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Autore: writtenfables    05/03/2021    1 recensioni
"Molte delle persone della vita di Kurt Hummel non condividevano il suo entusiasmo sull’alzarsi alle 4 del mattino ed arrivare alla sua pasticceria alle 4:15.
La pasticceria non apriva fino alle 8 ma c’era così tanto da preparare"......"That takes the cake era una piccola ma nota pasticceria a New York.
Era stato faticoso aprire la pasticceria, ma valeva ogni penny ed ogni goccia di sudore.
Una delle sue specialità erano le torte nuziali......
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Molte delle persone della vita di Kurt Hummel non condividevano il suo entusiasmo sull’alzarsi alle 4 del mattino ed arrivare alla sua pasticceria alle 4:15.
 
La pasticceria non apriva fino alle 8 ma c’era così tanto da preparare.
 
Una volta che arrivava lì, accendeva tutte le luci e si prepara il caffè.
 
L’odore del caffè riempiva la cucina mentre accendeva il mixer.
 
Certo, aveva gli espositori pieni da mostrare ai clienti, ma, durante la notte, gli venivano tante idee e doveva fare qualcosa.
 
Kurt si versava una tazza di caffè e ne prendeva un sorso.
 
I primi sorsi erano i migliori; il caffè era caldo ed appena fatto.
 
Kurt lo prendeva sempre nero, senza aggiungerci nulla.
 
Perché dovresti aggiungere cose al caffè?
 
Non avresti lo stesso intenso gusto, né lo stesso caldo e fresco sapore quando colpisce la punta della lingua.
 
Certo, molte volte si era bruciato la lingua ma non gli importava.
 
Quel primo sorso era sempre il migliore.
 
That takes the cake era una piccola ma nota pasticceria a New York.
 
Era stato faticoso aprire la pasticceria, ma valeva ogni penny ed ogni goccia di sudore.
 
Una delle sue specialità erano le torte nuziali.
 
Visto che la maggior parte dei suoi amici erano donne, Kurt sapeva esattamente come trattare con le dolci spose e con quelle isteriche.
 
Aiutava molto anche il fatto che la sua amica Quinn Fabray lavorava con lui part-time, così quando lui non riusciva a comunicare con una sposa, lei era in grado di intromettersi con il suo dolce sorriso ed offrirle un piccolo cupcake al cioccolato con glassa biscottata.
 
Kurt stava seriamente pensando di fare uno specifico cupcake per uomini o donne stressati.
 
Un assaggio di un cupcake aromatizzato e sormontato da biscotti e le tue preoccupazioni si sciolgono proprio come la cioccolata.
 
Il nome “Questa le batte tutte” ) viene dal fratellastro di Kurt mentre girovagavano nell’edificio.
 
Era un edificio vecchio e c’era molto da riparare.
 
I pavimenti erano disgustosi, coperti di sporco e forse di escrementi di topo.
 
Il bancone doveva essere sostituito interamente perché all’epoca in cui era stato costruito, li facevano in legno e si stavano letteralmente disintegrando, e la cucina era orribile.
 
Lo stabile era economico… sarebbe costato di più sistemarlo.
 
Finn e Kurt stavano girovagando con l’ispettore.
 
“Kurt! Questo posto diventerà stupendo! Sono felice che alla fine mi hai permesso di aiutarti!” disse Finn troppo contento.
 
Ma questo era Finn.
 
Era sempre felice per qualcosa, soprattutto da quando Kurt aveva deciso di aprire la sua pasticceria.
 
Finn era un grande appassionato di pasticceria; amava qualsiasi prodotto di pasticceria, dai cupcake alle torte.
 
È stato sempre così.
 
Potresti dire a Finn che c’è un nuovo film al cinema e Finn si sarebbe messo a saltellare ed avrebbe chiesto di andarci subito.
 
Kurt riuscì ad ottenere un prestito ma Finn lo supplicò e lo pregò di poter contribuire.
 
Dopo giorni e giorni a sentire Fin supplicare e pregare, Kurt alla fine accettò.
 
Mentre erano nello stabile e l’ispettore era a controllare sul retro dove sarebbe poi stata sistemata la cucina, Finn e Kurt discutevano su quale nome dare alla pasticceria.
 
“Cosa c’è che non va in “bocconcini deliziosi”? chiese Finn.
 
“È troppo semplice e, francamente, sembra il titolo di un porno” rispose Kurt.
 
Finn non era d’accordo.
 
“Okay… e che ne dici di Simply sugar? “chiese Finn, con gli occhi spalancati.
 
Questo era anche peggio.
 
“E che ne dici…”
 
“No”
 
Kurt lo interruppe con un fermo no.
 
Finn si lamentò, aggrappandosi al bancone e quasi ci cadde dentro.
 
Kurt sobbalzò al rumore forte.
 
Finn fece un passo indietro velocemente.
 
“Beh questa le batte tutte” esclamò Finn.
 
Questa sarebbe stata l’ennesima spesa da affrontare.
 
Ma Kurt e Finn si guardarono l’un l’altro come se qualcosa di meraviglioso fosse appena accaduto.
 
“Hey!” dissero contemporaneamente.
 
Avevano trovato il nome perfetto per la pasticceria.
 
Dopo tutti i lavori di ristrutturazione, di rimodernamento, della scelta dei pavimenti e del colore delle pareti, Finn morì poco prima che la pasticceria inaugurasse.
 
Fu uno di quei giorni più felici e più tristi della vita di Kurt.
 
La pasticceria è stata un successo e Kurt ha amato ogni momento.
 
Avrebbe solo voluto che Finn avesse potuto davvero farne parte.
 
Erano passati tre anni ed anche se Kurt soffriva ancora per la perdita del suo fratellastro, ora era felice.
 
C’era una foto di Finn e Kurt davanti all’edificio prima dell’apertura; era una delle foto preferite di Kurt e l’aveva sistemata proprio dietro la cassa.
 
Quella mattina, Kurt posò il caffè così da poter preparare il forno.
 
C’erano alcuni cupcake che voleva cuocere e mettere nell’espositore.
 
Erano gialli ed avrebbero avuto una decorazione al limone con uno smarties aromatizzato al limone sopra.
 
Era un’idea di Quinn e Kurt pensava che fosse una cosa carina.
 
Non vedeva l’ora che Quinn li avrebbe visti quando sarebbe venuta in giornata.
 
Una volta preparati i dolci ed averli messi in forno, Kurt attraversò la pasticceria ed uscì proprio fuori dalla porta; si abbassò e prese il giornale del mattino.
 
A volte leggeva i titoli, ma per lo più si interessava ai cruciverba e ai Jumble.
 
Non li finiva mai ma si divertiva comunque a provarci.
 
Poi tornava in cucina così da poter controllare il forno, si versava un’altra tazza di caffè e sistemava il giornale sulla sua pagina preferita.
 
Apriva l’app di musica sul suo cellulare e faceva partire la sua playlist di musica classica.
 
Dal piccolo altoparlante del suo cellulare si sentivano violini suonare mentre Kurt sorseggiava il suo caffè.
 
Era l’ora di cucinare.
 
Xx
 
I cupcake gialli di Quinn vennero bellissimi e con un dolce sapore di limone.
 
Una volta aperto il negozio, Kurt cominciò a sistemare i cupcake nell’espositore come “piatto del giorno.
 
Anche questa era stata un’idea di Finn.
 
Kurt aveva tante idee per differenti gusti e Finn era il suo assaggiatore ufficiale.
 
Era l’unico su cui contare per un onesto parere sul gusto e su quale combinazione avrebbe funzionato e quale no.
 
Se c’era da assaggiare qualsiasi gusto nuovo, Finn era il primo ad offrirsi volontario.
 
Kurt stava pensando ad una nuova idea per una torta, quando il campanello sulla porta suonò.
 
Alzò lo sguardo e sorrise al nuovo cliente che sembrava stesse assaporando il profumatissimo odore di dolci.
 
“Salve! Benvenuto al "questo le batte tutte"! Io sono Kurt!” si presentò Kurt.
 
Uno dei motivi per cui la sua pasticceria riceveva spesso ottime recensioni era per il fatto che Kurt era sempre gentile e disponibile.
 
Il suo servizio clienti era eccellente e le torte di Kurt erano di ottima qualità.
 
Si assicurava sempre di accogliere i clienti con questa frase, incluso fargli sapere chi fosse.
 
L’uomo guardò Kurt con un sorriso splendente mentre si avvicinava al bancone.
 
“Ciao Kurt! Sono Blaine. È un piacere conoscerti” disse l’uomo con la stessa gentilezza mentre allungava la mano verso Kurt.
 
Non succedeva molto spesso.
 
Kurt prese la mano di Blaine e la strinse.
 
L’uomo indossava un maglione rosso ed il papillon più bello che Kurt avesse mai visto ed i suoi capelli erano leggermente ingellati.
 
Kurt capì che il gel serviva a tenere in ordine i suoi ricci; ma era disposto a scommettere che i suoi capelli sarebbero stati bellissimi anche liberi e disordinati.
 
“Cosa posso fare per te, Blaine?” chiese Kurt, sporgendosi dal bancone, dando così una bell’occhiata ai meravigliosi occhi di Blaine.
 
Erano di un bellissimo mix di verde e marrone, caldi ed invitanti.
 
“Ho letto molte recensioni e mi è stato detto da molte persone che il tuo posto è il migliore per le torte nuziali” iniziò Blaine.
 
Il sorriso di Kurt quasi vacillò.
 
Certo… l’uomo accanto a lui era già di qualcuno.
 
Come potrebbe qualcuno non voler reclamare il meraviglioso uomo accanto a lui?
 
Eh sì… era passato un po’ dall’ultima volta che Kurt era stato ad un appuntamento.
 
In effetti, Kurt non riusciva a ricordare l’ultima volta che era successo.
 
Ne aveva parlato molte volte con Quinn.
 
XX
 
“Era un bel ragazzo, vero?” chiese Quinn con tono basso e malizioso, quando il cliente lasciò la pasticceria.
 
Kurt era impegnato a controllare i registri contabili quando Quinn gli fece questa domanda.
 
Si, il ragazzo era bellissimo.
 
Aveva i capelli neri, che erano ingellati… Kurt sperava che lo fossero solo perché era una giornata ventosa… ed indossava degli abiti incredibilmente stretti.
 
Aveva degli occhi meravigliosi; erano di una specie di grigio ed osservavano Kurt molto più di quanto dovuto mentre Quinn parlava con lui.
 
Per quanto lusingato da quelle attenzioni, era qualcosa che dava fastidio a Kurt.
 
Quando i clienti facevano delle domande ed era Quinn a rispondere, guardavano sempre Kurt come se volessero assicurarsi che quello che lei diceva fosse la verità.
 
Era scortese,
 
“Si… ma non è frequentabile” rispose Kurt.
 
Non frequentabile.
 
Cosa significa?
 
Quinn non riceveva mai una risposta diretta da Kurt.
 
C’era sempre qualcosa di superficialmente sbagliato in ogni ragazzo che gli faceva notare.
 
Non che Quinn fosse proprio innocente in questo campo.
 
Un ragazzo che aveva incontrato da poco e che le aveva offerto da bere aveva i capelli finti e nonostante le sue innumerevoli affermazioni su quanto sembrassero naturali, questo era tutto quello che Quinn ricordava di lui.
 
I suoi capelli sembravano penne di gallo nero, ed era certa che se glieli avesse tirati se ne sarebbero venuti via facilmente.
 
“Allora… cos’è che rende questo ragazzo non frequentabile?” chiese Quinn mentre si avvicinava alla porta d’ingresso per girare il cartello da aperto a chiuso.
 
“I capelli” rispose Kurt, “i capelli ingellati sono belli solo se con moderazione”
 
Quinn scrollò semplicemente le spalle e chiuse a chiave.
 
“Sai che lavori troppo… puoi prenderti uno o due giorni liberi solo per fare qualcosa per te stesso” suggerì Quinn.
 
Kurt le sorrise lievemente.
 
“Lo so” fu tutto ciò che Kurt rispose prima di chiudere la cassa.
 
“Uno di questi giorni, un ragazzo entrerà da quella porta ed il tuo cuore batterà all’impazzata solo guardandolo” disse Quinn.
 
Kurt scosse la testa senza prendersi la briga di risponderle.
 
Odiava quando Quinn aveva ragione.
 
Xx
 
“Beh non per darmi delle arie, ma sono d’accordo” disse Kurt in tono leggermente scherzoso.
 
Blaine ridacchiò.
 
“Devo occuparmi di molte cose, ma ho comunque insistito per essere io a trovare la torta perfetta, perché mio fratello comprerebbe direttamente qualcosa da Walmart e davvero odierei vederlo morire così giovane” scherzò Blaine.
 
Kurt non capì la battuta ma rise comunque.
 
“Lascia che ti dia un catalogo di cosa offriamo e possiamo partire da qui”
 
Nel frattempo, dai un’occhiata in giro” propose Kurt.
 
“Devo dirtelo... c’è un profumo paradisiaco qui dentro” si complimentò Blaine mentre fissava inebetito i vari espositori dei diversi cupcake.
 
“Prima che mi dimentico… quand’è il matrimonio?” chiese velocemente Kurt.
 
Non riusciva a credere di essersi quasi dimenticato di fare questa importante domanda.
 
“È tra un mese. Andrà tutto bene?” chiese timidamente Blaine.
 
Kurt non aveva altri ordini per torte di cui occuparsi al momento, così un mese sarebbe stato perfetto e di sicuro avrebbe apprezzato avere Blaine intorno mentre decideva la torta, la farcitura ed il tema.
 
“È perfetto… torno subito e parleremo ancora” disse Kurt felicemente.
 
Blaine gli sorrise e si, Kurt credette di sentire il cuore fare delle capriole.
 
Xx
 
Non passarono nemmeno venti minuti che Quinn entrò come una furia nella pasticceria come se avesse i capelli in fiamma.
 
Kurt stava mostrando a Blaine alcuni dei suoi lavori di torte nuziali quando Quinn quasi gettò la borsa sul bancone ed iniziò a borbottare scuse per l’essere arrivata in ritardo.
 
“Mi dispiace tanto! Mi sono svegliata tardi e poi c’era questo gattino che sembrava aver bisogno di un po’ di coccole e poi mi ha graffiato…” Quinn si sollevò la manica per mostrare il piccolo graffio del gatto.
 
“I gatti sono degli stronzi, comunque”.
 
“Quinn? Abbiamo un cliente “borbottò Kurt con tono di ammonimento.
 
A volte Quinn tendeva a non accorgersi chi c’era nella pasticceria, cliente o impiegato che fosse.
 
Una delle cose per cui rispettava Quinn era che diceva sempre quello che pensava, ma a volte non aveva filtri per essere professionale davanti ai clienti.
 
Sapeva essere piena di tatto, ma a volte se ne dimenticava.
 
Anche Kurt lo faceva ma doveva fare molta attenzione alle sue parole perché era lui il proprietario della pasticceria.
 
Era il volto della sua pasticceria.
 
Quinn spalancò gli occhi, coprendosi con una mano la bocca.
 
“Ti chiedo nuovamente scusa… ma oggi è una giornata storta.
 
Salve, sono Quinn” si presentò lei a Blaine, mentre si avvicinava al tavolo velocemente.
 
Blaine le lanciò un sorriso affascinante.
 
“Sono Blaine e ti capisco completamente. Voglio dire… sono un insegnante e a volte mi scappa qualcosa.
 
Per mia fortuna, posso lavorarci perché i bambini non le capiscono” disse Blaine.
 
Era un insegnante.
 
Kurt riusciva ad immaginarsi Blaine con dei bambini piccoli mentre ridono e giocano.
 
Quinn si lasciò scappare un sospiro adorante mentre avvicinava una sedia al loro tavolo.
 
“Che cosa carina… che classe?” chiese Quinn.
 
“Insegno all’asilo” rispose Blaine.
 
Quinn stava per rispondere quando una coppia di clienti entrarono nella pasticceria.
 
“Salve! Sono subito da voi. Scusatemi, è stato bello incontrarti Blaine” Quinn si alzò velocemente e si diresse verso i nuovi clienti.
 
Blaine tirò fuori il cellulare e sussultò.
 
“Devo andare. Io e mio fratello dobbiamo chiamarci con Skype presto. È in California a registrare un film, quindi così è più facile parlare. C’è la possibilità che posso passare più tardi?” chiese Blaine mentre si alzava dalla sedia.
 
“Va bene … Umm… mi occuperò della torta, quindi prendi il mio biglietto da visita e ne discutiamo poi dopo telefonicamente” disse Kurt.
 
Blaine annuì mentre Kurt si infilava una mano in tasca e ne tirava fuori un biglietto da visita.
 
“Qui c’è il numero della pasticceria e il mio… numero personale. Non esitare a chiamarmi”
 
“Non lo farò, Kurt. Grazie ancora! Tornerò più tardi” Blaine si diresse per la porta ma prima si voltò verso Quinn.
 
“Oh e Quinn?”
 
Quinn alzò lo guardo e sorrise a Blaine.
 
“Sono d’accordo con te… su quello che hai detto sui gatti” disse.
 
Quinn ridacchiò mentre Blaine apriva la porta, lasciando a Kurt un’ultima occhiata prima di andarsene.
 
Fu difficile per Kurt non far vagare gli occhi sulle curve del sedere di Blaine…
 
“Kurt? Puoi aiutarmi?” chiese Quinn, risvegliando Kurt dalla sua trance.
 
Kurt si schiarì la gola e prese il suo catalogo prima di alzarsi dal tavolo.
 
Xx
 
Un’ora prima della chiusura, Blaine tornò alla pasticceria.
 
Quinn era rimasta così da poter aiutare a chiudere se Blaine fosse tornato.
 
Non era riuscita ad ottenere nessuna informazione da Kurt sull’affascinante e bellissimo uomo che stava ordinando una torta nuziale.
 
Kurt cercava di non pensare troppo a lui… dopotutto Blaine era lo sposo.
 
“ E se non lo fosse? Forse è uno dei damigelli o è il testimone dello sposo**. Conosci tanti sposi che vanno a scegliere la loro torta di nozze?” chiese Quinn.
 
“Mio padre lo ha fatto quando lui e Carole si sono sposati” rispose Kurt, “anche se, per essere onesti, non ha fatto altro che provare gli assaggi gratuiti. Alla fine ho dovuto sceglierla io la torta!”
 
E questo è stato uno dei motivi per cui Kurt si era dedicato alla pasticceria.
 
La pasticceria dove avevano preso la torta di suo padre era molto carina e professionale.
 
Kurt finì per ritrovarsi li dopo scuola a lavorare part-time ed imparò anche come gestire un’azienda.
 
Probabilmente è stato uno dei momenti più importanti della vita di Kurt durante il liceo.
 
“Esattamente!” esclamò Quinn, come se Kurt avesse finalmente dato la risposta giusta.
 
Kurt alzò lo sguardo su di lei con espressione confusa.
 
“Quale etero” Quinn enfatizzò sulla parola etero, “ va a scegliere la propria torta nuziale? Questo è normalmente un lavoro per la donna o per un favoloso gay”
 
“E allora… lui potrebbe essere il favoloso gay che si occupa di trovare la torta” disse semplicemente Kurt.
 
Quinn scosse semplicemente la testa.
 
“Davvero penso che se fosse vero, l’altro ragazzo sarebbe stato qui con lui. Andiamo, Kurt! Pensavo che tu avessi un gay radar migliore di questo”.
 
Era un bene che in quel momento non ci fossero clienti nella pasticceria.
 
Kurt sospirò mentre si strofinava le tempie con le dita.
 
Tra tutte le persone, Quinn non dovrebbe mettere in discussione il suo gay radar.
 
Kurt ci mise molto per convincere Quinn che lei non aveva un gay radar perché lei non era gay.
 
Ma doveva ancora vincere questa conversazione perché Quinn continuava ad insistere che lei aveva perlomeno un qualche potere del gay radar.
 
Si, aveva usato proprio queste parole.
 
Kurt alzò subito gli occhi quando sentì il campanello alla porta suonare.
 
Quinn vide gli occhi di Kurt illuminarsi alla vista di Blaine.
 
“Mi dispiace tanto. Mio fratello è tutta un’altra cosa. Comunque… sono molto in ritardo?” chiese Blaine.
 
“No, niente affatto. Accomodati! Vado… vado a prendere il catalogo. Vuoi del caffè? Qualche assaggio di torta?”
 
Blaine ridacchiò mentre si risedeva sulla stessa sedia su cui si era seduto prima.
 
“Berrò e mangerò qualsiasi cosa mi porterai”
 
Quinn schioccò le dita.
 
“Conosco la torta perfetta! Kurt? Vai a prendere il catalogo ed io porto il caffè e la torta” disse Quinn.
 
Kurt annuì poi si diresse dietro al bancone, prese il catalogo e si precipitò al tavolo come se avesse paura che Blaine se ne andasse se non fosse tornato subito.
 
Si sedette velocemente ed aprì il catalogo davanti a Blaine.
 
“Allora… hai idea di che gusto vogliamo?” chiese Kurt.
 
Spostò poi la sua sedia più vicino a Blaine potesse.
 
Aveva un bellissimo odore, come se si fosse appena spruzzato dell’acqua di colonia.
 
“Abbiamo avuto un voto unanime sulla cioccolata. Se dovessi scegliere un qualsiasi altro gusto, mi caverebbero gli occhi e mi piacciono i miei occhi, sono piuttosto affezionato a loro” disse Blaine scherzando.
 
Kurt rise.
 
Quinn portò due tazze di caffè e due piatti con i cupcake gialli che Kurt aveva cucinato quella mattina presto.
 
“È uno smarties giallo?” chiese Blaine.
 
“Si!  È una mia idea e la favolosa abilità culinaria di Kurt.
 
Assaggialo e giuro che avrai il miglior orgasmo che tu abbia mai avuto” disse Quinn con tono basso e seduttivo.
 
“Quinn? I pavimenti devono essere spazzati” disse Kurt con tono minaccioso.
 
Quinn ruotò gli occhi e si scusò.
 
Blaine ridacchiò di nuovo.
 
“Mi piace “disse Blaine.
 
“Vuoi lei?” chiese Kurt, con tono mezzo scherzoso.
 
Blaine iniziò a scartare il cupcake e ridacchiò mentre faceva il primo morso.
 
“Oh mio dio! È come un raggio di sole al limone in bocca!”
 
Kurt sentì Quinn ridere mentre passava la scopa intorno al bancone.
 
“Sono serio! Lo hai assaggiato?” chiese Blaine a Kurt.
 
A dire la verità, Kurt era stato così impegnato a cucinarli che non aveva avuto la possibilità di assaggiarne uno.
 
Sapeva che Quinn ne aveva venduti qualcuno, ma non aveva idea se erano buoni o no.
 
“No… a dire il vero non li ho provati” disse timidamente Kurt,
 
Blaine spalancò gli occhi mentre spostava la sedia più vicino a Kurt, iniziando a scartare il cupcake di Kurt.
 
“Non puoi creare un’opera d’arte commestibile e non averla provata tu stesso” affermò Blaine.
 
Una volta che ebbe finito di scartare il cupcake, ne staccò un pezzettino e lo portò alla bocca di Kurt.
 
Quell’uomo bellissimo stava cercando di imboccarlo?
 
Non che a Kurt importasse.
 
Non riusciva a ricordare quando era stata l’ultima volta che un bell’uomo fosse stato così spontaneo nell’imboccarlo.
 
“Cosa stai facendo?” chiese stupidamente Kurt.

Blaine non sembrava affatto imbarazzato; anzi non si tirò nemmeno indietro quando realizzò cosa stesse facendo.
 
Anzi, guardò Kurt come se quello che stesse facendo fosse ovvio, senza vergogna né esitazione.
 
Era forse il suo modo di flirtare?
 
No, non poteva essere.
 
Stava scegliendo una torta nuziale; nulla più.
 
“Devi assaggiare il cibo che prepari” disse Blaine con un tono finto seduttivo.
 
Un solo sguardo, occhi negli occhi, e Kurt aprì la bocca quel tanto da permettere a Blaine di infilarci il pezzo di cupcake.
 
Kurt cercò di ignorare Quinn che ridacchiava.
 
Il cupcake era morbido e sapeva di limone.
 
Blaine lo guardava come se fosse in attesa del suo verdetto.
 
“È venuto piuttosto bene” rispose Kurt, annuendo.
 
Blaine sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia.
 
“Bello e modesto…
 
Non voglio impedirti di chiudere il negozio… quindi posso portarmelo a casa e ti chiamo più tardi?” chiese Blaine, indicando il catalogo.
 
“Oh certo… e non stai trattenendo per niente. Ma sono davvero certo che tu voglia pensarci bene, visto che è importante quasi quanto la cerimonia stessa.”
 
Almeno era quello che pensava Kurt; e la maggior parte delle spose erano d’accordo con lui.
 
Raramente aveva a che fare con gli sposi; questa era la sua prima volta.
 
Ed era un vero peccato.
 
“Lo è e mi è stato anche detto che era molto importante. Ti chiamo e cerco di fermarmi domani dopo il lavoro” disse Blaine.
 
Kurt annuì mentre entrambi si alzavano.
 
Blaine era così adorabile.
 
Kurt desiderava tanto aggiustargli quel papillon e arruffargli i capelli.
 
Kurt non era del tutto contro l’uso del gel, ma non avresti voluto sentirlo mentre passavi le mani tra i capelli di qualcuno.
 
Kurt si domandò quanto soffici sarebbero stati i capelli di Blaine se avesse passato, molto lentamente, le mani tra quei magnifici ricci.
 
Kurt non era sicuro di quanto tempo fosse rimasto in silenzio, ma probabilmente non era passato molto altrimenti Blaine o Quinn avrebbero cercato di attirare la sua attenzione.
 
“Sembra perfetto. Puoi mandarmi anche un messaggio; ti risponderò in ogni caso. Sono abbastanza veloce nel rispondere. Soprattutto se si tratta di un bellissimo…  voglio dire … cliente” Kurt si corresse velocemente, arrossendo; per fortuna Blaine sembrò non notarlo.
 
“Perfetto. È stato bello vedere te e Quinn. Ci vediamo domani” disse Blaine, sfoggiando uno dei suoi affascinanti sorrisi mostrando i suoi denti perfettamente dritti.
 
Kurt lo accompagnò alla porta per poterla chiudere a chiave.
 
“È stato davvero bello rivedere te. Chiamami.” Disse Kurt, senza rendersi conto di come poteva sembrare.
 
“Lo farò” rispose Blaine senza esitazione né un’imbarazzante silenzio.
 
Kurt chiuse la porta e girò la chiave.
 
Sentì Quinn ridacchiare.
 
“Hey, I just met you… and this is crazy”** canticchiò Quinn.
 
“Sta zitta, Quinn”
 
Questo fece ridere ancora di più Quinn. 
 
 
 
NOTE:  
 
ho messo damigelli e testimoni perché ho scoperto che sono due cose diverse ed in Italia ne non esiste una versione... comunque è la versione maschile delle damigelle... 
 
"Ti ho appena incontrato… è da pazzi…” – Call me Maybe  
 
 
Allora... saaaaalve sono Froda.... in realtà la storia è una OS ma io per esigenze la dividerò in 3/4 capitoli perché ultimamente non ho tantissimo tempo ... tra le lezioni, gli argomenti da preparare, le traduzioni per la pagina di Darren... e le FF... e la casa... mio figlio etc...  
 
Quindi ho preferito dividerla... pubblicherò i prossimi capitoli di lunedì!!!
  
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