Qualcosa in comune

 
Ormai la notizia si era sparsa, tutti lo sapevano e molti stentavano ancora a crederlo: i pirati di cappello di paglia avevano trovato il One Piece.
La ciurma, dopo i dovuti festeggiamenti, era pronta a pensare al futuro.
Avevano deciso di separarsi, per il momento, ognuno aveva le sue faccende da sbrigare e alcuni avevano ancora i loro sogni da realizzare. Si sarebbero riuniti quando tutto sarebbe stato a posto.
 
Sanji guardava il mare dalla piaggia di Raftel. Sapeva che la parte più difficile del suo viaggio cominciava solo adesso, trovare l’All Blue non sarebbe stato semplice, non aveva molte indicazioni se non qualche racconto o indicazione molto approssimativa, ma ormai non riusciva a pensare ad altro. Doveva partire al più presto.
Aveva radunato tutto l’occorrente: provviste, cartine geografiche, i suoi appunti e una piccola nave molto veloce, perfetta per un viaggio in solitaria.
Non sapeva cosa lo aspettasse, era molto famoso adesso e sicuramente avrebbe incontrato un sacco di gente pronta a dargli la caccia, ma non c’era tempo per queste piccolezze, avrebbe affrontato tutto quello che si sarebbe messo sulla sua strada.
In realtà c’era ancora una cosa che il cuoco doveva fare per essere a posto con la sua coscienza: confessare a Nami i suoi sentimenti.
Aveva tentato in tutti i modi di soffocare il suo amore le la navigatrice: aveva provato a non pensarci, a innamorarsi di qualcun'altra o cercare di rassegnarsi al fatto che non lo avrebbe mai ricambiato, ma niente aveva funzionato e lui era ancora lì a pensarci. Temeva il rifiuto di Nami più di qualsiasi cosa al mondo e non voleva partire con la consapevolezza che neanche trovando l’All Blue sarebbe stato davvero felice.
Non sapeva cosa fare.
 
Nami osservava Sanji, erano giorni che pensava al momento in cui si sarebbero dovuti separare, si era affezionata a quel cuoco più di quanto avrebbe mai pensato. Ne avevano passate davvero tante insieme e tra di loro si era instaurata una sintonia che non provava dai tempi di Bellmere, e poi, era talmente abituata ad averlo intorno che la sola idea di non vederlo per così tanto tempo la destabilizzava.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma era preoccupata, era un viaggio pericoloso e probabilmente a fondo perduto e il fatto che lui l’affrontasse da solo non aiutava.
Sapeva che Sanji sarebbe partito il giorno dopo e questa poteva essere l’ultima volta che lo vedeva, voleva trovare un modo per costringerlo a restare ancora un po’, ma non riusciva a trovare un argomento abbastanza convincente.
Poi una folle idea si formò nella sua mente.
Senza perdere neanche un minuto corse sulla spiaggia.
 
Sanji si sorprese di trovare lì la navigatrice col fiatone e con l’aria di chi aveva qualcosa di molto importante da dire. Stava per chiederle cosa ci facesse lì, ma lei lo precedette.
«Sanji-kun, avrei una proposta da farti».
Sanji la guardò incuriosito, non riusciva a pensare a cosa potesse chiedergli.
«Una proposta?»
 «Sì, tu adesso partirai alla ricerca dell’All Blue giusto?»
«Precisamente»
«Io invece devo ancora completare la mia mappa e questo non può accedere se tu non trovi l’All Blue. Di conseguenza potremmo dire che i nostri sogni hanno qualcosa in comune, anzi, sono…indispensabili l’uno all’altro. Quindi…»
«Nami-san, stai per caso dicendo che vuoi venire con me?»
«Sto dicendo che potrebbe servirti un ottimo navigatore per trovare un posto così irraggiungibile»
«Più che irraggiungibile, in realtà potrebbe non esistere affatto» disse Sanji, maledicendosi per la sua onestà.
«Lo so, ma tu sei sicuro che esista e questo mi basta, inoltre il mio intuito per gli affari mi dice che è una buona idea» gli rispose la navigatrice senza fare una piega.
Sanji era sconvolto, neanche nei suoi sogni più remoti avrebbe mai immaginato che la sua Nami-san volesse restare con lui anche dopo il ritrovamento dello One Piece.
 Si era tanto preparato a partire da solo, che non aveva mai pensato di chiedere a qualcuno della ciurma di accompagnarlo.
Questa proposta, però, cambiava tutto e, anche se sapeva che Nami lo faceva principalmente per il suo torna conto, doveva riconoscere che i vantaggi erano notevoli.
Era al settimo cielo.
«Ammetto, Nami-san, che non hai tutti i torti. Inoltre, sarebbe un’ottima cosa per il mio ristorante essere segnato sulla mappa più famosa del mondo»
 «Quindi…accetti?» chiese la navigatrice allungando la mano.
Sanji, che in quel momento avrebbe solo voluto abbracciarla e dirle quanto l’amava (o essere portato in rianimazione per la troppa emozione), le sorrise e, stringendole la mano, rispose:
«Certo che accetto»

Chopper e Robin guardarono Sanji e Nami, felici ed entusiasti per viaggio che stavano per intraprendere, che si avviavano verso la loro piccola nave. Entrambi pensarono all’unisono la stessa identica cosa: che la loro storia era appena cominciata.

Angolo dell'autrice:
Dopo anni di assenza ho deciso di tornare su Efp e quale modo migliore se non una Sanami. Mi rendo conto dell'occ dei personaggi e quanto tutto quello che ho scritto sia improbabile, ma sognare è ancora permesso e io continuo a essere convinta che questi due debbano stare insieme.
Spero che questa storia vi sia piaciuta.

Qualsiasi recensione è bene accetta.