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Autore: Airlys    25/08/2009    3 recensioni
Una Remus/Nymphadora...Cosa succede quando un temporale imperversa, un'auror un po' maldestra dimentica l'ombrello e si prende una bella febbre? Ma soprattutto cosa accade se questa non ha più voglia di combattere per la sua felicità? Riuscirà qualcuno a far si che lei riprenda a vivere? All'interno i ringraziamenti per l'altra ff, Secondo te, la luna si sentet sola, lassù? Happy End ... lievissimi spoiler
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Eccomi con un’altra Remus /Nymphadora...

Una Shot  con 2 diversi , brevi, finali...
Spero che vi piaccia.

 

Just look in Her eyes...

 

 

                                                                                                                                           L'opinione pubblica
                                                                                                                                        è un tiranno assai debole
                                                                                                                                       paragonata alla nostra opinione personale.
                                                                                             Ciò che determina il fato di un uomo
                                                                                    è l'opinione che egli ha
                                                                                                                        di sé stess
o.

                                                                                                                      Henry David Thoreau

 

Nessuno lo credeva possibile.
Accadde ugualmente.

Erano ormai tutti abituati alle scenate di Remus John Lupin e Nymphadora Tonks.
Ed anche un po’ stanchi, in effetti.
Ogni riunione dell’Ordine era intervallata da una di esse da ormai molto tempo.
All’incirca da quando Remus aveva rifiutato la giovane utilizzando delle scuse, secondo lei, banali e del tutto lontane da ogni verità.
Quali?
Semplicemente: sono troppo vecchio, sono troppo povero, sono troppo pericoloso.
Sebbene sulle prime due si potesse tranquillamente passare sopra, per la terza era un po’ più difficile.
Si, perché l’uomo era un licantropo. Era un qualcosa dal quale la maggior parte delle persone si tiene ben lontana.
Era un dannato, un maledetto.
Tutto questo per il mago, già di per sé scarsamente fiducioso nei propri confronti, era una valida ragione per tenere la ragazza distante da lui.
Ovviamente a lei non importava.
Aveva sempre combattuto, con orgoglio, per riuscire a smuovere quella situazione, le idee malsane dell’uomo.
A testa alta andava avanti, con la speranza che, si, lei ce l’avrebbe fatta.
Ma quella sera, alla riunione, c’era qualcosa di diverso nell’aria.

Mancavano 15 minuti all’inizio della riunione e quasi tutti i membri erano presenti.
All’appello mancavano Sirius Black, temporaneamente impegnato a nutrire l’ippogrifo qualche camera più su, e Nymphadora Tonks, ma quella era routine.
Generalmente arrivava trafelata all’ultimo secondo, scusandosi in diversi modi dopo aver rovesciato, nel tragitto dalla porta alla sala, il portaombrelli vicino all’ingresso, il candelabro sul caminetto al quale si era attaccata per non cadere e per aver risvegliato il delizioso quadro dell’altrettanto deliziosa zia.
 Quella volta non successe diversamente. Più o meno.
Alle 19.59 precise, i membri dell’Ordine udirono una porta sbattere e pregarono che per una volta non cadesse.
Sia per la loro sanità mentale sia per l’incolumità fisica della giovane.
Nello stesso istante sentirono dei passi affrettati per le scale rimbombare tra le pareti.
Sirius, cugino di Dora, correva a velocità inumana su di esse, ed arrivò appena in tempo per evitare che la ragazza si spiaccicasse al suolo, scatenando l’ira di sua madre.
Fu una novità, la prima di quella sera.
L’aveva afferrata per la vita, notando come fosse più esile rispetto all’ultima volta che l’aveva vista.
Poi alzò lo sguardo. L’avesse mai fatto.
Improvvisamente fu preso dall’impulso di lasciare immediatamente quell’estranea, ma ad un’analisi più accurata si accorse che quella non era assolutamente una persona a lui sconosciuta.
Era sua cugina, anche se irriconoscibile.
Completamente bagnata, fuori imperversava un temporale.
Le guance, anche se leggermente, erano più scavate.
Gli occhi, rossi e gonfi di pianto, erano spenti, non c’era più la scintilla che li illuminava.
I capelli erano di un cupo grigio-cielo-in-tempesta-preludio-di-un-temporale.
Le spalle curvate in avanti, come se sopportassero un immane peso, l’abbigliamento non era di colori accesi, ma di un triste marrone scuro.
“Grazie...” mormorò la ragazza, per poi dirigersi con passo malfermo verso la sala in cui si sarebbe svolta la riunione, dopo essersi data una rapida asciugatura.
Sirius rimase senza parole, lì, dove l’aveva afferrata, con in testa un unico pensiero: quella non era Tonks.
Si avviò perplesso nella stanza, dove trovò altre persone che, come lui, la fissavano allibite.
Tra queste vi era Remus.
L’espressione sul suo viso era shockata.
Aveva pensato che quelle sera l’avrebbe aspettato, come sempre, una bella litigata nella quale avrebbe dovuto affermare convinto i motivi per i quali loro non avrebbero mai potuto stare insieme.
Invece no. Si era sbagliato. Il perfetto Remus Lupin aveva commesso un errore.
Nymphadora prese posto accanto a Molly Weasley e a suo cugino, che nel frattempo li aveva raggiunti, e partecipò passivamente alla riunione.
Capì poco di quel che dissero. Afferrò solo il fatto che due giorni dopo l’assemblea molto probabilmente sarebbero comparsi dei Mangiamorte ad Hogsmead e qualcuno di loro avrebbe dovuto essere là, a sorvegliare in caso di attacco.
Quel giorno no, non avrebbero combattuto: stavano studiando delle strategie e non era possibile lottare contro di loro, se non necessario,senza che queste venissero ultimate.
In poco tempo molte persone si dileguarono, lasciando in casa solo alcuni componenti dellla Famiglia Weasley, Sirius e Remus. Quest’ultimo era presente sotto la richiesta-minaccia, del malandrino.
Erano seduti in cucina per la cena e mentre molti parlavano, un uomo scrutava preoccupato la giovane dai tristi occhi.
Nymphadora sentiva le palpebre farsi sempre più pesanti, non aveva dormito molto, la scorsa notte, rammentò.
La testa le pesava sul collo, la vista si annebbiava leggermente.
Il comune tepore del sonno le si presentò gentile, calmo.
La cullava.
Forse avrebbe smesso di soffrire se si fosse addormentata...
Ormai però non riusciva più a creare pensieri coerenti...
Era stanca...troppo.
Decise allora di abbandonarsi a quella sensazione di pace e tranquillità, posando le braccia sul tavolo, come a formare un cuscino e lentamente si accasciò su di esse...
Era in un mondo fatto di luce e colori.
Passeggiava mano nella mano con qualcuno.
Alzò piano lo sguardo dalle loro dita intrecciate e lo puntò verso l’alto, trovando delle iridi ambrate impegnate a fissarla ed un sorriso sincero sul volto.
Era con Lui. Con Remus.
Era così che si sarebbe immaginata la loro realtà.
Era felice.
Poi accadde tutto velocemente. Tutto iniziò a girare vorticosamente, in cerchi concentrici, formando una spirale enorme, grigia. Cupa.
I suoi occhi erano tornati tristi, si sorprese a versare lacrime.
Una luce verde arrivò da dietro. Era stato scagliato un’ Avada Kedavra, ma non l’aveva colpita.
Sentì la presa sulla sia mano allentarsi, per poi svanire completamente. Voltò lo sguardo in quella direzione e la disperazione prese il sopravvento.
Remus Lupin giaceva a terra privo di vita, l’ultimo sorriso che le aveva rivolto ancora sul volto.
Sembrava addormentato, ma lei sapeva benissimo che non poteva esserlo.
Si accasciò al suolo, buttandosi su di lui, senza nemmeno controllare se il maledetto che aveva ucciso la sua ragione di vita fosse ancora là, dietro di loro.
Desiderava solo poter morire seduta stante per raggiungerlo.

Una ragazza si svegliò di soprassalto, urlando.
Gocce perlacee le invadevano la fronte, mentre gli occhi si spalancavano impauriti.
Attorno a lei il buio.
Non riconosceva la stanza nella quale si trovava, ma era cerca che fosse una delle tante di Grimmauld Place n° 12.
Poi sentì dei mormorii soffusi, per non svegliarla qualcuno parlava a bassa voce, così bassa che non riuscì a capire di chi si trattasse.
Poi si accorse che entrambe le sue mani erano strette da qualcuno.
Una era una stretta decisa e forte, ma allo stesso tempo delicata, che riconobbe come quella di suo cugino, mentre l’altra era senza dubbio più dolce, timorosa perfino: quella di Remus.
Sorrise nell’oscurità per quella piccola vittoria. Almeno non l’aveva abbandonata.
Tentò di riaddormentarsi, ma era difficile.
Sentiva caldo sul viso, ma il corpo aveva freddo.
E sentiva umida la fronte. Molto probabilmente aveva una pezza bagnata su di essa.
Forse era per colpa della febbre, anzi, si, era per forza per colpa della febbre.
Evidentemente l’acqua che aveva preso, non aveva avuto buone conseguenze.
Lentamente ricadde nel torpore tipico del sonno, accorgendosi vagamente che Sirius e Remus stavano ancora parlando sommessamente.
Si rese tristemente conto però che il sonno non la distoglieva dalle sue preoccupazioni...
Anche il sonno è mio nemico...
Pensò, prima di riaddormentarsi.

Due ore dopo.

Finalmente Nymphadora riaprì gli occhi e fu felice di constatare che si sentiva meglio rispetto al giorno precedente.
Fece per girarsi, ma si bloccò alla vista di due ragazzi, due uomini, addormentati su delle sedie e con il capo appoggiato al suo letto. Le mani ancora intrecciate. Sorrise intenerita, nonostante fosse ancora ferita dal comportamento di Lupin.
Voltò poi lo sguardo verso il comodino e vide una tazza fumante, evidentemente Molly deve essere stata qui da poco, pensò la giovane. Santa Donna...
Facendo attenzione a non svegliare i due, sciolse le mani dalle loro, prese la tazza e bevve un sorso del contenuto, facendo in seguito molte smorfie di disgusto. Era davvero orribile!
Se non altro, però, la riscaldò dentro.
La schiena però le doleva , forse per la posizione scomoda che aveva assunto negli ultimi minuti e per le ossa deboli, così si costrinse a muoversi, facendo il meno rumore possibile, impresa pressoché impossibile per lei.
Infatti mise un piede in fallo e si ritrovò  in pochissimi istanti stesa sul pavimento, avvolta nelle coperte come un fagotto.
Remus Lupin e Sirius Black aprirono gli occhi di scatto, pensando che fosse successo qualcosa.
Pensarono entrambi ad un terremoto o ad un possibile attacco e  si spaventarono quando videro che Dora non era più nel suo letto.
Si rilassarono immediatamente, invece, quando videro una ragazza stesa a terra, imprigionata dalle coperte e dalle quali cercava di liberarsi, imprecare silenziosamente.
Moony si alzò e le porse una mano, per aiutarla, ma si sa, con Nymphadora ogni semplice azione diventa un pericolo.
Si issò facendo leva sulla sua mano, ma nel tentativo di mettersi in piedi incespicò nel tappeto finendo dritta dritta tra le braccia del licantropo, che la guardava perplesso e curioso.
I suoi capelli, all’incontrare quello sguardo, cambiarono velocemente colore, passando per le diverse sfumature del rosso e stabilizzarsi su un rosa acceso.
Ma non erano soli, cosa che entrambi pensarono nel momento in cui i loro sguardi si incrociarono.
Sirius cercò di richiamare l’attenzione dei due, ma erano persi nel loro mondo, fatto di amore e felicità.
“Va bene! Ho capito...me ne vado” disse questo, sbuffando, ma segretamente contento per il suo migliore amico e la cuginetta.
Intanto il licantropo e la metamorphomagus si stavano ancora fissando, ignorando Padfoot che uscì contrariato dalla stanza.
“Dora...”
“Remus...”
Dissero contemporaneamente.
“Prima tu” disse lui
“No, vai...” rispose lei.
“Davvero, non importa” riprovò Moony
“Insisto, prima tu” ribadì Dora.
“Va bene...-sospirò- ti amo” disse tutto d’un fiato.
“E dovevi aspettare che mi venisse la febbre, per dirmelo?” lo canzonò lei.
“Ehm...” disse imbarazzato.
Lei subito continuò.
“Comunque ti amo anche io...”
Si avvicinarono lentamente l’uno alle labbra dell’altra, poi Tonks si bloccò.
“Remus?”
“Si?” sussurrò lui, vicino al suo viso.
“Che cosa ne è stato del “troppo vecchio, troppo povero, troppo pericoloso”?” Chiese la ragazza.
“Al Diavolo quelle sciocchezze...non importa.” Disse colmando la distanza che si era formata tra loro.
La giovane sorrise.
Si, quella era la felicità.
Quella sera, quando si addormentò tra le braccia dell’amato, non fece sogni malvagi...
Anche il sonno era tornato ad esserle amico... pensò felice.
Nymphadora Tonks, ritornò ad essere la Nymphadora Tonks di sempre.
A volte basta solo guardare negli occhi la persona amata, per rialzarsi dal baratro dentro al quale si era precipitati...

 

 

 

15 mesi più tardi. I

La battaglia ad Hogwarts era ormai finita da una settimana, ma non tutti ce l’avevano fatta.
Il Signore Oscuro era stato sconfitto, ma molti aveva perso la vita combattendo contro di lui, per un mondo migliore.
Due di questi erano giovani genitori, sposati da poco.
I loro nomi erano Nymphadora Tonks e Remus Lupin.
Sirius li ricordava così, con le mani intrecciate e dei candidi sorrisi sul volto, il giorno che si erano sposati.
Quei sorrisi che mai più avrebbe visto perché un terribili destino glieli aveva portati via...
Piangeva silenziosamente inginocchiato davanti alle due tombe bianche, mentre portava in braccio il frutto del loro amore.
Guardò il bambino ed un sorriso gli increspò le labbra bagnate di lacrime.
Pensò che loro sarebbero sopravvissuti nei suoi ricordi, ma cosa più importanti, sarebbero sopravvissuti in Teddy.

 

15 mesi più tardi . II


La battaglia ad Hogwarts era finita da una settimana, ma non tutti ce l’avevano fatta.
Ora si alternavano i momenti in cui si piangevano i compagni caduti ad altri nei quali si esultava per la vittoria ottenuta.
Quella sera a Grimmauld Place n° 12 si era verificata la seconda possibilità.
Tutti i membri dell’Ordine, Albus Silente, Minerva McGranitt, Moody, Lux,  Harry, Hermione, Ron, la Famiglia Weasley, Sirius Black, Nymphadora, Remus, Teddy, tutti insomma, festeggiavano contenti l’evento.
Il Male era stato per il momento sconfitto.
L’amore aveva vinto.

Si, era quella la felicità, decisamente.

 

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Finita!
Bene...innanzitutto ringrazio coloro che sono arrivati a leggere fin qui e non hanno chiuso la pagina dopo due righe...
Vorrei chiedervi di farmi sapere cosa ne pensate, complimenti e critiche sono ben accetti...

Poi vorrei ringraziare chi ha recensito la mia scorsa ff secondo_te_la_luna_si_sente_sola_lassù?
Quindi, grazie a:

DiraReal: grazie per i complimenti! E si, hai ragione, hanno fatto davvero una fine meschina...non sarebbe dovuta andare così...bacio    

Jadina94: grazie anche a te, per i complimenti! Ti do ragione...mi è venuta l’angoscia quando ho letto quel passo...bacio

MsMontana: Ti ringrazio! Già...dopo tutto quello che hanno affrontato è orribile farli morire così...bacio

Shoji: grazie per il complimento e per la “bimba” -_- ...comunque provvederò a creare uno stile...e grazie per averla messa tra le seguite ;)   bacio

Un grazie anche a TonkseLupinxs per aver inserito la storia tra le preferite...bacio

Spero che anche questa sia di vostro gradimento...

 

                                                                                      Vale

   
 
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