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Autore: stancaditutt0    09/01/2021    0 recensioni
"Ormai lo sapevano tutti, ne aveva parlato anche il Times in un articoletto nelle ultime pagine: il complesso di edifici di Princess Park sarebbe stato demolito i primi giorni di Gennaio"
I ragazzi decidono di incontrarsi e passare un'ultima settimana nei loro vecchi appartamenti.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia di Harry suonò verso le sette. Era impostata così da anni perchè prima di ogni altra cosa Harry Styles doveva fare jogging.

Uscì di soppiatto per non svegliare nessuno e una volta arrivato nel cortile di Princess Park iniziò a correre. L'aria gli arrivava violenta in faccia e gli scompigliava i bellissimi capelli ricci. Una volta preso il ritmo, iniziò a pensare alle cose successe la sera prima. O meglio, a una cosa in particolare. Era da anni che sognava di poter sfiorare di nuovo quelle labbra, ma sapeva che sarebbe stato complicato e doloroso per entrambi.

Harry si era rifatto una vita, una vita finta, sì, ma che comunque lo appagava e lo distraeva. Feste, amici, fidanzate nuove ogni cinque mesi: era questo che lo faceva andare avanti. Louis evidentemente non era riuscito a costruirsi una bolla in cui vivere e fingere di essere felice. Harry lo conosceva bene, sapeva che l'amico non sapeva mentire a se stesso in fatto di felicità.

Gli mancava da morire, non c'era giorno in cui non pensasse a lui e ai loro giorni insieme, ma tornare indietro, tornare ad amarlo sarebbe stato un suicidio per la sua carriera e per la sua figura pubblica. Non contando che Jeff lo avrebbe ucciso, probabilmente.

I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo del telefono.

"Dimmi tutto, Kenny" rispose Harry.

"Ciao Harry come stai? Che ore sono lì? Qui sono le dieci e mezza, tra poco mi metto a letto. Ti disturbo?" disse Kendall dall'altro capo del telefono.

"No no figurati, stavo correndo"

"Bene, bravo. Tieniti in forma. No comunque volevo semplicemente chiederti come va. So che era da tanto che non vedevi i ragazzi, soprattutto tu sai chi, e volevo assicurarmi che stessi bene. Stai bene, no?"

"Sì certo. Benissimo. Una favola. Mai stato meglio" bonfochiò Harry.

"Harry"

"Sì okay un disastro. Lui mi sembra distrutto, io non posso avvicinarmici e ieri mi stava anche per baciare"

"HARRY"

"Lo so, sono disperato, voglio andare via da questo posto. Non so neanche perchè ho accettato l'invito di Niall. Io altri quattro giorni così non li reggo"

"Oh, Harry.."

"Kendall ti giuro se non la smetti di ripetere il mio nome"

"Okay", Kendall rise, "scusami. Comunque stai calmo. Sei lì perchè ti mancavano i tuoi amici E NON NEGARLO perchè me lo avrai detto un centinaio di volte. E per amici intendo anche Louis. Quindi ora rientra in casa, fatti una doccia e goditi questi momenti con i tuoi amici. E non pensare a Jeff o a nessun altro. Non ci sono paparazzi lì, quindi nessuno vedrà o saprà nulla. Quello che succede a Princess Park, resta a Princess Park. Notte Harry, ci sentiamo domani" e riagganciò.

Kendall era così, una furia. Ma Harry ci si trovava bene anche per quello.

Rietrò in casa e si fiondò sotto la doccia. Voleva lavarsi prima che Louis si svegliasse, per non creare imbarazzo. E se fosse entrato in bagno mentre era sotto la doccia? E se si fossero scontrati all'uscita con Harry gocciolante e con solo un telo a coprirlo? Doveva sbrigarsi. Si iniziò a insaponare alla velocità della luce, si sciaquò e uscì frettolosamente dal bagno con una asciugamento in testa e una avvolta in vita.

"Buongiorno" disse una voce assonnata proveniente dal bancone della cucina.

"Ah sei già sveglio. Ciao. Mi vesto e arrivo" rispose Harry nervoso al coinquilino.

Dopo essersi vestito, tornò in cucina e trovò Louis intento a mettere lo zucchero nella tezza con latte e cereali.

"Ma che cosa fai?" domandò Harry.

"Colazione, mi pare ovvio" sbuffò Louis.

 

Dopo mezz'ora erano tutti nell'appartamento di Niall e Liam pronti per guardare video imbarazzanti. Quindi principalmente video di Harry.

"Ma ti ricordi quando sei caduto?" esclamò Liam ridendo.

"Quale delle mille volte?" ribattè Louis.

"Ma vi ricordate che confusione con il nome di quella ragazzina? Nessuno riusciva a capire come si chiamasse e alla fine Harry decise di chiamarla Trevor"

"Comportamento poco maturo da parte mia, lo riconosco" rispose Harry.

"Hazza, qui non siamo sotto i riflettori, puoi anche piantarla di trattare le persone con gentilezza" disse Louis ridendo.

"Scusami? Rispetta il mio motto, brutto imbecille" rispose Harry.

"Lo hai appena infranto tu chiamandomi imbecille, lo sai, vero?" ribattè Louis.

Risero tutti di gusto.

 

Dopo aver pranzato con del tacchino arrosto, si separarono per riposare un paio d'ore. Si sarebbero rivisti il pomeriggio per preparare la cena insieme.

"Niall mi ha detto che avremo ospiti" disse Harry togliendosi le scarpe.

"Spero che non abbia invitato Simon se no mi sente" replicò Louis.

"Ma non stai tranquillo, non lo farebbe mai. Ti va di guardare un film?"

"Non Love Actually"

"Le pagine della nostra vita?" chiese Harry speranzoso.

"Non ci penso neanche. Vado a stendermi in camera, chiamami quando dobbiamo uscire"

"Lou dai scherzavo. Resta"

Sentendo quelle parole a Louis si scaldò il cuore.

"Va bene, ma niente film romantici" acconsentii Louis.

Passarono il pomeriggio a chiaccherare del più e del meno. Era come essere tornati a dieci anni prima, nessuna preoccupazione, nessun pensiero, nessun obbligo. Solo loro due in quell'appartamento. Da soli.

 

"Senti, posso chiederti una cosa?" chiese Harry dopo una gara a chi riusciva a dire più velocemente l'alfabeto al contrario (aveva vinto Louis).

Louis annuì.

"Okay. Allora, io ho scritto una canzone" iniziò Harry.

"Beh meno male, è il tuo lavoro" disse Louis divertito.

"Lasciami finire. Dicevo, ho scritto questa canzone circa tre anni fa. Non l'ho mai fatta ascoltare a nessuno perchè mi sentirei troppo vulnerabile e probabilmente non me la farebbero neanche pubblicare... sai com'è Jeff... Comunque, ti va di ascoltarla? Te la canto a cappella adesso oppure corro a recuperare la chitarra che ha portato Niall"

Harry fece per alzarsi, ma Louis gli prese una mano per fermarlo.

"Va bene a cappella"

"Okay. Si chiama Girl Crush"

Harry iniziò a cantare con così tanta passione che a Louis vennero le lacrime agli occhi. Era da tanto che non lo sentiva cantare dal vivo. Era come se il suo corpo fosse percorso da corrente elettrica, era eccitato e commosso allo stesso tempo. Harry cantava, ma Louis non riusciva a sentire le parole. Era ipnotizzato dalla sua bocca, dalle sua labbra, dal movimento delle mani che l'amico sfregava contro i pantaloni nervosamente. Avrebbe voluto guardalo negli occhi, ma Harry stava fissando il vuoto.

Arrivato quasi alla fine della canzone Harry spostò lo sguardo verso Louis e cantò la parte finale fissandolo negli occhi. Questo movimento fece uscire Louis dalla trance e finalmente sentì le parole che Harry gli stava cantando. Una lacrime scese sulla guancia si Harry: la canzone era finita.

Si fissarono in silenzio per qualche minuto, poi, dato che le lacrime di Harry non accennavano a smettere di scendere, Louis avvicinò una mano al viso dell'amico. Harry questa volta non si ritrasse e mise la sua mano sopra quella di Louis. Restarono in quella posizione per un po', poi Harry spezzò il silenzio:

"Allora, come ti è sembrata?" chiese asciuandosi le lacrime.

"Sinceramente? Bellissima. Mi era mancato sentirti cantare dal vivo" rispose Louis.

"Mi fa piacere. Ci ho messo tanto per scriverla. Così tanto che è come se fosse una parte di me e ora non voglio che nessuno la ascolti, voglio che resti mia e basta. Non so se mi spiego. Questa canzone racconta chi sono e non sono pronto a farlo sapere a tutti, capisci, no?"

"Sì"

"Scusami per le lacrime, non so cosa mi sia preso" disse Harry alzandosi dal divano "vado in bagno a sciaquarmi la faccia".

Louis intanto rimase seduto sul divano immobile. Ma come era possibile che Harry lo facesse sentire ancora così dopo anni in cui non si erano visti o parlati? Quel ragazzo era assurdo, un concentrato di passione e sentimenti che scaturivano da lui non appena iniziava a cantare. Ma poi quella canzone! Un capolavoro assoluto. Si era dovuto trattenere con tutto se stesso per non fiondarsi su di lui a fine canzone e affondare la labbra nelle sue. Dio, gli mancava così tanto quella sensazione, ma sapeva che Harry non provava lo stesso e non voleva metterlo ulteriormente in imbarazzo. Doveva solo tenere duro per altri tre giorni e poi sarebbe finito tutto.

"Allora? Ci avviamo da Niall? Sono lei sei" chiese Harry uscendo dal bagno.

E così i due amici, ignari dei sentimenti l'uno dell'altro, uscirono dal loro appartamento per andare a cena.

 

A casa di Niall e Liam trovarono Josh, il loro vecchio batterista. Dopo essersi scambiati vari convenevoli iniziarono a preparare la cena. Passarono una bellissima serata, tra risate e ricordi. A un certo punto provarono anche a fare uno scherzo telefonico ad altri vecchi membri della band e dopo aver ricevuto ogni tipo di insulto da questi ultimi decisero che era abbastanza tardi ed era ora di terminare la serata.

"Va bene dai, tutti a letto" disse Niall esortando gli amici ad alzarsi dalle sedie.

"Niall, io non penso di essere in grado di guidare. Posso dormire qui? O da Harry e Louis?" chiese Josh evidentemente ubriaco.

"Non preoccuparti, puoi dormire qui. Ti preparo il letto di Zayn" disse Liam alzandosi e avviandosi a prendere delle lenzuola pulite.

Harry e Louis salutarono gli amici e si avviarono verso casa.

"Ti va di passare per il giardino?" propose Harry

"Nessun problema"

Passeggiarono per qualche minuto, poi Harry disse: "Mi eri mancato tanto, sai? Non mi ero più riuscito ad aprire con nessuno da quando... lo sai. Grazie"

"Grazie per cosa?"

"Per esserci. Per non aver tenuto le distanze. Sai, temevo che non mi avresti rivoltola parola durante questi giorni"

"Ma cosa dici, Harry"

"Sì perchè cinque anni fa ti ho allontanato e poi non ti ho più scritto o chiamato. Pensavo mi odiassi"

"Non potrei mai odiarti"

Arrivarono davanti alla porta dell'appartamento, Harry aprì e si diedero la buonanotte.

Louis si stava mettendo il pigiama quando sentì bussare alla porta. Harry entrò, si avvicinò all'amico e lo baciò. Louis ebbe a mala pena il tempo di ricambiare, poi Harry allontanò il viso.

"Scusa per ieri. E per prima. Non avrei mai dovuto allontanarmi da te" sussurrò Harry.

Louis gli accarezzò il viso, "Non ti devi preoccupare, io sono qui. Sarò sempre qui".

Harry gli diede un altro bacio delicato delle labbra e poi tornò in camera sua.

Quella notte, entrambi si addormentarono con difficoltà, ma con il sorriso. Le cose stavano tornando al loro posto.

 

   
 
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