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Autore: mslestrange    25/08/2009    5 recensioni
Alice è felice.
Alice è contenta, sta per comprare il vestito che ha visto prima, quando andava a scuola.
Vestito blu, vestito di raso.
Alice può comprarne anche due, di vestiti. Perché lei i soldi li ha, come pochi, come tanti che vorrebbero essere al suo posto.
Ma oggi non ha voglia, no.
Oggi ha voglia di non essere quella ricca, quella dei tanti soldi, quella dei sogni rubati a tante ragazze come lei, quella perennemente chiacchierata, quella nella bocca della gente.
Oggi ha voglia di essere normale. Di essere Alice, e basta.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alice è felice

 

vestito blu, vestito di raso

 

Alice è felice.

Alice è contenta, sta per comprare il vestito che ha visto prima, quando andava a scuola.

Vestito blu, vestito di raso.

Alice può comprarne anche due, di vestiti. Perché lei i soldi li ha, come pochi, come tanti che vorrebbero essere al suo posto.

Ma oggi non ha voglia, no.

Oggi ha voglia di non essere quella ricca, quella dei tanti soldi, quella dei sogni rubati a tante ragazze come lei,

quella perennemente chiacchierata, quella nella bocca della gente.

Oggi ha voglia di essere normale. Di essere Alice, e basta.

Entra nel negozio, indica il vestito.

E’ lì per lei, è lì per lei.

Alice batte le mani, radiosa di felicità, una felicità immensa quanto ingenua.

Alice esce dal negozio, e si specchia nella vetrina. Fa una giravolta, fa due giravolte.

Alice splende più del sole che le bacia il viso, i dolci lineamenti, la carnagione chiara.

Alice è soddisfatta. Finalmente, Alice sorride.

Comincia saltellando la strada verso casa, sorridendo, canticchiando, ballando.

Alice è arrivata ad un vicolo buio, stretto.

Ma è così contenta che non se ne accorge nemmeno, che ha sbagliato strada.

 

Improvvisamente sente delle voci, e Alice si risveglia dal suo sogno, e gira la testa, spaventata.

In fondo al vicolo vede delle persone.

Alice comincia ad agitarsi, la paura le attanaglia lo stomaco, le blocca la gola, il respiro, il cuore.

Ma no, Alice, va tutto bene, va tutto bene, si dice.

Adesso gli passi vicino, ti seguiranno con lo sguardo, osserveranno il tuo bel corpo, invidieranno il tuo vestito nuovo,

vestito blu, vestito di raso. Niente di più, niente di meno di ciò che fa chiunque quando ti incontra, Alice.

Un passo, con sforzata finta noncuranza.

Due passi, un sorriso fugace.

Tre passi, Alice capisce.

 

Un uomo si stacca lentamente dal resto del gruppo, la fissa, con la bocca che disegna una sottile linea sul viso storpiata

sul lato sinistro, che ad Alice pare tanto un ghigno. L’uomo si avvicina, chiede ad Alice se vuole unirsi a loro.

Ma no, Alice è una brava ragazza, non lo farebbe mai.

Alice fa un passo indietro, e accelera il passo, cercando di mantenere un’ aria fiera, orgogliosa. Ma dentro, Alice trema tutta.

L’uomo si fa avanti, la prende per un braccio, e ad Alice pare quasi una tenaglia di ferro.

Alice si dimena, cerca di liberarsi, per poi fuggire via, via – riesce quasi a vedere la fine del vicolo, vede delle persone.

Un altro del gruppo è arrivato ad aiutare l’uomo, la tengono ferma. Alice ha il cuore che le squarcia il petto,

strattona le braccia dei due, tira qualche calcio, cerca di dimenarsi.

Arriva un terzo individuo, Alice urla, urla aiuto, ma l’uomo le tappa velocemente la bocca.

E Alice capisce.

 

La prima lacrima comincia a scendere, e si chiede, perché a me, dio mio, dio buono, dimmi cos’ ho fatto mai io di male,

dimmelo, perché io non lo capisco, cos’ ho fatto per meritarmi questo.

Un (uomo?) si avvicina, tenta di strapparle il vestito, e i primi pezzi di stoffa cadono per terra.

Alice sente unghie che le graffiano la schiena, le tolgono tutto quelle che ha addosso, e Alice sente delle mani,

tante mani, mani fredde, unte, mani gelide, mani che appartengono a – uomini? – senza alcun sentimento, senza alcun cuore.

No, sono mostri.

Ma Alice è forte, stinge gli occhi e digrigna i denti, e aspetta.

Aspetta solo che tutto finisca – finirà, Alice?

E intanto sente male, sente il sangue sulla sua pelle, la sua pelle tanto dolce quanto vellutata,

ma Alice ha sempre gli occhi chiusi, e sente solo male, male dappertutto, male è tutto, Alice sente il fuoco dentro.

 

Ma a un punto Alice viene scaraventata a terra, e non sente più niente.

Rimane a terra, ad ascoltare il suo respiro, e rimane sorpresa, perché non pensava che si respirasse ancora, da morti.

Perché Alice è morta, lei ne è certa. Allora cos’è tutto quel dolore, che ancora c’è, è l’unica cosa che c’è.

 

Dopo secondi, minuti, o ore, sente dei passi, e una voce. Alice non è nemmeno più capace di avere paura.

Si sente sollevare da due braccia possenti, calde, si sente trasportare su due spalle larghe, calde.

E dopo secondi, minuti, o ore, Alice apre gli occhi (maledizione, sono viva) e lentamente, volge lo sguardo verso il suo corpo.

E guarda quel vestito blu, vestito di raso, o almeno dove era prima, perché ormai non c’è più.

Al suo posto c’è un altro vestito.

Eccolo, il suo vero vestito nuovo.

 

Vestito rosso, vestito di sangue.

 

 

 

 

 

Spazio autrice

Vorrei dire poche parole. L’idea di questa shot era nata nel maggio di quest’anno, avevo cominciato a buttare giù qualche riga, ma sono riuscita a finirla solo oggi, 3 mesi dopo. Non so come spiegarlo, ma mi fa faceva quasi paura, perché non volevo e non voglio tutt’ora che faccia l’impressione di una fic che da importanza a quei mostri che ogni giorno sfigurano il viso e il corpo di sempre più donne.

Al contrario, questa fic è scritta in onore di tutte le donne e ragazze che hanno avuto la maledetta sfortuna di indossare il vestito rosso, la cui vita è stata rovinata causa questi bastardi che considerano il gentil sesso un vero e proprio giocattolo da utilizzare e sfruttare a loro piacimento, ma che hanno avuto la forza di denunciarli e di andare avanti. Perché non so voi, ma a me sentire ogni santo giorno al telegiornale la notizia di una donna che viene violentata mi fa venire una rabbia tremenda.

Spero vivamente che sia piaciuta, e prego chiunque legga a lasciare un commentino, anche piccolo piccolo :) giusto per sapere chi l’ha letta.

Un bacio

E.

 

PS: alla faccia delle poche parole XD

  
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