amore degli altri. Se poi
trovo una persona da amare disposta a ricambiarmi non
dica certo di no…
Sono stesa sul letto a pensare a queste e ad altre
cose quando mi trova. La guardo per un attimo brevissimo e so già che questa
volta dovrò faticare veramente per riuscire a farmi perdonare. Non ha il solito
sguardo di quando la ferisco, questo è più duro, più cattivo, più doloroso in
un certo senso.
Prima che possa anche
solo partire con il discorso che avevo cominciato ad abbozzare, si siede sul
letto mi guarda e dice solo pochissime parole:
-E’ inutile che tu apra la
bocca per dire qualcosa. Ti ho già perdonata.-
E allora capisco lo sguardo di prima, è lo sguardo
di una donna orgogliosa che ha dovuto prendere il suo orgoglio e ficcarselo
letteralmente su per il culo per poter tornare a casa
e avere il coraggio di dire una cosa così. Perché io ieri
sera sono andata con la mia migliore amica. Eravamo un po’ alticce tutte
e due, ok, ma il mio comportamento non è assolutamente
accettabile e non dovrebbe andare a finire così. Molto probabilmente, però,
stanotte ha capito quello che avevo intenzione di
dirle in un modo un po’ confuso e sconclusionato stamattina per cercare di
scusarmi. Ha capito che io non lo consideravo assolutamente un tradimento, Ha
capito che l’amore che provo è veramente troppo. Ha capito che la mia migliore
amica, essendo la persona più importante della mia vita, per una serie di
motivi che non sto a dirvi, è la persona più fortunata
del mondo perché un bel po’ del mio amore è solo per lei.
Molto probabilmente, però, non ha capito che sono
due amori diversi con sapori totalmente contrastanti. Quello che provo per la
mia migliore amica è un amore strano, profondo e
intoccabile ma si riduce tutto a passare del tempo di qualità insieme quando è
possibile e a preoccuparsi mortalmente una per l’altra…
L’amore per lei è comunque
bellissimo e profondo ma è più una cosa che mi toglie il fiato, che mi lascia
senza parole, che mi fa fondere il cervello, che mi fa dimenticare tutto il
resto del mondo e che riesce in un modo che ancora non comprendo a farmi
scordare tutto l’amore che non è quello che provo per lei. E
non ci sono parole per dirglielo, lo dovrà capire da sola. Anche tutto quello a
cui sto pensando adesso mentre la fisso incantata è
troppo e troppo poco per esprimere chiaramente ciò che sento.
La guardo e tutto quello che mi viene da dire è un misero –Grazie-. Ma so che lei
ha capito. Non tutto ma un po’ ha capito e va bene così. Ci sarà il tempo di
capire con calma perché adesso che ha visto meglio questo mio lato so che non ha intenzione di lasciarmi. O
almeno, non mi lascerà fino a che non avrà scoperto tutto quello che le
interessa. E va bene così…
NOTE DELL’AUTRICE:
Spero che vi sia piaciuta Sensations…
E’ un racconto un po’ autobiografico, effettivamente, ma facciamo finta di
niente… Perché io ora non sto con nessunA e comunque
la mia ex non assomiglia neanche un po’ alla donna della fan fiction. Perché io so perfettamente che la mia migliore amica mi
ammazzerebbe se cercassi di baciarla…
Ditemi cosa ne pensate… Se lasciate una recensione tornate a vedere la risposta… Mi fareste
veramente felice, comunque…!
Risposte alle recensioni!
@ nemu: per prima cosa, grazie per averla messa nei
preferiti. Grazie un casino dei complimenti… Il mio ego è molto felice e
compiaciuto di se stesso… Di sicuro scriverò ancora (perché, come dico io, sono
fatta per scrivere) ma non so se riuscirò a tirare fuori altre cose così… (p.s: dai un’occhiata alla mia
pagina autore, c’è un casino di altra roba da leggere, se vuoi e io ti
consiglio Ubriaco canta Amore…)… Mi lascia un po’ perplessa la prima parte
della recensione perché ero sicura di aver scritto quattro parti (non ho
internet per controllare ma penso anche di averne pubblicate quattro): devo
dedurre che non ti è piaciuta la prima, quella del prurito? (se è così, non
convinceva neanche me…) La “terza” è quella più
autobiografica, forse, e quella lì sono tutta io, anche se non ho ancora
studiato tutta la letteratura… Amare senza essere ricambiati è una delle cose
che faccio più spesso… E mi fa soffrire tanto ma sono un’inguaribile masochista
e mi piace crogiolarmi in un amore non corrisposto… Continua a pensare a lei
perché se ami una persona o credi di averla amata non te la scorderai mai. E
vederla o sentirne parlare farà sempre un po’ male al cuore… Grazie della mega lunga recensione (che all’inizio mi aveva spaventato
perché era enormeeeeeeeeee!!!
xD) Grazia millissime!