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Autore: Tokiya_Starish    07/01/2021    0 recensioni
..Anche se giungerà una fine per me questi sentimenti ci uniranno per sempre..
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Giappone/Kiku Honda, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sacro Romano Impero
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima Ff su Axis powers Hetalia, la scrissi parecchi anni fa. Allora in corsivo sono i pensieri, 
Scusate in anticipo se ci sono errori grammaticali XD Buona lettura!
Tutti i personaggi della storia appartengono a Hidekazu Himaruya.


Note; Ho introdotto alcune frasi simili o ispirate dalla serie animata,
frasi dalla Marukaite chikyuu di Sacro romano impero.



"Luce del passato"

Pensava spesso a diventare sempre più forte, a non arrendersi mai e durante le guerre era sicuro di resistere sempre fino alla fine dei combattimenti. Ma quel giorno dopo estenuanti scontri, Sacro Romano Impero subì una grave sconfitta. Non si era mai sentito così, ormai era al limite e rimasto senza alcuna forza, lasciò scivolare tra le dita l' elsa della sua spada che cadde al suolo. La lama era intrisa del sangue dei suoi nemici e macchie del suo sangue invece erano visibili sui suoi vestiti in gran parte lacerati. Ancora qualche passo e poi non riuscì più a reggersi in piedi, cadde poco più distante dalla sua spada. Il dolore alle ferite era forte e questo gli impediva qualsiasi movimento. Da quella posizione il ragazzino poteva vedere solamente la luce del sole poco alla volta spegnersi e sparire nei colori del tramonto. In quegli istanti, per un attimo gli parve di vedere una figura familiare e di sentire la voce della persona che amava ripetergli delle frasi che già aveva sentito. Era un discorso del passato che non voleva dimenticare.
"...Non voglio che accada anche a te."
"...Quando le guerre saranno finite, tornerò da te... Questo è un arrivederci, perciò non preoccuparti."
"...Non importa quanti anni passeranno... Io ti amerò per sempre, più di chiunque altro."


-Non posso più nemmeno muovere il mio corpo... Forse sto per morire... Voglio... Rivederti...-
Probabilmente tutto ciò erano illusioni, uno scherzo dei suoi pensieri ormai confusi e di quei ricordi che stavano per infrangersi. "Anche se giungerà una fine per me, questi sentimenti ci uniranno per sempre..." Quest' ultimo pensiero alla sua amata, poi un sospiro e poco dopo nella sua mente ci fu il vuoto totale, Sacro Romano Impero svenne privo di sensi.

Passò del tempo, fino a quando il ragazzino avvertì un rumore di passi e cavalli farsi sempre più vicino in quel campo desolato. A causa del dolore che avvertiva su tutto il suo corpo, aprì a fatica gli occhi.
-Allora sei ancora vivo!-
Un ragazzo dagli strani capelli bianchi era davanti a lui.
-Non ricordo... Cosa è successo? ...Tu chi sei? Nella mia testa è tutto così confuso. Io chi sono? Fa male... Non riesco a ricordare niente...-
-Ora non sforzarti, Io sono Prussia e ho deciso di aiutarti. Poco alla volta, con il passare del tempo forse riuscirai ricordare.-
-Tutto è strano... Mi sento come se avessi perso qualcosa di molto importante, ma non so che cosa. Spero che un giorno questi ricordi che siano felici o tristi torneranno da me.-

Prussia aveva deciso di curare le ferite di quel ragazzino e aiutarlo a crescere in un nuovo stato, unificando successivamente la Germania. Accennandogli un sorriso forzato, gli porse la mano.
"Posso fidarmi di lui?... Non ricordo, lo conoscevo? Sembra sincero..."
La voce di Prussia lo destò dai suoi pensieri.
-Ragazzino, se vuoi continuare a vivere, vieni con me! Ti aiuterò, dandoti il mio sostegno.-
-Io... Sì, io voglio vivere, voglio vedere il mondo! Ora non ricordo niente, ma voglio ricominciare, anche se ora sono ferito, mi alzerò di nuovo.-
-Ti farò da guida, ma sappi che probabilmente dovremo affrontare altre guerre. In futuro ci sarà sempre qualcuno che tenterà di contrastarci, ma vedrai che crescendo troverai anche alleati e stringerai nuove amicizie.-
Il ragazzino decise di fidarsi del più grande, anche perchè ormai, avendo perso del tutto la memoria non sapeva dov' era casa sua e quindi dove far ritorno. Con molta fatica sollevò il braccio e afferrata la mano di Prussia, decise di iniziare da capo, come se fosse l' inizio di una nuova vita. Da quel momento Prussia divenne per lui come un fratello maggiore.


Gli anni passarono insieme alle guerre e quel ragazzino era ormai cresciuto diventando una grande e forte nazione indipendente, la Germania. Adesso oltre ad essere identificato come Germania, aveva un nome, Ludwig. Questo nome l' aveva deciso in passato con suo fratello Prussia. Anche se lui preferiva farsi chiamare con il nome della nazione da lui rappresentata. Ultimamente sentiva raramente Prussia, ma non era solo. Aveva i suoi amici e alleati Italia e Giappone. Quel giorno, tutti e tre si trovavano a casa di Germania, i tre alle volte si riunivano per allenarsi, scambiarsi informazioni sulle loro culture oppure per pianificare strategie. Per queste riunioni a turno ospitavano gli altri nelle loro case.
-Ciaoooo Giapponeee, finalmente ti ho trovato!- Escalmò Italia salutando e correndo verso il giapponese, il quale spaventato lo fissò interdetto.
-I-Italia cosa è successo? Sembra che tu stai scappando da qualcosa!?-
L' italiano rispose facendo un finto cenno di negazione.
-Noo no! Ti va di disegnare qualcosa con me? Mi insegni lo stile di questi disegni, manga?-
Il giapponese acconsentì la richiesta e preparato l' occorrente iniziarono a disegnare, Italia riuscì ad imparare quello stile e soddisfatto della sua creazione, fischiettava felice mentre con il pennello stendeva il colore sul suo disegno. Quando improvvisamente, la voce adirata di Germania come un boato risuonò nelle stanze.
-ITALIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA- L' italiano sobbalzò, rovesciandosi sulle mani e sul vestito parte dell' inchiostro che stava utilizzando.
-Veee, aiutami aiutami Giappone! Germania vuole sottopormi al suo allenamento, non vogliooooo quegli allenamenti sono durissimi.-
-Eh? allora avevo indovinato, stavi fuggendo! Ci penso io.-
Il giapponese si avviò tranquillamente verso la porta, notando il tedesco che stava cercando l' italiano ovunque al piano inferiore.
-Germania da questa parte. Italia si trova qui, al piano di sopra.-
-Eeh Giappone, perchèèè??? D... Devo nascondermi! Qui sotto andrà benissimo!!- Andò a nascondersi sotto un tappeto, concentrandosi per restare fermo ed immobile. (Un nascondiglio perfetto! XDNdme)

Il tedesco salite le scale si guardò attorno, nessun rumore strano. Arrivato sulla porta della stanza indicatagli da Giappone, entrò di corsa notando subito quella strana forma sotto il tappeto. Lo raccolse, lanciandolo dietro di se. A quella visione la sua espressione cambiò. Da adirato che era, divenne seriamente preoccupato. Italia era a terra, ricoperto di... Sangue?
-Italia... Cosa ti è successo? Perdonami, sei scappato per colpa mia...-
L' italiano lo stava ascoltando, ma continuò a fingere di essere svenuto, approfittando così per riposare un pò. Invece Giappone era andato nella sua stanza a prendere la macchina fotografica. Germania sollevò Italia tenendolo tra le sue braccia, facendo attenzione a non fargli male.
-Riprenditi Italia, per favore rispondimi...-
-Vee Germania, ma davvero riesci a sollevarmi così senza difficoltà!? Devi sapere che io sto benissimo, perchè parli in quel modo, io... Stavo solo... Riposando!-
-Italia...-
-Forse ti sei preoccupato per questo?- Chiese guardandosi le mani e la giacca, sporche di inchiostro rosso. -Non è nulla... Prima quando hai urlato, mi sono spaventato e mi si è rovesciato tra le mani il contenitore dell' inchiostro rosso... Tutto qui!-
Senza pensarci il tedesco lasciò la presa, facendo cadere l' italiano al suolo come un sacco di patate e tra l' arrabbiato e l' imbarazzato per la figura, prese una sedia la posizionò vicino alla finestra e velocemente prese posto per fissare il paesaggio esterno. Momenti di strano silenzio tombale nella stanza, fino a quando Giappone parlò.
-Ragazzi che ne dite se troviamo un accordo? Tutti insieme realizziamo l' idea di Italia e poi come al solito, tutti insieme faremo gli allenamenti proposti da Germania. Dobbiamo imparare ed insegnare cose che non conosciamo!-
-Io non riuscirò mai a disegnare...-
-Io non riuscirò mai a sostenere quegli allenamenti... vee.-
-Non dite così, ma aiutatevi a vicenda! Italia hai molto talento nel disegno, potresti aiutare Germania, o almeno tentare! E Tu Germania gli darai consigli durante gli allenamenti. Che ne pensate?-
-Per me è quasi impossibile disegnare come voi, ma ci proverò...-
-Va beneee, sono d' accordo con le sagge idee di Giappone!-
-Perfetto allora iniziamo! Propongo di cominciare con un disegno libero.-
L' italiano prima di sedersi al tavolo con gli altri, andò a lavarsi e a cambiare la giacca che era imbrattata di inchiostro. Poco dopo tornò e gli altri due stavano già disegnando.
-Giappone che bello il tuo disegno, quello è un paesaggio davvero stupendo!-
-Questa è una rappresentazione della natura durante la primavera a casa mia...-
-Vorrei visitare casa tua durante quella stagione!-
-Siete sempre i benvenuti da me!!-
-Grazieeeeee! Veeh? E tu... Germania cosa stai disegnando?-
-Non guardare, ancora non ho finito!-
-Daiiiiii anche Giappone non l' ha finito, ma non ha fatto storie.-
Il tedesco si arrese e mostrò il suo foglio voltandosi dalla parte opposta.
-Non è male...-
-Lo pensi davvero?-
-Si, è un gattino molto molto carino!-
-Non... Non è un gatto...-
-Eeh? Allora cosa rappresenta? Un cagnolino?-
-NEMMENO! Dovrebbe essere un... Un coniglio. Uff...-
-Perchè hai disegnato un coniglio?-
-Che razza di domande... Abbiamo deciso di disegnare qualcosa liberamente, questo è il primo soggetto che ho pensato di disegnare. Tutto qui...-
(Ho scelto un coniglio perchè nell' anime si era visto Sacro Romano Impero disegnare con Chibitalia e appunto il primo soggetto che disegnarono era un coniglio Ndme)

-Mhhh... Va bene! Però ho un consiglio Germania, in questo punto fai così... Risulterà migliore!- Italia notando la difficoltà che l' altro dimostrava, poggiò la sua mano su quella del tedesco, guidandolo a correggere gli errori sul disegno e migliorarlo.
Per un istante Germania ebbe un flashback, "Il calore della sua mano..." gli parve di aver già vissuto un momento simile nel suo passato che ancora non riusciva a ricordare. Si sentiva strano, il suo cuore iniziò a battere più forte del normale e divenne visibilmente rosso in volto, all' istante mollò il pennello. -Io... Vado a fare una corsa! Gli allenamenti, rimandiamoli a domani, sì domani!- e scappò via.
-Vee... Ma cosa gli è preso???-
-Forse si è offeso, per l' osservazione...-
-Tu credi Giappone?... Ma era così strano, io vado a cercarlo!-
Dopo esser uscito, iniziò a cercarlo nei dintorni. -Germaniaaaa... Germaniaaaaaa dove sei?... Se ho detto qualcosa di strano, scusami non dovevo...-
Questa volta era lui a nascondersi.
-Prima Italia fuggiva da me ed ora mi segue!? Che giornata oggi...-
"Anche se tu scappi quando io ti inseguo, tu seguimi quando io scapperò..."

Passò circa un' ora e l' italiano non riuscì a trovarlo, decise di tornare indietro e cucinare qualcosa con Giappone, sicuramente la pasta non sarebbe mancata. Arrivato all' abitazione di Germania, entrò urlando -Giapponeeeee sono tornato!! Ci sei? Ti va di cucinare qualcosa con me?-
Nessuna risposta. -Forse anche lui è uscito?!... Mhh... Va bene, vorrà dire che aspetterò qui il loro ritorno!- Tolta la sciarpa si voltò per poggiarla sull' appendiabiti, notando di fronte a se stesso una strana porta schiudersi.
-Yay! Che sia un passaggio segreto?!?! Sono troppo curioso devo andare a vedereee! Spero solo di non incontrare un fantasma o altre cose spaventose... veeh- Lentamente si avvicinò alla porta, sbirciando l' interno. A prima vista sembrava una stanza grande, ma molto buia. Non si vedeva il fondo e non c' erano nemmeno le finestre.
-Forse è un ripostiglio, ma qui dentro non vedo nulla di interessante... Questa stanza è troooppo buiaaa. WaaahEeek-
Non vedendo dove metteva i piedi inciampò su un grande scaffale che era rovesciato sul pavimento. L' italiano tentò di spostare lo scaffale e sollevandolo trovò nascoste alcune riviste. Ma un' altro oggetto nascosto dalla polvere e dalle riviste, catturò la sua attenzione. Lo prese e facendosi strada, finalmente uscì da quella strana stanza.
-Veehh ma questo... Questo è il mio spazzolone? Perchè si trova qui... Io l' avevo donato a Sacro Ro... Romano Impero...- Finì la frase con le lacrime agli occhi e decise di andare nella sua camera.

Dopo qualche ora anche il tedesco tornò a casa. Al suo ritorno, Giappone era in giardino e si stava allenando con la katana, mentre Italia nella sua stanza pitturava su tela con un espressione quasi assente e sognante mista alla tristezza.
-I-Italia...?-
-v- Veee? Scusa Germania!!Scusami scusamiiii.-
-Non devi scusarti, io ho reagito in modo strano prima... Pernsavo tu fossi tornato a casa... Non so esattamente cosa mi è successo. Stavi ancora disegnando?-
-Non me ne andrei mai, senza prima salutarti!- dopo una breve pausa, continuò a parlare -Sì... Disegnavo un ricordo che avevo per la mente poco fa. Senti Germania, mi avevi detto che tu non hai alcun ricordo del tuo passato... Sai che inconsapevolmente oggi mi hai fatto pensare ad alcuni eventi del mio passato?-
-Spero che quei momenti, almeno per te siano ricordi felici...-
L' italiano fece cenno di si -Adesso voglio solo chiederti, questo per te cos' è?- Gli pose la domanda tranquillamente, tenendo in mano lo spazzolone che aveva trovato nella stanza buia.
-Italia, forse ultimamente mi comporto in modo strano... Sì, lo ammetto. Ma non sono impazzito! Mi chiedi cos' è quello? Ma che domanda... Per me è uno spazzolone, forse è un pò in miniatura rispetto alle dimensioni standard! Perchè tu cosa pensi che sia, uno spazzolino da denti?-
-N-no non intendevo questo...- Trattenendo i singhiozzi, continuò il discorso.

-Questo spazzolone era mio, ne sono sicuro! Lo utilizzavo... Quando stavo con Ungheria e Austria... Poi lo donai ad una persona, che si stava allontanando da me. Ho aspettato per tanto tanto tempo il suo ritorno... Aveva promesso che un giorno sarebbe tornato da me. Disse di amarmi, ma non ha mai fatto ritorno...-
-Mi dispiace... Cercherò di informarmi, però n-non piangere! Non sapevo nemmeno di avere quello spazzolone qui a casa mia...-
-Mh No! Non devi preoccuparti... Adesso ho voi! Proprio vero che crescendo perdiamo tante cose ma ne riceviamo altrettante. Però a te chiedo un favore Germania, almeno tu non abbandonarmi, io voglio restare tuo amico e vicino a te per sempre!-
Così dicendo l' italiano porse lo spazzolone che al momento impugnava come una spada, verso il tedesco.
"è un invito? oppure una sfida?"
Germania afferrò quello spazzolone e in un altro flashback gli tornarono alla mente altri ricordi che lo spiazzarono. Era rimasto immobile con gli occhi spalancati.
-Germania tutto bene? Non volevo farti male...-
-Italia... Io forse ho ricordato qualcosa... Lo spazzolone che lei mi ha regalato è la cosa a cui tengo di più... Sì, adesso ne sono sicuro! Quello è un oggetto molto importante per me... Sono sicuro... Si portò le mani alla testa e continuò a parlare -Io ero... Io ero quella persona di cui mi hai parlato. E adesso sono di nuovo qui con te. I soggetti che stavi realizzando su quella tela... Siamo io e te, nel passato che avevo dimenticato.-
Germania sorrise e l' italiano nonostante lo stupore e le lacrime agli occhi, gli rispose con uno dei suoi migliori sorrisi.
-Sei proprio tu... Sacro Ro...?- Non riuscì a finire la frase che il tedesco gli poggiò un dito sulle labbra, per zittirlo.
-Shhh non chiamarmi con quel nome che avevo in passato, tante cose sono cambiate da allora... Ciò che conta è che adesso siamo di nuovo vicini.-
-Ti voglio bene Germaniaaa! Sono così contento di averti ritrovato!! Abbracciamiabbracciamiabbracciami-
-L' avevo promesso... Sono tornato, mia cara Italia!-
Così dicendo abbracciò forte l' italiano.
-fine-

???
(Extra? Se preferite con una fine un poco più lovelove Ndme)
Poco alla volta gli tornarono tutti i ricordi.
-Ma ASPETTA UN ATTIMO... Forse ricordo male... Tuu eri LAAAL-lami-mimiaaamat-AmatAitalia?!?-
-Veeeheheh Germania sembri un pomodoro-robot! S-si... S-sono io ma sono sempre stato un ragazzo... A quel tempo Ungheria si divertiva vestirmi come una bambola veh-
Germania tra lo scioccato e l' imbarazzato si avvicinò di nuovo all' italiano che alzò lo sguardo verso l' alto per incontrare ancora quegli occhi azzurri che lo fissavano. Il tedesco si piegò per sussurrargli all' orecchio.
-Per oggi lo dico una volta... Solo una e non lo ripeterò... Lo sai, non mi piace ripetere le cose! Italia... Ti amerò per sempre!-
-A-anch' io ti amo ancora... Come a quel tempo. Non lasciarmi più-
il tedesco super imbarazzato, deglutì e facendosi coraggio, perchè per lui era molto più difficile affrontare una situazione del genere, anzichè una guerra, dopo qualche istante perso nei suoi pensieri, finalmente tornò alla realtà e decisosi posò un bacio sulle labbra di Italia che rispose al quel bacio con altri baci.

-Fine-
  
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