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Autore: pilafchan    18/03/2021    2 recensioni
Puck batté le ali con sospetto. Guts ripeteva spesso quel nome nel sonno, Gambino, ma non gli aveva mai detto chi fosse. Non che avesse raccontato molto del suo passato in quei tre mesi in cui avevano viaggiato insieme. Lo spadaccino nero era un gran mistero e il piccolo elfo raccoglieva indizi in quei rari momenti di dormiveglia.
Genere: Fantasy, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Guts, Puck
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alle 6 del mattino, dopo aver trascorso l'intera notte a tranciare demoni assetati di carne con la sua spada, Guts era finalmente riuscito ad appoggiare la schiena su un tronco e a chiudere gli occhi. Non era ancora finita, ovviamente. Sarebbero potuti arrivare gli Incubus. Ma di quelli poteva occuparsene Puck e di fatto il piccolo elfo era già pronto e la sua mano destra stringeva il paletto a cui era appiccicata una bacca spinosa.

Guts mormorò qualcosa e si strofinò la cicatrice sulla valle del naso con la mano sinistra - l'unica che aveva. Anche nel sonno, cingeva col gomito in modo protettivo l'ammazzadraghi.

Puck era all'erta. “Vieni fuori incubaccio cattivo! Io sono il cavaliere Puck e non ho paura di te!” pensò, e si sedette in mezzo al cespuglio di capelli corvini di Guts per avere una miglior visuale su tutte le direzioni. Il sole stava sorgendo e i suoi raggi iniziavano a infilarsi debolmente tra le fronde degli alberi.

“Mmmh … Gambino,” mormorò nuovamente il guerriero.

Puck batté le ali con sospetto. Guts ripeteva spesso quel nome nel sonno, Gambino, ma non gli aveva mai detto chi fosse. Non che avesse raccontato molto del suo passato in quei tre mesi in cui avevano viaggiato insieme. Lo spadaccino nero era un gran mistero e il piccolo elfo raccoglieva indizi in quei rari momenti di dormiveglia.

Non c’erano Incubus alla vista ma Guts era inquieto. “Gambino … mi dispiace. Perdonami …” sussurrò al vento del mattino mentre le sue dita accarezzavano nervosamente la superficie metallica dello spadone.

L’elfo scosse la testa: il suo turbolento compagno aveva bisogno di riposare e recuperare le forze e l’unico che poteva aiutarlo in quell’arduo compito era proprio lui, Sir Puck.

Scese dal morbido giaciglio per cercare un punto scoperto nell’armatura. Per fortuna la stanchezza era arrivata imminente e Guts non aveva avuto modo di ricomporsi dall’ultima battaglia, così la sua corazza si apriva al centro mettendo in mostra un lembo di pelle. Posò le piccole mani sul suo petto, chiuse gli occhi e si concentrò. Presto i suoi palmi fatati si illuminarono e riuscì ad assorbire un po’ della tensione del guerriero.

Rabbia, tristezza, solitudine, vendetta, risentimento, rimorso. Era troppo. Puck si allontanò di colpo e accucciò sull’erba con le orecchie appuntite strette tra le mani.

Il mal di testa l’avrebbe accompagnato per un po’ ma non importava perché era riuscito nella sua missione. Le dita di Guts avevano mollato la stretta sulla spada e un’espressione distesa attraversava ora il suo volto stanco. Avrebbe riposato sereno, almeno per un po’, e questo a Puck bastava.

Si nascose nella bisaccia e abbracciò il suo amato Beji.

***

Note: fic scritta per la challenge #brandnewobsession e l’Easter Calendar del gruppo facebook ‘Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction'. È la prima volta che scrivo in questo fandom e che mi cimento in una flashfic.

   
 
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