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Autore: Lokilabats    08/02/2021    0 recensioni
Dove sono? Dove mi trovo?
Uno spazio bianco intorno a me mi devasta. Tutto sembra immerso nel nulla più totale. Niente di diverso. Niente di nuovo. Non c'é nulla qui.
Poi d'improvviso..
"Ciao" appari tu.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Da dove comincio? Ah si.. Vi voglio raccontare la storia di un periodo della mia vita in cui non ero molto cosciente di me stessa. Ero sul punto di non ritorno, credevo che sarei collassata e sarei crollata sempre più a fondo nel baratro della mia disperazione. Tralascerò i vari fattori personali che potrebbero aver scatenato questa mia insolita destabilizzazione, però vi racconterò come é iniziata come é continuata e come é finita... tutto ció che scriverò qui, in questo racconto, lo scrivo per ricordarvi che non sempre tutto é perduto (per davvero) . A volte basta una mano amica, un aiuto, una consapevolezza per arrivare a una svolta.

 

I capitolo


“La vasca”
 
Tutto ciò che va aldilà dell'oscurità talvolta lo raggiungiamo. Con chissà quale idea, con chissà quale mezzo ci arriviamo con chissà quale certezza lo stiamo vivendo. Eppure succede..
Ecco, ecco che parte quel trance.. la mente scorre vaga raggiunge l'apice nel momento in cui non pensa più. Sono le immagini a comandare, le luci, le ombre, i suoni. C'é silenzio. D'un tratto tutto é diventato trascendentale. Non sento più niente.
Sono nella vasca ma non sto affogando anche se vorrei tanto. É possibile smettere di respirare pur non volendo? Previsione: morirò qui. In questo bagno mentre sono immersa nell'acqua calda. Lo specchio si é appannato dal calore che c'é. Forse dovrei uscire. Ma non mi va. La mia testa mi dice di restare qui dove sono.
Silenzio.
Ancora silenzio.

Poi un rimbombo. Cos'é questo rumore?
Guardo lo scarico del cesso, in alto. Forse proviene da lì. Mah, chissà. Il rimbombo si ripete ancora e ancora finché non diventa una voce. Mi é familiare. Ma chi é? Sento parole confuse ma non riesco a decifrarle. Forse é lui. Lo chiamo. Mi risponde:
"Tu?!" fa lui.
"Tu?!?" faccio io.
"Oh mio dio! Come fai a sentirmi?"
"Come fai a sentirmi tu piuttosto! Non ci credo é impossibile..."

D'un tratto realizzo di essere nuda. In una vasca. Ma lui può vedermi?
 "Dove sei non ti vedo?" - chiedo.
"A casa perché?"
"Tu puoi vedermi?"
"No non ti vedo. Però ti sento."

Ma come é possibile non abbiamo i cellulari. Eppure lui mi sta parlando.

Comunque come stai?
Bene.. credo?
Perché credi? 

"Ehm non so forse perché sto parlando con una presenza invisibile che non é da nessuna parte." forse sto impazzendo
"Beh lo dici a me che nn so nemmeno come sono arrivato a casa tua."
"Sei a casa mia?"
"Intendo con la voce."
"Ah.. ma... ti sei perso con la mente anche tu?
"In realtà ti stavo pensando."
"A me?" Mi stringo le ginocchia. "Come mai pensavi a me?"
"Non lo so. Mi é capitato di pensarti."

Silenzio.

Sento bussare alla porta. "Fey é da ore che sei lì dentro!" La pelle fuori dall'acqua comincia a sentir freddo e le mie dita sono disidratate. "Si adesso esco!" Riprendo un attimo un discorso con.. la voce.
"Comunque possiamo parlare in un altro momento. Ora mi stanno chiamando."
"Ok."
"Ad ogni modo... volevo dirti che mi manchi."
"A me tu non manchi."
"Oh grazie."
"Prego."
Esco dalla vasca un po' rimbambita, mi asciugo il corpo con l'asciugamano. Mio padre continua a bussare.
"Fey!"
"Ecco ecco.." finisco di asciugarmi ed esco.
"Non devi stare ore in bagno"
"Ho perso la cognizione del tempo."
"Non la devi perdere" disse "comunque vieni é pronto da mangiare"
Guardo l'ora: sono le 22.
   
 
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