Fanfic su artisti musicali > The 1975
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Autore: violamercati    01/02/2021    0 recensioni
Cominciarono lo show ed erano davvero bravi, ad ogni brano che suonavano provavo sempre un'emozione molto forte, di sofferenza ma anche di speranza e amore… ho capito che Matty vedeva la vita in modo differente da tutti gli altri, descriveva perfettamente una delusione d'amore, di quanto fosse straziante lasciarsi e restare soli col proprio dolore.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Mi ci volle un po' per farmi convincere da Matty a prendere quel quadratino che teneva nella punta delle dita ma alla fine lo presi. "E' la prima volta?” chiese, appoggiando il cartoncino quadrato sotto la lingua. “No, l’ho già provato in passato quando avevo 16 anni” risposi, facendo un po' di smorfie dato il sapore acido di quella droga. Matty iniziò a ridacchiare per le mie espressioni buffe ed io gli tirai un pugnetto nella spalla. “Però sarei più tranquilla se andassimo in un luogo chiuso, non mi va di farmi vedere così dalle persone in strada” dissi girando gli occhi al pensiero degli sguardi penetranti che ti offriva la gente del posto. “Oh, hai ragione.. se ti senti più tranquilla a casa possiamo andare da me” propose il riccio, guardandomi comprensivo. Sfoggiai il mio miglior sorriso e ci avviammo verso casa sua; dopo circa un quarto d’ora arrivammo nella sua umile dimora vicino al centro di Manchester, entrammo dal portone e percorremmo un corridoio che ci portò davanti alla porta d’ingresso dell’ appartamento. Quando entrai vidi che era una stanza enorme: pavimento in parquet con al centro un divano ad isola con davanti una televisione al plasma. Andando avanti, superata una porta di vetro scorrevole c’ era una cucina moderna anch’essa fatta ad isola, con accanto un enorme tavolo di cristallo. Sulla destra c’era un’altra porta che dava accesso ad un piccolo bagno, tutto rosso che si collegava anche alla camera da letto e penso che sia stata quella la stanza più bella della casa: era enorme e tutta rosa, ma non quel rosa shocking ed imbarazzante: era un color pastello molto elegante e raffinato. Accanto all’enorme vetrata con vista panoramica, c’era un letto rotondo con mille cuscini che andavano dal bianco al viola, con sopra un piumone bianco. A terra, un’enorme tappeto che ricopriva la stanza fatto a moquette. Ma la cosa che più mi colpì era stata un’enorme scritta a neon anche quello di color rosa che dominava la stanza, dove c’era scritto la frase “ I LIKE WHEN YOU FALL ASLEEP, FOR YOU ARE SO BEAUTIFUL YET SO UNAWARE OF IT” Diciamo che Matty non era proprio un poveraccio, vedendo le dimensioni e la posizione del suo appartamento. Ritornai in salotto, accorgendomi che avevo fatto il tour della casa senza il proprietario. “Oh, scusami sono proprio una ficcanaso” mi scusai ridacchiando. Vidi Matty che stava preparando un joint e sorrisi “questo ragazzo mi capisce in pieno” mi trovai a pensare “Non ti preoccupare, hai fatto bene ad esplorare un po' “ rispose facendo cenno di sedersi sul divano accanto a lui “Erba o fumo?” chiesi, osservandolo rollare “Erba, ovvio” disse facendo una smorfia divertita Mi guardai un’altra volta in torno e già avvertivo gli effetti dell’ acido che stavano iniziando a farsi sentire, dopotutto era passata una quarantina di minuti. Mi fissai su un quadro attaccato alla parete del salotto, che raffigurava un campo di grano con dei corvi che volavano. Ad un certo punto vidi le ali degli uccelli che sbattevano e di colpo mi scostai indietro, facendo spaventare Matty “WOW,ma che cazz” esclamai a bocca aperta “Siamo in viaggio, baby” disse eccitato, cominciando a ridere “No Matty è da un sacco che non prendevo un allucinogeno! Vedo le ali dei corvi di quel quadro che sbattono!” spiegai gesticolando come una matta A quel punto il ragazzo accanto a me scoppiò in una fragorosa risata ed io non riuscivo a capire: alla fine quello era l’effetto di quella droga, cosa c’era tanto di divertente? “MA LI NON C’ E’ NESSUN QUADRO!!!” urlò Matty tra le risate che lo stavano possedendo. Mi portai la mano alla bocca e cominciai anch’io a ridere come una pazza. "Ma come no?" domandai stupefatta l'idea che mi fossi immaginata tutto mi stava facendo morire dal ridere, ma allo stesso tempo quel quadro mi sembrava così reale che non potevo credere che fosse frutto della mia mente. Così mi alzai ed andai difronte al quadro e cominciai a tastarlo, le mie dita percorsero tutta la cornice, sentendo la durezza del legno che la ricopriva. "Matty qui c'è un quadro, ne sono convinta! Guarda, lo sto pure toccando!" esclamai, girandomi verso di lui, che mi stava fissando divertito mentre si fumava il joint. Continuava a guardarmi ed a ridere, finchè si alzò e venne verso di me, porgendomi la canna. lasciai stare il quadro misterioso e iniziai a fumare, camminando ed esplorando quel magnifico salotto, mi accorsi che la parete sulla destra era una vetrata, dove dava ad un bellissimo panorama di Manchester. La vetrata era coperta da una tenda bianca, richiamando il divano color crema e pensai a quanta luce poteva esserci quando ci fosse stato il sole. Amavo quello che stavo vedendo, ero quasi invidiosa. "Hai davvero una bella casa, anche io vorrei una vetrata a parete così" dichiarai, osservando la vista al di fuori dell'appartamento. "Era di mio padre, ha comprato casa in campagna dato che è andato in pensione. Me l'ha lasciata, la scuola è qui vicino e ho tutti i miei amici qui" spiegò Matty, aprendo una bustina con all' interno una polverina bianca che svuotò sul tavolino basso davanti al divano. "Wo, wo, wo che stai facendo?" chiesi allibita, mentre lui la stava dividendo in quattro strisce con una carta di credito. Girò il capo verso di me e mi guardò: era divertito da me, forse non pensava che potessi reggere il livello di tossicità che aveva lui. ma io ero ben peggio, in passato, quando davvero mi facevo di eroina. "Mi ha stufato il trip, voglio qualcos'altro... Tu no?" disse semplicemente, arrotolando la banconota da cinquanta sterline che aveva tra le mani. alzai le spalle e mi avvicinai a lui, non avevo mai detto no alla coca. mi misi proprio davanti a Matty con ancora qualche allucinazione del cartone precedente; vedevo tutto rosa e bianco, la stanza si cosparse di luce al neon rosa provenienti da quell'immensa vetrata. Dopo aver scrutato per bene ogni particolare del mio trip, il mio sguardo si rivolse a Matty, che mi stava porgendo la banconota per sniffare la polvere. La presi tra le dita e mi piegai in ginocchio verso la coca e con un tiro la tirai tutta su per il naso. Buttai la banconota nel tavolino e mi sedetti per terra. Dopo una decina di minuti io e Matty stavamo parlando uno sopra l'altro, nessuno dei due ascoltava, parlavamo e basta. Da una parte odio l'effetto della coca, ma era da un sacco di tempo che non la facevo. La botta dell'acido era gia andata via, dato che era più potente la "polvere magica", come la chiamava lui. Si fecero le sei del mattino, a quel punto ci ascoltavamo anche. "Guarda, c'è l'alba" esclamai io, indicando la vetrata. mi alzai dal divano dove ero stata tutta la notte e mi avvicinai alla finestra, subito sentii il calore del sole che piano piano stava salendo per illuminare la giornata. Sentii il braccio di Matty che mi circondava le spalle, e lo guardai: mi aveva raccontato tutto, dei suoi, dei suoi amici, della scuola, della band, le sue passioni, cosa sapeva suonare, la poesia e l'arte. Pensai di essermi innamorata di lui. Era dannatamente affascinante il suo stile e la sua personalità ,poi era buffo quando parlava. "Dormi qui?" mi domandò sussurrandomelo all'orecchio. sorrisi a quella proposta ma mi allontanai e gli dissi di no. Matty sorrise a sua volta, forse capendo che non fosse stato il caso, era già tanto che avevamo passato una notte "balorda" insieme. "Almeno dammi il tuo numero" chiese, prendendomi per il polso annuì e andai in cucina, presi un post-it dalla credenza e scrissi il mio numero, glielo detti. "A presto Mattew" risi, andandomene.
   
 
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