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Autore: Jean Valjean    02/03/2021    4 recensioni
Invettiva contro un funzionario pubblico che vive a nostre spese senza rendere nessun tipo di servizio utile.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da oggi mi chiamo Giuditta

il coltello già stringo in mano

esecrabile pezzo di merda

ti accompagno ad Oloferne.

 

Inetto, cretino, incapace,

degli scemi sei portavoce

scaldi la sedia infelice

su cui il tuo culo giace.

 

Mi sono proposta la meta

di rovinarti al più presto la vita,

reclamo vendetta efferata!

La mia rabbia va esaudita.

 

Per avere quello che bramo

posso spostare anche il mondo,

non sai con chi stai giocando,

il vespaio che stai smuovendo.

 

Hai fatto un danno di troppo

ormai non torni più indietro,

azione e reazione hai prodotto,

il vaso è caduto e si è rotto.

 

Da ora il proposito è semplice:

voglio la tua testa bacata

servita sopra un vassoio

ai miei piedi in dono lasciata.

  
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