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Autore: breosaighead    07/01/2021    2 recensioni
Akaashi Keiji non è un santo, forse un po' vendicativo, ma non è di certo cattivo, almeno non nel senso stretto del termine e non al di fuori della sua relazione con Bokuto Kōtarō.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blush for me


Akaashi Keiji non è un santo. 
Lo è stato, fino a quando non ha realizzato che con il suo bel visino e i suoi occhioni dal colore indefinito poteva incantare chiunque. Se da bambino si limitava ad utilizzarli affinché gli venisse comprato un nuovo libro, crescendo aveva imparato a sfruttarli per conquistarsi la simpatia degli insegnati e si era reso conto che, insieme alla sua riservatezza, erano una vera e propria arma a suo favore. Un’arma di cui, però, non si è servito spesso, perché, anche se Akaashi Keiji non è un santo, forse è un po’ vendicativo, non è di certo cattivo, almeno non nel senso stretto del termine e non al di fuori della sua relazione con Bokuto Kōtarō. 

Hanno iniziato a frequentarsi alla fine del suo primo anno e quando è diventato ufficiale, Bokuto si è lasciato sfuggire con Kuroo che gli sarebbe piaciuto vederlo arrossire e perdere quella compostezza che lo caratterizza. Lo avrebbe tentato in tutti i modi. L’altro, da buon amico qual è, aveva risposto che lo avrebbe supportato nella sua impresa. 
Da allora Akaashi si diverte a stuzzicarlo di tanto in tanto durante gli allenamenti, quando meno se lo aspetta e gli altri non guardano. Si inumidisce sensualmente le labbra con la lingua mentre gli lancia occhiate maliziose; si asciuga il sudore dalla fronte con il lembo della maglietta, stando rigorosamente attento ad alzarla quel tanto che basta affinché si intraveda uno dei capezzoli; al momento di fare stretching, dove sono sempre in coppia insieme, apre in modo provocante le gambe, divaricandole fin troppo e senza distogliere il contatto visivo, prima di continuare con gli allungamenti con nonchalance, consapevole di essere arrivato dove voleva. Ancora una volta, Bokuto deve urgentemente scappare in bagno per nascondere la sua eccitazione. Fortunatamente succede sempre verso la fine e può prendersi il suo tempo. Quando esce dal gabinetto, Keiji è appoggiato sullo stipite della porta che gli porge l’asciugamano con un’espressione angelica dipinta in volto: “Va tutto bene, Bokuto-san?”. 
Kōtarō non risponde, gli prende l’asciugamano dalle dita attento a non toccarle, come se potessero scottarlo, e si dirige verso il lavandino. L’acqua fredda gli scorre dalla fronte sul mento, mentre Akaashi, con le mani dietro la schiena si avvicina, si china e all’orecchio gli bisbiglia “Sei stato tu a iniziare questo gioco, Bokuto-san”, poi gli bacia il collo e soddisfatto si allontana verso gli spogliatoi, con il cuore che gli batte all’impazzata.
Kōtarō deglutisce e deve sciacquarsi il viso un’altra volta. Non si aspettava un simile risultato e, nonostante il suo ripetersi, ancora non ci ha fatto l’abitudine. Ovviamente non se ne pente affatto, anche se un po’ gli dispiace di non essere riuscito nel suo intento: egli voleva metterlo appena un po’ in imbarazzo, invece ora è proprio lui ad esserlo. Se lo è cercato, ne è ben consapevole, e ora deve scontare la sua penitenza: anche oggi dovrà darsi piacere da solo mentre immagina Keiji in tutte quelle posizioni. Non vede l’ora di essere già in camera sua! 
Ciò che però egli non sa - e che forse non saprà mai - è che il vincitore del gioco è proprio lui. Akaashi non è un santo, ma tutto questo lo imbarazza da morire, provocarlo palesemente davanti a tutti con l’elevata possibilità di essere scoperto. Al solo ripensarci nasconde il viso nell’asciugamano, nel vano tentativo di scomparire. È una fortuna che il suo rossore non si noti, perché è sicuro di stare andando a fuoco. 

Keiji infatti arrossisce in continuazione: quando sono sul tetto della scuola e Bokuto gli si siede vicino e gli offre una parte del suo panino; quando si complimenta davanti a tutti affermando che le sue alzate sono le migliori; quando negli spogliatoi si sfila la maglietta davanti a lui e per un attimo può bearsi della visione delle sue spalle libere da ogni indumento; quando si trovano a casa sua da soli e gli dice che ha aspettato questo momento per tutta la settimana; quando lo spoglia e si ritrova completamente nudo sotto di lui che bacia ogni centimetro del suo corpo; quando lo ammira con occhi adoranti che brillano e gli dice che è la cosa più bella che gli sia capitata; quando gli confessa di essersi innamorato di lui appena lo ha visto quel giorno in palestra. 
Akaashi arrossisce, e arrossisce tanto, ogni volta che è in sua compagnia solo che egli non lo hai mai notato perché non riesce a distogliere lo sguardo da quel volto assolutamente perfetto. Se lo facesse, vedrebbe che il retro delle sue orecchie, così come quello del suo collo, sono completamente e continuamente rossi e capirebbe che lo sforzo fisico non ne è la causa - non sempre almeno. 
Insomma, Bokuto non ha davvero bisogno di metterlo in imbarazzo di proposito; ad Akaashi, per arrossire, basta solo che lui sia presente.













Ciao a tutti!
Incredibilmente sono qui prima del previsto ed è tutto grazie a questo tweet di @cranbearly e alla sua fan art! Quando l'ho vista, l'ispirazione mi ha colpito e non ho potuto non scriverci su, ignorando tutti i miei doveri tra l'altro, ma come Bokuto, neanche io me ne pento.
Spero vi sia piaciuta!

A presto, spero!

Breo

  
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