Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: zoldyck    16/03/2021    2 recensioni
Levi la prese per la vita e la sollevò con tutta la sua forza, al che Historia chiuse gli occhi per un attimo, sentendosi viva e libera come mai prima di allora.
Il suo cuore batteva all'impazzata per la felicità, e desiderò che quel momento non finisse mai. Per la prima volta in vita sua, sentiva di appartenere ad un posto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christa Lenz, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La sala abbondava di ospiti di ogni tipo e la musica suonava dolcemente di sottofondo. 
Historia guardava davanti a se, estasiata.
Era successo tutto talmente velocemente da non darle neanche il tempo di reagire. 
L'angoscia ed il timore del passato erano ormai sfumati, lasciando posto ad un'emozione impareggiabile mai provata prima. 
Avrebbe 
preso posto in quel mondo per quello che era il suo ruolo e avrebbe fatto di tutto per rendere il popolo fiero del suo lavoro.
L'unica nota stonata in quella sinfonia era il peso di non poter avere Ymir al proprio fianco. Ciò che provava per quella ragazza andava oltre il semplice affetto, e non c'era giorno in cui smettesse di chiedersi quale sarebbe stata la sua sorte.
Da quando aveva deciso di partire per un destino incerto, nulla era più stato come prima, e la paura di non incontrarla più si faceva giorno dopo giorno sempre più opprimente.
Lei lì, al sicuro all'interno delle mura, ed Ymir all'esterno, chissà dove in compagnia di Berthold e Reiner. 

"Mia cara Ymir, spero con tutto il cuore che tu possa stare bene e continuare a vivere la vita a testa alta, dovunque tu sia."

Diceva tra se e se, convinta più che mai di dover preservare la sua forza.

Ymir non avrebbe mai voluto vederla sottomessa al dolore, e quella consapevolezza le diede un motivo in più per andare avanti.

 

 

La serata trascorse piacevolmente, tra discorsi di speranza per il futuro e brindisi cordiali, ed Historia finì per lasciarsi andare poco a poco a quell'accogliente atmosfera. 
Arrivò infine il momento delle danze, le quali, da tradizione, avrebbero dovute essere aperte dalla regina e dal suo compagno; e fu allora che il panico prese possesso di lei. 
In tutto quel trambusto l'idea di trovarsi un compagno per il ballo non l'aveva minimamente sfiorata, fino ad allora. L'angoscia si fece sentire, pesante come un macigno sul suo giovane petto, per poi prendere corpo come la più viscerale delle paure. 
Poteva già sentirli i sogghigni di giudizio delle altre dame, e lo stesso valeva per le occhiatacce che di lì a breve le vennero lanciate contro come se fossero frecce infuocate. 
Non poteva credere alla figuraccia che con ogni probabilità avrebbe fatto di lì a poco, e di certo non ci sarebbe stato modo di giustificarlo agli occhi della corte intera.
Quel ballo era l'unica chance che aveva di mostrarsi in maniera totalitaria a quello che era a tutti gli effetti il suo popolo, e la sua parte più razionale le impediva di accettare il fatto che tutto ciò che aveva costruito sarebbe crollato in un batter d'occhio, come un castello di carte in balia del vento. 
La testa prese a girarle e la sala si fece poco a poco sempre più stretta, dandole un vago senso di claustrofobia. 
Ogni cosa era sconnessa dinnanzi ai suoi occhi, e sentì di poter svenire quando un tocco caldo e gentile non si posò sulla sua spalla. 
Si voltò lentamente e la sorpresa fece immediatamente capolino sul suo viso nell'istante in cui si trovò faccia a faccia con il comandante Levi. 
Poteva sentire gli sguardi d'invidia bruciarle la schiena, ma non le importava; l'uomo più forte e coraggioso del genere umano era davanti a lei, pronto ad offrirle il suo conforto. 

"Capitano ..." 

Più che un'affermazione la sua parve una domanda, dal momento che non si sarebbe mai aspettata di ritrovarselo accanto con così poco preavviso. 
Tra 
di loro non c'era mai stato del tenero, eppure Historia aveva sempre ammirato il coraggio dell'impavido Levi, per non parlare del suo avvenente aspetto. L'uomo fece un passo indietro, piegò un ginocchio a terra e chinò il capo.

"Vostra maestà, mi concede l'onore di questo ballo?"

Domandò con tono reverenziale. 
Il cuore di Historia si fermò per un istante a quella proposta, per poi riprendere a battere più forte che mai. 

Ancora una volta Levi aveva dimostrato di essere un eroe, anche se in modo diverso dal solito. 
L'aveva salvata da un imminente intacco alla sua immagine regale, e per questo gli sarebbe stata sempre grata. 
Alla fine Historia accettò, anche se un po' tentennante. 

La musica cessò, lasciando posto ad un romantico valzer, e fu allora che la novella regnante si rese conto di non saper muovere neanche un passo. Fortunatamente, Levi aveva già compreso la situazione ed era pronto a guidarla. 
Posò il palmo della mano destra sulla sua schiena, mentre con la sinistra intrecciava le dita con le sue. 
I loro occhi s'incontrarono, ed Historia sentì un brivido percorrerle la spina dorsale. 
Non si era mai trovata tanto vicino al capitano prima di allora, ed esserlo le faceva uno strano effetto. Nonostante la sua bassa statura, trasmetteva un'aria protettiva ed autoritaria, la quale la faceva sentire come creta modellabile tra le sue mani. 

"Sta tranquilla. Segui i miei passi e tutto andrà bene."

Disse Levi in tono perentorio prima di iniziare a danzare a ritmo di musica. Historia in un primo momento trattenne il respiro, colta dall'improvviso timore di sbagliare anche il più piccolo passo, ma bastò un'occhiata da parte di Levi per farle capire che non ci fosse nulla da temere. 
E a quel punto si sentì serena. Volteggiarono sulle note del valzer, come se l'avessero provato, lasciando di stucco tutti gli ospiti all'interno della sala. Levi la prese per la vita e la sollevò con tutta la sua forza, al che Historia chiuse gli occhi per un attimo, sentendosi viva e libera come mai prima di allora. 
Il suo cuore batteva all'impazzata per la felicità, e desiderò che quel momento non finisse mai. Per la prima volta in vita sua, sentiva di appartenere ad un posto. 
Senza pensarci due volte, poggiò il capo sul petto di lui, per poi accorgersi solo in seguito di quel gesto improvviso. Non voleva che il capitano si facesse un'idea sbagliata sul suo conto, e per tale motivo pensò di essere stata una sciocca ad agire senza consultare prima la propria mente. 
Così, fece per allontanarsi, quando si rese conto del comportamento del suo compagno di ballo. Levi aveva continuato a danzare come se nulla fosse, assecondandola. Historia si chiese se non fosse tutta una copertura per salvare l'immagine di entrambi, quando lo stesso Levi parlò:

"Sta tranquilla, ti ho detto. Non devi più preoccuparti di nulla."

 

Historia non seppe ben dire che cosa cambiò nel suo cuore quella notte. Seppe solo che ad un certo punto si ritrovò a stringere maggiormente la mano di Levi, e che quella stretta confortante venne ricambiata.
Sospirò compiaciuta, ed un sorriso si dipinse sulle sue labbra rosee nel momento in cui sentì il cuore di lui battere attraverso il tessuto della divisa che indossava.

"Levi, grazie."

Disse, per poi chiudere gli occhi.
Di conseguenza non seppe mai della luce che brillò negli occhi grigi di lui, e del sorriso che gli sbocciò sulle labbra come il più raro e bello dei fiori.

 

Ma questa è un'altra storia.

 

Fine.

   
 
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