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Autore: Aranel_    27/08/2009    2 recensioni
Dopo pochi secondi il peso si dissolve e davanti ai miei occhi appare un ragazzo moro, con degli occhi grandi color nocciola, delle sottili labbra rosee impegnate in un timido e imbarazzato sorriso, le guancie tinte di un leggero rosso e una mano impacciata con cui si gratta nervosamente la nuca, continua a chiedermi scusa cercando di giustificarsi...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UMI

Come negli ultimi tre anni eccomi qui a passare gli unici mesi liberi dalla scuola in questo stupido campeggio.

È terribilmente fantastico come ogni cosa sia sempre uguale rimanendo invariata nel tempo, il caldo afoso tipico di agosto, le roulotte disposte ordinate nelle piazzole, i bambini che urlano fingendo improvabili onde energetiche con dei sacchetti di plastica, tutto insomma.

Ogni giorno qui è sempre più noioso, la mattina ci si alza verso le 8, una colazione veloce e poi al mare, ritorno in roulotte per il pranzo e l’ancor più odiata ora compiti che termina alle 17 infine ancora mare, doccia, cena e letto.

Ogni santo giorno così, credo che perfino un automa si stuferebbe.

I miei genitori e i cugini che soggiornano qui con me non fanno altro che dirmi di andare a socializzare con gli altri ragazzi della mia età, peccato che qui non ho voglia di conoscere nessuno, non sono asociale ma solo seccato.

Ecco, sento mio cugino Hitori svegliarsi, guardo l’orologio, naaah che palline sono solo le 7.48, io volevo dormire ancora ma sarebbe inutile, se si sveglia lui a priori mi devo svegliare anche io.

Esco in veranda vestito solo con un paio di boxer e una maglia lunga che non è neanche mia, sento il russare leggero dei miei che, beati loro, ancora dormono, svogliatamente mi siedo al tavolo dove il mio caro cuginetto porta la nutella e delle brioche, e si, che mondo sarebbe senza nutella? Bhè di sicuro un mondo in cui io e credo molta altra gente come me avrebbe 5 Kg di meno.

Mentre spalmo la crema marroncina sento alcuni ragazzi del campeggio passare poco lontano da me e salutarmi con un “ciao carina” per poi scoppiare subito in una fragorosa risata.

Sanno che sono un maschio ma ovviamente è più divertente per loro andare a dire in giro che sono una donna nata con le palle al posto sbagliato.

Hitori vedendo il mio sguardo esasperato rivolto al celo sorride dicendomi che stanno solo scherzando ma che in fondo me la cerco portando i capelli lunghi, biondi e sottolineando i miei tratti già dolci di natura con del trucco.

Probabilmente, anzi, quasi di sicuro ha ragione lui ma a me piaccio così, i capelli neri e corti mi intristiscono mentre credo che il trucco mi vivacizza il volto, io non dico niente a loro anche se ogni volta sono costretto a vedermi i loro fondo schiena perché portano il costume troppo in basso quindi non vedo il perché loro debbano scocciare tanto a me.

Finita la colazione rientro in roulotte per mettermi in tenuta da mare e riuscire, noto che si sono svegliati tutti: i miei, gli zii, mia sorella e gli altri tre cugini fratelli di Hitori, io qua sono il più piccolo con 16 anni seguito poi dall’essere che ha fatto colazione con me che ne ha 19 ma non per questo la mia sopravvivenza qui è più semplice, emm ok forse sto esagerando un po ma quando non sono proprio allegro tendo a essere melodrammatico.

Preso l’asciugamano vado in spiaggia, il sole è alto ma il vento agita il mare scoraggiandomi ad entrare così opto per fare la lucertola da spiaggia.

Mi stendo sul mio telo ignorando gli sguardi dei passanti che si domandano come mai una ragazza indossi un costume maschile, infondo qua di ragazze senza seno c’è ne sono parecchie così non viene a nessuno il dubbio che io in realtà non lo sono.

Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare dal piacevole venticello che mi accarezza la pelle e dal suono aritmico delle onde che si infrangono  sulla riva della spiaggia e mi addormento.

Appena Morfeo mi accoglie fra le sue braccia tutto ciò che mi circonda svanisce come avvolto in una nuvola di nebbia, sto davvero bene perso in questo mondo solo mio, dove nessuno si può intrufolare rovinando così la dolce quiete.

Non so quanto tempo sia passato prima che delle voci mi riportassero alla realtà, apro a fatica gli occhi che entrano subito in conflitto con i raggi prepotenti del sole ma piano piano , anche su un po alla ceca comincio a comprendere la situazione, vicino al mio ombrellone si sono messi quattro ragazzi più o meno della mia età.

Uno è in piedi con le braccia incrociate e gli altri tre gli sono di fronte.

Sento uno del gruppetto schernire l’altro dicendogli che è un fifone che si fa spaventare da un paio di ondine, l’altro in risposta gli alza il dito medio, non riesco a distinguere l’espressione del ragazzo destinatario del gestaccio ma posso immaginarla furente perché dopo aver dato uno spintone all’altro se ne va con gli altri due verso il mare in cui spariscono tuffandosi.

Avverto un improvviso dolore allo stomaco e dopo un attimo di oblio mi accorgo che il ragazzo spintonato mi è caduto addosso finendo col sedersi su di me, mi sta togliendo l’aria quindi gli intimo di alzarsi.

Dopo pochi secondi il peso si dissolve e davanti ai miei occhi appare un ragazzo moro, con degli occhi grandi color nocciola, delle sottili labbra rosee impegnate in un timido e imbarazzato sorriso, le guancie tinte di un leggero rosso e una mano impacciata con cui si gratta nervosamente la nuca, continua a chiedermi scusa cercando di giustificarsi.

Io mi alzo continuando a guardarlo, è davvero un bel ragazzo…emm…dai Saitou lo hai appena conosciuto non fare pensieri strani!!

Dopo la centesima scusa mi decido finalmente a stopparlo, solitamente mi sarei incavolato a bestia ma in lui c’è qualcosa che mi blocca facendomi uscire dalla bocca un semplice “tranquillo, non fa niente” , sentendo le mie parole si calma per poi alzarsi e porgermi una mano invitandomi a seguirlo, titubante accetto e credo che il mio gesto gli abbia fatto piacere dato che mi sorride raggiante.

Mi propone di fare due passi lungo la spiaggia in sua compagnia e io mi ritrovo nuovamente ad accettare.

Stare con questo ragazzo mi tranquillizza, mi fa sentire bene eppure neanche lo conosco!

La linea dei miei pensieri viene interrotta da lui che mi porge ancora la mano presentandosi, io la afferro e faccio lo stesso.

Si chiama Shinya, che bel nome…

Cominciamo a parlare, scopro cos che suona il basso ed è in cerca di una band e cosa più importante che abita a mezz’ora di treno da me, Kami-sama oggi mi deve aver preso in simpatia!

Proprio mentre stiamo parlando ci raggiunge Hitori che comincia a sgridarmi perché sono sparito senza dire niente, è davvero arrabbiato ma non poteva cercarmi ancora un po?

Appena nota che non lo sto ascoltando mi afferra il polso tirandomi via, non riesco a liberarmi così mi ritrovo costretto a seguirlo lasciando a malincuore Shinya che noto non stacca gli occhi da me finché gli è possibile.

Torno in roulotte con ancora mio cugino che mi strilla infuriato nelle orecchie ma potrei scommettere che sulla mia faccia è stampata solo un espressione ebete e distratta, sto pensando ancora a lui, non riesco a togliermelo dalla testa, è stato come un fulmine a ciel sereno, con questo non intendo affatto una cosa negativa, anzi tutto il contrario, è stato come mmm…non saprei come definirlo… magico forse.

Non avevo mai creduto nella magia, neanche da piccolo aveva ceduto alle favole su fate o su altre creature dalle ali incantate o dalle orecchie a punta, certo mi piaceva sentire le storie che mi leggeva la mamma prima di addormentarmi ma ho sempre pensato che se si vuole qualcosa bisogna provvedere con le proprie forze, impegnandosi al massimo e mettendoci tutti se stessi, solo così si possono avere i risultati migliori.

Ma questa volta mi è sembrata davvero una magia, cioè il motivo stupido per cui ci siamo parlati, la mano con cui si grattava imbarazzato la nuca, le sue mille scuse e i pochi istanti che la sorte ci ha lasciato per conoscerci un pochino meglio, mi sembra insensato ma pensando a tutte queste cose mi viene in mente la favola di Cenerentola, una semplice ragazza che ha passato la vita nell’ombra ma che nel giro di una sera si ritrova con un meraviglioso abito e il principe azzurro che la stringe fra le braccia mentre eseguono un dolce ballo ma poi per colpa dello scoccare della mezza notte perde tutto; io non ho mai vissuto recluso per i capricci dei miei parenti o cose simili però ho avuto come la sensazione di essere a quel gran ballo, anche se non avevo l’abito maestoso e intorno a noi nessuno ballava però c’era lui, un ragazzo appena incontrato che non mi ha rubato la scarpetta di cristallo bensì il cuore, che si è intrufolato tra i miei pensieri come un soffio di aria fresca in una giornata afosa, il mio principe azzurro, credo…

Ma che cavolo sto pensando? Se vado avanti così mi ritroverò con tutti i denti cariati per colpa delle mie stesse smancerie!

Il pomeriggio è passato velocemente tra una mia fantasia e l’altra tanto che a malapena mi sono reso conto che si è già fatta ora di cena, infatti ecco che vengo chiamato per apparecchiare la tavola, però non è mica giusto che devo perdere il mio tempo a disporre piatti e bicchieri mentre potrei cercarti… già, cercarti, e dove se non so dove alloggi qua?

Non posso aspettare di tornare a casa, manca troppo uffa!

Credo che se ora fossi un personaggio dei manga mi uscirebbe il fumo dalle orecchie, sarei rossissimo e pieno di venette nere pronte ad esplodere.

Mi siedo a tavola rassegnato sotto gli occhi perplessi di Shiori, e si la mia sorellina ha un vero e proprio radar, capisce subito quando in me c’è qualcosa che non va ma per fortuna non mi fa domande, lo sa che non amo parlare dei miei problemi però se ho bisogno di una spalla su cui piangere lei c’è e questo mi aiuta tantissimo.

Impugno le mie bacchette infilandomi svogliatamente un boccone in bocca, intorno a me come sempre tutti ridono e scherzano fra di loro ma io non riesco a prestare attenzione a niente, mi sembra tutto così superfluo ho voglia di rivederlo, di parlare con lui, di riprovare quella magnifica sensazione che mi regala il solo sapere che è vicino a me.

Lui sa che sono in una roulotte del campeggio ma non credo che si prenda la briga di venirmi a cercare, quando saremo tornati a casa potrò rintracciarlo anche se onestamente non so se troverei facilmente il coraggio di bussare alla sua porta, Kami quanto la faccio lunga!

Mh? Qualcuno mi chiama, ero talmente perso dai miei tormenti mentali che mi era sembrata solo una voce lontana, e va bhè basta ho sentito! Odio quando mi chiamano 300 volte.
Alzo la testa e vedo mia mamma che finalmente si calma dicendomi che un certo Shinya mi sta cercando, sgrano leggermente gli occhi e solo adesso mi accorgo che il sopracitato è dietro alla persona che fino a poco fa mi chiamava, mi alzo di scatto facendo cadere un bicchiere in precedenza appoggiato sul tavolo e comincio a balbettare qualcosa che a mio dire dovrebbe essere un saluto e lui in tutta risposta mi sorride portandosi di nuovo una mano dietro alla testa e chiedendomi se mi andava di uscire con lui, a quelle parole mi attivo correndogli in contro con un bel certo in risposta alla sua domanda.

Appena cominciamo ad allontanarci sento una mano appoggiarsi sulla spalla, è Hitori che mi prende in disparte chiedendomi a nassa voce se sono sicuro che Shinya abbia capito che io sia effettivamente un maschio.

Che domanda stupida!

Ovvio che lo avrà capito!

Lascio Hitori senza una risposta e torno da Shinya che appena gli sono vicino lui sposta piano la mano dalla sua tasca alla mia mano finendo per stringerla forte come per paura che qualcuno mi porti via nuovamente.

Andiamo verso il mare fermandoci sulla riva dove ci sdraiamo vicini sulla sabbia, il cielo è pieno di stelle e risplende in modo quasi sovrannaturale, le nostre mani ancora strette e poi la sensazione delle sue labbra sulle mie; rispondo subito entusiasta ma dopo poco si stacca girandosi, rimango interdetto sentendolo chiedere scusa.

Trema starà trattenendo le lacrime.

Dopo un respiro profondo prendo coraggio e gli cingo le spalle in un abbraccio, inizialmente lo sento irrigidirsi sotto il mio tocco ma poi si gira verso di me puntando i suoi occhioni lucidi di pianto nei miei, quasi in un sussurro ricomincia a scusarsi dicendomi che non avrebbe dovuto dato che ci conosciamo solo da una giornata ma non sa cosa gli è preso, probabilmente si è fatto travolgere troppo da quello che provava senza tener conto di quello che potevo pensare o volere io.

Mi fa tenerezza, stringe con i pugni chiusi la mia maglia e tiene il volto nascosto sotto il mio mento, a volte è scosso da piccoli fremiti mentre le lacrime continuano a rigargli le guancie ormai arrossate che sono così in contrasto con la sua pelle pallida.

Vorrei continuare a guardare quello Shinya così indifeso che si sta stringendo a me ma mi sembra una cosa crudele quindi lo avvicino a me ancora di più forte baciandogli dolcemente la testa per cercare di calmarlo, ma con pochi risultati, comincio a preoccuparmi quindi gli sussurro piano all’orecchio di stare tranquillo e che il suo gesto mi ha fatto solo un gran piacere, a queste parole lui alza piano il viso tirando su col naso, sembra proprio un bimbo che cerca di farsi perdonare dalla mamma dopo aver commesso l’ennesima marachella.

Gli sorrido e lui fa lo stesso chiedendomi se è vero, certo che lo è, anche se ci siamo appena conosciuti non mi importa, mi è sembrato speciale sin dalla prima volta che l’ho visto e ora ne ho avuto la conferma, infondo che differenza fa mettersi insieme adesso o aspettare una settimana o un mese se abbiamo già le idee più che chiare? A niente, ovvio.

Rassicurato dalla mia piccola confessione si sporge quanto basta per riallacciare le nostre bocche, mi sento invadere da una marea di emozioni e sensazioni una più bella e nuova dell’altra ma non so per quale gioco del destino nella mia mente risento le parole che Hitori mi ha detto poco fa e se davvero pensasse che sono una ragazza e appena si rende conto del contrario reagisce male?
Per me ragazzi e ragazze sono sempre stati uguali, se vedo l’amore in uno o nell’altro non è un problema ma questo non vuole dire che sia lo stesso per lui.

Mi stacco improvvisamente dal bacio, lui mi guarda stranito e forse un po timoroso, io dopo un breve attimo di silenzio in cui ci siamo sfiorati solo con lo sguardo tutto d’un fiato glielo dico, anzi più che altro lo urlo per poi abbassare gli occhi e puntarli sulla sabbia ormai fresca della sera, lui sgrana gli occhi e poi ridacchia divertito soffiandomi un banale “ma va?” continuo a guardarlo spaesato come se mi risultasse tanto impossibile che qualcuno se ne sia accorto, lui capisce e ride ancora di più dicendo che comunque lo avrebbe capito dato che le ragazze non hanno sospette montagnette sotto i jeans, faccio scorrere gli occhi sul mio stesso corpo e mi accorgo che effettivamente ha ragione, arrossisco subito dandogli una pacca sulla spalla, ma lui continua a ridere, che baka ora mi ha rotto sono cose che succedono!

Gli giro le spalle assumendo un finto broncio, al mio gesto mi cinge subito le spalle con un braccio come poco fa avevo fatto io per consolarlo mentre con l’altro mi accarezza la pancia chiedendomi per l’ennesima volta scusa.

È inutile non posso resistere ai suoi occhioni, riavvicino i nostri volti e cerco le sue labbra che non tardano a farsi trovare.

Ora è davvero tutto fantastico, il mare che ci culla dolcemente insieme alle sue onde, le stelle che ci illuminano leggere e discrete e infine noi, Saitou e Shinya niente di più, solo due ragazzi che si stanno baciando scambiandosi con esso sentimenti e frammenti d’anima che danzano intorno a noi come petali di fiori trasportati dal vento fondendosi fino a diventare indivisibili.

Queste vacanze non sono state poi tanto noiose, anzi potrei dire che sono state le più belle della mia vita e tutto grazie ad un incontro speciale con una persona ancora più speciale.

***FINE***

Salve a tutti! Spero che questa storia in cui ho voluto inserire un po di infantilismo vi sia piaciuta.

Ho messo Bou perché per me lui sarà sempre uno degli An anche se ora non suona più con loro.

A presto,

EriLi

  
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