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Autore: Fenix    07/09/2003    1 recensioni
Questa fic ipotizza una possibile quinta avventura di Harry ... e lascia più spazio ai sentimenti!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati i mesi estivi, per Harry Potter e i suoi amici comincia il quinto anno a Hogwarts.

I ragazzi sono ormai quindicenni,e inseguono le proprie strade e i propri desideri.

UN ARRIVO INASPETTATO

Harry prese allegramente il suo posto accanto ad Hermione e di fronte a Ron alla tavola di Grifondoro. Un altro anno a Hogwarts coi suoi amici, altre partite a Quidditch (magari con la bella Cho Chang), e altri nuovi incantesimi da imparare.

Nello stesso istante,nella sua stanza, Albus Silente guardava con aria preoccupata fuori la finestra. Il tipico temporale da primo giorno di scuola ad Hogwarts si stava avvicinando.

-Qualcosa non va, Albus?

Silente si voltò subito,riconoscendo la voce femminile.

-Professoressa McGranitt,la credevo con i ragazzi!

-In realtà ero con quelli del primo anno nello spiazzo,ma l’ho vista tardare e allora…

-Ah,certo! Il mio discorso agli alunni del primo anno! L’avevo quasi dimenticato!

-Albus,non finga con me! Lei ha l’aria preoccupata! Cosa è successo?- chiese risoluta la donna.

-…gli allievi del quinto anno sono tutti presenti?

-Si,professore.

-Harry Potter è arrivato?

-Si,è con gli altri studenti di Grifondoro…ma…

-Oh,non si preoccupi inutilmente! Volevo solo sapere se quei babbani con cui vive gli avevano creato altri problemi!

-Voldemort la preoccupa?

La domanda inattesa e molto diretta della McGranitt spiazzò per un attimo Silente.

-Come ha detto,prego?

-Mi sono permessa questa schiettezza perché ho riconosciuto la sua espressione. E’ quella che le compare sul viso quando si parla di Voldemort.

-Dovrebbe essere scomparso ormai,giusto?- fece Silente,voltandosi di spalle.

-Lo credevo anch’io prima di entrare in questa stanza.

-…va bene,non facciamo aspettare oltre i nuovi allievi!

I due insegnanti uscirono senza aggiungere altro dalla stanza.

Tutti gli studenti del quinto anno tenevano gli occhi puntati su Silente,che sembrava ormai alla fine del discorso inaugurale per il nuovo anno scolastico a Hogwarts. Un paio di volte gli occhi del vecchio preside incontrarono quelli di Harry. Quando Silente ebbe finito di parlare, fu la professoressa McGranitt a prendere la parola.

-Un po’ di attenzione,ragazzi- si schiarì la voce –quest’anno avrete un nuovo compagno. Il suo nome è Fred Lambert.

In quel momento entrò nel salone mensa un ragazzo della stessa età di Harry, coi capelli e gli occhi nero corvino. Nell’attraversare la sala incrociò lo sguardo del giovane Potter.

Mentre il ragazzo prendeve posizione sulla sedia sotto il cappello parlante, Harry si strinse la testa tra le mani.

-Qualcosa non va?- chiese Hermione.

-No,è la solita cicatrice…ma non capisco perché mi faccia male…

-Serpeverde!- risuonò nell’aria la decisione del cappello magico. Tra le festose grida dei serpeverde, Lambert andò a sedersi accanto a Malfoy; Harry si voltò di nuovo verso i suoi compagni di Grifondoro,e la cicatrice sembrò fargli molto meno male.

-Chissà chi è questo tizio! Non l’ho mai visto prima!- si chiese curioso Ron.

-Non mi piace.

-Ma dai,Harry! Solo perché l’hanno sbattuto a Serpeverde?

-No,non è solo questo…non lo so,non mi piace e basta.

-Beh,problema risolto: gli stiamo alla larga e lo lasciamo a Malfoy!- concluse Ron con semplicità.

-Finalmente un altro anno di scuola! Ho una voglia matta di imparare tanti nuovi incantesimi!

-Hermione non si smentisce mai!- Harry scrollò la testa,sorridendo.

-Perché non ci dici quali incantesimi ti ha insegnato quel grande mago di Krum quest’estate?

Ci fu un attimo di gelido silenzio. Quella di Ron era stata un po’ pungente come battuta.

-Primo,non ho mai detto che Viktor sia un grande mago come te; secondo,non ho passato tutta l’estate con lui; terzo,ti sarei grata se ti facessi gli affari tuoi!

-Scusami se ho offeso così il tuo principe azzurro!!

-Sei proprio un idiota,Ron!!

-Dai ragazzi,piantatela! Non mi pare il caso di litigare!- s’intromise Harry.

-Grifondoro! Tassorosso! Corvonero! Serpeverde! Andate a prendere posto nei vostri dormitori!- si fece sentire la McGranitt.

I ragazzi si avviarono alle loro case,e poi si divisero nelle loro stanze. Come al solito,Harry e Ron si diressero in quella che dividevano,e cominciarono a disfare la valigia.

-Perché l’hai trattata così?

-Chi,Hermione?…perché se la crede sempre troppo!

-Ma valla a raccontare a qualcun altro!- gli rise appresso Harry. Ron arrossì di colpo.

-Perché,non è così?

-Che strano,io pensavo che in qualche modo c’entrasse l’estate con Viktor Krum…

-Pensavi male!- si affrettò a rispondere Ron.Harry scosse il capo,sempre più convinto delle sue idee, e continuò a disfare il suo bagaglio.

-Che mi dici di Cho?- lo stuzzicò Ron.

-Che vuoi che ti dica…l’ho salutata prima,ma mi è sembrata molto triste…io credo che pensi ancora a Cedric…

-Ancora??

-I cinesi prendono molto sul serio il primo amore!

-Ho capito,ma ormai sono tre mesi…

-Spero che parteciperà alla prossima partita di Quidditch!

-So che sarà il prossimo mese coi migliori giocatori di tutta la scuola!

-E indovina un po’ contro chi giochiamo!

-…non lo so,chi?

-La squadra di Krum!

-Bene!! Lo devi stracciare quello!!

-Ehi,perché te la prendi tanto?!- sorrise maliziosamente Harry.

-Chi,io?!- Ron tentò di fare il finto tonto,e questo fece scoppiare dalle risate il suo amico.

I due ragazzi furono interrotti da un rumore: qualcuno bussava alla porta.Ron aprì.

-Ehi Neville!

-C-ciao ragazzi!

-Che ci fai qui?

-La McGranitt mi ha detto di avvisare Harry che il preside lo vuole vedere subito!

-Che vorrà Silente da te a quest’ora?- chiese Ron,girandosi verso di lui.

-Boh,adesso vado!

-Mi fa molto piacere vedere che sei così in forma,Harry!

-La ringrazio,professor Silente!

-Ascolta,ti ho fatto chiamare perché ormai non posso fare a meno di discutere con te di tutto ciò che può avere attinenza,anche lontanamente,con Voldemort.

Harry trasalì a quel nome.

-E’ successo qualcosa?

-No,no…o meglio,non ancora…

-…si riferisce a qualcosa in particolare?

-Vedi,ragazzo mio…purtroppo non possiamo più fidarci delle apparenze…troppe volte hai sconfitto Voldemort e troppe volte lui è ritornato.

-Troppo giusto.

-Ho avuto una strana sensazione oggi.

-Si,anch’io.

-Già…lo avevo immaginato.

-Come dobbiamo comportarci?

-Per ora non sappiamo nulla,ma teniamo gli occhi aperti.Non diremo nulla che possa mettere in allarme gli altri studenti,o avremo solo un’inutile ondata di panico.

-Va bene.

-E’ tutto,Harry. Torna pure alla tua stanza.

-Buonanotte,professor Silente.

-Buonanotte anche a te,Harry.- gli rispose il vecchio stregone,mentre il ragazzo usciva dalla stanza. Silente stette un attimo guardando fisso la porta,poi riprese a osservare il panorama.

Qualche giorno dopo, durante le lezioni,gli studenti si attardarono nello spiazzo,in attesa dell’insegnante di volo. Harry,Ron ed Hermione stavano attardandosi a parlare,quando la ragazza si accorse che qualcuno li stava osservando: Lambert,il nuovo allievo.

-Ma che avrà da guardare quello?- Ron lo squadrò a vista.

-E’ un tipo sempre più strano…sembra misterioso…

Hermione non finì la frase che Lambert in due passi fu di fronte ad Harry.

-Tu sei Harry Potter,vero? Ho sentito molto parlare di te. So che sei un grande mago.

Il ragazzo gli porse la mano. Harry ricambiò la stretta,ma Ron ed Hermione lo videro portarsi una mano alla tempia destra.

-Auguri per la partita a quidditch del mese prossimo.- si congedò Lambert,dopo aver gettato un’ultima occhiata a Ron ed Hermione.

-Tutto bene,Harry?

-Si,è sempre la cicatrice…

-Io non capisco…quella ti ha fatto male solo quando ti sei trovato faccia a faccia con Voldemort…che c’entra adesso?

-E’ possibile che si sia reincarnato?

-Teoricamente no,Hermione.Avrebbe potuto farlo sin dalla prima volta, invece di entrare nel corpo di Raptor.

-E se fosse successo anche adesso? Se fosse nel corpo di quello là?- aggiunse Ron.

-Ma quando mi avvicinavo a Raptor la cicatrice non mi faceva male…

-E allora qual è il problema se quello è uno normale?!

-Il problema è che quello non è normale,Ron!- rispose Hermione,fissandolo.

Harry e Ron si stavano dando alla solita partita agli scacchi dei maghi in biblioteca. Il freddo di Novembre cominciava a farsi sentire,ma i due ragazzi sembravano preferire quel posto alla loro stanza. All’improvviso fece il suo ingresso Hermione,che si diresse a tutta velocità dai suoi amici,interrompendo bruscamente la loro partita per sbattere sul tavolo un grosso librone.

-Ragazzi,ragazzi!!

-Ehi!

-Ma che ti prende?! Noi stavamo giocando!

-Non è il momento di giocare! Guardate qui!

-Cos’è?- domandò Harry incuriosito.

-E’ l’annuario di Hogwarts degli ultimi 50 anni. Ho fatto un’interessantissima scoperta: il nome di Lambert non risulta da nessuna parte!

Harry diede una veloce occhiata alle pagine ingiallite.

-E allora? Vuol dire che quel Fred è figlio di Babbani!

-Non dire assurdità,Ron!

-Ha ragione lei,ho sentito Malfoy parlare con lui e complimentarsi per le vittorie di suo padre ai tornei dei maghi di Hogwarts.- aggiunse pensieroso Harry.

-Questo vuol dire…

-La faccenda riguardo quel ragazzo si fa sempre più misteriosa!

-Dobbiamo parlarne con Silente.

LA SCONFITTA

I tre ragazzi si diressero verso le stanze del preside,al di là dello spiazzo centrale di Hogwarts. Ma arrivati all’aperto si accorsero che era entrato un pullman,dal quale stava scendendo un notevole gruppo di ragazzi.

-Sono i ragazzi della squadra del Julius!- si ricordò Harry.Per un attimo aveva dimenticato la partita di Quidditch della mattina dopo.

-Accidenti,sono già arrivati?- sbuffò Ron.

Hermione si sentì una mano sulla spalla e si girò con un sorriso sulle labbra.

-Viktor!

-Ciao Hermione! Ti trovo molto bene!

Il biondo e riccioluto ragazzo salutò con un bacio sulla guancia Hermione,poi strinse la mano anche ad Harry e Ron. Quanto gliela strinse Ron!

-Allora,Harry! Sei pronto per la partita di domani?

-Credo proprio che ne vedrete delle belle!

-Me lo auguro,mi sono allenato apposta per lo scontro con te!

-Farò in modo che tu non ne resti deluso!

-Naturalmente tu verrai a fare il tifo,vero?- il tono di voce di Krum si addolcì nel rivolgersi ad Hermione. Anche lei gli sorrise.

-Già, ma non aspettarti che faccia il tifo per la vostra squadra!- s’intromise Ron,forzando un sorriso simpatico. Harry studiò in un attimo la sua espressione.

-Non fa niente,ma mi auguro lo stesso che vorrai essere la mia accompagnatrice ufficiale al ballo di domani sera!

-Domani sera ci sarà un ballo?- Hermione cadde dalle nuvole.

-Non lo sapevamo!- Ron si morse le labbra.

-Non ve l’hanno detto? E’ per festeggiare la partita di domani! Allora Hermione,sarai la mia ragazza per domani sera?

-Volentieri!- gli sorrise lei.

Harry diede una veloce occhiata allo sguardo ingrugnito di Ron.

-Attenzione,signori! Tutti nell’auditorium,il preside Silente terrà un discorso augurale di benvenuto per gli ospiti!- la McGranitt sbattè le mani un paio di volte,poi fece strada alla squadra di Krum.

-Beh,sarà meglio andare! Ci vediamo domani!- si congedò Viktor.

-Mi sa che dobbiamo andare anche noi,tanto se Silente è occupato con la cerimonia di benvenuto sarà impossibile parlargli stasera. Se ne riparlerà domani.- concluse Hermione.

-Si,sono d’accordo.

I tre ragazzi si incamminarono verso le loro stanze. Harry,però, s’infilò il mantello dell’invisibilità e si diresse nella torre di Corvonero.

Cho sentì bussare alla porta,e subito aprì. Era Harry. Gli sorrise.

-Harry! Se la McGranitt ti scopre qui,come minimo ti toglie 1000 punti!

-Non preoccuparti,ho preso le mie precauzioni!- le rispose il ragazzo,mostrandole il mantello.

-Come mai sei qui?

-Ho saputo proprio adesso che domani ci sarà un ballo…e…ecco…volevo chiederti se…se ti va di venirci con me!

-Un ballo? Perché?

-Per la partita di Quidditch!

-…mh…beh,perché no…va bene,Harry!

-Fantastico! Allora…a domani!

-Buonanotte!

Cho chiuse la porta mentre Harry s’infilava il mantello e correva di nuovo in camera sua.

Ron, sdraiato sul tappeto davanti al camino,continuava a lanciare in alto una pallina e a recuperarla con una mano senza interesse.Harry rientrò tutto felice,e dopo aver buttato il mantello sul letto,si sdraiò accanto al suo amico per terra,con un grosso sorriso sulla faccia.

-Quella faccia da ebete vuol dire che Cho verrà con te domani sera?

-Indovinato! Finalmente ce l’ho fatta!

-Sono contento per te.- aggiunse Ron senza entusiasmo.

-E tu?

-Hermione è stata così gentile da farmi trovare subito una dama! Ci vado con la sua amica Parvati!- fece Ron,sarcasticamente.

-Un pensiero carino!- lo punzecchiò Harry.

-Ah,proprio!

-Mi vuoi dire perché non le hai chiesto di accompagnarti domani?- chiese serio Harry, raddrizzandosi.Ron fece lo stesso.

-Perché gliel’ha già chiesto Viktor! C’eri anche tu,o sbaglio?

-Che cosa c’entra?! Tu non gliel’hai nemmeno chiesto!

-Ne ho avuto il tempo? E poi non volevo rovinarle il ballo col suo bel principe azzurro!

-Se non le parli,non puoi pretendere che ti piombi dal cielo fra le braccia!

-Ma che stai dicendo? E poi piantala,ti stai letteralmente inventando tutto! Hermione è solo la mia migliore amica, esattamente come lo è per te!

-Certo,capisco!- annuì ironicamente Harry.

-Finalmente!

-Vuol dire che non ti interessa se domani lei si presenterà al ballo con lui con quel vestito aderente dell’anno scorso!

-…no,infatti.

Ron voltò la faccia verso il fuoco. Harry capì di aver fatto centro.

-E non te ne fregherà nemmeno se dopo il rinfresco lui la inviterà a ballare!

-Facesse quello che vuole,è grande abbastanza!!- rispose bruscamente Ron.

-E nemmeno ti importerà di quando,dopo il ballo, Viktor se la porterà in un angolino buio della scuola e…- aggiunse maliziosamente Harry. Ron non potè trattenersi, e lo afferrò per il maglione.

-Non la porterà proprio da nessuna parte!!!

Harry alzò un sopracciglio,abbozzando un sorriso ironico e malizioso allo stesso tempo, soddisfatto della reazione del suo amico. Ron lo lasciò andare immediatamente e riprese a guardare il fuoco.

-E meno male che non te ne frega niente!

-…e va bene, è già un anno che me ne sono accorto…Hermione per me è più che una semplice amicizia…però questo non è importante,perché per lei io non sono affatto il tipo giusto…non la vedi come sorride a quel pollo di Krum?

-Veramente è lui che sorride a lei!

-Comunque è lui il tipo giusto per lei.

-Non ne sono affatto convinto. Specie dopo la figuraccia che lui e la sua squadra faranno domani!- Harry riuscì a fa spuntare un piccolo sorriso sul volto del suo migliore amico.

-Già,fallo nero domani!

-Ci puoi contare!

Lo stadio di Hogwarts era gremito all’inverosimile. La partita dell’anno stava per aver luogo di lì a pochi minuti. I giocatori avevano fatto da poco il loro ingresso in campo,mentre le tifoserie non si risparmiavano nemmeno un po’. Harry,già a cavallo della scopa, notò Cho smanettare e fargli segno di avvicinarsi. Il giovane Potter non se lo fece ripetere due volte,e in un secondo affiancò la tifoseria di Corvonero.

-Harry! Volevo augurarti buona fortuna!

-Grazie Cho!

-Mi raccomando,distruggili!

-Farò del mio meglio!- le rispose lui,arrossendo.

Poco più in là, nella tifoseria di Grifondoro, Ron ed Hermione si stavano già facendo sentire.

-Hai deciso per chi tiferai?

-Ovviamente per la nostra squadra! Ne va del prestigio di Hogwarts!

Ron sorrise. Ci contava. Allora non era poi così cotta di quel manichino!

-Sono certo che vinceranno!

-Lo spero proprio, anche se mi toccherà di andare al ballo con un perdente!

-…senti Hermione,ti posso chiedere una cosa?- le disse tutto di un fiato Ron.

-Non capisco niente! Che hai detto?

-Ho detto…

Fra il fracasso generale,il discorso di Ron fu interrotto dall’arrivo di una figura maschile su una scopa,con una rosa in mano. Viktor Krum la porse subito ad Hermione,tra lo stupore dell’intera curva.

-Sarò felicissimo di dedicarti la vittoria,Hermione!

Imbarazzatissima,Hermione prese la rosa riuscendo a rispondere solo con un sorriso. Ron lo guardò torvo,poi si allontanò imbufalito dalla tribuna. Harry assistette alla scena da sopra alla sua scopa,e si morse le labbra,infuriato: ma come osava quell’impiastro mettersi così spudoratamente tra il suo migliore amico e la sua migliore amica?! A questo punto vincere era diventata una priorità,per Cho e per Ron.Con la coda dell’occhio notò anche che Lambert si stava allontanando dai Serpeverde. Il fischio d’inizio della partita riportò Harry alla concentrazione necessaria per una partita di Quidditch.

La partita si aprì immediatamente con una serie di reti della squadra di Hogwarts,ma la risposta della squadra di Julius fu istantanea. Le due parti cominciarono immediatamente a entrare nel vivo dello scontro,e, principalmente quellidi Julius, non si risparmiarono colpi bassi. Harry cercò immediatamente il suo boccino fra le nuvole,ma ovviamente era ancora troppo presto,sebbene fosse il più incitato dalla folla.

Ron se ne stava accovacciato sotto un albero,pensieroso. Per un attimo si era sentito talmente arrabbiato che si era dovuto allontanare per potersi calmare,ma poi la rabbia aveva lasciato il posto alla tristezza.Per quanto ci provasse,era inutile.Si sentiva spigliato e tranquillo in tutto,ma quando si trattava di lei…forse perché la riteneva così irraggiungibile…

Un rumore di rametto spezzato richiamò la sua attenzione. Ron si voltò di scatto udendo una voce metallica,quasi alterata,ma in parte riconoscibile.

-Diamo inizio alle danze!

-Ma chi…?

La squadra di Hogwarts si trovava ora in netto vantaggio,quando un brutto colpo atterrò il portiere. I punti della quadra di Julius si sprecarono.Ma finalmente s’intravide un soffio di speranza in Harry,che riuscì finalmente ad adocchiare il velocissimo boccino;il giovane Potter si lanciò all’inseguimento della pallina da 100 punti,seguito da Viktor Krum. Il boccino si diresse crudelmente contro la torre e poi a tutta birra verso il prato,ma non riuscì a seminare i due motivatissimi cercatori,che si davano battaglia senza esclusione di colpi, sorretti vivacemente dalla folla. Il boccino allargò quindi il percorso sulla tifoseria di Serpeverde,facendo sì che i due cercatori volassero radente ai loro compagni. Harry spronò ancora di più la sua Nimbus,ma ad un certo punto un fortissimo dolore alla tempia destra lo fece vacillare,fino a farlo rallentare e cadere sul prato. La folla si lasciò sfuggire un grido di sorpresa: Harry Potter era fuori. Viktor Krum afferrò il dispettoso boccino pochi istanti dopo,sotto gli occhi dell’intero stadio e del furioso Harry,che si stava finalmente rialzando. Seppur malvolentieri,Silente si alzò e annunciò al microfono che la vittoria era della squadra di Julius,e che i festeggiamenti ci sarebbero stati al ballo la sera. Le tifoserie delle quattro case di Hogwarts si dispersero mestamente,e la stessa Cho Chang abbassò lo sguardo e si allontanò con le sue amiche.

Mentre Harry si rialzava fu raggiunto da Hermione.

-Ehi,tutto a posto?

-Ti ringrazio,Hermione! La tua presenza mi ha portato fortuna!- s’intromise Viktor.

-Non è mica merito mio,sei tu che hai giocato bene!

-Ti passo a prendere stasera! Mi raccomando,indossa quel bel vestito dell’anno scorso!

Harry lo guardò storto. Hermione si ritrasse,leggermente imbarazzata. Viktor le fece l’occhiolino. Poi,prima di andarsene in volo,lanciò un’ultima battutaccia ad Harry.

-Bella partita,Potter! Alla prossima!

-Che idiota! Ma che ci trovi in quella specie di manico di scopa?!

-Ti ci metti anche tu adesso?!?…piuttosto,che ti ha preso?

-La cicatrice…ma Lambert non si era allontanato all’inizio della partita?

-Di sicuro 5 minuti fa io l’ho visto in prima fila!

-Dobbiamo parlare subito con Silente! Ma poi dov’è Ron?

-Non lo so,è dall’inizio della partita che non l’ho più visto!

-…cerchiamo prima lui,poi andiamo da Silente!

-Va bene!

Harry ed Hermione si fecero il giro del parco e dello stadio,ma di Ron nemmeno l’ombra. Entrambi cominciarono a preoccuparsi,e si divisero per la scuola,ma anche qui niente. I due ragazzi si accanirono ancora di più nella ricerca del loro amico,e si spinsero fino al giardino fuori il cancello di Hogwarts. E quello che videro non fu uno spettacolo gradito. Poco lontano da un albero, Ron giaceva a terra,pallido,in una pozza di sangue. Immediatamente Harry ed Hermione gli si inginocchiarono accanto,terrorizzati.

-Ron!!!

-Parla,Ron!! Rispondi!!

Hermione si portò le mani alla faccia,ormai terrea,e si lasciò sfuggire due grosse lacrime. Harry si sforzò di mantenere i nervi saldi,se non altro per il suo amico.

-Hermione,corri a scuola e chiedi aiuto!! Muoviti!!!

Lo strillo di Harry scosse dal terrore la ragazza,che subito annuì e si lanciò di corsa verso Hogwarts. Harry riprese a scuotere Ron,nel tentativo di vedergli aprire gli occhi.

UN PIANO SPIETATO

Ron riaprì gli occhi all’inizio debolmente,poi con più sicurezza. Gli fu subito chiara l’immagine del suo amico Harry seduto accanto a lui,che gli sorrise rassicurato.

-Come ti senti?

-…che è successo?…dove…?

-Sta calmo,sei in infermeria. Hermione e io ti abbiamo trovato ieri in brutte condizioni,ma ora stai già meglio. Per fortuna non è nulla di grave.

-Ieri?

-Si,dopo la partita…ci hai fatto prendere un bello spavento!

Ron sentì una fitta venirgli dal braccio destro,e notò che era fasciato.

-Com’è andata la partita?

-Persa.

-Bene.

-Mi dici che ci facevi fuori Hogwarts? E come ti sei procurato questa ferita?

-Non me lo ricordo con precisione…ricordo di aver sentito una voce metallica,ma poi ho visto tutto nero…

-Non ricordi di chi poteva essere quest voce?

-…in qualcosa era simile a quella di Lambert…ma non ne sono sicuro al 100%…

-Lambert? Effettivamente anch’io l’ho visto allontanarsi dopo di te…

-Ma che accidenti voleva da me?

-Questo non mi è chiaro…

In quel momento la porta si socchiuse un attimo,e fece capolino una testa bionda.

-Hermione,vieni! Ron si è svegliato!

Incitata da Harry,Hermione entrò nella stanza. Aveva i capelli raccolti in un’elegante treccia francese,e indossava un jeans attillato che le evidenziava i fianchi magri,insieme a un maglioncino morbido che pure lasciava intravedere quanto non fosse più una bambina ma una donna. Ron sgranò gli occhi: era davvero la prima cosa bella che vedeva dal suo risveglio.

-Come stai?

-Sopravviverò,non ti preoccupare…mi dispiace se ti sei spaventata.

Hermione non disse nulla,ma abbassò lo sguardo e si morse un labbro.

-Avevi ragione,probabilmente è stato davvero Lambert a malmenare Ron! Lui dice di aver sentito una voce alterata molto simile alla sua!

-Non l’hai visto in faccia?

Ron scosse la testa.

-A questo punto non possiamo aspettare oltre,dobbiamo a tutti i costi parlare con Silente!

-Ci vado subito!

In quel momento qualcuno bussò alla porta.Harry si alzò ed andò ad aprire: Viktor Krum.

-Allora,come va? Stai meglio,Weasley?

-Certo,grazie!

-Hermione,sei pronta? La foresta ci aspetta!- Krum le mise un braccio intorno alla vita.

-Si,vengo subito.Ci vediamo più tardi,ragazzi!- i due ragazzi uscirono dall’infermeria.

-Ciao…- salutò perplesso Harry.

-…sai una cosa,Harry? Io a quello gli spacco il grugno!!

-Vedi di stare calmo,o il braccio ti farà più male! E non ti preoccupare,Hermione è intelligente! Lo sa bene da chi si deve guardare!

Effettivamente,Ron col pensiero convenne col suo amico.

-Adesso devo andare,devo trovare Silente e parlargli prima che sia troppo tardi! Vedi di stare tranquillo,ok?

-Va bene,papà!- lo prese in giro Ron. Harry aprì la porta,ma prima di uscire si voltò un attimo.

-Ah,a proposito,Ron! Lei al ballo di ieri se n’è tornata nella sua stanza dopo un quarto d’ora!

-Dici davvero?!

-Già…ma non illuderti,era lo stesso molto carina!

-Ah,sparisci Harry!- gli disse amichevolmente Ron.

Harry immediatamente si recò nelle stanze del professor Silente,e lo trovò intento a guardare fuori la finestra.

-Ti aspettavo,Harry.

-Sul serio?

-Stavo aspettando che mi dicessi com’è che ieri mattina sei caduto dalla tua scopa.

-Ho avuto una forte fitta alla cicatrice.

-Lo avevo immaginato.

-Professore,Ron si è svegliato e ha detto che ha sentito una voce metallica prima di…

-Lambert?

-Si…lo pensiamo anche noi…ma lei come…?

-Consulterò lo specchio stasera. Voglio che tu ti tenga lontano dai guai,e soprattutto lontano dai tuoi amici.

-Dai miei amici?!

-Si,Harry.Per quanto difficile sia da accettare,credo che quel Lambert,o chiunque esso rappresenti,stia cercando di arrivare a te tramite quelli che più ami. Cominciando dal tuo migliore amico.

Harry annuì senza dire niente.Con un cenno della testa si congedò da Silente,che a sua volta uscì dalla stanza.

Harry,nascosto dal fedele mantello invisibile,corse a più non posso in direzione delle stanze delle ragazze di Corvonero. Cho. Lei poteva essere la prossima vittima della vendetta di Voldemort,se davvero costui era in Lambert. Se il ragazzo era presente al ballo,li aveva visti ballare insieme,aveva visto gli occhi di lui luccicare dalla gioia di poter stare stretto a lei. Cho era dunque in cima alla lista del pericolo.

Cho aprì la porta ad Harry.

-Harry! Cosa fai qua adesso?

-Stai bene??- le chiese affannando.

-Ma certo! Perché non dovrei?

Harry tirò un sospiro di sollievo.

-C’è qualcosa che non va? Che cosa ti è successo,Harry?

-Niente,non devi temere.Ma per favore,promettimi che per stasera non lascerai la tua stanza!

-Perché? Che sta succedendo?

-Niente di grave,ma è per sicurezza! Me l’ha detto Silente in persona!

-Senti,ma non è che posso venire con te?Magari hai bisogno di aiuto!

-No,starò molto più tranquillo sapendoti al sicuro! Davvero!

-Non ho speranze di farti cambiare idea,vero?

-No.

…e va bene.Ma qualunque cosa stia per accadere,promettimi che starai attento!

-Te lo prometto!

Cho gli sorrise ancora una volta,poi gli sfiorò la guancia conun bacio.Harry divenne paonazzo all’istante.

-Buona fortuna,Harry Potter!

Cho chiuse la porta. Harry ci mise un attimo a ricordarsi che doveva darsi una mossa.

HERMIONE IN PERICOLO

Il giovane Potter camminava a passi decisi in direzione degli appartamenti di Serpeverde. Ormai aveva deciso,per quanto imprudente potesse sembrare. Doveva a tutti i costi trovare Lambert e fermarlo,prima che potesse colpire ancora uno dei suoi amici. Meglio uno scontro immediato tra loro,nessuno dei suoi compagni doveva finire come Cedric Diggory mesi prima.

Harry,sempre nascosto dal suo mantello magico,entrò nella stanza di Lambert,ma la trovò vuota. Si guardò in giro: non un indizio. Uscendo,il ragazzo si trovò di fronte Malfoy e i suoi tirapiedi; si ricordò di essere invisibile,e quindi scivolò via senza farsi notare,ma prima di allontanarsi si fermò un momento ad ascoltare quello che Malfoy diceva.

-Voglio parlare subito con Lambert. Sono proprio curioso di sapere che cosa aveva in mente quando ha detto che oggi sarebbe stato il gran giorno!

-Ma ora non c’è,Draco! E’ fuori non so dove!

Harry trasalì: il grande giorno…per cosa? Il ragazzo non perse altro tempo e si lanciò alla ricerca di Lambert per tutta la scuola,finanche nei posti più incredibili. Alla fine gli venne un sospetto orribile,e corse di nuovo in infermeria. Ron stava tranquillamente leggendo un giornaletto,quando lo vide entrare senza fiato.

-Harry! Che è successo?

-Lambert è quasi certamente la causa di quanto è successo a te e a me alla partita di ieri! Silente dice che potrebbe avercela con quelli a cui voglio bene per arrivare a me!

-Che cosa??- Ron si raddrizzò nel letto.

-Anche lui dice che Lambert c’entra con Voldemort,ed è andato a consultare lo specchio sacro nei sotterranei!

-Ma Lambert dov’è adesso?!

-L’ho cercato per tutta la scuola,ma non l’ho trovato! Ho avuto paura che fosse andato da Cho,o che fosse tornato da te,ma…

Un lampo colse le menti di entrambi i ragazzi.

-Hermione!!!- strillarono all’unisono.

-Ma certo,Viktor l’ha portata nella foresta!!- Harry si avviò rapidamente alla porta.

-Aspettami,vengo con te!

-Come?!?

Ron si alzò dal letto e si infilò rapidamente il suo maglione.

-Aspetta un attimo,sei sicuro di sentirtela?

-Piantala di fare domande,e dammi una mano!!- gli rispose netto Ron,mentre cercava di infilarsi i pantaloni con la sola mano sinistra.

-E va bene,ma poi non dire che non te l’avevo detto!

-Come vuoi,non te lo dirò!

I due ragazzi uscirono di corsa sotto il mantello invisibile,e lo indossarono finchè non furono fuori da Hogwarts.Poi furono liberi di correre a tutta velocità in direzione della foresta. Il cielo,da terso che era, si era annuvolato. Harry e Ron corsero,quando all’improvviso, giunti in prossimità della buia foresta,si fermarono un attimo.

-Ma dico io,con tanti posto proprio qui doveva venire a fare il cascamorto quell’imbecille?!- sbottò ansimante Ron.Non poteva negare che il braccio gli facesse un gran male,ma era sempre più preoccupato per Hermione.

Harry si toccò la tempia destra,infastidito,poi afferrò Ron per il braccio sano e se lo tirò con lui dietro un grosso masso.

-Ma che ti piglia,Harry? Perché ci nascondiamo??

-Sshhh!!!- lo zittì Harry.

Pochi istanti dopo dalla nebbia emerse la figura di Lambert,che camminava a passo spedito e con un inquietante ghigno sulla faccia. Ron ed Harry si guardarono,e appena il ragazzo se ne fu andato ripresero a correre nella foresta. Pochi metri dopo,i due ragazzi distinsero a terra,tra le pietre, un corpo inerte: Viktor Krum.

-Viktor!! Mi senti? Svegliati!!

Scosso dal brusco scossone di Harry,Krum aprì gli occhi.

-Ma che è successo??

-Il grande animale…è venuto qui!!…

-Quale grande animale?!

-Dov’è Hermione?!- tagliò corto Ron.

-Non lo so,non lo so proprio!! L’ho sentita gridare,ma il grande animale…l’ha portata via!!

Ron,accecato dalla rabbia,afferrò il ragazzo per il lembo della giacca.

-Idiota!! Perché non l’hai protetta,brutto codardo??

-Calmati,Ron!! Non perdiamo tempo con lui,adesso!! Piuttosto,dove diavolo è andato questo grande animale?!!

-Di di là…ma è enorme!!

Harry e Ron nemmeno si attardarono oltre con Viktror,e lo lasciarono lì dove lo avevano trovato. Corsero a più non posso fin nel cuore della foresta,poi finalmente giunsero in un punto in cui,stranamente,sorgeva una piccolissima casetta,col tetto mezzo rotto e la porta in legno fradicio. Subito Harry si avvicinò alla porta e le gridò contro:

-Alhomhora!!

…ma poi si accorse di non avere con sé la bacchetta,e infatti l’incantesimo non ebbe alcun effetto. Ron lo scansò rapidamente.

-Scusa, permetti?- il ragazzo sferrò un calcio ben assestato alla porta e la buttò giù. La casetta,priva di mobili, era completamente al buio. Harry e Ron si guardarono intorno con circospezione, e alla fine Harry notò che c’era una finestrella chiusa dal un po’ di paglia. Dopo averla tolta,finalmente la luce della luna illuminò leggermente lo stanzone.La luce non era molta,ma bastava a far vedere ai due ragazzi quello che mai avrebbero voluto vedere.

Al centro della stanza,per terra, era stesa Hermione,immobile. Più immobile di una statua. E più bianca del marmo. Harry e Ron le furono in un lampo accanto.

-Hermione!! Hermione,svegliati!! Parla,Hermione!!

Ron cercava febbrilmente di scuotere la ragazza,senza alcun risultato,mentre la sentiva sempre più immobile e fredda fra le braccia.

-…non respira!!- concluse angosciato Harry.

-Dio mio,fa’ qualcosa,Harry!! Tu sei un mago,sei il più forte!! Devi aiutarla,ti scongiuro!!

Nella mente inorridita del giovane Potter si alternavano rabbia,paura,angoscia e dolore. Non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce. Hermione sembrava morta.

-Hermione,forza!! Puoi farcela,lo so!! Avanti!!

Harry raccolse quel briciolo di concentrazione che gli era rimasta per pensare.D’istinto prese la sua amica tra le braccia,e si alzò in piedi.

-Sbrigati,dobbiamo tornare a Hogwarts!!L’ultima speranza che ci rimane è il professor Silente!!

Anche Ron si alzò in tutta fretta,e i due ragazzi ripresero la corsa verso la loro scuola.

Era ormai più di un’ora che il professor Silente e la professoressa McGranitt erano dentro l’infermeria della scuola insieme a madame Bumb. Harry e Ron aspettavano fuori,in silenzio. Ron si era beccato un’incredibile lavata di testa da madame Bumb per essere uscito in quelle condizioni,ed era stato costretto a rimettersi in pigiama,in attesa di poter rientrare in infermeria e rimettersi a letto. In attesa che qualcuno dicesse loro che Hermione era ancora viva. Ron si strinse nel suo maglione al solo pensiero del contrario.

Finalmente la porta della stanza si socchiuse,e ne uscì la professoressa McGranitt. Harry e Ron balzarono in piedi all’istante.

-Professoressa,Hermione è viva, vero?

-Si, signor Weasley, per fortuna è ancora viva.

-E come sta?- incalzò Harry.

-Purtroppo la signorina Granger è vittima di un maleficio molto potente, l’unico modo per tenerla in vita è trovare una persona che nutra grande affetto per lei! E’ molto urgente, perciò…mi sembra che il signor Viktor Krum andrà benissimo! Andatelo a cercare,svelti!

La McGranitt non diede loro nemmeno il tempo di rispondere,e se ne rientrò in infermeria.

Harry e Ron si guardarono un attimo in faccia; fu Harry a rompere il silenzio.

-Devi andare da lei,Ron.

-…ma anche tu adesso avresti bisogno di aiuto…lo so che vuoi fare…non puoi farcela da solo…

-Io posso cavarmela,Hermione no. Non te ne importa di questo?

-Lo sai che non vorrei mai perderla.- Ron abbassò lo sguardo.- Ma tu sei il mio migliore amico.

-Non devi preoccuparti per me,io ce la farò in un modo o nell’altro! E’ Hermione che ha più bisogno di te in questo momento! Ha bisogno di te,non di quel rammollito di Krum! Solo tu la puoi salvare!- lo incoraggiò Harry. Ron annuì. I due ragazzi entrarono nell’infermeria.

IN CORSA CONTRO IL TEMPO

Hermione giaceva in un letto,vegliata dal professor Silente e dalla professoressa McGranitt.

Non sembrava la ragazza forte e un po’ rompiscatole di sempre. Era terribilemnte pallida e fredda,ma nonostante tutto manteneva la sua bellezza.

-Allora,avete trovato Viktor Krum?

-Non ci sarà bisogno di lui,professoressa. Starà Ron con Hermione.

Harry sembrava molto sicuro del fatto suo. Silente annuì e gli fece cenno di avvicinarsi. Harry spinse Ron avanti a sé.

-Che devo fare?- chiese il ragazzo.

-Vieni qui,prendi il mio posto.- Silente si alzò in piedi e cedette la sedia a Ron,che si sedette accanto al letto. Poi il vecchio professore prese la mano di Hermione e la mise in quella di Ron.

-Devi cercare di comunicarle tutto l’affetto possibile, falle sentire quanto più calore puoi. Cerca di scaldarla con quello che prova il tuo cuore.

Ron annuì,mentre Silente imponeva una mano su quelle dei due ragazzi e farfugliava una formula strana.

-Professoressa McGranitt,avverta lei madame Bumb e mandi a chiamare subito tutti gli altri professori.- ordinò con piglio sicuro il professore. La McGranitt uscì subito dalla stanza.

-Professor Silente,è stato Voldemort,vero?

-Si,questa è senz’altro opera sua.

-Ma come faremo a salvare Hermione?

Silente tirò un profondo sospiro.

-Bisogna trovare e uccidere l’artefice di questo maleficio.Abbiamo tempo fino all’alba.

A Harry e Ron si gelò il sangue nelle vene. Era un’impresa a dir poco impossibile.

-Professore,forse dovrei…

-Harry,per il momento è meglio che tu resti fuori da questa faccenda. Lasciami studiare la situazione.- Detto questo,il preside uscì dall’infermeria.

-No,basta coinvolgere altri innocenti. Prima Ron, adesso Hermione, poi chissà chi altro ancora.

Se è me che vuole, mi avrà.- bisbigliò convinto Harry.

-Harry…pensi che sia finita?

-No,affatto. Non lo lascerò vincere. Voldemort crede di essere furbo se attacca i miei amici. Si crede in vantaggio su di me solo perché ha ridotto in queste condizioni la mia migliore amica. Ma da codardo che non è altro non ha capito che così mi ha dato un motivo in più per farlo fuori.

-Pensi di farcela anche da solo?

-Non lo saprò mai se non ci provo,no?

I due amici si guardarono un attimo in faccia.

-Non preoccuparti,farò in modo che tu possa dire a Hermione quanto le vuoi bene!

-Ci conto,ma fa’ attenzione!

-Buona fortuna,Ron! E prenditi cura di lei!

-Buona fortuna,Harry! Sono sicuro che ce la farai,perché sei il migliore!

Harry fece ancora una volta l’occhiolino al suo amico,poi uscì dall’infermeria. Ron,rimasto solo con Hermione nella stanza illuminata dalla sola fioca luce di una candela, tornò a concentrarsi sulla ragazza. Le strinse ancora di più la mano,cercando di pensare a quanto bene le volesse e a quante volte aveva desiderato di stringerla a sé ma non aveva nemmeno osato sfiorarla, e il calore della sua mano si propagò lievemente su quella pallida di lei.

-Ti prego,Harry…siamo nelle tue mani...

Harry Potter correva a più non posso in direzione della foresta oscura. Buttò un occhio al cielo: la luna splendeva alta nel cielo,ma non mancava molto al sorgere del sole; aveva tempo fino all’alba per sconfiggere Voldemort. Impresa già impossibile di suo,ma figuriamoci entro dei limiti di tempo così rigidi. Ma scoraggiarsi era l’ultima cosa che avrebbe fatto,in fondo la vita di Hermione e la sua stessa dipendevano dal suo coraggio e dalla sua abilità.

Harry giunse finalmente all’altezza della casupola dove prima avevano trovato Hermione,e vide Lambert,seduto su un grosso masso, con un largo ghigno sul volto.La cicatrice si fece subito sentire,ma stavolta Harry la ignorò.

-Finalmente sei arrivato,Potter! Lo sapevo che non avresti tardato oltre!

-Se questo è l’unico modo per fermarti,Voldemort.

-Errore,amico mio! Io non sono Voldemort! Io sono suo figlio,Tunderbolt!

Harry titubò un attimo: Voldemort aveva un figlio??

-La cosa ti meraviglia così tanto,Potter? Pensavi di trovarti di fronte il mio perfido padre?

-Quanto alla perfidia,mi sembra che sia una cosa di famiglia!

-Sei anche spiritoso! Non riderai più così tanto quando ti porterò cadavere a mio padre! E la tua amichetta farà la tua stessa fine!

-Tu sei soltanto un vigliacco!! Me la pagherai molto cara per quello che hai fatto ai miei amici!!

-Battiti,giovane mago! Battiti per salvare la tua vita e la loro!!

-Non credere che io abbia paura!!

Senza perdere ulteriore tempo,Lambert si lanciò contro Harry e tentò subito di strangolarlo con quanta forza aveva in corpo; Harry resistette per qualche secondo,poi riuscì a liberarsi dalla presa sferrandogli un pugno in faccia.Lambert si rialzò col naso sanguinante,e attaccò nuovamente Harry con una specie di falce magica venutagli fuori dalle mani all’istante: Harry riuscì ad evitare un paio di brutti colpi,ma rimase comunque ferito a una mano.

-Ah ah ah!!! Ma come puoi pensare,Harry Potter, di potermi battere?!? Per te è finita!!

-Io non lo credo!!!

Harry si rialzò appena in tempo per evitare un colpo di falce,e sferrò un calcio ben assestato alle mani di Lambert,facendogli volare dalle mani la falce, e altrettanto abilmente la afferrò al volo mentre ricadeva a terra; a questo punto la situazione si era invertita: il giovane Potter brandiva minaccioso la falce,mentre Lambert era inerme.

-Pensi ancora di poter vincere??

-Ne resto sempre convinto!

-E cosa te lo fa credere?!

-Il fatto che tu non avrai mai il coraggio di uccidermi a sangue freddo! Non ne sei capace!!

Harry titubò per un istante. In effetti non aveva mai ucciso nessuno con un’arma.

-Mi dispiace per te,ma lo farò comunque!!- esclamò infine,deciso.

-Ma davvero? Quindi ti comporti anche tu da vigliacco attaccando un nemico disarmato?!

-Tu non ti sei fatto scrupoli quando hai attaccato Ron ed Hermione,e loro non c’entravano niente!! Adesso me la pagherai,non farai più del male a nessuno!!!

Harry,più che motivato, si lanciò contro Lambert e riuscì a provocargli una bella ferita lunga tutto il petto e lo stomaco. Lambert si premette immediatamente la ferita.

-Brutto pazzo assassino!!! Ora vedrai veramente di cosa è capace Tunderbolt!!!

D’improvviso Lambert allargò gambe e braccia e si mise ad urlare con quanto fiato aveva in gola; Harry rimase per un attimo interdetto,poi decise di non farsi scrupoli e attaccarlo.

Ma il ragazzo non rimase più tale: il suo corpo iniziò a ingrossarsi enormemente e una folta peluria gli ricoprì la pelle. La testa gli si deformò oribilmente,mentre da sotto le ascelle partivano due grosse e sottili ali nere: Lambert,sotto gli occhi atterriti di Harry, si era appena trasformato in un gigantesco pipistrello.

Ron si voltò verso la finestra: il sole non era ancora sorto,ma il buio della notte iniziava a diradarsi.Nella sua mente supplicò ancora una volta Harry di sbrigarsi.Poi si voltò di nuovo verso Hermione: madame Bumb la stava controllando con una specie di stetoscopio; poi se lo sfilò dalle orecchie e si voltò verso Ron,che la guardava con occhi angosciati e supplichevoli.

-Il battito è molto debole,ma c’è ancora.

Ron tirò un sospiro di sollievo e accarezzò la mano di Hermione. In quel momento dalla porta entrò Albus Silente,con aria seria ma non agitata.

-Come andiamo?

-Viste le condizioni,direi piuttosto bene.- la Bumb salutò il preside ed uscì dalla stanza. Silente si avvicinò ad Hermione e le appoggiò una mano sulla fronte.

-Ah,direi che stai facendo proprio un ottimo lavoro,signor Weasley! Questa bella signorina avrà molto di che ringraziarti al suo risveglio!

Il sorriso dell’anziano professore rasserenò per un attimo Ron.

-Harry gli è andato dietro,non è vero?

-Si.- gli rispose dopo un attimo il ragazzo.

-Lo immaginavo.

-Ma se lo sapeva,perché non è andato ad aiutarlo?

-Io non posso fare niente,purtroppo. Harry è l’unico che può tenere a bada il figlio di Voldemort.

-Il…figlio?!…

-Esatto,l’ho scoperto grazie allo specchio magico.

-Ma non c’è davvero niente che possiamo fare per dargli una mano? Oltretutto l’alba ormai è vicina!- lo incitò Ron,preoccupatissimo.

-C’è solo un’esile speranza che io gli possa essere di aiuto.Quando il sole sorgerà, poco prima che si alzi nel cielo, mi servirò dei suoi raggi per dare a Harry qualche secondo di vantaggio. Possiamo solo sperare che sia in grado di sfruttarli in fretta.

-…lei…pensa che ce la farà?

-Io penso che Harry sia più che motivato per farcela. Dobbiamo avere fiducia in lui.

Ron lanciò un’ultimo angosciato sguardo fuori la finestra, poi si strinse al petto la mano di Hermione e riprese a darle calore.

Il gigantesco pipistrello non attese che Harry potesse comprendere in che gravissima situazione fosse precipitato,e attaccò subito il ragazzo con una zampata, che per fortuna andò a vuoto, dal momento che Harry fu abbastanza veloce da appendersi al ramo di un albero e salvarsi in tempo. Ma il pipistrello colpì con forza l’albero,sradicandolo. Harry si rialzò da sotto le macerie appena in tempo per evitare di finire schiacciato sotto una delle zampe dell’orribile mostro. Mentre la furia distruttiva dell’enorme animale sconvolgeva l’intera foresta,il giovane Potter si rifugiò dietro un grosso masso. La situazione non era delle più felici.

ATTO FINALE

La furia devastante del gigantesco pipistrello aveva ridotto gran parte della foresta un cumulo di macerie. Harry si era messo momentaneamente in salvo riparandosi dietro un masso.

Il ragazzo cercò di recuperare fiato e di mantenere la concentrazione nonostante il momento drammatico. Era ferito in più punti,e cominciava ad accusare i primi dolori. Alle sue spalle il mostro stava facendo piazza pulita degli alberi e presto lo avrebbe trovato. Il sole era ormai a pochi secondi dal sorgere. Un momento di profondo sconforto colse il giovane mago di Hogwarts: il tempo a sua disposizione poteva ormai considerarsi scaduto,dal momento che non sarebbe mai riuscito a distruggere quel mostro in pochi secondi. Poi,miracolosamente,lo sguardo gli cadde su un oggetto più luminoso fra i resti di un grosso albero: la falce! Un’idea balenò all’istante nel cervello di Harry: doveva colpire il grosso pipistrello con quella! Certo,non aveva la certezza che il mostro fosse mortale,ma bisognava comunque provarci. Già,ma il problema restava sempre arrivare a prenderla; non ce l’avrebbe mai fatta a correre abbastanza in fretta da non farsi scoprire con il ginocchio sanguinante. I pensieri di Harry vennero bruscamente interrotti da una zampata del pipistrellone,che distrusse completamente il nascondiglio del ragazzo. Harry non potè che indietreggiare strisciando a terra coi gomiti: il pipistrello avanzò su di lui,pronto a colpire.Ma nel momento stesso in cui alzò la zampa per schiacciarlo,un potente e luminossissimo fascio di luce gli colpì gli occhi. In una frazione di attimi,Harry colse l’occasione per avventarsi sulla falce e prenderla in mano,gettando un occhio al sole ormai quasi del tutto sorto. Il pipistrello fu di nuovo libero dal fascio di luce,ma troppo tardi per accorgersi che Harry non era certo rimasto a guardare: il ragazzo raccolse le ultime energie che gli restavano in corpo,e, aiutandosi con quanta rabbia e paura aveva dentro, lanciò la falce con tutta la sua forza. La lama colpì in pieno petto il terribile mostro,che dopo un atroce quanto terrorizzante verso cadde, facendo tremare la terra e crollare alberi e massi.

Un raggio di sole illuminò l’infermeria di Hogwarts. Ron spalancò gli occhi nel vederlo,poi corse con lo sguardo subito da Hermione: la ragazza era ancora placidamente addormentata, immobile.Il cuore di Ron iniziò a battere all’impazzata,terrorizzato all’idea di averla persa per sempre. Il sole era ormai sorto,Harry non ce l’aveva fatta. Una fitta di dolore colse il ragazzo allo stomaco,e probabilmente nemmeno si rese conto di stare piangendo.

-…non è possibile…non c’è riuscito…ma perché,non è giusto!! Tu non puoi andare via,non mi puoi lasciare!! Io non ti ho ancora detto che…maledizione,io e te dobbiamo parlare,Hermione!! E’ anche colpa tua se non ci siamo riusciti finora!!…perché sei maledettamente irraggiungibile per me…e io non riesco a trovare il coraggio di dirti la verità…di dirti…che mi sono innamorato di te…dannazione!!! Devi svegliarti,Hermione!! Ti prego,puoi farcela!!!…

Due grosse lacrime bagnarono la mano di Hermione. Ron si asciugò nervosamente gli occhi con una manica, e aggrottò le sopracciglia nel vedere che gli occhi della ragazza si erano stretti per un attimo; il ragazzo balzò in piedi all’istante, e osservando meglio potè notare che Hermione stava respirando debolmente.

-Hermione!!! Allora Harry c’è riuscito!!!- gridò al colmo della gioia.

La ragazza strinse ancora una volta gli occhi prima di aprirli.

Ci mise un attimo prima di poter distinguere le immagini attorno a lei,ma la rassicurò il viso sorridente di Ron,e la sua mano stretta a lui.

-Come ti senti,Hermione?? Stai meglio??

-…Ron?…- sussurrò lei,con un filo di voce e gli occhi ancora socchiusi.

-E’ finito tutto,ora sei salva!! Non avere paura, ti riprenderai in fretta!- la rassicurò dolcemente lui.

-…ti ho…sentito…tutto il tempo…sai?…

Ron si chinò su di lei,e con la mano fasciata le accarezzò il viso ancora pallido.

-…davvero?

-…si…sei stato sempre con me…

-…l’importante è che tu sia salva!- Hermione gli rispose con un sorriso. Finalmente la vide sorridere di nuovo. Aveva perso la speranza di poterla rivedere ancora viva. Ed era ancora più bella, e per una volta meno petulante!

-…senti Hermione,noi dobbiamo parlare…

-…ssh…- lo zittì dolcemente lei,gli prese il viso tra le mani ancora fredde e se lo portò vicino finchè le loro bocche non s’incontrarono in un tenero bacio.

Nel riaprire gli occhi,Harry capì immediatamente di trovarsi nell’infermeria di Hogwarts. Altrettanto rapidamente si rese conto di avere lividi e graffi un po’ dovunque.

-Ehi,il bello addormentato si è svegliato!

-Ciao,Harry!

Immediatamente il giovane Potter si girò a destra: c’erano sia Hermione che Ron. Lei era sdraiata nel letto,ancora un po’ pallida ma serena, mentre lui le stava seduto accanto,sul letto.

-Hermione,sei viva!!- Harry si raddrizzò leggermente nel letto.

-Grazie a voi due!- sorrise lei.

-Sei stato grande,Harry! Sei di nuovo l’eroe di Hogwarts!

In quel momento entrò anche Silente.

-Bene,guarda chi si è svegliato! E’ un vero piacere vedederti vivo e vegeto,Harry!

-La ringrazio,professore!

-Anche questa volta sei stato bravissimo, hai ottenuto una grande vittoria!

-E il figlio di Voldemort?

-E’ stato eliminato per sempre. Anche se purtroppo non si può dire lo stesso del padre.

-Almeno avremo un po’ più di riposo per natale!- esclamò allegramente Ron.

-E farete meglio a trovarvi una compagna per il ballo della notte della vigilia!- esclamò furbescamente il vecchio preside,prima di uscire dalla stanza ridendo. Ron si girò sorridente a Hermione,che gli fece un malizioso occhiolino.A Harry la scena non sfuggì,e anche lui sorrise contento, pensando con gioia che il suo amico avesse trovato il coraggio di dichiararsi alla ragazza dei suoi sogni. In quel momento bussò alla porta qualcun altro,e fece il suo ingresso Viktor Krum,con la testa bendata. Harry e Ron gli lanciarono un’occhiataccia.

-Per fortuna siete tutti vivi! Oh,Hermione! Sono stato così in pena per te!

-Ma davvero?!- lo provocò furbescamente lei.

-Ero preoccupato che quel mostro ti avesse ferita nonostante il mio intervento!

-Il tuo intervento??- Hermione quasi gli scoppiava a ridere in faccia.

-Ehi amico,sei tu che hai battuto la testa! Lei si ricorda perfettamente tutto!- incalzò Harry.

Viktor gli restituì uno sguardo ingrugnito.

-Spero comunque che per stasera sarai in grado di venirmi a salutare prima che parta! Torno alla mia scuola! Ma non prima di averti chiesto una cosa:…Hermione Granger,vuoi essere la mia ragazza?- concluse Krum con un brillante sorriso.

Hermione inarcò le sopracciglia,a metà tra una risata e uno strillo. Harry scoppiò a ridere.

-Permetti,Hermione? Queste sono cose che si risolvono tra uomini!- intervenne Ron.

-Prego,fa’ pure!- lo incitò lei. Ron si alzò dal letto e si mise di faccia a Viktor.

-Adesso tu e i tuoi riccioli d’oro fate armi e bagagli e non vi fate vedere più a ronzare attorno a Hermione,siamo intesi?

-Ma chi diavolo ti credi di essere per minacciarmi,Weasley?? Non ti pwrmettere mai più di rivolgerti a me con quel tono di voce,chiaro?!?

-Vuoi un consiglio spassionato? Levati dalle scatole!- rispose Ron con un enorme sorriso provocatorio al massimo sulla faccia.

-Sennò che mi fai??

Ron si voltò verso Harry ed Hermione: entrambi alzarono spallucce ridendo. Il ragazzo si girò di nuovo verso Viktor e lo colpì con un netto pugno giusto sul naso,facendolo finire a terra.

-Non dirmi che non ti avevo avvertito!

-Questa umiliazione me la pagherai molto cara!!! Me la pagherete tutti molto cara!!!!

-Metticelo in conto,per favore!- lo punzecchiò ancora Ron.

-Ci rivedremo ancora,Weasley!! Stanne sicuro!!!-Tra le risate dei tre amici,Krum lasciò la stanza. Ron tornò a sedersi sul letto di Hermione.

-Era un anno che desideravo farlo!- esclamò soddisfatto.

-Grazie,mio salvatore!- lo prese in giro lei.

-Fai poco la spiritosa tu!- le rispose sorridendo lui,stampandole sulle labbra un piccolo fugace bacio. Harry sorrise.

-Finalmente vi siete dati una mossa voi due!

In quel momento un’altra persona fece capolino nell’infermeria.

-Harry?

-Mh? Cho,sei tu!!

La ragazza corse a sedersi sul letto del suo amico.

-Stai bene? Mi hanno detto che anche questa volta ci hai salvato tutti!

-…beh…- arrossì timidamente il ragazzo. Hermione e Ron rimasero a guardarli curiosi con la coda dell’occhio.

-Volevo dirti che sei stato proprio bravo,e…insomma,ho un piccolo regalo per ringraziarti…

-Davvero? Ti ringrazio,ma non dovevi…

-Chiudi gli occhi!…- Harry le obbedì,e un secondo dopo sentì il calore delle sue labbra sulle sue. I due ragazzi si scambiarono un tenero bacio sotto gli occhi dei due soddisfatti amici. Quando si staccarono erano tutti e due rossi come due peperoni.

-Beh,una cosa è sicura: nessuno di noi avrà problemi a trovare compagnia per il ballo di natale!- esclamò allegramente Ron,e sucitando una risata degli altri ragazzi. Finalmente un altro pericolo era stato scongiurato.

fine

  
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