Sirius si era alzato di pessimo umore, come spesso accadeva negli ultimi tempi. Prime luci dell'alba, fioche ma insopportabili: "Scialbe e insulse come le mie giornate" , si diceva. Un giovane uomo così indifferente ad ogni dettaglio circostante. Ai toni grigi e piatti della mattina si alternava solo un pensiero, una odiosa sensazione che si faceva più pressante: non poteva essere cosi, dopo tutto quello che gli era costato, non l'avrebbe accettato. NO! Poteva anche annientarsi e vivere una esistenza priva di sapore e colore, ma non sarebbe mai diventato come gli altri della sua famiglia. La parola 'parenti' gli era difficile da usare perfino nei suoi pensieri. Ma il momento più duro, lo sapeva ormai, sarebbe venuto la sera... Dopo una lieve angoscia verso il tramonto, sarebbe sprofondato in una solitudine ed un dolore che non riusciva a spiegarsi... perché' così' ogni volta? Finalmente la giornata era andata, esaurita, chiusa... eppure nessun sollievo. Un vago smarrimento, una tensione... ma perché? Mentre girava indolente un cucchiaio nella tazza di caffè cercava la soluzione all'enigma. Di certo non gli mancava sua madre, figuriamoci suo padre. Regulus? Per lui sentiva qualcosa di ben diverso, ma semplice da svelare: si sentiva in colpa. Non lo aveva protetto, non avrebbe potuto rimediare e nemmeno sapere cosa gli era accaduto. Nonostante tutto, era suo fratello maggiore. Nonostante tutto, a quel tempo era solo un ragazzo... Quella famiglia aveva sempre basato tutto sui vincoli di sangue ed ora era tutto ciò che li legava: nessun gesto d'amore, nessun ricordo lieto, nessun rimpianto per il poco tempo avuto. Il tempo. Quanto tempo nella sua vita aveva perduto ad Azkaban? Quanto tempo sprecato? Quanti momenti felici mai vissuti? " Uhm... felici? Riesco ad immaginarla ancora la felicità? Come sarebbe stata? Con chi....?" . Ecco: Con chi! Dopo quegli anni bui ad Azkaban, la felicità poteva assumere solo i toni pastello, caldi e delicati di Remus... dei suoi occhi, del suo sorriso appena accennato. "Saremmo stati felici... Moony...".