Come casa mia
La Tana è un posto pieno, un posto chiassoso.
Persone vanno, persone vengono ma, soprattutto, persone restano.
Nessuno se ne vuole mai veramente andare. Qualcuno lo fa, certo, ma prima o poi torna sempre.
Perfino quegli gnomi insolenti non smettono di ripresentarsi in continuazione.
Da quando non ci sei, però, la Tana è meno chiassosa.
Persone vanno, persone vengono, persone restano.
Ma qualcuno non torna.
Tu non sei tornato.
Alla Tana, tutto è di tutti.
È la prima regola che ti insegnano quando vieni al mondo o varchi la soglia: non c'è il tuo ed il mio.
Da qualche tempo, però, il tuo posto a tavola rimane sempre vuoto.
La tua tazza preferita prende la polvere.
Nessuno l'ha più sentita sua.
È rimasta sempre e solo tua.
Alla Tana manchi.
A me manchi.
Il frassino in giardino porta ancora quelle piccole incisioni, il tempo le ha un po' rovinate.
«Guarda che sono uno completo. So anche fare le cose da babbani, meglio dei babbani.»
«Ah sì?» Hermione lo guardò scettica. «Ad esempio?»
Fred estrasse dalla tasca un coltellino e si mise ad incidere il tronco dov'erano poggiati.
Una H e una F, vicine, sgraziate, bucavano il legno.
Hermione scoppiò in una risatina. «Questa sarebbe una cosa da babbani?»
Una H e una F, vicine, sgraziate, bucavano il legno.
Hermione scoppiò in una risatina. «Questa sarebbe una cosa da babbani?»
«E che ne so!» Replicò Fred. «Sei tu l'esperta!»
Lei rise ancora, gli occhi poggiati su quei piccoli solchi.
Ogni suo piano sgraziato, ogni sua stanza sbilenca, sono un paio di braccia aperte a farci precipitare qualcuno.
La Tana è casa, per tutti.
Ma non è più la tua.
E non la sento nemmeno più mia da quando tu non sei più il mio riparo.
La Tana è un ammasso di ricordi e risate, di bellezza impolverata, di amore e di profumo di buono.
La Tana profuma sempre di buono.
Il buono delle lenzuola pulite, dei fiori nei cespugli incontrollabili, delle torte alla melassa.
Si mischia a quello delle bottiglie stappate per festeggiare, per accompagnare una risata, per affogare un dolore.
L'odore dei tuoi capelli, però, non si sente più.
Non posso più affondarci il naso e respirarlo a pieni polmoni, non può più sorpassare ogni altro aroma.
Da quando non ci sei, la Tana profuma un po' meno.
Fred la fissava di sottecchi, con quel suo sorrisetto sbilenco e perenne.
«Che c’è?» Domandò Hermione, mentre osservava la sua torta,
non bella come quella di Molly ma con lo stesso, identico, profumo di buono.
Aveva i capelli un po’ scompigliati, le guance arrossate dal calore.
Lui alzò le spalle con aria noncurante, come se non ci fosse proprio niente da domandare.
«Pensavo che sei bella come casa mia.»
«Che c’è?» Domandò Hermione, mentre osservava la sua torta,
non bella come quella di Molly ma con lo stesso, identico, profumo di buono.
Aveva i capelli un po’ scompigliati, le guance arrossate dal calore.
Lui alzò le spalle con aria noncurante, come se non ci fosse proprio niente da domandare.
«Pensavo che sei bella come casa mia.»
Alla Tana manchi.
A me manchi.
Nda: Non ci sono note. Mi andava soltanto di scriverla, con uno sguardo ed un abbraccio a tutte le splendide autrici che mi hanno fatto innamorare di questa coppia (e delle solenni scuse).
"Sei bella come casa mia" la devo ai Pinguini Tattici Nucleari - Bergamo.
A me manchi.
Nda: Non ci sono note. Mi andava soltanto di scriverla, con uno sguardo ed un abbraccio a tutte le splendide autrici che mi hanno fatto innamorare di questa coppia (e delle solenni scuse).
"Sei bella come casa mia" la devo ai Pinguini Tattici Nucleari - Bergamo.