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Autore: GiulsYes    15/02/2021    0 recensioni
Rachel Berry cade in disgrazia dopo il fallimento della serie tv sulla sua vita. Fa ritorno a Lima, in Ohio, per riprendere in mano il suo futuro.
Finn Hudson, invece, ancora non ha trovato il suo sogno ed è perso nel buio dell'ignoto e nell'autocommiserazione.
Due anime affini, due anime con sogni completamente differenti, due anime con sogni che li portano sempre a separarsi.
Riusciranno i due a ritrovarsi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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L’istinto la guidò a una conferenza che non c’entrava niente con il suo sogno. Ma chi incomincia a cercare ciò che ama finirà sempre per amare ciò che trova.
 
Luglio 2017
Un momento chiave stava per farsi largo nella vita di Rachel: la laurea.
Sì, avete capito bene. Rachel aveva pregato in ginocchio tutta l’estate Carmen Tibideaux per avere un’altra possibilità di studiare tra le mura della sua scuola, la rinomata New York Academy of the Dramatic Arts. Per un intero anno non fece altro che studiare diligentemente tutte le discipline che le mancavano per laurearsi. Niente sgarri, niente provini. Lo aveva ripetuto a sé stessa un’infinità di volte.
Solo una volta rischiò di venire meno al suo tacito patto. Quando misero in scena Wicked a Broadway. Wicked fu per Rachel ciò che la mela fu per Eva. Tuttavia, a differenza di quest’ultima, lei resistette e non cedé alla tentazione. Quella scuola aveva ancora molto da darle, e lei in quell’anno aveva appreso il più possibile. Si era fatta bruciare la gola e sanguinare i piedi per quel pezzo di carta che era la laurea. Alla fine del suo percorso però, la lezione più grande gliela aveva insegnata sempre e comunque Cassandra July aiutandola a non spezzarsi con le critiche, bensì ad utilizzarle per crescere.
Rachel doveva solo esibirsi. Questa era per loro la cerimonia di laurea. Cantare, questo avrebbe fatto di lì a pochi minuti. Esibirsi davanti a un’infinità di persone tra cui manager, produttori, direttori di teatri e tantissime altre figure di rilievo nel mondo dello spettacolo.
Non era agitata, anzi, si sentiva calma dentro. Credeva nelle sue potenzialità ora più che mai dopo tutto ciò che aveva passato.
Kurt aveva appena finito la sua performance e si era accomodato tra gli spettatori per assistere alle successive esibizioni.
Rachel avanzò al centro della sala circolare, quella adibita alle esibizioni della NYADA, e si posizionò al centro davanti alla band. Individuò subito i suoi due papà seduti proprio tra le prime file che si stavano sbracciando per attirare la sua attenzione, riappacificati per l’occasione. Solo Kurt, oltre ai suoi genitori, era venuto a sostenerla. Non che avesse molta scelta considerando che anche lui si sarebbe laureato oggi, con lei. Più il tempo passava, più loro due diventavano la stessa cosa. Due facce della stessa medaglia, inseparabili.
Una parte di lei desiderava che Finn si palesasse quel giorno, d’altronde l’aveva sempre sostenuta e ritrovarlo nei suoi traguardi più importanti era diventata una consuetudine.
Ma questa volta le cose erano diverse, non si vedevano e non si sentivano da quel giorno in cui lei l’aveva baciato. Anche allora, come tutte le volte precedenti in cui si stavano per avvicinare, lui era corso via da lei.
Rachel aveva raggiunto ormai la fase dell’accettazione. Non potevano stare insieme e lei non poteva di certo fare come al liceo e pregarlo in ginocchio di correre da lei. In parte, si sentiva di meritare qualcosa di meglio dalla persona che desiderava al suo fianco. Se Finn non credeva in sé stesso, non era lei la persona giusta per aiutarlo a crescere. Doveva cavarsela da solo, lei in tutti quegli anni aveva ricavato solo dolore dal porgergli la mano.
Sussurrò al pianista la sua canzone e tornò a posizionarsi al centro della sala. Proprio come per lo Showcase invernale e prima ancora al cosiddetto “falcia matricole”, aveva optato per fare quello che Mercedes definiva “piazzarsi e cantare”. Quando possiedi una voce come quella di Rachel, l’aggiunta della danza non diventa un perfezionamento dell’esibizione, ma una distrazione dalla voce stessa.
Prese un respiro profondo e cominciò.
Finita la performance non c’era una sola persona nella stanza che non avesse la bocca completamente spalancata. Solo una di queste osò, a dispetto di Carmen Tibideaux, applaudire. Rachel seguì il rumore delle mani che schioccano l’una contro l’altra.
Tutto poteva aspettarsi, tranne che lui.
Jesse St. James.
 
***
 
Rachel, una volta che furono finite tutte le esibizioni, si avvicinò ai suoi genitori che le porsero un mazzo di fiori.
«Complimenti tesoro», dissero i due papà baciandole uno alla volta la fronte. «Hai raggiunto uno dei tuoi obiettivi più importanti. Siamo così fieri di te.»
«Grazie», disse Rachel lusingata.
Anche se i suoi due papà non stavano più insieme, era comunque contenta. Aveva superato la cosa.
A volte le persone smettono semplicemente di amarsi, ma ciò non vuol dire che il bene che si sono voluti sparisca tutto d’un tratto, anzi. L’amore è indelebile. Una volta che l’hai provato per una persona non smette mai di esistere. Lui, o lei, diventa parte di te e lo porterai sempre nel cuore in ogni cosa che fai.
«Ti aspettiamo alla macchina per andare a festeggiare, tesoro.»
In quel momento arrivò Kurt che la abbracciò e la strinse forte. «Dovunque ci porterà il futuro so che staremo insieme per la vita.»
«Oh, Kurt. Tutto questo non sarebbe mai avvenuto senza di te. Ce l’abbiamo fatta, insieme.»
Una lacrima sfuggì a tutte e due e tornarono ad abbracciarsi.
«Penso ci sia qualcuno di molto più importante di me con cui dovresti parlare. Madame Tibideaux l’ha fulminato quando ha applaudito», disse indicando la figura alle sue spalle. «Ti aspetto fuori.»
Il suo migliore amico le accarezzò il braccio prima di sparire insieme ai suoi genitori e a quelli di Rachel.
Andò incontro a Jesse, che evidentemente la stava aspettando osservando ogni suo movimento. Era vestito di tutto punto. Uno smoking classico con il papillon e una valigetta alla mano.
«Quanto tempo», disse Rachel mentre si avvicinava e si stringeva sul suo lungo vestito.
Rivedere Jesse risvegliava in lei varie tipologie di emozioni: rabbia, per l’umiliazione subita da parte sua anni or sono, quando le aveva gettato le uova addosso; agitazione perché ancora una parte di lei provava qualcosa per lui. Jesse St James era l’unico ragazzo che le aveva fatto provare dei sentimenti che non fossero quelli per Finn. Portava i capelli più corti di un tempo, ma era comunque bello, allora come oggi.
«Già. Sono qui in veste ufficiale però», disse lui gonfiando il petto.
«Che vuoi dire?»
«Voglio dire che cerco dei nuovi talenti. Una protagonista, per la precisione», disse con un sorriso furbo sul volto. Un sorriso che Rachel conosceva più che bene. «Come sicuramente sai ora sono un uomo d’affari. Sto mettendo in scena a Broadway un nuovo show tutto mio. Che ne penseresti di Jane Austen Sings?»
In realtà Rachel non lo sapeva.
Alla ragazza mancò di un battito. Era ovvio che la proposta le facesse gola, anche se arrivava del tutto inaspettata.
«Ovviamente», la incalzò il ragazzo. «Lavoreresti a stretto contatto con me. E chi non lo vorrebbe?»
Rachel era già abituata alla vanità di Jesse, a dirla tutta non le pesava. Era esattamente così anche lei, sicura di sé stessa e non si tirava indietro dal dimostrarlo a sua volta. Anche se lui era certamente più vanitoso di lei, che aveva più insicurezze.
Jesse, infatti, era sempre stato sicuro di sé fin da quando lo aveva conosciuto credeva nelle sue capacità e ostentava sempre sé stesso sfacciatamente, senza paure a differenza di Rachel.
Erano due menti molto affini e le loro voci insieme erano come una bomba nucleare. Nulla li fermava quando cantavano insieme.
«Ci rifletterò», disse Rachel mestamente. «Ci vediamo, Jesse.»
La ragazza se ne andò, lasciando il ragazzo solo. Molti pensieri affollavano la mente di Rachel mentre si dirigeva dai suoi genitori.
Si era appena laureata e già aveva la possibilità di tornare a Broadway. Forse le decisioni prese fino ad ora non si rivelavano poi così sbagliate.
   
 
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