"Uno
come me"
Disclaimer:
Tutti
i personaggi non appartengono a me ma a sua eccellenza, l'illustrissima
Rowling. Io sono solo una sua umile seguace. Molto medievale, vi pare?
È una
cosuccia molto dolce, scritta dal punto di vista di Draco Malfoy. Sto
studiando
per la maturità e ho un calo di zuccheri, quindi ho pensato
che ci voleva un po’
di miele. Spero di aver rimediato alla mia lunga assenza con questa
one-shot.
Naturalmente, è sulla coppia Draco/Hermione.
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Era difficile
da accettare, ma lei la sua scelta l'aveva fatta... aveva scelto lui.
Ero io quello
che avrebbe potuto offrirle tutto, davvero tutto. Mi sarei strappato il
cuore
con le mie stesse mani; avrei affrontato anche Voldemort se solo avessi
potuto
averla. Ma lei non è mia... è di Potter.
Lui ha tutto:
la fama, la gloria, una grande reputazione. Perché mai una
splendida creatura
come te avrebbe dovuto innamorarsi, o anche provare un briciolo di
ammirazione,
per un ragazzo cui la stragrande maggioranza delle persone pensa
prossimo a
diventare un Mangiamorte… se non lo è
già.
Se devo essere
sincero, non ho mai avuto l'illusione di poter essere amato, essere
felice.
Credo sia una punizione per l'essere un Malfoy.
Ricordo il primo anno, quando ti sorrisi seduto al mio tavolo nella Sala Grande.
Tu
aggrottasti la
fronte come risposta. Nessuno
mi aveva mai insegnato a sorridere, ma ci avevo provato così
tanto per un
ragazzino di undici anni. In seguito, venne la volta in cui spifferai
che
Potter e Weasley stavano violando le regole, restando fuori dal
castello dopo
il coprifuoco. Non avevo intenzione di mettere nei guai anche te,
credimi.
"Mi scusi professoressa, ma che vuol dire noi quattro?". Ricordi
quella frase? Io volevo chiedere perché coinvolgere anche
te, giacché eravamo
chiaramente nei pasticci solo io, Potter e Weasley. Invece, passai per
il
solito bastardo arrogante. Ero pronto a prendermi tutta la colpa per te.
Io, un purosangue, non sono nemmeno degno di guardarti negli occhi. Mi spiace non avertelo potuto dire di persona. Ero spaventato, giovane e stupido. Mi rendo conto solo adesso quanto mio padre non giochi più un ruolo importante nella mia vita, ora che è morto. Tu non mi perdonerai mai, lo so, ma è difficile lo stesso. Ho usato queste penne che scrivono intinte nel sangue, datemi da mio padre per imparare cosa fosse l'obbedienza, per incidere "Mi dispiace" ancora e ancora sul mio braccio fino a quando il dolore che provavo non si fosse avvicinato a quello che avevi sentito tu. Alla fine, mi è sembrato quasi di sentirlo il tuo dolore. Magari è solo la mia mente, finalmente impazzita del tutto, per il troppo amore che prova per te. Chissà.
Quando venne il terzo anno, ero solo un marmocchio idiota. Urlare e minacciare l'Ippogrifo, Fierobecco, non migliorò l'opinione che avevi di me. Volevo almeno la tua compassione, ma sapevo già che non potevi provarne per uno come me. Pansy Parkison fu quella tutta presa a fare l'infermiera con me per colpa di una stupida ingessatura, quando tutto quello che volevo era sorriderti e gridare "Hey, Hermione, mi sono rotto un braccio". E poi saremmo stati amici per sempre. Sapevo che mi avresti solo rivolto un'occhiataccia e rimbeccato con qualche commento pungente se mai avessi avuto il coraggio di rivolgerti la parola. Per questo preferii rimanere ancora una volta in silenzio. Mi si addice molto il silenzio, non trovi?
Il quarto anno
fu memorabile. Scaricare la mia rabbia su Potter, mi valse una
trasformazione
in furetto per opera di Malocchio Moody. Posso ancora vedere quelle
espressioni
di piacere e soddisfazione sul tuo viso, come sulle facce di quei due
idioti
che girano con te, specie quelle del tuo ragazzo. Dopo così
tanti anni passati
a mascherare questi miei sentimenti per te, lo facevo facilmente; come
una
seconda natura. Il primo e più importante, credi almeno
questo, è senza dubbio
quello di amarti. Prima della grande partita raccolsi tutto il mio
coraggio e
ti seguii in biblioteca per dirti cosa provavo, ma Weasley
rovinò tutto.
Al quinto anno
ti bloccai in un angolo per avere una spiegazione sullo strano
comportamento
tuo e di Potter. Diventasti livida di rabbia, urlandomi che non erano
affari
miei e di starne fuori. In pratica mi mandasti all'inferno. Ti dissi la
prima
cosa che mi passò nel cervello, "Tu sei mia". Realizzando
velocemente
ciò che avevo appena fatto, ti cancellai la memoria e ti
portai nella Stanza
della Necessità. Ti stesi sul letto e presi un libro dagli
scaffali
adagiandotelo sul grembo. Quando ti saresti svegliata, avresti pensato
di
esserti addormentata mentre leggevi. Ti conoscevo bene. Quando la
professoressa
Umbridge beccò quella ragazza sulla storia dell’
ES, pensai di dover obliare
anche lei. Fui così orgoglioso della tua trovata ingegnosa.
L'astuzia non è
l'unica cosa che amo di te.
Il sesto anno
fu anche peggio perché non avevo te. In altre parole avevo
tutto, tranne quello
che contava di più. L'anno seguente sarebbe stato l'ultimo
ad Hogwarts,
l'ultimo in cui ti avrei vista, e questo mi spaventava a morte. Silente
fece
lavorare i prefetti di case diverse insieme, accoppiando te e Zabini.
Dopo
un'estenuante trattativa, beh, riuscii a convincere quel bastardo di un
italiano a farmi diventare il tuo partner, così avresti
potuto conoscermi
meglio. Mi costò quasi tutto quello che avevo. Zabini si
portò via anche la mia
Nimbus 2001, la cosa più preziosa che possedevo. Eccetto te.
Ma tu non sei mai
stata mia. Credo che, alla fine, gli ho fatto pena e me l'ha
restituita. Se non
potevo avere il tuo amore, almeno avevo la mia scopa per fuggire da
quegli
sguardi carichi di odio e disprezzo che la gente rivolge a quelli come
me.
L'amore ti
rende davvero un idiota smidollato, io ne sono l'esempio lampante. Ti
sei mai
chiesta del perché di quella sostituzione improvvisa?
Sorrido ogni
volta che ci penso. Potevo scoprire nuove cose su di te, anche se
tenevo quasi
tutto quello che sentivo dentro questo cuore malandato. Alle volte,
però,
riuscivo a dimostrarti che c'era del buono anche in uno come me. Oh
come ti
amavo! Canzonarsi a vicenda era divertente e, di sera, sorridevo al
soffitto,
ricordando ciò che avevi detto ancora e ancora nella mia
testa, creando un
piccolo mondo solo per me e te. Se tu lo avessi saputo, non so cosa mi
avresti
detto.
Così non posso
fare altro che sedere qui e appassire, il mio amore non svelato che
muore
dentro me... insieme a me. Sorrido amaramente a me stesso. Credo di
odiarmi.
Sono un vigliacco e un codardo. Non avrei mai avuto partita contro
Potter.
Tutte le batoste che ho ricevuto a Quidditch in questi anni me lo hanno
dimostrato. Tu meriti di meglio.
Sono entrato di
soppiatto nella sala comune dei caposcuola e ora ti fisso mentre dormi
beatamente sul divano. Non posso farci niente. Concedimi almeno questo.
Poterti
guardare nell'ombra come se non esistessi. Non è nemmeno
un'ipotesi. Io non
esisto se non per amarti. E quando lascerai questa scuola e ti
dimenticherai di
me, cesserò totalmente di vivere. Sfioro gentilmente i tuoi
ricci ribelli,
fitte acute che mi trapassano il petto, la mia gola che si stringe.
Vorrei
piangere ma non so come fare. Accarezzandoti la guancia, inizi a
stiracchiarti
ed io mi faccio prendere dal panico. Voglio scappare ma inciampo sul
tappeto e
cado rovinosamente dietro il divano.
"Chi c'è?
Draco?". Sussurri. Resto zitto, immobile. Aspettando che tu lasci la
stanza, appiattendomi sul pavimento pronto a sparire, ma tu non vai
via. Anzi,
continui dicendo, "Vorrei che fossi qui, Draco". Questa semplice
frase mi colpisce profondamente, come se fosse una dichiarazione
d'amore dal
tuo cuore al mio. Pian piano mi alzo. Sfioro la tua spalla, prendendoti
di
sorpresa. Il tuo sguardo è nel mio. "Quanto hai sentito?"
"Abbastanza
da sapere che provi qualcosa per me e non per Potter". Ti rispondo, un
tenue sorriso che fa capolino sul mio volto.
Riconosco
quell'espressione di colpa sul tuo viso mentre distogli lo sguardo
senza dire
niente.
“È
tutto
ok". Tento di consolarti. "Scherzavo, non potresti mai provare
qualcosa per uno come me. Lo so. Non ti metterò nei guai con
Potter". Ma
non posso mascherare, in questa mia voce, quel dolore lancinante che mi
divora
il cuore.
"Non è
questo". Mi rispondi infine. "N-Non ho mai voluto bene a Harry in
quel senso. Non so perché ho accettato di uscire con lui.
Sono solo confusa.
Perché d'improvviso sei diventato così gentile
con me? Quando mi odiavi, era
tutto più facile ma ora... queste stupide emozioni tornano a
galla anche quando
pensavo di averle dimenticate". Ti porti le mani al viso e mi fissi con
quei tuoi occhi dorati così tristi.
"Ti ho
sempre amata". Mi sono finalmente deciso ad uscire allo scoperto.
"Fin dal primo anno. E poi quest'amore ha continuato a crescere sempre
di
più, sempre di più". Non riesco a credere di
averlo detto.
Il tuo viso è
attraversato da mille emozioni, shock, sorpresa, incredulità
e confusione. So
che è impossibile che tu possa ricambiarmi, così
mi alzo e mi volto per
andarmene. Non voglio che questo mio amore non corrisposto ti crei
altri
problemi. Ho capito che la tua pietà mi ucciderebbe solo
prima.
Mi fermi.
Afferri le mie spalle e mi baci come sognavo da tanto. È
possibile che sia
morto e non me ne sono accorto?
Continuiamo a
baciarci; tu che mi accarezzi il viso, io che ti stringo forte pensando
che se
ti tengo vicino a me il più possibile tu non possa lasciarmi
mai, mentre una
stella cadente attraversa il cielo illuminato dalla luce della luna.
Sono
infantile, vero? Ma non ridere di me, ti prego. La verità
è che non ho mai
creduto che chiunque ci sia lassù possa aver voluto
ascoltare le preghiere
della gente come me.
"Ti amo
anch'io". Mi sussurri, il mio desiderio finalmente realizzato. Una
lacrima
solitaria mi scende sulla guancia mentre tu, stupita, l'asciughi con le
tue
labbra morbide. Sorrido e arrossisco. Sono davvero goffo come un
bambino, alle
volte. Sorridi anche tu e mi sussurri tenere parole d'amore.
Forse c'è
speranza anche per le persone come me: per quelli soli e incompresi.
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Note: ehi,
questa è una
piccola chicca che mi è venuta in mente, qualche giorno, fa
durante una noiosa
lezione di latino. Spero che vi sia piaciuta. Per quanto riguarda la
mia altra
fic, abbiate un pò di pazienza tra poco ho la
maturità e i miei pomeriggi sono
pieni. Intanto però ho modificato qualche cap. Date una
riletta a "The
Resorting Hat" e "Mending a Broken Hearth" ho aggiunto degli
spunti interesanti: il perché del rapporto speciale tra
Draco e Piton, come
l'Ordine ha scoperto della morte di Narcissa e cos'è il
Bagno Rituale. Spero di
poterla aggiornare presto. Intanto commentate anche questa One-Shot.
Bye!