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Autore: crazy lion    08/03/2021    1 recensioni
Quando in casa di Taylor cominciano a sparire vari oggetti e cibo, la ragazza decide di investigare assieme ai genitori. Con il fratello Austin farà una scoperta sorprendente.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Austin Swift, Nuovo personaggio, Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TAYLOR E IL DRAGO


 
 

CAPITOLO 1.

 

LA SCOPERTA

 
"Mamma, hai visto il mio spazzolino da denti?"
Taylor lo cercava da più di mezz'ora, nel bagno, in camera, perfino nella sua borsa.
"Sarà in bagno, no?"
"Non c'è."
"Tay, quante volte ti ho detto che devi essere più ordinata?"
La ragazza sbuffò.
Va bene, ogni tanto dimenticava le cose in giro, ma che ci si poteva aspettare da un'adolescente un po' sbadata come lei? Non avendo voglia di discutere con la mamma, la ragazza andò a letto.
Farò a meno di lavarmi i denti.
Il giorno dopo lo ritrovò nel mobiletto del bagno in cui aveva guardato la sera prima.
Che strano…
A colazione, suo fratello Austin le rivolse uno sguardo interrogativo.
"Taylor, hai mangiato tu il polpettone che mi ero dimenticato sul tavolo ieri sera? Ne è sparita una parte."
"No, sono stata tutta la notte nel mio letto. Papà, sei stato tu?"
Suo padre era solito sgranocchiare qualcosa durante la serata, davanti alla televisione.
"No."
"Nemmeno io" disse Andrea, la mamma.
"Taylor Alisson Swift, confessa." Suo fratello le puntò contro un dito. "Avanti."
"Ti giuro che non ho fatto niente."
Lui non ci credette, ma lei non gli badò, si preparò e si diresse all'autobus per andare a scuola.
Durante il tragitto iniziò a leggere Eragon, il primo romanzo del Ciclo dell'Eredità di Christopher Paolini. La catturò così tanto che quasi non si accorse di essere arrivata a scuola.
"Cosa leggi?" le chiese la sua amica Abigail a ricreazione.
Taylor le mostrò il libro.
"Oh, l'ho iniziato anch'io. Molto coinvolgente, vero?"
"Davvero tanto, e sono solo alle prime pagine. Vorrei anch'io un drago come quello che ha trovato Eragon."
Abigail rise e si grattò la testa rossa.
"Vorrei vederti con uno adulto, saresti pericolosa. E poi dove lo terresti?"
"Non lo so, ma era solo una cosa così, tanto per dire."
I giorni seguenti sparì altro cibo anche dal frigorifero e tutti in casa si davano la colpa. Scomparvero anche un paio di scarpe di Andrea e i CD della musica preferita di Austin, cosa che lo fece incazzare.
"Taylor, dimmi dove me li hai nascosti!" urlò, sbattendo la porta della sua camera.
"Ma se non li ho nemmeno toccati. E poi, perché dai sempre la colpa a me?"
La ragazza sospirò.
Non ne poteva più di quella situazione, la storia doveva finire. Andò in camera del fratello.
"Perché non cerchiamo di capire dove sono finiti questi oggetti e il cibo, invece di litigare?"
"Perché non li cerchi tu, visto che chissà dove li hai ficcati?"
Taylor si tirò i capelli biondi e batté un piede a terra.
"Ti ho detto che… Oh, lasciamo perdere. Li cercherò da sola, stasera. Se non vuoi aiutarmi, me la caverò."
"Taylor!" Il ragazzino – aveva compiuto tredici anni a marzo – la richiamò subito. "Scusami. Oggi è il tuo compleanno e te lo sto rovinando."
"Non ti preoccupare. Allora, mi aiuti o no?"
"Sì."
Quella sera uscirono tutti a cena. Andarono in una pizzeria e mangiarono benissimo, cantarono gli auguri a Taylor per il suo sedicesimo compleanno, fecero un brindisi e mangiarono il dolce.
"Ma dove… L'avevo lasciata qui!" esclamò Andrea.
La torta al cioccolato che aveva preparato per la figlia era stata mordicchiata in più punti. Lo strofinaccio che la ricopriva giaceva a terra e c'erano briciole sul ripiano di lavoro.
"Era intera quando ce ne siamo andati, sono sicuro amore" disse Scott.
"Anch'io."
"Avete visto che non sono io a far sparire le cose?" chiese Taylor, felice che finalmente fosse uscita una prova che la scagionava.
"Non è che abbiamo un topo in casa?"
Fu Austin a sollevare quel dubbio.
"Un topo non fa sparire le cose, le rosicchia."
"Tua madre ha ragione, dev'essere qualcos'altro."
Controllarono in tutta la casa se ci fossero animali o se fosse entrato qualcuno, ma nessuna porta o finestra era stata forzata e non pareva esserci alcuna bestia.
"Ci penseremo domani" decretarono i genitori. "Buonanotte, ragazzi."
Salendo le scale continuarono a parlare dell’accaduto, ma quando si chiusero la porta della camera alle spalle i due fratelli non sentirono più niente.
"È ora di dormire anche per noi" disse Austin.
"Dimentichi la nostra missione."
"Hai ragione, sorellona. Andiamo. Ma dove guardiamo? Abbiamo rivoltato la casa come un calzino."
"Ci siamo dimenticati del ripostiglio."
In quel posto tenevano solo vecchi attrezzi da giardinaggio del padre, oggetti da buttare o che non usavano più, vestiti che non utilizzavano. Si diressero in corridoio, scesero le scale accendendo la luce e si avvicinarono alla cantina, ma anziché entrarci girarono a destra e aprirono una porticina in legno che cigolò. In realtà la trovarono socchiusa.
"Che strano. Mamma non la tiene sempre chiusa?" chiese Austin sottovoce.
"In genere sì, ma ci sono accadute tante cose bizzarre ultimamente, non mi stupisco più di nien…" Un pigolio, come quello di un uccellino o di un pulcino, la bloccò con la frase ancora da terminare. "Che è stato?"
"Forse un topo. Taylor, non credo sia sicuro qui, andiamocene e chiamiamo la mamma."
"No, non sembra un topo. Restiamo, Austin, vediamo che succede."
Il pigolio riempì l'aria, il suono uscì più forte stavolta, poi qualcosa sbucò da dietro uno scatolone. Spingeva con le zampe un oggetto bianco, diviso in mille frammenti. Taylor ne toccò uno: era duro come la pietra, non si spezzò nemmeno quando lo fece cadere per terra con tutta la forza che aveva. La creatura era grande quanto un cucciolo di coniglio di qualche mese. Non aveva peli, ma squame argentate le ricoprivano il corpo come una cascata di gemme lucenti e la sua coda, avvolta intorno a esso, era lunga e color rosso fuoco. I ragazzi fecero un balzo all'indietro, sbigottiti. Lì, davanti a loro, c'era un drago. Un vero drago.
 
 
 
NOTA:
Abigail è una persona reale, Taylor la descrive nella canzone Fifteen.
   
 
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