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Autore: EmilyG66    03/03/2021    0 recensioni
La barriera è stata abbattuta, l’isola degli Sperduti e Auradon sono in festa e un capitano ed il suo primo ufficiale NON hanno condiviso un bacio.
Bisogna rimediare!
I personaggi non appartengono a me ma alla Disney.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Hook, Uma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La festa stava pian piano scemando quando il sole prese ad inabissarsi inesorabilmente nel mare tingendo il cielo dell’oro del tramonto.
Harry vagava come un bambino sperduto tra la folla che sembrava essersi finalmente placata alla ricerca del suo capitano.
L’aveva persa di vista solo per un secondo: quando la biondina, responsabile della loro avventura, lo aveva trascinato via.
Erano trascorsi circa dieci minuti eppure al figlio di capitan Uncino sembravano ore, era perso senza Uma.
Finalmente riuscì ad individuarla su una terrazza appartata all’aperto, appoggiata ad una ringhiera in pietra e isolata dal reso del mondo.
Sollevato Harry s’incamminò lentamente verso di lei, salì alcuni larghi gradini e la raggiunse.
-Ecco dov’eri. -le disse annunciandosi indirettamente allargando le braccia muscolose.
La strega del mare voltò appena il capo nella sua direzione poi tornò ad osservare il mare in lontananza difronte a lei.
Si aspettava di essere raggiunta prima o poi da lui, l’avrebbe seguita ovunque.
Quando il suo primo ufficiale le fu accanto parlò.
-Stavo ammirando il panorama. Da qui è tutta un’altra storia. -affermò serena.
Seguendo il suo sguardo il ragazzo capì perfettamente di cosa stesse parlando e lo comprendeva.
Il mare appariva ora come una distesa luccicante, immensa, gridava ignoto, libertà e avventure.
Dall’isola non lo si poteva vedere così. Le sue acque erano sporche e in alcuni punti infestate dai coccodrilli, non era esattamente un luogo idilliaco per fare due tuffi. I pirati dovevano saper nuotare ma non molti sapevano farlo.
Persino il cielo non era tanto limpido bensì sempre coperto da nubi oscure e non c’era di che sorprendersi se gli abitanti non avevano mai visto le stelle, figurarsi un tramonto.
-È bellissimo. -ammise il capitano.
-E aspetta solo noi. Un intrepido capitano, il suo attraente primo ufficiale e una ciurma di pirati pronti a solcare i sette mari. –confermò il figlio di capitan Uncino indicando la distesa d’acqua con la sua arma, la voce intrisa di euforia e gli occhi azzurri accesi di una luce tutta loro.
Uma lo osservava con la coda dell’occhio e un sorrisetto sulle labbra piene mentre le posava la mano destra sulla spalla.
-Conquisteremo il mondo. -le sussurrò il pirata accanto al viso.
Cinse la ragazza con le sue forti braccia posando per un momento il capo contro i capelli turchesi che odoravano ancora un po’ di gamberetti.
La strega del mare glielo concesse e stettero così per qualche minuto ancora.
-Volevi qualcosa? -domandò poco dopo al pirata districandosi da quell’abbraccio.
L’altro sollevò appena le spalle.
-Ti stavo semplicemente cercando…Dappertutto. -le rivelò.
-Ma davvero? -chiese Uma scetticamente con un cenno del capo assottigliando lo sguardo.
-Certamente. -rispose Harry, gli occhi comicamente spalancati come se fosse un oltraggio anche solo pensare il contrario.
Ancora appoggiata con i gomiti contro la ringhiera di pietra il capitano prese ad osservare distrattamente le proprie unghie smaltate.
-La biondina dev’esserci rimasta male allora. -ipotizzò prendendosi gioco del suo primo ufficiale.
Visibilmente confuso il figlio di capitan Uncino chiese: -Chi? –
La strega del mare riportò l’attenzione su di lui sollevando un sopracciglio con sospetto.
-La ragazza con cui stavi ballando. –
-Oh! Lei…è…carina. -si limitò a dire il pirata giocherellando con il suo uncino.
-È la figlia della “bella” addormentata nel bosco, lo credo che lo è. -ammise acidamente ironica Uma.
-Uh uh! Avverto un pizzico di disprezzo nel tono della tua voce. Non sarai gelosa per caso…- insinuò Harry con divertimento e un enorme sorriso piegandosi verso di lei in modo che fosse all’altezza dei suoi occhi scuri.
Adoravano scherzare così in un continuo tira e molla pieno di flirt, era parte integrante della loro unica e inimitabile relazione, ma il suo capitano non sembrava contenta stavolta.
-Perché fai sempre così? -sibilò la strega del mare guardando altrove.
-Così come? -domandò realmente perplesso il primo ufficiale.
Girando il capo in un turbinio di cappelli marini e rabbia la sua dea lo affrontò.
-Filtrare con ogni ragazza o ragazzo che vedi! –ammise puntandogli l’indice nel petto.
Solamente dopo che le parole ebbero lasciato le sue labbra Uma si rese conto di quanto fosse stato ridicolo ciò che aveva detto, solo quando la sorpresa attraversò il volto del suo migliore amico.
-Non ti ha mai dato fastidio prima. - osservò lui -…Ma se vuoi la smetto. –
Ed era sincero.
Uma lo vide cercare i suoi occhi con bramosia come a chiederle cos’è che non andava.
La verità era che quando aveva tentato di baciarla, dopo aver fatto il solito giro di flirt, per la prima volta si era sentita messa da parte. Un rimpiazzo, una seconda scelta. E non le piaceva.
Ma Harry aveva ragione, non era da lei prendersela per qualcosa che il suo primo ufficiale faceva abitualmente.
-No. Lascia stare. –gli disse con tono incolore senza guardarlo negli occhi.
Si allontanò di qualche passo e tornò a guardare il tramonto nella stessa posizione di prima in silenzio.
Il figlio di Uncino aspettò qualche secondo e dopo aver riordinato le idee sorrise complice, abbandonò il proprio uncino sulla balaustra di pietra avvicinandosi a Uma ancora una volta portatosi alle sue spalle per fare l’affascinante.
-…Lei non significa niente per me. -la rassicurò posandole entrambe le mani sulle spalle.
Questo attirò l’attenzione del capitano ma non proferì parola.
Poi arrivò il colpo basso.
-Non ricordo neppure il suo nome. -le sussurrò Harry beffardo con la voce calda e ammaliante che possedeva.
Un enorme sorriso si delineò sul volto della strega del mare senza che potesse averne il controllo e divertita si voltò completamente verso di lui.
-Qual’ è il mio nome? -chiese dunque.
Come da rituale, sorridendo a sua volta furbamente e sfiorandole una guancia con la mano guantata, il primo ufficiale le rispose:
-Uma. –
Dio, quelle labbra pronunciavano così bene il proprio nome che voleva riascoltarlo ancora e ancora pensò Uma.
Afferrò dunque il polso della mano che teneva sul suo viso e più seria che mai, come se stesse impartendo un comando indiscutibile, ordinò:
-Dillo di nuovo. –
Un luccichio attraversò gli occhi di ghiaccio di Harry.
Scostò la mano dal viso della dea e accompagnando quella di lei insieme alla propria si lasciò scivolare a terra su un ginocchio solo mostrandole completa devozione e obbedienza.
Non abbandonò mai il suo sguardo e le baciò il dorso della mano. Poi con un vibrante accento scozzese e tutta l’intensità e la passione di cui era capace pronunciò quel nome lentamente scandendo ogni sillaba.
-Umaa…-
Fu più che sufficiente per far percorrere l’intero corpo della figlia di Ursula da milioni di brividi.
Con irruenza tirò verso di sé il suo primo ufficiale per farlo rialzare, lui lo fece rapidamente e le labbra si scontrarono all’istante in battaglia.
Il pirata circondò la vita della strega del mare in una stretta ferrea prima di immergere una mano nei capelli turchini.
Lei d’altra parte avvolse il collo del figlio di capitan Uncino con entrambe le braccia muovendo le labbra in perfetta sincronia con le sue.
Mio.
Mia.
Sembravano voler dire entrambi con possessione.
Uma non si era mai pentita tanto di aver rifiutato di baciarlo, Harry invece di non averlo fatto prima.
Fine.
  
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