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Autore: La_Sakura    16/03/2021    8 recensioni
Cosa può pensare un adolescente durante la settimana di San Valentino, se si trova lontano dalla sua amata?
Perché sia vera a tutti i costi
La mia versione dei ricordi
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ET - Capitolo 1

 

Tengo il pallone sotto al braccio destro, mentre il borsone è sulla spalla sinistra, che penzola e ondeggia contro la mia schiena. Il sole sta calando in questa giornata di metà estate, l’aria è umida e pesante, per domani mettono pioggia. Il mio umore sembra risentirne, o è il meteo che si adegua a lui? Non so perché, ma è da stamattina che ho un alone nero che mi circonda, persino Pepe mi ha preso per il culo a questo riguardo, sostenendo che non è da me essere così cupo.

Presto il tempo darà torto alle parole

E alla tua bellezza più di una ragione

Poche scuse buone da buttare via

E ho raccolto tutto quello ch'eravamo

Nascondendolo in un posto più lontano

Come indovinare una fotografia

Le vetrine dei negozi sono addobbate di rosso, valanghe di cuori fuoriescono da esse e ti avvolgono come le spire di un serpente: ricordo che la prima volta che ho vissuto il San Valentino fuori dal Giappone non capivo tutta questa euforia, quest’anima commerciale di una festa che dovrebbe celebrare solo l’Amore. Anziché due date separate, qui è riunito tutto in un unico giorno, ed ecco che i ragazzi fanno a gara per accaparrarsi il peluche più grande del negozio, i cioccolatini più buoni e gustosi, le rose più rosse e profumate.

E poi… e poi c’ero io, che per la prima volta mi rendevo conto che non ci sarebbe stata nessuna cioccolata, per me, sul banco di scuola. Il gusto di quel dolce mi si ripresenta in bocca, mentre il cuore ha un piccolo sussulto, come accade sempre quando penso a Sanae.

Forse ognuno ha la sua colpa

Ogni colpa i suoi perché

Che in silenzio si perdona da sé

Ed ognuno per se stesso

Veste la sua verità

Purché resti nuda l'altra metà

Quando ho scelto di trasferirmi in Brasile, non avevo considerato che il distacco più difficile da mandare giù sarebbe stato quello da lei. Paradossalmente mi manca più di quanto mi manchi la mia famiglia. Lo strano gioco dei sentimenti, che mai capirò. Passare per ingenuo, in certi casi, mi permette di svicolare da domande spinose, ma soprattutto mi permette di evitare di espormi. Non sono mai stato bravissimo ad esternare i miei sentimenti, soprattutto non sono molto portato a farlo, non è nelle mie corde. La cosa che mi riesce meglio è esprimermi con un pallone ai piedi, ma non tutto può passare per il calcio. Mi fermo e sospiro, mai come in questo momento mi sento impantanato tra le mie passioni più grandi. Sollevo uno sguardo verso una vetrina, per immergermi in quel mondo kawaii fatto di cuoricini e animaletti di pezza dalle facce amorevoli.

Lo dico ad ogni casa

Ogni vetrina accesa

Al cane che mi annusa

All'uomo e alla sua rosa

Mi viene da pensare a mio padre: lui passa mesi e mesi lontano da sua moglie, dai suoi figli, come ci riesce? Come si può stare lontano dall’amore della propria vita senza soffrirne? Come si fa ad essere in grado di compierli, questi sacrifici? E come si può costringerla a compiere questi sacrifici? Non è egoismo?

Mi rincammino verso casa, pensando che se fossi un po’ più coraggioso parlerei con mio padre di questo argomento, o con mia madre… ma, e qui mi ripeto, non sono abituato ad esprimere ciò che provo, se non riguarda il calcio, mi gratto la testa con imbarazzo e proseguo per la mia strada, e quindi che faccio ora? Mi tengo questo buco allo stomaco che sento e vado avanti, come ho sempre fatto fino questo momento.

Lo dico ai manifesti

Al mondo che ci ha visti

Per convincermi ch'è vera a tutti i costi

La mia versione dei ricordi

Perché sia vera a tutti i costi

La mia versione dei ricordi

La mia versione dei ricordi

Sarà una settimana dura, se ogni giorno il mio cervello mi trascinerà in questo vortice di ricordi… ricordi che non sono sufficienti a rendere giustizia alla ragazza migliore che io abbia mai conosciuto. E migliore in tutti i sensi: bella, intelligente, sensibile, in gamba, forte… sì, forte. Forte anche più di me, in questi casi. Perché per me è stato dannatamente più semplice, non ho dovuto ripercorrere le stesse strade, né rifrequentare gli stessi luoghi, io ho preso e me ne sono andato, lasciando a lei la patata bollente della nostalgia. Ma non è stato semplice neppure per me: mi manca il suo supporto emotivo e morale, e non averla accanto a darmi forza giorno dopo giorno, sostenendomi in ogni singola cosa che faccio. Sento come se mi mancasse un pezzo, se fossi incompleto senza lei accanto, ad accompagnare passo passo i miei progressi, a sostenermi quando l’obiettivo che mi sono prefisso tarda ad arrivare, o quando mi sembra che vada tutto per il verso errato. Perché lei è così, la mia roccia, la mia spalla, la mia Sanae…

Su una curva lungo il viaggio dei tuoi giorni

Capirai che la versione dei ricordi

È polvere sul cuore da soffiare via

E a ciascuno la sua scelta

La risposta ai suoi perché

Perché adesso ognuno gioca per sé

E a ciascuno dallo specchio

Ascolta la sua verità

Purché resti muta l'altra metà

Avrei potuto lasciarla libera? Certo che avrei potuto, per questo parlo di egoismo: non ero pronto ad affrontare la vita senza di lei, non ero pronto a rimanere senza Sanae, l’eventualità mi dilaniava e mi toglieva il respiro. Fortunatamente non c’è stato bisogno di scegliere, o meglio, ha scelto lei per me. Per noi. Ha scelto l’Amore. Ricordo ancora le sue parole, il suo sorriso così cristallino e sincero, puro, nel dirmi che lei mi avrebbe aspettato, a patto che raggiungessi l’obiettivo, o non me l’avrebbe mai perdonata.

Non si fa attendere una ragazza invano, Tsubasa. Devi inseguire il tuo sogno, devi raggiungere il tuo obiettivo. Io ci sono, e ci sarò sempre, a patto che tu torni da me vincitore.

Il sapore delle sue labbra, a suggellare quella promessa, le mie mani sulle sue guance, quella lacrima sfuggente che lei cercò subito di mascherare dietro a una risata, pur amara. Se c’è stato un momento, uno solo, in cui ho tentennato, è stato proprio quello. Sapere di essere quello che le provoca tanto dolore, che la fa piangere, che la fa star male…

Lo dico ad ogni casa

Ogni vetrina accesa

Al cane che mi annusa

All'uomo e alla sua rosa

Lo dico ai manifesti

Al mondo che ci ha visti

Per convincermi ch'è vera a tutti i costi

La mia versione dei ricordi

Perché sia vera a tutti i costi

Entro in casa e Roberto mi saluta, chiedendomi com’è andata.

«Tutto bene, solito… – bofonchio, dirigendomi verso il frigorifero – La tua visita? Che ha detto l’oculista?»

«Che una visita farebbe bene anche a te.» mi risponde, sogghignando. Riemergo dal frigo, fissandolo con aria interrogativa. Lui continua a sghignazzare e con un cenno della testa mi indica il tavolo, su cui fa bella mostra di sé una scatola: eh, sì, mi serve proprio un oculista.

«Cos’è?» domando, avvicinandomi con curiosità. Lui mi rifila una sonora pacca sulla spalla e si dirige in salotto, trasformando il suo ghigno in una sonora risata, che mi sa tanto di presa in giro. Faccio spallucce e osservo il pacco.

La mia versione dei ricordi

La mia versione dei ricordi

Il cuore ha un sussulto quando mi rendo conto che arriva dal Giappone, per poi iniziare a battere all’impazzata quando leggo il mittente. Sanae.

Lo apro con vorace curiosità, e quando le mie mani estraggono il contenuto, non posso fare a meno di sorridere. Una scatola formato famiglia di cioccolatini, i più buoni di Nankatsu, i miei preferiti! I miei occhi si illuminano, così li apro e ne mangio subito uno: in bocca quella scioglievolezza, quel gusto, quel sapore di casa che mi scalda il cuore. Sto per richiudere la scatola e portare il tutto in camera mia, quando l’occhio mi cade su una busta.

Lo dico ad ogni casa

Ogni vetrina accesa

La sollevo, soppesandola, e le mani stranamente mi tremano di un’emozione mai provata prima.

Al cane che mi annusa

All'uomo e alla sua rosa

La apro, cercando di fermare il tremore, e quando estraggo il contenuto, gli occhi mi si riempiono di lacrime, mentre un sorriso affettuoso si impossessa delle mie labbra, e il cuore mi balza nel petto.

Lo dico ai manifesti

Al mondo che ci ha visti

Per convincermi ch'è vera a tutti i costi

Osservo la foto, Sanae e Daichi in giardino dai miei. I primi passi del mio fratellino… non posso togliere lo sguardo dagli occhi di Sanae, così felice mentre china sull’erba, veglia su di lui. Un moto di nostalgia e di invidia, per lei, per lui, per loro, che possono passare del tempo insieme.

La mia versione dei ricordi

Perché sia vera a tutti i costi

La mia versione dei ricordi

Giro la foto, su cui Sanae ha scritto la data, e una piccola dedica. Poche parole, tanto amore. La mia Sanae...

La mia versione dei ricordi


Le canzoni colpiscono ancora, e stavolta è il turno di Francesco Gabbani e la sua La mia versione dei ricordi, una canzone che mi ha scatenato feels come se piovesse (ultimamente sono sensibile, che vi devo dire, sarà l'età!) 
Amo, adoro le song-fic, e l'essere in grado di raccontare una storia in poche righe, con una canzone in sottofondo (con buona pace di chi mi sta intorno e sente per ore e ore la stessa canzone in loop XD): spero - come sempre - di essere riuscita a trasmettervi ciò che io stessa ho provato, anche se siamo lontani da San Valentino (Paride e il tempismo viaggiano su rette parallele che non si incontreranno mai!) 
E la scelta di Tsubasa? Eh, che devo dirvi, lo sapete che ho un debole per lui, alla fin fine... in fondo gli voglio bene XD e trovo che esprimere i suoi sentimenti sia sempre abbastanza complicato (almeno, per me lo è) e a volte mi piace cimentarmi con delle piccole sfide ^^ 
Vi abbraccio, grazie a chiunque leggerà questa storia
Baci, Sakura chan

   
 
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