Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: RLandH    07/03/2021    0 recensioni
EndHawks
Enji dal canto suo aveva chiuso la porta, “Raccogli la giacca e togli le scarpe, o Fuyumi predicherà” aveva commentato solamente, dandoli le spalle.
Hawks era rimasto congelato dopo quella frase, chinandosi per raccogliere la sua giacca, chiedendosi se Fuyumi fosse sua moglie o meno, o dove fosse.
“Rimani sull’ingresso?” si era sentito chiamare poi.

O come un incontro notturno, propone nuovi scenari ...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Slash | Personaggi: Endeavor, Fuyumi Todoroki, Hawks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allora ho scritto questa ff qualcosa come … uhm… un anno fa?
Era sul vecchio pc e non ricordavo neanche di averla scritta, comunque visto che di recente i miei santi cugini hanno messo mano su quella vecchia ferraglia hanno recuperato le mie anticaglie e tra una serie deliranti di ff di snk ho ritrovato questa ed ho deciso di pubblicarla.
Per ovvie ragioni, la ff non tiene conto delle rivelazioni dei nuovi capitoli, ma in realtà non c’è niente in contraddizione e temporalmente si svolge nel periodo post scontro Endeavour-Nomuo e pre-unione Fronte Liberazione con la Lega dei Malvagi.
Si, robe a caso, in pratica
Buona Lettura, comunque,
RLandH

La Sete

Il problema di Hawks era che aveva sete.
Gli veniva sempre sete nel cuore della notte, da quando era bambino e scivolava via dal suo letto per raggiungere la cucina.
E dopo il sesso, poi …
Ed Endeavor non aiutava la situazione, era letteralmente bollente, in sua presenza la temperatura raggiungeva livelli così alti, da seccare l’aria.
E la sua gola.
Ed Hawks voleva solo bere.
Ma il braccio caldo dell’altro uomo lo teneva ben stretto e schiacciato contro l’addome dell’altro. Ed in una qualsiasi altra circostanza, o anche solo due ore prima, avrebbe adorato da morire starsene lì, stretto tra il braccio di Endeavor ed il suo massiccio ed assolutamente definito petto.
E caldo.
Asfissiante.
Ed in quel momento stava ardendo per la sete.
Doveva scivolare dalla presa di Endeavor.
Doveva trovare la cucina e prendersi un bicchiere d’acqua.
Andava bene anche il bagno.
Il problema era che non conoscesse nulla di quella casa.
Non facevano mai sesso a casa di Enji.
Lui aveva una famiglia … dei figli … probabilmente aveva anche una moglie, non che Hawks l’avesse mai sentita anche solo citata.
L’aveva vista solo in una foto sistemata sulla scrivania dell’altro eroe, era vecchia e risaliva almeno una ventina d’anni prima, visto che ritraeva lei ed Endeavor il giorno delle loro nozze.
Nessuno dei due sembrava particolarmente felice.
L’uomo fissava l’obbiettivo con uno sguardo serio ed un aspetto impettito, lei aveva le labbra distese in un sorriso, ma l’allegrezza non arrivava agli occhi.
Hawks aveva notato la foto mentre si trovava a novanta gradi sulla scrivania del suo collega, che alla fine si era limitato semplicemente ad abbassare la cornice.
Lo sguardo duro di un Enji più giovane lo metteva a disagio, assieme alla sua bella moglie dai capelli argentati. Specie mentre era con il membro di Endeavour ben sepolto dentro di lui.
Aveva pensato che non facessero mai sesso in casa dell’uomo perché lì doveva esserci lei o perché avrebbe reso la cosa tra di loro irrimediabilmente più seria.
Almeno Hawks aveva sempre pensato quello per giustificare anche sé stesso, fino a quel momento Enji non lo aveva portato mai a casa sua, ma d’altra parte il ragazzo più giovane non lo aveva mai invitato da lui. Principalmente per tenere segreta la sua collezione di oggettistica relativa ad Endeavor – come il vecchio pupazzo che teneva fin da bambino, bello sistemato sul suo letto.

Però avevano scopato a casa dell’uomo. Quella sera.
Nessuna traccia della moglie e ne c’erano stati molti commenti sui figli, sicuramente Shouto Todoroki non doveva essere lì, Tokoyami lo aveva informato che gli studenti della UA erano sistemati nei dormitori, dopo gli ultimi attacchi ricevuti dalla Lega dei Cattivi.
Per via della spia.
Per via dell’altra spia, quella che faceva il lavoro inverso al suo e che certamente era maledettamente più bravo di lui.
Hawks non era riuscito a raccogliere mezzo indizio su di lui, su chiunque altro, senza essere ancora riuscito ad avere un incontro con Shigakari, o con qualcuno che non fosse Dabi.
Continuava a fallire.
Ed Endeavor potava sul viso bruciante i segni del suo fallimento.
E quel pensiero lo aveva reso ancora più arido, nello spirito e nel corpo. Doveva assolutamente andare a bere.
Aveva allungato una mano per raggiungere il braccio di Enji che circondava il suo busto e la sua mano mollemente cadeva sul suo fondo schiena.
Aveva sposato l’arto dell’altro uomo, notando che non c’erano stati segni di ripresa da parte dell’uomo, che era rimasto in panciolle addormentato. Hawks aveva dovuto ammettere che alzarsi dal definito torace di Endeavor era stata una vera prova di forza, quasi aveva pensato di lasciar perdere il suo piano di andare a bere, per … leccarlo.
Ma la sete aveva vinto anche sulla libidine.
Se era così a ventidue anni si chiedeva come sarebbe diventato da più anziano, sicuramente non come Enji, che continuava a mettere passione ed ardore in ogni cosa, quasi come fosse una lotta, probabilmente Endeavor vedeva anche in quello una lotta.
Hawks ringraziava di non averlo incontrato quando era più giovane o lui e le sue ossa cave non ne sarebbero in alcuna maniera usciti vittoriosi.
Era scivolato via dal futon ed anche in quel caso l’altro non aveva dato cenni di riprendersi dal torpore ed Hawks aveva accolto le cose con tranquillità, camminando sulla punta dei piedi, quasi valutando l’idea di volare per non fare rumore, ma immaginava che il movimento delle sue ali sarebbe stato ben più invadendo del leggero scricchiolio delle assi del pavimento di legno.
Dannate vecchie case tradizionali.
Aveva recuperato dal pavimento le sue mutande e le aveva indossate, cercando di non inciampare nei suoi stessi piedi … e poi si era addentrato nella sua missione: trovare la cucina.
Non credeva infondo che la casa fosse così grande, da impiegargli troppo tempo, aveva cercato di raccogliere meglio possibile i ricordi di qualche ora prima.
Quella sera aveva fatto in modo di passarla libera, per un incontro che Dabi aveva preteso di avere e a cui aveva deciso di non partecipare, lasciandolo ad aspettare da solo al porto per un’ora e mezza, prima che realizzasse che il cattivo non aveva alcuna intenzione di presentarsi.
Aveva scritto ad Endeavor dopo quello, non sapeva se l’uomo avesse un pattugliamento o altro, ma immaginava che non fosse impegnato in nessun evento mondano, anche se era venerdi sera.
Era abbastanza noto che l’attuale eroe numero uno ci tenesse a mantenere la sua vita privata riservata, inoltre Hawks aveva potuto stabilire che non esisteva nessuna vita privata, solo il suo lavoro e le spunte verdi dei messaggi di Shoto.
Ed Endeavor lo aveva invitato ad andare da lui.
Ed Hawks aveva continuato a strabuzzare gli occhi verso quel messaggio, anche mentre andava.
Enji aveva aperto in canottiera, sudato e con il fiatone, probabilmente dritto fuori dalla palestra ed onestamente Hawks si era chiesto se volesse fare sesso proprio lì nell’androne, perché sicuramente lui ci sarebbe stato, aveva slacciato la giacca e l’aveva fatta cadere per terra.
Enji dal canto suo aveva chiuso la porta, “Raccogli la giacca e togli le scarpe, o Fuyumi predicherà” aveva commentato solamente, dandoli le spalle.
Hawks era rimasto congelato dopo quella frase, chinandosi per raccogliere la sua giacca, chiedendosi se Fuyumi fosse sua moglie o meno, o dove fosse.
“Rimani sull’ingresso?” si era sentito chiamare poi.

Così aveva cercato di fare mente locale dalla camera da letto all’androne per ricordare se avesse intravisto qualcosa di simile ad una cucina.
Nell’arco di tempo aveva trovato diverse camere da letto, tutte particolarmente spoglie, tranne una piena di poster di band musicale, la sala degli allenamenti ed un soggiorno, tutto in legno ed orribilmente antico.
Senza riuscire a venirne a capo, poi aveva sentito un rumore venire dalla direzione dell’ingresso, non aveva fatto in tempo a spostarsi che il corridoio si era illuminato subito.
Alla porta una donna stava sfilando le sue decolté, per un secondo vedendo i capelli chiarissimi, Hawks aveva pensato potesse essere la moglie di Endeavor, ma poi aveva notato delle ciocche vermiglie ed un viso fin troppo giovanile.
“Tu sei …” aveva detto la donna, posando i piedi nudi sul parquet, “Giuro non sono un ladro” aveva detto immediatamente Hawks sollevando le braccia, “Si penso che derubare la casa dell’eroe numero uno … in mutande … sia un’impresa ardita anche per il numero due” aveva risposto la ragazza aggiustando meglio gli occhiali sul viso.
Hawks aveva realizzato lo stato del suo abbigliamento, o almeno la mancanza, “C’è una spiegazione” aveva provato a dire lui con un certo imbarazzo, la ragazza aveva ridacchiato avvicinandosi verso di lui, era vestita in una maniera piuttosto fine ed aveva le guance arrossate, e visto l’orario in cui era rincasata, probabilmente doveva aver avuto un appuntamento.
Lei aveva sollevato un sopracciglio, “Avevo sete” aveva ammesso poi, titubante, “E non trovavi la cucina” era stato il commento casuale dell’altra.
“Si” aveva confessato con leggero imbarazzo, “E perché sei in mutande?” aveva chiesto, “Fa caldo” la risposta di Hawks era stata data con sorprendente sincera, la ragazza aveva riso.
“La cucina è per di là” aveva ripreso a parlare la ragazza, indicando una direzione con la testa, “Al momento ho fin troppo sonno per interrogarmi sulla presenza dell’eroe Hawks in casa mia, di notte, nudo” aveva scherzato, superandolo.
Hawks non aveva indugiato un secondo di più ed era strisciato in silenzio verso la cucina, continuando a pensare a lei.
Era la figlia di Endeavor, Hawks non sapeva che l’uomo avesse una figlia, sapeva che aveva dei figli, un numero che non era mai stato definito, per un po’ era anche stato convinto che in realtà avesse solo Shouto.
Però c’era anche una ragazza che sembrava avvicinarsi maggiormente all’età di Hawks rispetto il figlio prodigio.
Aveva preso un bicchiere d’acqua e finalmente era riuscito a placare quella sete che lo stava tormentando.
Forse, era lei Fuyumi, la figlia.
Forse la signora Todoroki non era in giro … più in giro.
Con una certa angoscia, Hawks aveva realizzato che nel suo girovagare notturno non aveva notato troppe foto nella dimora, della famiglia..

Aveva ripercorso il tragitto al contrario, senza dover andare a sbirciare tutte le stanze in questo caso, anche se una che era certa di aver lasciato chiusa, era socchiusa in questo caso, con un filo di luce visibile dall’interno.
Probabilmente la stanza della figlia.
L’aveva passata senza troppe domande, sulle punte dei piedi per raggiungere di nuovo la stanza di Endeavor, che era ancora steso sul letto in panciolle in un sonno beato.
Era scivolato con calma ed in silenzio nel futon al suo fianco ed aveva allacciando un braccio alla vita dell’uomo, posando la guancia su un pettorale.
“Non pensavo i falchi fossero animali notturni” aveva sentito una voce greve nelle sue orecchie, “Avevo sete” era stata la pigra risposta di Hawks,  mentre sfregava una guancia contro la pelle dell’uomo. L’altro aveva emesso una specie di grugnito in risposta, allungando il braccio forte per passarlo sotto l’attaccatura delle ali e stringere Hawks contro di lui.
Avrebbero potuti addormentarsi, ma invece, come sempre, lui non era riuscito a chiudere la bocca.
“Ho incontrato Fuyumi, credo. Tua figlia” aveva detto solamente, con un tono forse troppo veloce e nervoso, aveva potuto sentire Enji irrigidirsi.
“Io cercavo la cucina … e lei è rincasata” aveva ripreso a parlare.
Non c’era mai stato un momento tra lui ed Endeavuor in cui l’argomento figli o conoscerli era mai saltato fuori, non era mai saltato fuori niente di troppo privato tra di loro.
Magari Hawks poteva ammettere di essere irrimediabilmente innamorato di Endeavor, ma doveva riconoscere anche che da parte dell’altro uomo non ci fosse probabilmente lo stesso sentimento. Forse era solo uno sfogo.
Uno sfogo non doveva conoscere i suoi figli.
“Aveva detto che dormiva fuori” aveva detto Enji, con una voce orribilmente secca.
Questo almeno rispondeva alla domanda sul perché fosse stato invitato all’interno della dimora, Todoroki Shouto era nei dormitori a scuola, mentre la figlia non sarebbe dovuta essere a casa, non sapeva inoltre se avesse altri figli, ma immaginava che comunque non avrebbero dovuto essere lì.
“Avrà cambiato idea” aveva ammesso Hawks, scivolando via dalla presa dell’uomo, che non aveva opposto molta resistenza, “Ed io credo, che ecco, di dover ecco fuggire come un rispettabile amante dalla finestra, perché anche volendo, non credo che con le mie ali riuscirei a nascondermi nell’armadio” aveva detto, cercando di recuperare dal pavimento più o meno tutti i vestiti che erano finiti sparsi per il pavimento della stana.
Enji si era tirato sui gomiti e lo aveva guardato in una maniera piuttosto seccata, “Se tanto ti ha visto, non ha senso scappare” aveva detto on un tono leggermente seccato.
Di rimando Hawks si era irrigidito, aveva potuto sentire anche le sue penne farsi ritte.
L’uomo aveva parlato con un tono scocciato, ma … per Hawks era stato bello, non stava venendo nascosto sotto un tappetto – o dentro un armadio – o cacciato nel cuore della notta, stava venendo riconosciuta la sua esistenza.
L’indomani sarebbe stato lì, l’indomani Enji Todoroki avrebbe dovuto giustificare per bene la sua presenza a sua figlia.
“E con tua figlia?” aveva domandato Hawks di rimando, “Fuyumi … probabilmente non dirà niente: lei vuole la pace e questo include non fare domande, di solito” aveva ammesso con un tono leggermente esasperato.
Hawks aveva capito che Enji avesse diversi problemi di comunicazione con suo figlio, i messaggi lasciati senza risposta ne erano un chiaro esempio, ma adesso iniziava a comprendere che forse anche con sua figlia la comunicazione non dovesse essere decisamente ottima.
Lui aveva annuito, inginocchiandosi ai piedi del letto, “Uhm … quanti figli hai?” aveva chiesto alla fine, la casa dei Todoroki era abbastanza grande da poter ospitare un regimento ed Enji, be, lui sembrava così passionale.
L’uomo l’aveva fissato con gli occhi azzurri con un certo fuoco, Hawks voleva dirsi abituato a quello sguardo, a quell’intensità, però avrebbe significato mentire ed inoltre trovava in quelle iridi qualcosa di famigliare e spaventoso allo stesso modo, senza riuscire a spiegarsi bene cosa.
“Quattro” la risposta di Endeavor era stata secca, ma in qualche modo sembrava pesante, più che un numero sembrava una condanna, “Io sono sempre stato da solo” aveva detto alla fine con leggero disagio, “Penso debba essere bello avere qualcuno” aveva aggiunto, “Come si chiamano?” aveva chiesto Hawks, “Shouto è il più piccolo, poi c’è Natsu ha qualche anno meno di te, Fuyumi l’unica ragazza …e Touya era il maggiore” aveva risposto Endeavor, ma il suo tono era rigido, incerto, nervoso. Non era abituato a vederlo così … fragile? Come termine poteva calzare? Hawks non ne era del tutto sicuro.
“No aspetta, mi stai davvero dicendo che hai chiamato due dei tuoi figli: Fuyumi e Natsu[1]?” aveva cercato di sdrammatizzare un po’ Hawks.
Endeavor lo aveva guardato storto, quindi con quella che poteva definirsi la sua espressione abituale, “È stata un’idea di Rei” aveva menzionato.
Lo spettro di una donna pallida dagli occhi tristi si era fatto improvvisamente più reale, pesante ed angosciante.
Aveva gattonato un po’ sul futon per arrivare all’altezza dell’altro uomo per depositargli un bacio sulle labbra, improvvisamente mosso dalla minaccia dell’idea di Rei.
Della madre dei suoi figli.
Della moglie.
L’uomo aveva allungato una mano, posando la mano grande e calda sulla guancia del ragazzo per tirarla più vicino a lui.
C’era sempre qualcosa di famelico in lui, qualcosa che spingeva Hawks a desiderare di annegare in lui.
“Se Fuyumi è in casa, non credo sia il caso” aveva sussurrato Endeavor allontanandosi dalle sue labbra, ma Hawks le sentiva brucianti.
Era come prima, come la sete, ma molto più bruciante e sapeva di non poter trovare sollievo nell’acqua.
“Sono d’accordo” aveva ammesso il più giovane, “Ed anche se non lo fossi, ritengo sia un miracolo che io riesca a stare dritto dopo questa notte” aveva scherzato, “Nel senso, posso pattugliare volando, ma mi piacerebbe anche poter camminare” aveva ghignato.
Endeavor aveva chiuso gli occhi, Hawks poteva vederlo il poco di pazienza che c’era nel suo corpo svanire ed una sola domanda che probabilmente gli ronzava in testa.
Cosa mi è saltato in mente nello scoparmi questo demente?
Ma Hawks aveva soffocato i possibili pensieri di Endeavor con un bacio, che era stato ben accolto, Enji si era risteso sul materasso, portandoselo sopra ed Hawks era stato più che arrendevole.
A Fuyumi, agli altri figli dell’uomo e alla misteriosa Rei, si era detto, voleva pensarci domani ed aveva l’impressione che anche il suo amante fosse dello stesso acchito, almeno fino a che non si era sottratto ad un bacio.
“Andiamoci ad allenare” aveva detto solamente.
“Sono le quattro e mezzo del mattino” aveva stabilito Hawks, strabuzzando gli occhi.
Ma il viso di Enji sembrava quello di un uomo non intenzionato ad ammettere repliche.
“Posso almeno mettere qualcosa oltre le mutande, si?” aveva chiesto retorico alla fine Hawks, cercando di trattenere una risata.

 



[1] Se non ricordo male dovrebbero significare Inverno ed Estate.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: RLandH