"Obbligo o verità!" Mina balzò in piedi dal divano dove fino a un secondo prima stava comodamente seduta tra Todoroki e Tokoyami. Il primo saltò sul posto allo scatto della ragazza e le lanciò uno sguardo poco convinto, il secondo abbandonò tutte le speranze di trascorrere un pomeriggio tranquillo e poggiò i gomiti sulle ginocchia, pronto a sentire cosa aveva da dire la rosa.

"Su ragazzi, lo so che vi va, ci divertiremo!" riprese battendo una mano sul piccolo tavolino da caffè attorno a cui eravamo tutti seduti. Le tazze da tè, fortunatamente vuote, tintinnarono sui loro piattini, ma Mina non sembrò preoccuparsene affatto.

Todoroki sospirò scorrendo con lo sguardo tutti i presenti per testare le intenzioni del gruppo. Jirou era seduta di fronte a loro tre. Alzò la mano dal suo telefono e staccò il lobo-jack per sentire meglio quello che Mina aveva da dire. Non la stava convincendo troppo con questa cosa dell'obbligo o verità, ma sicuramente non si sarebbe messa a discutere con Mina.

"Che idea!" Kaminari e Uraraka sembravano gli unici due davvero d'accordo con la rosa.

"Non sap..." fui interrotta da Kirishima che saltò in piedi a battere il cinque a Mina. Nello slancio per alzarsi da terra aveva completamente travolto Jirou.

"Come non detto" sospirò abbattuta.

"Bene, comincio io dai!" Mina sembrava aver preso il silenzio dei presenti (e anche il fallito tentativo di ribellione di Kyoka) come un assenso e decise di dare il via al primo round con Bakugo. Scelta interessante, se non altro coraggiosa.

"Bakugo! Obbligo o verità?" chiese puntandogli l'indice contro e rimpiombando a sedere fra i due compagni.

Il suddetto sussultò e un bagliore di rabbia incontrollabile gli balenò negli occhi. Sorprendentemente, però, rimase pacato e non si fece prendere dalla sua solita furia.

"Verità" rispose piatto.

Mina sembrò pensarci un po' su. Forse sperava in un obbligo per poter costringere Bakugo a fare qualcosa di estremamente imbarazzante senza conseguenze.

"Va bene, mmmmh" si portò una mano alla tempia "voglio che tu mi dica chi è la persona che più vorresti sfidare in un duello uno ad uno in questa stanza" disse inclinando leggermente la testa a destra e sorridendo al biondo.

"Ha, facile!" esclamò Bakugo improvvisamente interessato al gioco "me stesso!"

Tipico. Che altro si sarebbero potuti aspettare da lui. Jirou sospirò un'altra volta chiedendosi come fosse finita in quella situazione, a giocare ad un gioco da bambini mai cresciuti.

Mina rise: "bene, Bakugo lo accetto. Ora tocca a te" lo invitò.

Bakugo si guardò un momento attorno. Era seduto sul bracciolo del divano proprio accanto a Todoroki, di fianco a lui si trovava Kirishima su una sedia, probabilmente rubata dalla cucina di casa Yaoyorozu. Dopo Kirishima si trovava Jirou, che non aveva avuto la voglia né la prontezza di andarsi a prendere una sedia e si ero seduta per terra, sul tappeto che improvvisamente era diventato un ottimo antistress. Perfetto per evitare il contatto visivo con Bakugo.

"Denki" tuonò "obbligo o verità?"

Kaminari sembrò rifletterci un momento. Jirou poteva capirlo, uno come Bakugo non era da prendere con leggerezza nemmeno in queste situazioni.

Jirou pregò che Kaminari scegliesse verità. Bakugo non avrà la prontezza di chiederti qualcosa di troppo intimo, ma se scegli obbligo ti farà patire le pene dell'infermo, pensò.

"Obbligo"

Bravo. Imbecille.

"Bene, ti obbligo a mandare un messaggio alla persona per cui hai una cotta" pronunciò Bakugo con un ghigno che si allargava ad ogni parola.

Kaminari sbiancò: "e che ci devo scrivere?" chiese allarmato.

"Questo non mi interessa" Bakugo alzò le spalle.

"Scusa, Bakugo ma allora non ne capisco il senso" intervenne Todoroki.

"Semplice: appena invierà il messaggio ci basterà sentire chi tra i presenti riceverà la notifica" spiegò il biondo guardando Todoroki con aria saccente.

Jirou sgranò gli occhi. Bakugo era la definizione di genio del male.

Anche Todoroki sembrò sorpreso e spostò lo sguardo su Kaminari che prese il telefono con mano tremante.

"E se la persona a cui scriverà non è presente?" chiese Momo.

"Oh, beh, in quel caso avrò la mia rivincita al prossimo round immagino" Bakugo si portò una mano alla testa. No, sembrava troppo sicuro di sé. Jirou li osservò ad uno ad uno sospettosa. Chissà cosa si erano detti lui Kaminari e Kirishima quando poco prima erano rimasti soli per una buona mezz'ora.

Tutti gli occhi erano posati su Kaminari, ma lui continuava a guardare lo schermo del suo telefono. Alla fine trasse un sospiro e si decise a premere su invio.

Oh porca miseria. Le cose cominciavano a mettersi davvero male. Davvero, davvero male.

Il distintissimo suono di notifica per un messaggio appena ricevuto trillò nella tasca posteriore dei jeans di Jirou e lei si pietrificò. Tutti gli occhi si puntarono sulla ragazza, sicuramente si aspettavano che confermasse che il messaggio era arrivato da Kaminari, ma non ero lei quella sotto obbligo.

Bakugo fece una smorfia compiaciuta. Kirishima sembrò soddisfatto.

"Credo che tocchi a te ora" Momo incitò Kaminari anche se pure lei sembrava poco convinta.

Il biondo si schiarì la voce "Toko..."

"Ehi ?????, non vuoi sapere chi ti ha scritto?" Bakugo punzecchiò Jirou e lei lo fulminò con lo sguardo.

"Credo... credo che possa aspettare" finse un sorriso cordiale che per quanto era tirato le indolenzì le guance e tornò a puntare i suoi occhi su Kaminari. Quando si accorsi che anche lui la stava fissando arrossì e distolse lo sguardo imbarazzata.

Calma, non puoi essere sicura che il messaggio sia suo. Certo, sarebbe una bizzarra coincidenza nel caso. Forse un po' ci sto anche sperando che sia di Kaminari il messaggio. No, non farti viaggi inutili, probabilmente è di mio fratello che, come al solito, deve rompere sempre nei momenti meno opportuni.

Aspetta aspetta, ora che ci penso Bakugo aveva davvero accettato un mio no come risposta? C'era qualcosa sotto?

"Tokoyama" riprese Kaminari "obbligo o verità"

Per un paio di turni Jirou si illuse davvero che la questione messaggio fosse stata dimenticata e conclusa: Tokoyama scelse obbligo e Kaminari gli fece fare la sua migliore imitazione del professor Aizawa. Scoprimmo che Tokoyama aveva un vero talento. Dopodiché fu il turno di Yaomomo che dovette confessare il professore che trovava più attraente alla UA, poi Todoroki dovette sfidare la ragazza a braccio di ferro, vincendo anche se di poco e fu il turno di Midoriya. Todoroki ci andò leggero con lui chiedendogli chi fosse il compagno che più ammirava. Infine fu il turno di Kirishima.

"Bene" si guardò un momento attorno e fu chiaro a tutti che erano rimaste solo Uraraka e Jirou.

"Ur..." Kirishima fu prontamente fermato da un malcelato pugno da parte di Bakugo.

"Che c'è?" protestò con l'amico.

La risposta di Bakugo non servì perché il suo sguardo fu sufficiente a far tornare la lucidità al povero Kirishima che si apprestò a correre ai ripari e porre rimedio all'errore che stava per commettere.

"Volevo dire Jirou!" esclamò.

Appunto per Jirou: far saltare i timpani a Kirishima nonappena possibile.

"Obbligo" esclamò la ragazza prima ancora che il rosso le potesse porgere la domanda. Kirishima rimase un momento confuso, probabilmente non se lo aspettava. Più probabilmente sperava in un verità per poter chiedere direttamente e senza mezzi termini se il messaggio che Jirou aveva ricevuto poco prima era da parte di Kaminari o no.

Guardando Kirishima, era chiaro che si stesse sforzando di capire cosa procedere. Sembrava che l'obiettivo fosse, in ogni caso, quello di scoprire chi le aveva scritto. Non che ci volesse un genio, guardando Kaminari lo si vedeva sudare freddo e spostare freneticamente lo sguardo da Kirishima a Jirou.

"Ebbene?" Momo stava cominciando a stufarsi.

"Ti obbligo a dirmi il nome della persona che ti ha scritto il messaggio di poco fa" disse Kirishima. Bakugos si portò una mano alla fronte, in preda all'esasperazione.

"Eh no! Questa è una verità, io ho scelto obbligo" protestò Jirou.

Sul volto di Kirishima si potè leggere il panico. Come fare, come fare? Ci pensò su un'altra manciata di secondi, poi gli si accese una lampadina: Jirou non poteva dire chi era il mittente di quell'sms di poco prima, ma poteva mostrare di chi si trattasse.

"Ti obbligo a baciare la persona che ti ha scritto il messaggio di poco fa" affermò con un sorriso che faceva venire voglia a Jirou di prenderlo a pugni.

Jirou sospirò, si maledisse per non essere stata zitta. Confessare a parole che si era trattato davvero di Kaminari era cento volte meglio che baciare quello sconsiderato di Denki. Però non aveva scelta, ormai i giochi erano fatti.

Jirou si alzò in piedi ignorando lo sguardo attento e sorpreso di tutti i presenti. Ecco, ora era fatta. Ora non c'era modo di tornare indietro, poteva solo andare avanti. E così fece, muovendo in passo dopo l'altro si diresse proprio dalla persona che sedeva di fronte a lui, su una scomoda sedia presa in prestito dalla cucina di casa Momo. Guardò un secondo gli occhi imbarazzati del biondo e si chinò per posare le sue labbra su quelle di Kaminari.