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Autore: Soul Mancini    24/01/2021    5 recensioni
Non lo dice mai a nessuno, ma ha tanta paura di rimanere in casa quando i suoi fratelli non ci sono. Perché quando suo padre è ubriaco e inizia a strillare, a insultare, a picchiare e far male, Ethan si ricorda di avere solo quattro anni e non sa cosa fare. Non sa come difendere la mamma.
Ma oggi è peggio del solito.
Oggi Ethan non riesce a capire quello che vede, ma sa che è molto peggio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Needles'
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Ethan
In front of me
 
 
 
 
Rimane immobile, con gli occhi sgranati e il cuore incastrato nella gola.
Vorrebbe smettere di guardare, ma non ci riesce. Non capisce bene cosa sta succedendo, sente solo le grida che gli raschiano le orecchie e gli martellano le ossa.
 
Non lo dice mai a nessuno, ma ha tanta paura di rimanere in casa quando i suoi fratelli non ci sono. Perché quando suo padre è ubriaco e inizia a strillare, a insultare, a picchiare e far male, Ethan si ricorda di avere solo quattro anni e non sa cosa fare. Non sa come difendere la mamma.
 
Ma oggi è peggio del solito.
Oggi Ethan non riesce a capire quello che vede, ma sa che è molto peggio.
 
Suo padre – il pezzo di merda, come lo chiama Davi – è rientrato a casa, barcollando e urlando ha raggiunto la mamma che stava lavando i piatti e l’ha intrappolata tra le braccia. Lei ha cercato di ribellarsi, ha iniziato a gridare anche lei, ma lui la stringeva sempre più forte.
L’ha trascinata nella loro camera da letto con la forza.
Ethan era lì, li guardava e loro non se ne sono accorti.
Poi lui, tenendola stretta, ha cominciato a strapparle via i vestiti. La mamma lo implorava di smettere, ma lui non si è fermato.
Non si sono nemmeno preoccupati di chiudere la porta.
 
Ethan è lì, in corridoio, gelato dal terrore, e non riesce a non guardare.
Anche se quello che vede gli fa paura.
Più la mamma grida, più lui la stritola tra le braccia. Ed è felice, il pezzo di merda.
Lui la abbraccia e lei urla.
Lei è quasi nuda e anche lui.
E le guance di Ethan sono zuppe di lacrime. Gli sembra che quelle braccia disgustose stiano stringendo anche lui, fino a soffocarlo.
Vorrebbe strillare a sua volta, ma riesce solo a piangere e tapparsi le orecchie.
 
Poi all’improvviso si ricorda.
C’è un punto della casa – gliel’ha insegnato Arthur – in cui i rumori scompaiono, in cui non arriva nemmeno il suono delle campane quando battono forte il mezzogiorno. Forse, se si nasconde in quell’angolino, non sentirà più le urla del padre e il pianto della madre.
Scappa via, s’intrufola nel ripostiglio all’estremo opposto della casa e si nasconde sotto una vecchia e ammuffita scrivania che nessuno usa da anni. Si rannicchia su se stesso, gli occhi neri ed enormi sgranati nell’oscurità, e non ha il coraggio di togliere le mani da sopra le orecchie, anche se qui i suoni non arrivano.
Piange e trema.
I suoi singhiozzi rompono il silenzio.
Trema e piange.
Non ha mai pianto così tanto prima d’ora, ma gli sembra di sentire le mani di suo padre che gli stringono i polmoni e gli serrano la gola.
Singhiozza per ore, forse giorni, fino a stremarsi.
 
Ma lui non vuole essere debole, come la mamma: non piangerà mai più.
E non vuole provare anche lui quel dolore, lanciare quelle grida, farsi portare via il respiro.
 
Non si farà più abbracciare, mai più.
 
 
 
 
♠ ♠ ♠
 
 
Ragazzi…
Se questa tematica è già un pugno nello stomaco di per sé, per chi segue la serie e conosce Ethan è ancora più devastante – almeno credo, sicuramente per me lo è.
Visto che avevo in mente da tanto tempo questo tassello importante della vita del mio personaggio, volevo condividere con voi la vera motivazione per cui Ethan, anche e soprattutto da grande, ha sempre rifiutato gli abbracci altrui. Certo, ha il suo caratterino già di partenza, ma questo trauma ha senz’altro contribuito a forgiare il suo terrore per i gesti d’affetto.
Avevo accennato a quest’evento anche nella shot Ink memories – chi l’ha letta forse lo ricorderà – e mi sembrava doveroso raccontarlo, anche se ci è voluto coraggio.
Povero il mio bimbo T______T
Per questa flash devo ringraziare Earth e il suo contest “Tra il Dove e il Quando”, perché è da uno dei suoi pacchetti che ho preso ispirazione per buttare giù l’idea. Non ho potuto far partecipare questa storia perché non rispettava le restrizioni del bando, ma sono comunque felicissima di aver colto quest’occasione! :3
Alla prossima!!!
 
 
   
 
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