Vincent c'era sempre per Gilbert, anche quando il maggiore non lo voleva. Per il più piccolo, avere suo fratello, rendeva la sua vita più bella e luminosa. Vivere si era rivelato più piacevole e, finalmente, dopo quindici anni passati a chiedersi per quale motivo fosse ancora vivo, per quale motivo doveva solo continuare a soffrire, ora aveva capito che, con Gilbert al suo fianco, la vita non era poi così terribile.
Tra i Baskerville aveva trovato degli amici, aveva trovato qualcuno che gli voleva bene e lo apprezzava per quello che era, per chi era. Charlotte si divertiva a comportarsi da mamma, alla piccola Lily piaceva tanto giocare coi suoi capelli, Leo stravedeva per lui e Noise era pazza d’amore nei suoi confronti.
Quasi non gli sembrava vero. Purtroppo, nei momenti in cui rimaneva da solo, chiuso nella sua stanza, al buio, si trovava a pensare a certe cose e arrivava il peggio.
Non poteva essere così semplice. Lui non meritava di avere Gilbert al suo fianco, non meritava il suo affetto, non meritava che gli volesse bene e che accorresse in suo aiuto quando era in difficoltà.
Lui era un figlio del diavolo, portatore di sventura; non meritava quella persona e quella felicità; non avrebbe mai meritato Gil.
Quante volte, da quando aveva memoria, gli aveva causato solo problemi?
Quante volte era stato di peso per lui, per la sua incolumità e aveva messo le vite degli altri in pericolo? Aveva perfino rischiato di uccidere con le sue stesse mani suo fratello quando era stato costretto ad avvelenarlo.
Era un danno, una essere che non sarebbe mai dovuto nascere. Se il Cappellaio non si fosse messo in mezzo quando Glen lo stava per uccidere, se fosse morto, sarebbe stato tutto molto più semplice per Gilbert e gli altri, e tutti avrebbero potuto continuare con la loro vita, felicemente.
Era in momenti come questi che si sentiva sprofondare sempre più nell’oscurità, come se stesse precipitando dentro un baratro senza fondo, nel cuore dell’abisso. Era in quelle occasioni che voleva mollare e scappare lontano da tutto e da tutti, senza guardare in faccia nessuno. Era proprio in quei momenti che Gilbert arrivava, gli posava una mano sulla testa per accarezzargli i capelli con dolcezza, facendo entrare la luce nel suo mondo, riempiendolo d’amore e affetto. Lo abbracciava e gli diceva che andava tutto bene, che non aveva nulla di cui preoccuparsi e, improvvisamente, ogni cosa tornava alla normalità.
Vincent smetteva di pensare e lo guardava, gli occhi pieni di lacrime che, però, si ostinava a ricacciare indietro.
Gilbert gli sorrideva teneramente, come se sapesse alla perfezione cosa passava per la testa del fratellino e che lui era l’unico in grado di aiutarlo. Vincent, con accanto Gilbert, finalmente riusciva a vedere le cose con chiarezza e si rendeva conto che quello era il suo posto nel mondo e che non aveva più bisogno di fuggire.
Suo fratello e i Baskerville erano la sua casa, il suo rifugio. Tutto ciò di cui aveva realmente bisogno, era sapere di avere Gilbert nella sua vita.