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Autore: Clodie Swan    02/03/2021    4 recensioni
Chloe è una studentessa brillante, timida e insicura che sogna di fare la scrittrice. Lorenzo è un atleta, è bellissimo, ma i suoi voti sono un disastro. Eppure, complici alcune ore di ripetizioni e una passeggiata sul fiume, ed i due scopriranno una forte attrazione reciproca.
“Terza classificata al contest “Cinquanta sfumature di...” indetto da Daffodyl83 sul forum di EFP”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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The Sweetest Dream

 

Roma 1998

 

Le due ragazze arrivarono sulla soglia del locale quando la festa era al culmine. Chloe si sistemò l’orlo del suo vestito nuovo e si girò a guardare la sua amica preoccupata. “Ho un po’ di paura.” disse con un sospiro.

“Devi solo capire quello che vuoi e andartelo a prendere.” le ricordò Emilia sistemandosi il trucco un’ultima volta.

“Voglio lui.” Ammise Chloe fissando la porta.

“Lui è dentro, fatti coraggio e vai a parlargli.”

Chloe si tirò indietro una ciocca di capelli, respirò a fondo ed entrò.

 

Cinque settimane prima

Chloe era seduta sul penultimo gradino della scalinata del liceo, fingendo di leggere un libro, quando le arrivò una pallottola di carta in testa. Le sue compagne di classe, come prevedibile, scoppiarono a ridere, come sempre quando si trattava di lei, ma Chloe perse ogni motivo di rabbia quando vide chi aveva tirato la palla di carta: Lorenzo Marelli. Il ragazzo più bello della scuola.

Era alto, atletico, portava i capelli biondi in un taglio corto e pratico, aveva gli occhi azzurri la carnagione abbronzata, con una spolverata di lentiggini sul naso. Sembrava un modello, anche se non sembrava il tipo interessato alla moda. Metteva sempre maglietta e jeans, o una tuta da ginnastica, lo stesso giubbino blu scuro, tanto a lui stava bene tutto. Sapeva abbastanza sul suo conto perché Luciana, una delle meno simpatiche fin dai tempi delle elementari, aveva una cotta per lui, ancora non corrisposta però.

In quel momento che precedeva la campanella dell’entrata, il gruppetto delle più carine, aveva circondato come al solito Lorenzo ed i suoi amici, con i loro sorrisi più dolci quanto finti. Oltre a Luciana, c’era anche Emilia, la sua ex migliore amica, che da due anni l’aveva abbandonata per frequentare le ragazze più popolari. Dopo il lancio del pazzo di carta, l’intera comitiva si era girata verso di lei. Doveva essere la prima volta che si accorgevano della sua esistenza, almeno i maschi. Le ragazze la ignoravano di proposito, quando non dovevano prenderla in giro.

Lorenzo le si avvicinò imbarazzato passandosi una mano tra i capelli. “Scusa, non lo ho fatto apposta. Ti ho fatto male?”

Chloe lo guardò boccheggiando, cercando qualcosa da dire che non fosse una stupidaggine colossale da aumentare l’entità delle figuraccia. In realtà la figuraccia avrebbe dovuto farla lui ma quando un ragazzo era così bello, difficilmente succedeva.

“Tranquillo, era un pezzo di carta, mica un’incudine!” rispose cercando di apparire disinvolta. A proposito di stupidaggini...

“Forse ti ha scambiato per un cestino della spazzatura Chloe.” commentò Luciana. Simpatica come sempre.

Chloe la ignorò e per sfuggire allo sguardo di Lorenzo cominciò a srotolare il pezzo di carta incriminato.

“Posso?” chiese con il suo solito tono basso e pauroso. Sembrava un questionario mal riuscito.

“E´ il compito peggiore della mia vita.”spiegò lui con una smorfia.

“Peggiore è un eufemismo...diciamo che hai assassinato la lingua italiana. Lo devi consegnare oggi?

“Sì, sennò mi becco un’altra insufficienza in italiano.”

“I Promessi Sposi...se vuoi una mano...”si offrì lei timidamente.

Le sue compagne si materializzarono intorno a Lorenzo, tutte sorridenti. “Sì, lei è la più brava della classe sui Promessi Sposi, si ricorda tutto!” Adesso erano sue fan? “Potrebbe rifarlo al posto tuo, vero?” l’ultima frase, pronunciata da Luciana, suonava come una minaccia.

A Chloe però era rimasto un po’ d’amor proprio. “Ascolta” disse rivolta a Lorenzo “Ti farò le correzioni e ti segnerò qualche appunto per rispondere correttamente alle domande, ma il compito lo rifarai tu. Se non sbaglio italiano è alla quarta ora quindi ce la dovresti fare.” Cominciò a scrivere velocemente, avrebbe potuto farlo ad occhi chiusi, e si concentrò sulla revisione del compito.

Le altre ragazze la fissarono ammutolite.“Come osi?”sembravano dire i loro sguardi.

Lorenzo invece annuì “Affare fatto, grazie. ” Non appena risuonò la campanella prese il foglio che Chloe gli porgeva. “Grazie mille!Ci vediamo dopo.” Chloe ricambiò il sorriso cercando di non mostrarsi troppo entusiasta davanti alle sue compagne.

***

Lorenzo non credette ai suoi occhi quando il professore riconsegnò il suo compito. Un bel sette meno spiccava in rosso sul foglio protocollo. “Ancora qualche imprecisione, Marelli, ma ha centrato l’argomento e risposto in modo esauriente alle domande.” Sette! Aveva preso un sette? Il ragazzo percorse l’uscita saltando i gradini tre a tre, euforico! Se alla prossima pagella fosse riuscito a mantenere il sette, suo padre non lo avrebbe più ucciso e non gli avrebbe imposto di lasciare il canottaggio. “Non stai dedicando abbastanza tempo allo studio. Se vuoi entrare all’Università devi avere una media alta. E dopo non avrai tempo per lo sport se vuoi laurearti in legge.” Solo che lui non voleva laurearsi in legge. Voleva continuare a gareggiare. Ma suo padre non glielo avrebbe mai permesso. Comunque quel compito era tanto di guadagnato. Doveva ringraziare quella ragazza, era stata incredibile...con i suoi appunti era stato uno scherzo rifare il compito. La vide in disparte che leggeva, seduta sullo stesso gradino. Quando lo vide si alzò mettendo il libro da parte. Chloe! Ecco come si chiamava, glielo aveva detto Jacopo, che era sempre informatissimo.
Chloe aveva dei bellissimi occhi marroni con le ciglia lunghe. Aveva i capelli scuri legati in una coda di cavallo e indossava un giaccone nero enorme. I jeans e le scarpe da ginnastica erano leggermente lisi.

Senza preamboli Lorenzo la sollevò da terra facendola girare. La ragazza sussultò e istintivamente si aggrappò alle sue spalle. “Ho preso sette! Non so come ringraziarti!”
Quando la rimise a terra, Chloe barcollò per un istante. “Prego...” balbettò. Era diventata tutta rossa. Sembrava spaventosamente timida.
“Scusa, ma mi hai praticamente salvato la vita.” disse Lorenzo riconoscente. “Il compito è andato benissimo e avrei una cosa da proporti.”

***

Chloe non poteva ancora credere a quello che era successo. Ripensò all’accaduto mentre qualche ora dopo la scuola, si recava a casa di Lorenzo, in uno dei quartieri più eleganti della città che lei aveva visto solo di passaggio attraverso il finestrino dell’autobus.

Lorenzo le aveva chiesto di dargli ripetizioni di italiano, latino e altre materie letterarie in cui lei era ferrata. Non avrebbe potuto pagarla molto, dato che doveva cavarsela solo con la sua paghetta ridotta al minimo e non dovevano dirlo a nessuno. “Se i miei scoprono che ho tutte queste insufficienze mi metteranno agli arresti domiciliari.” Chloe aveva accettato. Non avrebbe mai potuto rifiutare. Prima di tutto le servivano sul serio i soldi, anche quei pochi che poteva offrirle. Secondo la possibilità di stare con lui e poterlo conoscere meglio era un sogno che si realizzava. Anche se temeva che fosse destinato ad infrangersi.

“Wow, che bella la tua palazzina!” esclamò quando lui le andò incontro al portone. “E in stile liberty, vero?”

Lorenzo sollevò un sopracciglio. “Non ne ho idea...per caso sei brava pure in arte?”

“Sì, abbastanza direi. Mi piace l’arte. Voi dove siete arrivati col programma?”

“A Caravaggio.”

“Sei stato alla mostra lo scorso inverno?”

“C’era la mostra di Caravaggio? Mi sa che ero a sciare.”

“Sai pure sciare?”

“Tu che sport fai?”

“Corro dietro agli autobus. Abito fuori città sto sempre sui mezzi.”

“E come hai fatto ad arrivare così presto?”

“Non sono rientrata dopo la scuola. Ho mangiato un panino e ho preso un autobus per venire qui.”

“Non esiste. La prossima volta pranziamo insieme.”

Chloe ebbe una specie di mancamento. Nel frattempo erano entrati e stavano salendo su un piccolo ascensore. “A che piano abiti?

“Chloe, l’intero villino è nostro. Tutti e tre i piani. Una volta era un’ambasciata. Io e mia sorella abbiamo un ingresso indipendente. Un tempo qui c’era un passaggio segreto.”

Chloe rimase a corto di parole. Aveva una casa col passaggio segreto? E che casa! Era enorme.

Come le riferì Lorenzo l’aveva arredata la madre, che faceva l’architetto e si occupava anche di interni. Suo padre invece era avvocato. “E tu cosa vuoi fare dopo la scuola: l’architetto o l’avvocato?”

“Nessuno dei due.” rispose semplicemente. “Voglio continuare a gareggiare. Ma devo mantenere una buona media e prendermi il diploma se voglio farlo.”

Chloe lo guardò pensierosa e annuì. “Bene, allora mettiamoci al lavoro.”

***

Il professore gli rivolse uno dei suoi rari sorrisi di approvazione e cominciò a scrivere sul registro.

“Molto bene, Marelli. Otto.” Lorenzo sbiancò e guardò il resto della classe incredulo. I compagni gli mostrarono il pollice in segno di approvazione. “Otto...” pensò Lorenzo tornando al posto con un sorriso da trentadue denti. “Non ci posso credere!”

“Cioè, hai preso otto in storia.” gli disse Jacopo alla fine dell’ora. “Allora, oggi partitone a Street Fighters?”

“Non posso, devo studiare anche oggi. Chloe mi fa esercitare in latino.”

Jacopo ridacchiò. “Ci hai preso gusto. Merito dell’insegnante?”

“Zitto, Jacopo! Lo sai solo tu. Non lo devono sapere neanche i prof.”

“Sì, tranquillo, non lo dico a nessuno. Lei manterrà il segreto?”

“Sì certo, non lo ha detto neanche alle amiche.”

“Non è una che parla molto, comunque. E´di una timidezza mostruosa.”

“All’inizio forse, ma dopo un po’ che la conosci è molto simpatica. Ed ha anche un carattere molto dolce.”

“E carina secondo te?”

“Be non è brutta, penso che sarebbe molto carina, se solo si curasse un pochino. E´ come se volesse nascondere la sua bellezza.”

“Non sarà che ti piace?”

“Cosa? No, macché ci devo solo studiare insieme.”

“Presentala a qualcuno...”

“Assolutamente no.”

Quel pomeriggio Chloe arrivò dopo pranzo, trafelata. Lorenzo si stava abituando a mangiare in sua compagnia e quel giorno la casa gli sembrò più vuota del solito. Fu felice di vederla ma notò che era esausta. “Scusa, ma ho fatto un colloquio per un altro lavoro. Ho preso l’autobus per un soffio.”

“Con chi?” chiese sorpreso.

“Non si tratta di ripetizioni. E´un lavoro come cameriera, il sabato in un ristorante.”

“Ma perché hai bisogno di lavorare così tanto?” Era da un po’ che voleva chiederglielo. Chloe gli aveva raccontato che a volte faceva la baby sitter, la dog sitter o lavoretti del genere.

“Sto mettendo da parte i soldi. Dopo il diploma voglio iscrivermi ad una scuola per scrittori ma è piuttosto cara. E si trova a Torino.”

“E andresti a vivere da sola? Ma i tuoi non ti aiutano?”

Chloe sospirò e si mise seduta fissando il vuoto. “A loro non interessa.”

Lorenzo tacque provando un senso di solidarietà.

“E difficile entrare in quella scuola?”chiese dopo qualche secondo.

“E’ praticamente impossibile, ma devo provarci lo stesso. Oppure lo rimpiangerò tutta la vita.”

A quelle parole Lorenzo s’illuminò. “Già! Hai ragione. A proposito, oggi fanno le selezioni per una gara. Dovremmo finire prima di studiare.”

“Non so se riusciremo a fare tutto in tempo.”obiettò Chloe guardando l’orologio.

“Allora vieni con me, dopo gli allenamenti ci appoggiamo su un tavolino al circolo e poi ti porto all’autobus.”

Chloe annuì poi fu colta da un dubbio. “Aspetta, andremo in motorino?”

***

Doveva essere un’allucinazione frutto della sua mente: non era possibile che fosse seduta dietro di lui con le braccia intorno al suo addome. D’altro lato, non era mai stata in motorino prima ed aveva una paura tremenda. Fino a quel giorno, per via della segretezza, non aveva potuto accettare un passaggio all’uscita di scuola

“Tutto bene?”chiese Lorenzo voltando leggermente la testa.

“Sì, sì benone!”mentì lei agitatissima.

Lorenzo rise e diede un’accelerata. Chloe strillò spaventata.

“Paura?”

“No, no ma puoi andare un pochino più piano?”

Lorenzo sghignazzò e ripartì a razzo. “Fifona!”

Quando arrivarono al circolo, Chloe aveva i capelli diritti. Se li aggiustò come meglio poteva e scese le scale insieme a Lorenzo fino al bordo del fiume dove si erano posizionati tutti gli atleti. Sembravano molto presi dall’allenamento come se stessero partecipando alle olimpiadi. Chloe pensò che la medaglia d’oro l’avrebbe assegnata a chi aveva inventato quella divisa formata da canottiera e pantaloncini aderenti, soprattutto per come esaltava il fisico slanciato e asciutto di Lorenzo, le sue spalle larghe e i muscoli scolpiti delle braccia. Chloe dovette fare uno notevole sforzo di autocontrollo per non fissarlo adorante.

“Non ci vorrà molto.”le disse lui passandole vicino. “Credo meno di un’ora...”

“Tranquillo. Starò qui a guardare...sarà bellissimo, cioè starò benissimo.”

Lorenzo la guardò confuso e andò a prendere posto insieme ai suoi compagni. L’allenatore cominciò con fargli fare qualche esercizio a terra, flessioni, stretching e cose del genere. Che bravo allenatore, dovevano dargli un aumento...

Chloe passò il tempo a fingere di studiare ma gli occhi non volevano saperne di restare sulle pagine e andavano sempre alla ricerca di Lorenzo e del suo corpo perfetto. Era una sofferenza guardarlo. Non aveva mai provato niente di simile per un ragazzo prima d’ora. Non faceva che pensare a lui pur sapendo che non avrebbe mai avuto una possibilità con lui. In quei giorni aveva scoperto che era cocciuto, che non aveva molta immaginazione, che aveva letto due libri al massimo in vita sua, che detestava i dolciumi, si divertiva a stuzzicarla, ma sapeva anche essere gentile e dolce a modo suo...

Quel pomeriggio faceva un caldo soffocante e Chloe cominciò a sudare sotto il cappotto nero e la felpa. Decise di toglierseli rimanendo con la t-shirt ampia che la fece sentire goffa e informe come al solito. Negli spalti dove era seduta non c’era nessuno così decise di levarsi anche quella e di lasciarsi solo un top bianco con la scollatura tonda. Proprio allora un venticello freddo le passò sulle spalle facendola rabbrividire. Il clima era decisamente instabile quel giorno, pensò sbuffando e rimettendosi il cappotto sopra la canottiera. Prese a passeggiare lungo la sponda e tolse l’elastico che le stava tirando troppo i capelli. Decise di lasciarli sciolti per un po'.

***

Lorenzo si mise a camminare lungo la riva per sfogare la sua rabbia. L’allenatore aveva deciso di non farlo partecipare alla gara. “I tuoi tempi sono peggiorati, non hai più la stessa concentrazione di prima. Sarà per la prossima volta.”

Non aveva mai saltato una sessione di allenamenti ma non aveva fatto esercitazioni extra perché doveva recuperare lo studio. Insomma non era contento nessuno, anche se stava facendo i salti mortali. Si era quasi dimenticato di Chloe, quando la vide a pochi passi da lui. Era la prima volta che la vedeva con i capelli sciolti e non aveva immaginato che fossero così lunghi. Non aveva immaginato molto di lei, a dire il vero, abituato al suo aspetto acqua e sapone ed ai vestiti sciatti. La sorpresa fu grande quando lei si voltò e per lui fu come la guardasse per la prima volta.

Aveva le guance arrossate dal sole e i suoi grandi occhi sembravano tingersi d’oro. I capelli lisci e scuri avevano un bel contrasto con la carnagione chiara. Ma quello che più lo colpì fu il suo corpo che per la prima volta vedeva coperto solo da una canottiera attillata. Era snella, con la pancia piatta i seni alti e rotondi con i capezzoli piccoli. Erano grandi, ma non troppo, erano... perfetti. Le si avvicinò e si sentì inaridire la bocca. Per la prima volta Chloe lo guardò diritto negli occhi, senza timore, con una lieve sorpresa.

“Tutto bene?” gli chiese con il suo solito tono dolce. Le sorrise. I suoi modi delicati gli piacevano. In effetti, gli era sempre piaciuta come persona ma adesso che la vedeva così femminile, era molto attraente.

“Sei bellissima.” le mormorò con voce roca.

Chloe sgranò gli occhi per la sorpresa e si avvicinò di un passo. “Cosa?” bisbigliò stupita.

“Ho detto che sei veramente bella.”ripeté affascinato. Lorenzo non pensò a quello che fece. Smise semplicemente di pensare.

Le posò una mano intorno alla vita e l’attirò a sé, baciandola sulle labbra. La sentì sussultare per la sorpresa ma lei non si ritrasse, al contrario socchiuse leggermente la bocca lasciando che le succhiasse il labbro. Incoraggiato Lorenzo le passò una mano sulla schiena sotto il cappotto, percependo il calore della sua pelle sotto il tessuto leggero di cotone e con l’altra mano le scostò i capelli dal viso con delicatezza. Non pensava fossero così setosi. Chloe gli posò le mani sul torace e piano piano gliele intrecciò dietro al collo, lasciandosi sfuggire un lieve gemito. Lorenzo la strinse a sé con tutte e due le braccia, e sentì i seni morbidi schiacciarsi contro il suo petto A separare la loro pelle c’era solo uno strato sottile di stoffa e la situazione per un attimo si fece rovente.

Il ragazzo si abbandonò al bacio perdendo la cognizione di tutto. Una voce da lontano lo riportò alla realtà. Era Giampaolo un suo compagno di squadra che lo chiamava.

Lorenzo interruppe in bacio staccandosi da Chloe bruscamente e andò verso il suo amico.

“Lorenzo! C’è tuo padre che ti sta cercando! E´ incazzato nero!”

“Cosa?” gridò incredulo. Non era possibile. Come aveva fatto a scoprire dei suoi voti? I colloqui non erano ancora iniziati.

“Mi dispiace.” balbettò rivolto a Chloe. “Devo andare.” Lei non disse nulla ma si strinse nel suo cappotto. Lorenzo cominciò a correre verso l’interno del circolo e prima di entrare gettò un’ultima occhiata verso la ragazza. Con uno strano dispiacere notò che si era rimessa la felpa e si era raccolta di nuovo i capelli.

***

Quando si rese conto che Lorenzo non sarebbe più tornato, Chloe raccolse le sue cose e uscì dal circolo e si diresse alla fermata dell’autobus. Non era affatto vicino e dovette camminare parecchio con lo zaino carico di libri. Il tragitto verso casa fu interminabile e non trovò posti a sedere. Per tutto il tempo la sua mente era come impazzita. Non poteva smettere di pensare a cosa era appena successo e se da una parte era stato il momento più bello della sua vita, dall’altra si sentiva confusa e aveva mille domande. Cosa significava quel bacio? Lui la ricambiava?Si sarebbero messi insieme? Si sarebbero innamorati? Si era solo divertito? Da quanto ne sapeva Lorenzo era un bravo ragazzo ma aveva avuto diverse storie, qualcuna anche con ragazze più grandi. E tutte carine. Cosa ci aveva trovato in lei? Il giorno dopo a scuola gli avrebbe parlato. Lui le avrebbe spiegato tutto. In quel momento aveva problemi con suo padre, poteva capirlo, ma poi si sarebbero spiegati. Decise di mandargli un SMS per dirgli che era tornata a casa e di non preoccuparsi, ma non ricevette alcuna risposta. E il giorno dopo a scuola Lorenzo non si presentò.

Al suo posto fece la sua comparsa Jacopo che entrò nella sua classe durante l’intervallo. Il ragazzo non era carino come Lorenzo, ma aveva un carattere allegro, un viso espressivo e simpatico e piaceva a tutti. Il gruppetto capeggiato da Ludovica si radunò intorno al ragazzo mentre spiegava che il suo amico era in punizione. “Punizione per cosa?” indagarono le ragazze preoccupate.

Jacopo messo alle strette svuotò il sacco. “Aveva mentito ai suoi genitori sui suoi voti e stava prendendo ripetizioni di nascosto da Chloe. Suo padre ha incontrato uno dei professori a pranzo non so dove e questo gli ha raccontato tutto. Fino al prossimo colloquio con i docenti, Lorenzo non può allenarsi e può uscire solo per andare a scuola. Lui si è arrabbiato e oggi non è voluto venire a scuola. Mi ha chiesto se gli puoi dare gli appunti di letteratura latina.” concluse il discorso rivolgendosi direttamente a Chloe che gli passò i fogli rossa in viso con tutti gli occhi puntati addosso. Jacopo li prese e sa la svignò in fretta mentre intorno a Chloe si formò una cerchia per l’interrogatorio. Da quanto tempo andava avanti questa storia? Sei andata a casa sua? Com’è la casa? Ma ha la ragazza? Che cosa ti ha detto? Ti ha mai parlato di me?

Luciana sembrava la più indignata come se le avesse derubata. “Dimmi una cosa: non sarà che ti piace?”

“Ma no! che dici. Facciamo solo i compiti insieme.” Chloe lo disse con tutta la disinvoltura possibile ma purtroppo era negata a mentire.

“Non farti illusioni, a lui quelle come te non piacciono. Non hai nessuna speranza che ti noti.”

A Chloe sfuggì un sorrisetto. “Sono sicura che è così.”

Luciana sembrava colpita da quella sicurezza così insolita per lei e proseguì il suo interrogatorio. “Non dirmi che è successo qualcosa tra voi. Credimi, non può provare un reale interesse per te. Quanto vuoi che duri? Siete troppo diversi. Ce lo vedi mentre ti porta in giro e ti presenta come la sua ragazza?” Chloe ripensò a quando Lorenzo le aveva detto che era bellissima. Era durato pochi minuti. Nelle settimane precedenti, non aveva mai accennato alcun interesse. E faceva davvero fatica e immaginarsi come la sua ragazza. Lei, la ragazza del più bello della scuola? Già sentiva le voci delle pettegole. Come fa a stare con quella racchia?

Luciana parve soddisfatta di vederla a disagio. “Qualsiasi cosa ti abbia detto, forse aveva un secondo fine. Insomma quanto ti paga per queste lezioni?” Chloe considerò che effettivamente Lorenzo non l’aveva ancora pagata e aveva continuato a rimandare.

“Fossi in te lascerei perdere.” aggiunse di muovo Luciana trionfante prima di andarsene. Chloe avrebbe voluto urlarle dietro “Mi ha baciata, cretina.” Le aveva dato un bacio. Il suo primo bacio. Ma forse per lui non era stata la stessa cosa.

Emilia la sua ex amica le si avvicinò preoccupata. Che cosa era successo quel giorno? Era di colpo Miss Popolarità?

“Non darle retta è gelosa.” le disse impietosita. “Vuoi parlarne?” Perché no? Cosa aveva da perdere?

***

Lorenzo aveva bisogno di parlare con qualcuno. La litigata con suo padre lo aveva messo di cattivo umore. Gli avevano sequestrato il cellulare e solo Jacopo poteva andarlo a trovare ma solo per portargli i compiti. Quando lo vide fu un sollievo. “Lei come sta?” chiese istintivamente quando l’amico gli portò gli appunti.

“Lei chi? Chloe? Perché? come dovrebbe stare’”

“L’ho mollata lì in riva al fiume e me ne sono dovuto andare con mio padre.”

“Avrà capito, penso. Ma come hai fatto col motorino?”

“Ho chiesto a Giampaolo di portarmelo a casa.” S’interruppe guardando l’amico imbarazzato. “Jacopo, credo di aver fatto una stupidaggine.”

“Cosa? Far guidare il tuo SH a Giampaolo? In effetti, guida di schifo.”

“Chi se ne frega del motorino! Ho baciato Chloe!”

“Chloe? La secchiona che è anche carina?”

“E´più che carina, è bellissima. Si era sciolta i capelli e si era tolta un po’ di vestiti...”

“Si è spogliata nuda?”

“No, scemo, è rimasta con una canottiera...aderente.”

“E com’era? Aspetta non dirmelo, basta vedere la tua faccia.” Lorenzo di stese all’indietro sul letto e nascose la faccia sotto un cuscino.

“Le dovrei mandare un messaggio?”chiese con voce soffocata dal suo nascondiglio.

“Quanto ti è piaciuto il bacio? Tanto si direbbe...forse sì dovresti chiamarla, rivederla, vedere che altro succede.”

“Che altro dovrebbe succedere?”

“Non sei curioso di scoprire cosa c’è sotto quella canottierina? Insomma la conosci da un bel po’, è una brava ragazza, intelligente, ti attrae pure fisicamente. Mica è la prima volta che ti metti con qualcuna.”

“Sì ma lei è diversa dalle altre e non so se sono pronto per una cosa seria. Poi lei sa un sacco di cose, ha letto una montagna di libri. Io ne avrò letti due e uno non l’ho neanche finito.”

“Sono sicuro che stava proprio pensando ai libri quando vi siete baciati.”

“Come se non bastasse mi sono perso il suo numero e adesso sono pure in punizione. Devo aspettare che mio padre parli con i professori e decida il mio destino."

“Andrà bene allora, sei migliorato in tutte le materie.”

“Grazie a Chloe.”

“Già grazie a Chloe. Dovresti ringraziarla.”

“Già, invece l’ho mollata per strada e non l’ho ancora pagata per le lezioni. Jacopo? E se avessi rovinato tutto?”

“Tutto cosa?”

“La nostra... amicizia.”

“Bè qualcosa mi dice che non sarete più amici.”

Chloe fu assente per tutta la settimana. Si era presa una brutta influenza, almeno a quanto aveva appreso da Jacopo, e Lorenzo pensò che forse in riva al fiume poteva aver preso un colpo di freddo. La sua vita intanto aveva ripreso la solita routine. Suo padre aveva parlato con i professori ed era rimasto colpito dai progressi di Lorenzo e di come si fosse dato da fare per portare avanti anche l’impegno sportivo. Gli aveva permesso di allenarsi a patto di non trascurare più lo studio. Stavolta gli avrebbe pagato lui un bravo insegnante privato.

Si erano anche chiariti sul fronte dei suoi studi futuri. “Non ti impedirò di intraprendere una carriera sportiva, se è quello che desideri. Ma mi piacerebbe che prendessi anche una laurea e ti tenessi aperte altre possibilità. Non si sa mai. Potresti fare entrambe le cose per un po’ come hai dimostrato di saper fare adesso. Poi deciderai tu. Certo, se venissi a lavorare con me sarei felice di avere qualcuno su cui contare, ma vedremo...c’è ancora tempo.” Lorenzo gli aveva promesso che ci avrebbe pensato. Quel discorso non gli era dispiaciuto del tutto. Insomma le cose andavano bene, i genitori erano contenti, i professori erano soddisfatti, e la sua vita era tornata quella di prima. Invece Lorenzo, mentre sedeva a pranzo da solo, sentiva che era cambiato tutto.

 

***

Emilia andò a trovare Chloe non appena fu guarita. Era ancora pallida, in uno stato pietoso e col morale a pezzi. “Non ti ha chiamato vero?”le chiese dispiaciuta. Chloe scosse la testa.

“Devi farti avanti tu.”

“Ho paura di rivederlo e che mi dica che non gli importa. O che mi ignori.”

“Devi affrontarlo e toglierti il pensiero. Stasera c’è la festa, potresti incontrarlo lì.”

“Non sono stata invitata.” Precisò Chloe.

“Ci vieni con me. E ti fai bella. Sul serio.”

Emilia non scherzava. Per prima cosa la portò dal parrucchiere e dall’estetista. Poi andarono a cercarsi un vestito. Alla fine Emilia la aiutò a truccarsi, senza alterare troppo il suo stile acqua e sapone. Chloe si sentì molto impacciata specie quando dovette infilarsi i tacchi. Ma tutto quel lavoro aveva prodotto un risultato notevole. Stava davvero bene. Sembrava un’altra.

“Sei splendida! Dovresti essere sempre così.”

“Ma se ci abbiamo messo sei ore tra il parrucchiere e lo shopping! Chi ce l’ha sei ore di tempo tutti i giorni?”

“Il tempo si trova, Chloe.”

“Sul serio, voi che arrivate e scuola sempre tutte curate, a che ora vi alzate? Alle quattro?”

“Andiamo, che facciamo tardi. Chissà che faccia farà quando ti vedrà vestita così.”

***

Chloe scese con cautela gli scalini che portavano alla pista da ballo. Erano iniziati i lenti e alcune coppiette ballavano abbracciate. Chloe sentì gli sguardi curiosi di alcuni ragazzi e quelli più ostili di parecchie ragazze. Doveva essere carina, visto che la guardavano come se volessero ucciderla.

A lei però non interessava nessuno al di fuori della persona che stava cercando e quando lo vide all’improvviso il suo cuore perse un battito. Era seduto su un divanetto che chiacchierava con Jacopo. Non aveva l’aria di divertirsi molto. Fece un altro bel respiro e mettendo a tacere tutti dubbi, le paure e le insicurezze, andò verso di lui, a testa alta, senza guardarsi intorno, mordendosi un labbro. I due ragazzi si accorsero di lei solo quando fu di fronte a loro. Jacopo interruppe una frase a metà e la guardò con la bocca spalancata mentre Lorenzo le rivolse uno sguardo affascinato, un misto di gioia e stupore. Si alzò senza toglierle gli occhi di dosso e andò verso di lei. Si ritrovarono faccia a faccia. Chloè deglutì nervosa.

“Ciao.”disse con un tono di voce che le uscì più basso di quanto avrebbe voluto.

“Ciao.” rispose lui, con un sorriso timido. Non aggiunse altro.

Gli disse la prima cosa che le venne in mente. “Vuoi ballare?” Non aveva mai ballato con un ragazzo in vita sua, ma Lorenzo accettò subito e la condusse verso la pista da ballo.

Mentre gli metteva le braccia intorno alle spalle e sentiva le sue mani posarsi intorno alla vita, riconobbe le note di Don’t wanna miss a thing tratta dal film Armageddon, una delle sue canzoni preferite. I loro occhi si incontrarono e Chloe sentì un fremito al pensiero che si trovavano così, nella stessa posizione del bacio. Non era cambiato nulla. Anzi se possibile l’attrazione che sentiva per lui era anche più forte di prima.

“Mi sei mancata.” disse Lorenzo tradendo una forte emozione nella voce. Il cuore le batté all’impazzata.

“Anche tu.” rispose con un sorriso raggiante che lui ricambiò prima di stringerla forte contro di sé.

I could spend my life in this sweet surrender

I could stay lost in this moment forever

Chloe gli nascose il volto contro il collo pazza di felicità. Avrebbe potuto davvero passare la vita sospesa in quel momento.

***

Non era riuscito a smettere di pensarla. L’aveva anche sognata, più di una volta...Ogni tanto scopriva sé stesso a cercarla con lo sguardo, anche se non sapeva nemmeno se l’avessero invitata visto che lei non frequentava il loro gruppo. Non era nemmeno sicuro che facesse parte di qualche gruppo. Era sempre un po’ troppo sola, a dire il vero e questo lo fece intristire. Quando chiese il parere di Jacopo, questi si mise a ridere e si girò verso Ugo. “Cosa diresti di uno che non fa che parlare in continuazione di una ragazza, anche se, dice lui, non è sicuro di cosa prova e bla bla bla?”

Ugo sghignazzò “Direi che è innamorato ma non lo vuole ammettere.” Si sporse verso Lorenzo incuriosito. “Ma è bella almeno?”

“Lui dice di sì e pare che abbia due fantastiche ...” Jacopo fu interrotto da una gomitata di Lorenzo che li guardò accigliato, prendendoli a parolacce. I due risero ancora di più.

“E´ passata una settimana! Chiamala, idiota!”ribatté Jacopo restituendo la gomitata “Così la smetti di darmi il tormento!”

Lorenzo sbuffò e rimase in silenzio a rimuginare quando una ragazza si avvicinò a loro. Per un attimo non la riconobbe. Era alta e bruna, i capelli lunghi e lisci in un taglio scalato le arrivavano fino alla schiena. Il trucco leggero e la linea curata delle sopracciglia nere esaltavano i suoi occhi marroni dalle ciglia lunghissime. La prima cosa di lei che avevano notato. E il vestito corto nero, dalle spalline sottili e dalla scollatura a V, esaltava la seconda cosa di lei che aveva notato…

Si alzò senza una parola incapace di sottrarsi al suo sguardo e mosse un passo verso di lei. Si salutarono goffamente poi Chloe lo invitò a ballare. Non se lo aspettava ma niente avrebbe potuto renderlo più felice. Mentre le note degli Aerosmith accompagnavano il loro primo ballo, Lorenzo la prese tra le braccia ancora incredulo di averla lì con lui. Si accorse di non aver desiderato altro per tutto quel tempo.

“Mi sei mancata.” le confessò con un groppo in gola.

“Anche tu.” La semplicità con cui gli rispose lo fece sciogliere e se la strinse contro il petto.

Per risposta lei gli posò il viso verso l’incavo del suo collo. Il suo respiro contro la pelle gli di nuovo l’elettricità che li aveva colti in riva al fiume. Si chinò su di lei e le lasciò un bacio dolce e morbido sulle labbra. Il suo sapore era ancora più buono di quanto lo ricordasse. Chloe alzò il volto per ricambiare il bacio con la stessa delicatezza, ma era una dolcezza carica di desiderio

 

Cause even when I dream of you
The sweetest dream will never do
I'd still miss you baby
And I don't want to miss a thing

 

E di una cosa era sicuro: non voleva perderla.

***

Il ballo fu fin troppo bene e rimasero a ballare anche le altre canzoni. Parlarono a lungo senza allentare la stretta e col desiderio di trovare un luogo appartato dove poter stare da soli. La festa aveva ripreso le danze più frenetiche e non appena videro la pista riempirsi di gente Lorenzo propose a Chloe di andare via. Lei accettò subito, mormorò qualche parola di saluto a Emilia, si riprese la giacca e la borsa e salì dietro di lui sul suo motorino. Prima di partire lui si volse a guardarla nervoso. “Se ti va..potremmo andare a casa mia. I miei non ci sono.”
Chloe fu travolta da un senso di timore e di eccitazione. “Va bene” disse senza riflettere. Lorenzo si sporse per baciarla e ripartì velocemente. Chloe si aggrappò a lui e gli posò la testa sulla spalla. Lorenzo approfittò di ogni semaforo rosso per poterla baciare e sbagliò strada un paio di volte prima di imboccare la via che portava a casa sua. Non appena ebbe chiuso in malo modo il cancello ed ebbe parcheggiato l’SH in mezzo al giardino, balzò giù dalla sella e prese Chloe tra le braccia per poterla baciare più a lungo, con trasporto senza interruzioni. Stavolta le fece socchiudere la bocca e le cercò la lingua. Lei ricambiò dopo un attimo di esitazione e si lasciò trasportare nel turbine di quel bacio infuocato.

 

Lorenzo la spinse delicatamente all’indietro finché non toccò con la schiena la parete del villino e la sollevò da terra, facendosi circondare i fianchi delle lunghe gambe di lei. Era bellissimo averla addosso, poterle accarezzare quelle curve sinuose. Il profumo di quella pelle delicata gli fece venire voglia di percorrerla tutta, scese lungo il collo, mentre lei riprendeva fiato, le slaccio la giacca e le affondò il viso contro lo sterno. Chloe si lasciò sfuggire un gemito soffocato. Lui la posò a terra.

“Vuoi che mi fermi? O vuoi salire..”

Lei aveva le labbra gonfie e rosse dopo tutti quei baci e gli occhi che le scintillavano.

“Non voglio fermarmi.” Lorenzo le sorrise e la prese per mano conducendola dentro l’abitazione.

 

Si fermarono contro diverse pareti, con le giacche finite a terra chissà dove, baciandosi in continuazione, scambiandosi carezze sempre più intime attraverso la stoffa dei vestiti finché non riuscirono a raggiungere la camera da letto di Lorenzo. Chloe non c’era mai stata, notò appena il copriletto blu e una mensola carica di trofei. Tutta la sua attenzione fu rapita da Lorenzo che la prese di nuovo in braccio e la fece stendere lentamente sotto di sé su suo letto. La ragazza si sfilò la scarpe e avvolse di nuovo le gambe intorno al corpo di lui come aveva fatto poco prima. Non aveva nessuna esperienza, stava solo seguendo il suo istinto e il suo istinto le diceva che aveva bisogno di sentirlo più vicino, non sapeva bene come, ma lui sembrava saperlo. Lorenzo cominciò a torturarle il lobo dell’orecchio e scese di nuovo nell’incavo del collo. Le fece scivolare giù una bretellina del vestito e le baciò la clavicola. Chloe inarcò la schiena e lui, le fece abbassare il vestito oltre la curva del seno denudandolo. Lorenzo si chinò subito a baciarlo e cominciò a succhiarle il capezzolo. Chloe gemette più forte e gli affondò le dita nei capelli attirandolo più vicino. Per risposta lui succhiò più forte tanto da farle desiderare che facesse la stessa cosa anche all’altro seno. Si spostò cercando di abbassarsi del tutto il vestito quando lui capì e la aiutò a liberarsi degli indumenti, lasciandole solo la coulotte di pizzo nero. Chloe non provava vergogna ma era sconvolta dal desiderio con cui la guardava. “Come sei bella.” Le sussurrò in un modo che la fece eccitare ancora di più. “Sei bellissima.” Lorenzo si spostò di lato per guardarla e accarezzarla. Chloe gradiva il tocco delle sue mani sulla sua pelle ma voleva fare lo stesso. Si aggrappò nervosamente all’orlo della camicia e cominciò a sbottonarla. Lorenzo se la sfilò velocemente dalla testa, lanciandola da qualche parte. A quel punto anche lei cominciò ad accarezzare la sua pelle calda e setosa, a lasciare una scia di baci contro il torace risalendo sulla gola e di nuovo sulla bocca succhiandogli le labbra. Lorenzo emise un mugolio di piacere e la fece sdraiare di nuovo sul fianco tenendola di fronte a sé.

Riprese a baciarla accarezzandole la schiena e passandole le dita tra i capelli. Chloe si strinse contro di lui facendo aderire la loro pelle per la prima volta. Era una sensazione fantastica. Lorenzo le sollevò una gamba e se la appoggiò contro il fianco e le nascose il viso nell’incavo del collo. Tutto fu perfetto in quel momento. Tuttavia quando le dita di lui raggiunsero l’orlo delle mutandine, ebbe un sussulto. S’irrigidì e capì di non essere sicura di voler proseguire. Non sapeva come dirglielo però, e non voleva ferirlo.

“Non avere paura.” le disse lui ad un tratto. “ Non deve succedere tutto adesso. Volevo solo stare con te, stanotte.” Possibile che avesse compreso?

“Sei sicuro?” Lui annuì.

“Non sei ancora pronta, è normale. Ma non c’è fretta. L’altro giorno sul fiume ho avuto l’impressione di aver rovinato tutto. Non voglio che succeda di nuovo.”

“Non hai rovinato nulla.” lo rassicurò Chloe con dolcezza.

“Voglio che la prima volta per te sia speciale. Ho solo una richiesta.” le disse con un sorriso.

“Quale?”

“Resti a dormire con me?”

Chloe lo strinse più forte. Non avrebbe potuto desiderare altro quella notte.

“Ma certo!”

Loreno ricambiò l’abbraccio e la baciò sulla fronte. Si alzò per sollevare il copriletto e invitò Chloe ad infilarsi sotto le coperte con lui. Prima di sdraiarsi prese il telecomando dello stereo e fece partire un brano. Era lo stesso che avevano ballato alla festa. Rispecchiava esattamente quello che provava.

 

I donato want to miss one smile
And I don't want to miss one kiss
And I just want to be with you
Right here with you, just like this
And I just want to hold you close
I feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment
For all the rest of time
Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah

 

“Ti amo.” le bisbigliò Lorenzo accarezzandole il viso.

Si poteva essere così felici? Non avrebbe mai pensato che esistesse una felicità così grande.

“Anch’io ti amo.” gli disse con la voce che le tremava dall’emozione. Lorenzo la baciò di nuovo a fior di labbra, le sorrise e l’avvolse tra le sue braccia, dentro al piumino al calduccio. Poteva sentire il battito del suo cuore. Chloe provò a chiudere gli occhi ma non sapeva se sarebbe riuscita a dormire, poi pian piano cullata dalle carezze di Lorenzo, si sentì scivolare verso il sogno più dolce che avesse mai fatto.

I don't want to close my eyes
I don't want to fall asleep
'Cause I'd miss you baby
And I don't want to miss a thing
'Cause even when I dream of you
The sweetest dream will never do
I'd still miss you baby
And I don't want to miss a thing

 

  
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