Come promesso ecco una fic sulla coppia Harry/Draco!
Ok, so che devo continuare altre due fic (“Raggi di Speranza”
e “Le Pieghe del Tempo”) ma mi è venuta l’ispirazione e così… fatemi sapere comunque cosa ne pensate! ^^
So che avevo promesso una fic sulla coppia Harry/Draco a puntate
ma presto, prestissimo arriverà anche quella!!! Promesso!!
Mistress Lay
Sogno in una notte di inizio estate
...Quando
si è molto tristi si amano i tramonti*…
Draco sospirò.
La luna era appena sorta nel cielo di velluto blu e le stelle apparivano poco
alla volta, brillando orgogliose così lontane che gli uomini non possono non
pensare a quanto siano insignificanti rispetto agli astri del cielo.
Eppure erano così belle da vedere...
Draco sospirò di nuovo con lo sguardo rivolto verso l'alto, verso le
irraggiungibili stelle che lo fissavano con mille occhi lucenti.
Non c'era freddo lì. Si stava bene.
Era la mezzanotte ormai e Draco era fuori, seduto contro quell'albero, davanti
al lago malinconico da almeno tre ore e non accennava a tornare nella sua sala
comune e abbandonarsi al calore delle coltri del letto e poter finalmente
entrare nel delicato mondo dei sogni.
Ma a Draco piaceva quel luogo.
Ci andava ogni sera per vedere il sole tramontare e vi rimaneva anche quando la
maestosa luna sorgeva e le stelle la salutavano festose.
Lì, riparato dagli sguardi indiscreti di chiunque, solo e pensoso, fissava
quello spettacolo celeste e sentiva quella morsa allo stomaco venire meno.
Sì perchè tra tre giorni la scuola sarebbe finita.
Ultimo anno a Hogwarts. Ultimo anno sotto l'ala protettrice di Silente. Ultimo
anno con LUI.
Infatti, solo una settimana prima, il padre, Lucius Malfoy, gli aveva scritto
circa i suoi progetti: finita la scuola avrebbe subito sottostato alla
cerimonia durante la quale avrebbe ricevuto il suo Marchio sull'avambraccio,
con i suoi amici e come suo padre prima di lui.
Avrebbe lasciato quel castello tra le cui mura erano successe di cotte e di
crude, che lo avevano visto il tronfio e superbo Draco Malfoy che camminava
altero e mai indietreggiava, che infieriva sui dolori degli altri e ne
procurava, che provocava e disprezzava.
Ma tra quelle mura il Draco Malfoy pubblico, sprezzante e odioso, spesso,
soprattutto nell'ultimo periodo, aveva visto sostituirsi a un Draco Malfoy
malinconico.
Perchè c'era da chiedersi.
Lui la risposta l'aveva.
Odiava però pensarlo.
Non voleva
divenire un Mangiamorte.
I perchè
erano molteplice.
Ma una cosa era certa: non avrebbe disdegnato il marchio, mai, per nessuna
ragione.
Perchè quel Marchio era potere, fama, gloria, un simbolo di forza e superiorità,
era orgoglio, motivo per il quale combattere, era vita ma anche morte, era una
scelta, anche se non la sua, era un simbolo della sua maturità, perchè per suo
padre la sua maturità si sarebbe raggiunta con quel Marchio.
Ma era anche schiavitù eterna per un Signore Oscuro.
Draco non aveva paura di uccidere.
Cos'era uccidere innocenti, donne, bambini, uomini, padri o madri di famiglia,
vecchio ormai inutili, piccoli frugoletti ingenui sui dolori della vita?
Niente.
Solo una cosa come un'altra.
Ma Draco aveva un'altra paura ed era di quella paura che aveva paura.
Qual'era?
Non era il
dolore, nè il perdere potere, nè il padre minaccioso e violento, nè il Signore
Oscuro suo padrone... ma era uccidere lui.
Ma lui chi era in fondo?
Solo un ragazzo, un ostacolo, una persona da uccidere prima di ogni cosa.
Ma era
anche colui che amava.
Buffo?
Idiota? Strano? Impensabile? Improbabile? Innaturale?
Draco lo sapeva.
Aveva tentato di togliersi dalla mente e dal cuore quel viso amato, quelle
iridi innocenti, quel sorriso fiducioso, quel corpo, quella sua voce... ma non
ci era riuscito.
Non era stato in grado di estirpare da dentro di sè quel sentimento, quel
batticuore e quell'emozione che sentiva ogni volta che lo vedeva o parlava con
lui.
Lo amava
dal profondo del suo essere e non poteva evitarlo.
Ed era della sua morte che aveva paura.
Era sciocco
ma Draco sapeva che l'Oscuro prima di qualsiasi cosa avrebbe dovuto uccidere
quell'odioso ragazzo, lo avrebbe dovuto spezzare, spegnere il respiro,
bloccargli il flusso del sangue, avvolgerlo nella luce verde e abbandonarlo
alle tenebre della fredda morte.
E se invece
il ragazzo sarebbe uscito vincitore dallo scontro?
Draco contemplò di nuovo quella possibilità.
No, inverosimile.
Harry Potter era forte.
Era potente.
Era distruttivo.
Suo padre
glielo aveva detto. Potter era come un vulcano quiescente che prima o poi
sarebbe scoppiato e che avrebbe esploso lapilli, pietre e gas nocivi e dal
quale sarebbe uscito la lava che avrebbe spazzato e distrutto qualsiasi cosa
avrebbe trovato davanti al suo passaggio.
Draco
rabbrividì al soffio di vento particolarmente freddo.
- Freddo,
Malfoy? -
Draco
rabbrividì di nuovo, per la sorpresa questa volta. Per aver sentito quella
voce.
Si alzò a sedere di scatto girando la testa alla ricerca di LUI.
E poi lo
scorse.
Appoggiato
distrattamente al tronco contro il quale Draco si era abbandonato, Harry
Potter, l'amato e odiato, lo fissava con un ghigno sulle labbra.
Facendo
forza su sè stesso per non correre da lui e baciare quelle labbra invitanti e
carnose e poter cancellare quel ghigno con le sue labbra, s'impose di ghignare
scocciato.
- Sparisci,
Potter, m'infastidisci - disse e si riappoggiò al tronco dell'albero, dominando
il suo impulso di alzarsi e correre a perdifiato fino alla sua stanza, cadere
in un sonno profondo e dimenticare quel Potter, quel suo ghigno, quelle sue
labbra.
Sentì un
fruscio e s'impose di nuovo di restare seduto.
Con sua
sorpresa vide Harry Potter sedersi accanto a lui, sfiorando le sue spalle, con
quel ghigno.
Soddisfatto questa volta.
Draco sentì
il cuore cominciare a battere all'impazzata e s'impose di non arrossire e di
assumere un'aria scocciata.
- Che
diavolo ci fai qui, Potter? -
- Mi rilasso
- rispose laconico quello, mettendosi comodo e alzando lo sguardo fissando le
stelle.
- Non
potrei dire lo stesso -
- Perchè? -
- Ci sei tu
a infastidirmi - bugia!
- La cosa
non mi tocca -
- Davvero?
- sorpresa.
- Davvero.
E TU cosa ci fai qui, Malfoy? -
- Non sono
affari tuoi -
- Ah sì? -
Draco
inarcò un sopracciglio e lo fissò.
Bè, rilassato lo era davvero.
Aveva chiuso persino gli occhi e non sembrava nè infastidito nè irritato.
Che cosa
stava succedendo al Ragazzo d'Oro?
Che cosa
potrebbe dire se lui, il Principe del Ghiaccio, si sporgesse e lo baciasse?
Draco
scacciò quell'immagine dalla testa.
Che gli prendeva?
Era anche arrossito.
- Che fai,
Malfoy, arrossisci? -
Voce
canzonatoria di Potter.
Draco alzò
lo sguardo infastidito.
Arrabbiato con sè stesso perchè era arrossito e con lui perchè lo aveva notato.
- Non sono
arrossito! - bugia!
- Certo, e
io sono un angelo del cielo... - lo prese in giro Harry fissandolo
ghignando.
"Il
mio di certo..."
Draco scosse di nuovo la testa. Cosa gli prendeva?
- Ehi,
Malfoy, mi stai ascoltando? -
- No. Tu
parli e non pensi -
- E tu
pensi ma non parli -
Draco lo
fissò di nuovo.
Harry ghignava ancora.
Che cosa diavolo stava succedendo al Grifondoro?
Era ubriaco? Era drogato? Era impazzito?
Lo voleva?
Draco
arrossì di nuovo nel pensare all'immagine che si era formata nella sua mente.
Non del tutto pudica.
- Sei
arrossito di nuovo! -
- Non è
vero! - ribattè con forza.
Harry in un
gesto repentino si portò a un centimetro dal viso del serpeverde.
Draco sbiancò e arrossì furiosamente.
Il cuore
prese a battere così forte che minacciava di uscire dal petto.
Quegli
occhi così vicini.
Quella labbra che sfioravano le sue.
Il suo fiato contro il suo.
Draco non
riusciva a pensare, a connettere, a parlare.
Il profumo del grifondoro lo inebriava, lo stordiva.
Perchè si
era avvicinato così tanto a lui?
Perchè lo provocava così?
Perchè?
- Sei
arrossito ancora - sussurrò Harry e le sue labbra sfioravano quelle di Draco.
Draco cercò
di dominare i suoi istinti.
- Che
diavolo fai, Sfregiato? -
- Ti guardo
- vero! Lo fissava!
- E cosa
vedi? -
- Il tuo
cuore -
Draco
ghignò.
- Che
diavolo dici? Non ci vedi, Sfregiato? -
- Sei tu
che non vedi -
Draco
inarcò un sopracciglio.
- Cosa? -
- Tu non
vuoi diventare un Mangiamorte. Vuoi solo ubbidire a tuo padre -
Rabbia
adesso.
- Che dici,
stupido? -
- Quello
che ho detto. Il tuo cuore me lo dice -
Draco
sgranò gli occhi e sentì svanire la sua rabbia.
Situazione troppo surreale.
- Tu non
sai leggere nel cuore delle persone. Ti sei montato la testa -
- Gli occhi
sono lo specchio dell'anima - ribattè semplicemente Harry sempre a pochi
centimetri dalle sue labbra.
Draco non
ribattè.
Era arrabbiato.
- A te
piacciono i tramonti, Malfoy? - chiese l'altro inaspettatamente.
- Perchè
mi... -
- Rispondi -
- Sì -
Draco non riuscì a capacitarsi di quell'affermazione.
Harry
sorrise e si staccò un poco.
- Quando si
è molto tristi si amano i tramonti -
Draco
sgranò gli occhi.
- Cosa? -
Harry
sorrise.
Non disse niente.
Draco aprì
gli occhi e si ritrovò lì, solo.
Cos'era successo?
Si guardò attorno.
Potter non c'era.
Capì.
Si era addormentato lì e aveva sognato Potter, le sue parole, il suo respiro
fuso al proprio.
C'era
ancora la luna. C'erano ancora le stelle
C'era
freddo.
Rabbrividì stringendosi nel suo mantello e abbassando la schiena.
Che cosa
aveva sognato?
Potter che ghignava e parlava sibillino...
-
Decisamente sto impazzendo... - mormorò.
Rabbrividì
di nuovo.
- Freddo,
Malfoy? -
Draco alzò
di scatto la testa e fissò alla sua sinistra.
Potter appoggiato al tronco, un ghigno sul suo volto.
Come nel
suo sogno...
La stessa posizione, le stesse parole...
- Sparisci,
m'infastidisci, Potter - senza accorgersene uscì le stesse parole del suo
sogno.
Si morse il labbro quando se ne accorse.
Cercò di darsi un contegno fissando davanti a sè.
Sentì un
fruscio e si vide il ragazzo seduto accanto.
- Che
diavolo di fai qui, Potter? - ecco, di nuovo la stessa frase.
- Mi
rilasso - no, anche lui le stesse parole!
Non disse
niente perchè sapeva che le labbra lottavano per chiedere "Non potrei dire
lo stesso" e quelle parole erano le stesse del suo sogno.
- Sei
agitato - oh, una frase diversa!
- Non è
vero - ribattè Draco.
- Certo e
io sono un angelo del cielo! - Harry ghignò ancor di più.
"No,
le stesse parole! Lo stesso paragone!" pensò disperato Malfoy.
Che cosa stava succedendo?
"Figurarsi, adesso magari sporge di nuovo e..." arrossì.
- Che fai
Malfoy, arrossisci? -
Di nuovo le
stesse parole!
- Non sono
arrossito! - oh mio dio, cosa stavano facendo, recitando un copione?
- Ehi,
Malfoy, mi stai ascoltando? -
- No - si
rifiutò di continuare a parlare.
- Tu pensi
ma non parli -
Draco lo
fissò.
Eh, no, basta!
"Adesso lo faccio smettere di dire le stesse fasi del sogno! Gli salto
addosso e..." s'interruppe "Oh, Dio, che sto pensando?"
Arrossì senza accorgersene.
- Sei
arrossito di nuovo! -
No,
maledizione!
Si morse la
lingua trattenendo la risposta che voleva dare.
Harry,
senza preavviso rifece quel gesto repentino si portò a un centimetro dal viso
del serpeverde.
Draco sbiancò di nuovo e di nuovo arrossì furiosamente.
Il cuore
prese a battere ancor più forte che durante quel sogno.
Ma aveva
quegli occhi così vicini.
Quelle labbra che sfioravano le sue.
Quel fiato contro il suo.
Draco non
riusciva più a pensare al sogno e a tutte le cose che prima gli frullavano in
testa.
Risentì il profumo del grifondoro e di nuovo si sentì inebriato.
Perchè si
era avvicinato così tanto a lui?
Perchè lo provocava così?
Perchè di nuovo come nel sogno?
- Sei
arrossito ancora - sussurrò Harry mentre le sue labbra sfioravano quelle di
Draco.
Draco cercò
di evitare di sbatterlo a terra e baciarlo.
- Che
diavolo fai, Sfregiato? - oh no, non di nuovo!
- Ti guardo
- vero! Lo fissava! Lo fissava come prima!
- E cosa
vedi? - chiese rassegnato. Sapeva la risposta.
- Il tuo
cuore -
Draco
ghignò.
- Che
diavolo dici? Non ci vedi, Sfregiato? - e va bene, se vuoi la guerra l'avrai!
- Sei tu che
non vedi -
Draco non
capì di nuovo quelle parole.
- Cosa? -
"Cos'è che non vedrei?"
- Tu non
vuoi diventare un Mangiamorte. Vuoi solo ubbidire a tuo padre -
Rabbia
adesso. Ma quieta.
- Che dici,
stupido? -
- Quello
che ho detto. Il tuo cuore me lo dice -
Dracosentì
la rabbia svanire.
Situazione troppo surreale. Troppo da sogno.
Era uguale identica. Stava per impazzire, forse?
- Tu non
sai leggere nel cuore delle persone. Ti sei montato la testa - disse senza
pensare.
- Gli occhi
sono lo specchio dell'anima - ribattè semplicemente Harry e le sue labbra
ancora sfiorarono quelle del biondo.
Draco non
ribattè.
Era stufo di quella specie di sogno- realtà.
- A te
piacciono i tramonti, Malfoy? - chiese l'altro.
- Perchè
mi... -
- Rispondi -
- Sì -
Draco non riuscì a capacitarsi di perchè tutto era tale e quale al sogno e
perchè lui diceva quelle frasi senza pensarle.
Harry
sorrise e si staccò di poco ma sempre era davanti a lui.
Draco si
aspettò quella frase sibillina "Quando si è molto tristi si amano i
tramonti" ma non venne
Draco
sgranò gli occhi e lo guardò.
- Cosa? -
Harry
sorrise.
Non disse niente.
Sorrise
ancora e disse: - Cosa? -
Draco sentì
come se qualcosa mancasse: - Hai detto qualcosa? -
- No -
Draco non
capì. Perchè Potter non aveva detto quella frase sul tramonto?
E quella parte nel sogno non c'era.
- Aspetti
che io ti dica qualcosa? -
Draco lo
fissò senza parole. Non sapeva che dire ora che il sogno era finito. Il copione
illeggibile.
- Aspetti
che io ti dica qualcosa, Draco Malfoy? - chiese di nuovo Harry.
Draco
annuì.
- Cosa? -
- Qualsiasi
cosa - disse senza pensare.
- Ti amo -
Draco lo
fissò stralunato, sorpreso.
Potter gli aveva appena detto che lo amava?
Ok, era uno
scherzo.
- Ripeti -
- Ti amo -
disse Harry e arrossì.
Draco
ghignò.
- Ora sei
tu ad essere arrossito -
Harry
scrollò e le spalle e fece per alzarsi.
La mano di Draco lo fermò.
- Quando si
è molto tristi si amano i tramonti - disse sorridendo imbarazzato Draco.
Harry
ricambiò il sorriso: - Lo so -
Draco era
sorpreso: - Come fai a saperlo? -
- Te l'ho
detto io - rispose quello.
- Quando? -
chiese Draco con il cuore in gola.
- Nel tuo
sogno -
Ok, ora le
aveva viste tutte.
- Scusa? -
- Ti amo -
ripetè Harry, ignorando la domanda.
Draco
rimase zitto.
Le sue labbra rimasero serrate.
Harry
sembrò dispiaciuto e si alzò, la mano di Draco non lo fermò.
- Dove vai?
- chiese solo il biondo.
- Via -
- Via? -
-
Buonanotte Malfoy, che i tuoi sogni non ti turbino più - e fece per andarsene,
la morte nel cuore.
Ma non andò
molto lontano, una mano lo afferrò e lo scagliò non molto delicatamente contro
il tronco di quell'albero contro il quale si era precedentemente appoggiato.
Una mano pallida sul suo braccio, l'altra sulla sua spalla, morsa ferrea.
Il viso pallido di Draco Malfoy a due centimetri dal suo.
I suoi occhi che si persero nello smeraldo.
- Ti amo -
Un
sussurro.
Draco non
staccò gli occhi da Harry e vi vide una strana scintilla brillare prima che il
ragazzo si sporse e lo baciò.
Draco non capì più niente e aprì le labbra per accoglierlo ancor meglio e il
baciò si approfondì sempre di più e teminò una volta che entrambi rimasero
senza fiato.
Harry
sorrise e per Draco quel sorriso racchiudeva una ragione di vita.
- Mi stavo chiedendo quando avresti abbandonato il copione del sogno -
Draco
spalancò gli occhi.
- Cosa? -
Harry era
divertito.
- Dimmelo!
- ordinò Draco.
- Prima ero
entrato nei tuoi sogni...- sussurrò Harry poi scoppiò a ridere.
Draco mise
il broncio: - Grazie, io che non ci capivo più niente e tu che... e poi come
sarebbe a dire che sei entrato nei miei sogni? -
- Era un
esperimento. Silente me lo aveva insegnato ma serviva una "cavia" e
ho beccato te -
- Coooosa?
-
- Non fare
quella faccia. È stato un piacere entrare nei tuoi sogni e poi... se non fossi
entrato non saremmo così - rise ancora.
Draco
sorrise e lo abbracciò d'impulso e, mentre le sue braccia gli cingevano la vita
quelle di Harry erano allacciate al suo collo.
- Ti amo,
Harry, da sempre - sussurrò sopraffatto dalla felicità.
- Ti amo,
Draco, per sempre - sussurrò in risposta Harry il volto nascosto nell'incavo
del collo dell'altro.
Draco gli
sollevò il mento e lo baciò.
Rimasero a baciarsi per un po', godendo entrambi dell'amore e della completezza
che sentivano.
Qualsiasi cosa sarebbe successo in quel momento loro erano insieme.
Poi Draco
lo portò a sedersi dov'erano prima e fece appoggiare il capo del ragazzo moro
sulla sua spalla mentre gli cingeva la vita.
- Io sarò
sempre con te - disse.
Harry
annuì.
- Lo giuro,
Harry. Io non diverrò un Mangiamorte. Sarò con te nella battaglia con Voldemort
e combatterò con e per te. Per un futuro -
Harry sentì
le lacrime salirgli agli occhi. Quanto aveva desiderato quelle parole! Quanto
aveva desiderato ascoltare quella voce amata sussurrare quella promessa!
- Lo so,
Draco -
Draco
sorrise e sentì gli occhi piangere: - Io voglio stare con te. Per sempre. Io ti
amo, Harry, ti ho sempre amato e sempre ti amerò. Ricordalo. Io spero potrai
dimenticare tutto quello che ti ho fatto in passato... -
Harry gli
asciugò le lacrime sorridendo: - Ora comincia una nuova vita. E la voglio
passare con te. Io sconfiggerò Voldemort per te -
Draco lo
baciò e lo strinse a sè.
La solitudine non c'era più.
Ora aveva il suo tesoro e guai a chi voleva sottrarglielo!
Guardò la
luna e ripetè il giuramento: "Con lui e per lui!"
E quella
notte rimasero lì ad assaporare l'uno le labbra dell'altro. A parlare, a
recuperare tutto il tempo perduto, a sigillare il loro amore.
Tre giorni
dopo la scuola finì e tutti sapevano del loro amore e tre giorni dopo la fine
della scuola ci fui il combattimento finale tra Ordine della Fenice e
Mangiamorte.
Molti
morirono
Voldemort e
Harry combatterono fino allo stremo della forza e infine uno dei due morì.
Sopravvisse
solo uno, come detto dalla profezia.
- Quando si
è molto tristi si amano i tramonti... - Draco sussurrò quella frase mentre la
mente tornava a quel cimitero che ospitava le spoglie delle persone che erano
morte in quella battaglia.
Sentì due
braccia cingergli la vita e un mento appoggiato sulla sua spalla.
- Ti piacciono i tramonti? -
Draco si
girò e fissò due occhi smeraldo con grande amore.
Harry Potter.
Il salvatore del mondo magico, il redentore, l'eroe, l'uomo che amava, il suo
neo sposo.
- Adesso
no. Preferisco l'alba - disse sorridendo.
Harry
sorrise.
Il ricevimento di nozze poteva aspettare.
FINE
Mistress Lay
__ Ehi, LadyBlood, qst è non la fic che
avevo anticipato ma… che ne pensi? __
NOTA:
*La
frase appartiene a Antoine de Saint- Exupéry (Piccolo Principe)