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Autore: FeBookworm    24/02/2021    1 recensioni
La Guerra Magica si è finalmente conclusa. Il Ministero della Magia, insieme al Concilio dei Difensori, sta liberando il Mondo Magico dagli ultimi Mangiamorte di Voldemort rimasti in circolazione.
Durante una riunione a Grimmauld Place, Draco Malfoy si consegna di fronte a un'incredula Hermione Granger per espiare le sue colpe.
AU POST GUERRA MAGICA.
I personaggi di Sirius, Remus, Fred, Nymphadora e altri sono vivi in questa mia AU. Solo Silente e Piton sono effettivamente morti (perché considero queste due morti importanti per lo sviluppo della storia)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Prologo

 
Giugno 1998

La Guerra era finita da appena un mese e già il Mondo Magico stava ponendo le basi per la ricostruzione. Un nuovo mondo doveva sorgere dalle ceneri del vecchio e un nuovo ordine doveva essere stabilito.
Shacklebolt era stato scelto come Ministro della Magia e, oltre al Wizengamot, governava insieme al Concilio dei Difensori, di cui faceva parte l’Ordine della Fenice al completo. Chiamarlo Concilio dei Difensori era stata un’idea di Harry, poiché loro in quanto Ordine cercavano di difendere il Mondo Magico da ogni minaccia possibile.
Al momento, il Concilio e il Ministro erano in riunione per discutere che cosa fare con il giovane rampollo della famiglia Malfoy.
Prima che Harry sconfiggesse definitivamente Voldemort, i Malfoy si erano dati alla fuga. Conclusa la Battaglia finale, nessuno pensava di rivederli mai più.
Eppure dieci giorni fa Draco Lucius Malfoy si era presentato al numero 12 di Grimmauld Place e si era costituito davanti a un’incredula Hermione Jean Granger.
Da allora, Draco era sotto custodia, rinchiuso nella stanza che un tempo era stata di Regulus Black. L’unico contatto che aveva avuto in quel periodo era stato Kreacher, che provvedeva a portargli da mangiare tre volte al giorno.
Nel salotto di Grimmauld Place si stava discutendo finalmente il suo destino.
“Fosse per me, lo manderei direttamente ad Azkaban. Senza processo” iniziò Ron Weasley.
“Non essere così crudele, Ronald!” disse sua madre:”E’ soltanto un ragazzo.”
“Un ragazzo che ha provato ad uccidere Silente, ha fatto entrare i Mangiamorte ad Hogwarts e che ha fatto la sua parte nella guerra, mamma” ribatté lui.
Harry scosse la testa. Malfoy non era certamente un agnellino, li aveva insultati e disprezzati a scuola, ma dall’episodio sulla Torre di Astronomia…
Ricordava ancora il suo sguardo, terrorizzato dalle conseguenze delle sue scelte, e il modo in cui tremava. Più di tutto ricordava il lento movimento del suo braccio, verso il basso, sconfitto.
Se dalle parole di Silente o dalla sua stessa codardia, Harry non lo sapeva dire. Ma in quel movimento verso il basso c’era più Draco Malfoy che in ogni parola che aveva detto in sette anni che lo conosceva.
“Mi chiedo quanto Draco abbia avuto voce in capitolo però” disse Andromeda Black, mentre cullava il piccolo Teddy.
“Meda…” la ammonì Sirius:”Non martirizzare il ragazzo”.
“Non lo sto facendo, Sirius. Dico solo che non tutti sono come me e te, capaci di ribellarsi alla propria famiglia, a insegnamenti che si tramandano di generazione in generazione. Immagino che Draco abbia creduto ad ogni singola parola che Malfoy senior gli abbia mai insegnato e che, forse, all’inizio si sia anche compiaciuto di essere stato scelto da Voldemort. Ma che poi il peso di ciò che doveva fare abbia messo in discussione tutto il suo mondo”.
Hermione e Harry annuirono alle sue parole.
“Sulla Torre di Astronomia quella notte” intervenne Harry:”Lui stava per abbassare il braccio.”
“E’ solamente un codardo” sputò fuori con rabbia Ron.
“Eppure, il codardo è venuto qui a consegnarsi all’Ordine” disse calmo Shacklebolt:”I suoi genitori sono spariti nel nulla e lui è qui. Di questo bisogna dargli credito.”
Dopo una lunga pausa in cui nessuno ebbe nient’altro da dire, Shacklebolt disse:”Forse qualcuno dovrebbe andare da lui e interrogarlo. Un suo pari, forse?” chiese guardando Harry.
“Ministro, con tutto il rispetto, dubito che Malfoy parlerà mai con noi” intervenne Hermione:”Anche se siamo andati a scuola insieme, siamo sempre stati rivali. Non conosciamo altro modo di interagire se non insultandoci. So che il professor Silente vedrebbe in questa occasione un nuovo inizio, una collaborazione tra Case, ma, mi creda, non è il momento adatto per parlare tranquillamente con Malfoy come se fossimo a un thé delle cinque”.
“Hermione ha ragione” disse Remus, sbucando fuori dall’angolo buio dove era rimasto nascosto:”Ci vuole qualcuno che parli a Draco con il suo stesso linguaggio, qualcuno che venga dal suo stesso ambiente”.
Andromeda annuì:”Se nessuno ha niente in contrario, parlerò io col ragazzo. E’ pur sempre mio nipote.”
“Un nipote Mangiamorte” sussurrò Sirius.
“Avevi una pessima opinione anche di Regulus, Sirius. Eppure rubò un Horcrux al Signore Oscuro” rispose fredda e secca la donna.
Hermione osservò come gli occhi argentei di Andromeda divennero duri come l’acciaio mentre parlava. Aveva visto quello sguardo molte volte sul volto di Malfoy, prima che diventasse un Mangiamorte. Dopo il Marchio, durante l’intero sesto anno e anche quella notte, quando venne a costituirsi...gli occhi di Malfoy le erano sembrati vitrei, inespressivi. Vuoti.
Forse, trovarsi davanti allo stesso paio di occhi, avrebbe ridestato qualcosa in Malfoy.
Sì, forse.
   
 
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