Dedicato a tutt* quell* che, come me, hanno un debole per la cancelleria. Vi sono vicina.

Entro in casa e a malapena saluto mia madre, da tanto che sono emozionata corro in camera e mi chiudo dentro.

«Sacchan, tutto bene?»

«Sì, mamma!»

«Vuoi la merenda?»

Alzo gli occhi al cielo.

«No, mamma, devo studiare!»

Mi dirigo verso la scrivania, sposto malamente la roba di Tsubasa ed estraggo dallo zaino l’oggetto del desiderio: il mio nuovo, nuovissimo set di penne colorate. Sessanta – SESSANTA – penne in gel, suddivise in glitterate, metalliche, neon, pastello e arcobaleno.

Devo trovare una frase con cui provarle: mi guardo intorno e prendo un foglio dalla pila disordinata di mio fratello.

Sogghigno, mentre con dovizia abbino il kanji del suo nome a un altro meno nobile.

Sono in cucina con mamma quando Tsubasa entra come una furia e sbatte un foglio bianco pieno di scritte colorate sul tavolo.

«Sacchan! – sbraita, gli occhi fuori dalle orbite – Ti ha dato di volta il cervello?»

Mi giro, cercando di mostrarmi il più angelica e pura possibile.

«Che ho fatto?»

«È la tua scrittura, brutta…»

«Tsubasa!» lo apostrofa mamma.

«Ma mamma! – piagnucola – Ha riempito un foglio di kanji colorati con scritto “Tsubasa culo”!»

«Beh, non te la prenderai mica per una cosa del genere… hai quindici anni, figliolo.» gli ricorda papà.

«Ma è il modulo per l’ammissione alla scuola brasiliana!»

Mamma e papà scoppiano a ridere, mentre io mi gratto la testa imbarazzata.

«Scusa, Tsu-chan. In effetti avevo pensato di scrivere “Kanda merda”, ma è stato più forte di me.»

Mio fratello alza gli occhi al cielo e se ne torna in camera, sconsolato per dover ricompilare il modulo, mentre io rido di gusto insieme ai miei, anche se una punta di malinconia mi pizzica il cuore: mi mancherà tutto questo, quando partirà. Ma intanto potrà portarsi un ricordo della sua adorabile sorellina.


Prendetela per quello che è: una scemata che mi è nata dopo aver fatto l'ennesimo acquisto di cancelleria, sotto lo sguardo sconsolato di mio marito che, ormai, se ne è fatto una ragione e non prova più nemmeno a farmi ragionare! Perché con la cancelleria non si ragiona, la si compra e basta! 
Un abbraccio e buon sabato! 
Baci, Sakura chan