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Autore: myloveshoran    26/03/2021    0 recensioni
Lily Evans è una delle studentesse più brillanti e gentili di tutta Hogwarts. Ma tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi e una pozione sbagliata può creare più problemi di quelli che ci si potrebbero immaginare.
La storia è dedicata alla mia preziosissima Lily senza la quale non avrei mai scritto nemmeno una parola.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Ammetti che non sai quello che stai facendo!”
“Sirius smettila, so perfettamente quello che sto facendo”
“Ragazzi non vi sembra che abbia un colore strano? Il libro dice che dovrebbe essere argentea ma a me pare piuttosto grigio topo non trovate?”
“Sei tu che vedi topi ovunque Peter, smettila, è perfetta”
Remus sospirò mentre Sirius si lasciva andare in una delle sue solite risate e Peter arrossiva per il commento di James. Erano settimane che i malandrini provavano a ricreare una pozione trovata su “Pozioni avanzate” che prometteva di rendere il mago o la strega che la bevesse in grado di percepire le emozioni di chiunque. Ovviamente stavano fallendo miseramente e ovviamente Sirius e James non avevano accettato la sconfitta. A poco erano servite le ore che Remus aveva passato a spiegare agli amici che quella pozione era livello M.A.G.O. e che era improbabile che riuscissero a ricrearla appena all’inizio del loro quinto anno a Hogwarts; James era convinto di poter usare la pozione per scoprire i veri sentimenti che era sicuro Lily provasse per lui e Sirius aveva scommesso con Peter che quello che avrebbero scoperto era invece che Lily detestava il ragazzo proprio come dava a vedere.
Remus si passò le dita sulla spilletta da prefetto che da quell’anno splendeva sulla sua uniforme. La professoressa McGonagall era stata completamente irremovibile rispetto alle richieste che il giovane Lupin aveva presentato per farsi esimere da quel compito e gli aveva confidato che sperava che nelle vesti di prefetto riuscisse a ‘riportare sulla buona strada quegli sconsiderati di Sirius e James”. Remus sospettava che i due non fossero mai stati sulla buona strada ma aveva evitato di dirlo alla professoressa di Trasfigurazione nonché capo della casa Grifondoro e aveva accettato il compito di prefetto. Decise di togliere la spilla dal momento che stava infrangendo almeno una decina di regole della scuola e quel luccichio sulla divisa lo faceva sentire un impostore. Si avvicinò agli altri e lanciò un’occhiata rapida alla pozione storcendo il naso: Peter aveva ragione, quella pozione era tutto fuorché argentea.
“Che ne pensi Moony?” James lo stava guardando attraverso gli occhiali appannati dai fumi della pozione che gli erano calati sul naso.
“Penso che non dovresti berla.”
James fece una smorfia ma continuò imperterrito a mescolare la pozione. “Dovremmo quasi esserci…” Remus sospirò di nuovo, stavolta più rumorosamente in modo che gli altri lo potessero sentire. L’unico che sembrò notarlo comunque fu Peter che lo guardò interrogativo per poi concentrarsi di nuovo sulla pozione poco convinto.
“Ci siamo! Sirius passami la fiala.” Sirius alzò lo sguardo dalla mappa del malandrino che stava tenendo d’occhio per assicurarsi che nessuno arrivasse nell’aula di pozioni e li scoprisse, ed estrasse dalla propria borsa una fialetta in vetro. La passò a James e il ragazzo la riempì della pozione che era decisamente più simile al color grigio topo che argento. Remus avrebbe giurato che puzzasse e voleva ripetere a James di non berla ma James non si sarebbe fermato a questo punto e probabilmente Sirius gli avrebbe detto che era noioso così si limitò a scuotere la testa con disappunto preparandosi mentalmente ad accompagnare James in infermeria nei prossimi giorni.
I ragazzi pulirono tutto al meglio possibile e lasciarono l’aula di pozioni assicurandosi di non essere visti.
Appena si trovarono al sicuro nel loro dormitorio James tirò fuori la pozione e la mise sul comodino. “Ho letto che va presa a stomaco vuoto possibilmente al mattino subito prima di colazione. Suppongo che domani sarà il grande giorno allora!”
“Se per grande giorno intendi il giorno in cui Peter mi dovrà dare 10 galeoni, si, domani sarà il grande giorno” disse Sirius buttandosi sul letto disfatto e tirando fuori delle caramelle tutti i gusti +1 dal cassetto. “Avete scommesso dieci galeoni?!” sbottò Remus sgranando gli occhi
“Non farla lunga Moony la verità è che domani Padfoot renderà la nobile casata dei Black di dieci galeoni più povera perché perderà la scommessa” cercò di tranquillizzarlo James con aria spavalda.
“La mia dolce mammina sarà fiera di finanziare i tuoi fallimenti Prongs”
I due ragazzi scoppiarono a ridere e Remus lasciò andare un po’ della tensione che sentiva sulle spalle ma aveva comunque il brutto presentimento che questa storia non sarebbe finita bene.
La mattina dopo Remus si svegliò insolitamente di buon’ora ma gli altri erano già svegli e indaffarati “Piano Wormtail, non devi farti sentire da Moony o siamo rovinati”. Si sentì uno strano tintinnio, così “Che cosa state facendo?” mugolò il ragazzo nascondendo il volto nel cuscino. “Moony sei sveglio!” urlò Sirius con fin troppa energia e Remus si mise a sedere guardandolo sospettoso. Cercò sul suo viso un qualsiasi indizio sul perché di tutta quella energia ma non ci trovò nulla così si decise a spostare lo sguardo e alzarsi. James era in piedi vicino al suo letto eccessivamente sorridente. “James per la barba di Merlino che cosa…” Remus si bloccò notando un topo con una fialetta in bocca accanto alla borsa di James “Non direte sul serio? Peter torna immediatamente in una forma in cui puoi rispondere alle mie domande!”
“Peter fermo!” esclamò James vedendo che il topo stava poggiando la boccetta a terra pronto a ritrasformarsi
“James un conto è decidere che vuoi avvelenarti, un altro è portare in sala grande una pozione palesemente venuta male e che comunque non avremmo mai dovuto realizzare senza il consenso di un professore. Se qualcosa andasse storto?”
“Moony calmati, se qualcosa andasse storto…” si intromise Sirius ma Remus non lo lasciò finire “Ho detto no ragazzi è troppo rischioso”
“Rem sarebbe molto più rischioso berla qui da soli nel nostro dormitorio. Se qualcosa andasse storto in sala grande invece Madama Pomfrey sarebbe già lì pronta a soccorrerci” spiegò James con aria convincente.
Remus si passò una mano nei capelli nervoso, “Okay ma poi dovremmo spiegare quello che è successo e cosa potresti mai dire?”
“Diremo che si è trattato di una reazione allergica” Disse Peter tornato in forma umana dopo aver lasciato finalmente la pozione nella borsa di James. Remus li guardò uno ad uno, poi alzò le spalle sconfitto e disse “Fate come vi pare”. I ragazzi esultarono e gli dissero di muoversi a prepararsi perché dovevano scendere in fretta per fare colazione, al che Remus rispose con un’espressione colorita che fece ridere Sirius.
La sala grande era piena e per i malandrini non fu facile trovare quattro posti vicini ma alla fine riuscirono a sedersi in fondo alla tavolata dei Grifondoro proprio davanti al tavolo dei professori.
“Cavolo James devi fare in fretta” disse Remus osservandosi intorno per controllare che nessuno stesse prestando attenzione.
“Calmati Moony andrà bene”
“Sono calmo solo… muoviti”
James rise ma versò la pozione nel proprio succo di zucca. Stava per prenderlo in mano quando “Ciao Remus! È libero qui?” chiese Lily Evans indicando il posto vicino al suo
“Certo” si intromise James sorridendole e Lily ricambiò con un piccolo sorriso gentile mettendosi a sedere. “Cavolo, stamattina è tutto pieno” disse la ragazza versandosi del succo di zucca e spostandosi i lunghi capelli rossi dietro le orecchie. “Hai ragione, è stato un miracolo trovare questi posti” convenne Remus nervoso tenendo lo sguardo fisso sul bicchiere di James posizionato esattamente davanti a quello di Lily. La ragazza stava parlando ma Remus quasi non la sentiva troppo intento a cercare di catturare l’attenzione di James per dirgli di darsi una mossa a bere quella stupida pozione prima che qualcuno potesse scoprirli. “Remus… mi stai ascoltando?” Lily gli sventolò una mano davanti agli occhi ridendo così Remus rinunciò a tentare di uccidere James con lo sguardo e si concesse di voltarsi verso la ragazza “No, scusami non ti ho sentita. Dicevi?”
Lily sorrise: “Stasera l’incontro con i prefetti è stato anticipato alle nove, ricordati la spilla”
Remus si osservò la divisa e si ricordò di aver lasciato la spilla nella tasca “Hai ragione, me la scordo sempre. Grazie”
Lily mosse la testa in segno di ringraziamento e bevve un sorso del suo succo di zucca mentre Remus si allacciava la spilla e il resto dei malandrini parlavano fitto fitto di qualcosa che doveva essere molto interessante. “Accidenti è tardissimo, ho promesso a Marlene di aiutarla a fare le trecce… scappo, ci vediamo più tardi ragazzi!”
“Ciao Evans” disse James sorridendo sornione e Sirius alzò gli occhi al cielo per poi scimmiottarlo provocando una risata a Peter.
“Sarà meglio che andiamo anche noi o faremo tardi a Incantesimi” disse James dopo aver tirato una gomitata a Sirius per farlo smettere di ridacchiare, “Si va bene Romeo, bevi questa benedetta pozione e andiamo.”
James prese il bicchiere e lo sollevò solennemente, poi lo bevve tutto di un fiato sotto so sguardo attento degli altri malandrini.
“Allora?” chiese Peter impaziente. James si guardò intorno e fece una smorfia delusa: “Niente”
“Non stai per morire?” chiese Remus ma si stava già alzando pronto a dirigersi nella torre dove si sarebbe tenuta la lezione di incantesimi con il professor Flitwick. James scosse la testa recuperando le sue cose e Sirius si limitò a borbottare un ‘peccato’ tra una risata e l’altra.
I ragazzi raggiunsero in fretta l’aula del professor Flitwick e presero posto ai banchi. Sirius si era seduto accanto a Peter per poter continuare a ridacchiare di come James si fosse reso ridicolo con Lily ancora una volta, così a Remus toccò il posto accanto a James. Il professor Flitwick arrivò in classe con qualche minuto di anticipo e diede il buongiorno agli studenti con aria allegra. James ricambiò mugolando un buongiorno talmente triste che persino Flitwick e qualche Corvonero si girarono a guardarlo abituati alla giovialità del ragazzo. Ben presto tutti però distolsero l’attenzione per riservarla a Lily Evans che era appena entrata in aula e aveva posato una mela sul tavolo di Flitwick: “Per lei professore” disse sorridendo gentile e sistemandosi poi in un banco in prima fila. Si era cambiata dalla colazione e adesso sotto la divisa indossava una camicetta bianca con un fiocco e aveva raccolto i capelli in un’ordinata coda di cavallo ornata da un fermaglio rosa. Remus le sorrise e lei ricambiò gentile ma quello che stupì Remus -e che per poco non fece soffocare Sirius dalla sorpresa- fu quello che la ragazza disse dopo: “James tesoro sembri triste, posso fare qualcosa per farti tornare il sorriso?” James sgranò gli occhi, boccheggiò a vuoto per qualche secondo prima di scuotere la testa e riuscire a mormorare un “Grazie Evans”
Lily sorrise come se nulla fosse e tornò a concentrarsi sul proprio quaderno. “Ti prego dimmi che l’hai visto succedere anche tu” disse James strattonando la manica della divisa di Remus “Tu che ti rendevi ridicolo come al solito?” Chiese Sirius da dietro intromettendosi, sembrava aver superato lo shock iniziale piuttosto velocemente. “Non quello” esclamò James tra denti stretti voltandosi per guardare in faccia Sirius, “Mi ha chiesto se può farmi sorridere, l’avete sentito anche voi?” Remus annuì distratto. In effetti il comportamento di Lily era piuttosto strano persino per una persona gentile come lei ma comunque non sembrava nulla di cui preoccuparsi e almeno James era tornato a sorridere -anche se non avrebbe parlato d’altro per settimane.
Alla fine della lezione i ragazzi passarono accanto al banco di Lily che però non accennava ad alzarsi, così dopo aver scambiato una rapida occhiata con gli altri, Peter chiese “Ehm… Lily?”
La ragazza alzò subito lo sguardo sorridendo raggiante: “Si?”
“Non vieni via?”
Lily lo guardò un attimo aggrottando le sopracciglia, poi si limitò a fare segno di no con la testa: “Non è carino lasciare che il professor Flitwick sistemi tutta l’aula da solo. Resto a dargli una mano.”
Peter guardò gli altri con fare interrogativo ma poi decisero che non c’era nulla di male nel lasciare che Lily aiutasse Flitwick e lasciarono l’aula diretti a Trasfigurazione.
Per tutto il giorno Lily fu eccessivamente gentile con tutti e si mise quasi a piangere a Pozioni quando Lumacorno diede loro delle zampe di rana per la pozione. Tutti sembravano trovarlo strano ma nessuno intervenne tranne Mary McDonald che diede all’amica un fazzoletto e una pacca sulla spalla rassicurandola sul fatto che le rane non avevano sofferto.
I veri problemi arrivarono nel pomeriggio quando Remus e Peter accompagnarono Sirius e James agli allenamenti del quiddich. I due ragazzi si erano appena seduti sugli spalti come facevano sempre e Remus stava tirando fuori il libro di Aritmanzia per ripassare la lezione per il giorno dopo quando un’evidentemente arrabbiata Marlene McKinnon entrò in campo e sbraitò “Non la sopporto più!”
“Tutto bene McKinnon? Poi si può sapere perché hai un cappello?” chiese Sirius ridendo e Marlene gli lanciò un’occhiataccia “No che non va bene! È impazzita che cavolo!”
Remus scese dagli spalti e si fece avanti “Marlene chi è impazzita?” chiese sospettoso
La ragazza si voltò a guardarlo e parve affrontare una lotta interiore, poi sospirò e chiuse gli occhi cercando di calmarsi “Lily”
“Lily?” chiese Sirius sgranando gli occhi, “la stessa Lily che oggi ha pianto vedendo delle zampe di rana?”
“Sì proprio Lily, lei… aspetta in che senso ha pianto per delle rane?”
“Beh si, è una ragazza sensibile” borbottò James appoggiandosi alla propria scopa
“Ma quando è successo scusa?” chiese Marlene ignorando completamente il commento di James,
“Oggi a lezione di pozioni, a proposito perché tu non eri a…”
“Impossibile” disse Marlene lapidaria;
Peter li raggiunse curioso di sentire la conversazione e chiese “Perché scusa?” Marlene si calò ulteriormente il cappello sulla testa, “Lily era con me nel dormitorio mi… aiutava a sistemare un problema diciamo. Anche se ha creato più problemi di quanti ne ha risolti”
Improvvisamente una bruttissima sensazione si impadronì di Remus che aggrottò la fronte e con voce tremante chiese a Marlene: “Scusami Marls, Lily quindi ti è sembrata… Strana?”
“Decisamente” convenne la ragazza guardandolo, “perché?”
“Io- non importa, probabilmente mi sbaglio. James posso parlarti un secondo?”
James si voltò confuso verso Remus ma annuì e disse a Sirius e Marlene di iniziare a riscaldarsi con gli altri e poi seguì Remus e Peter sugli spalti. I tre ragazzi si sedettero e guardarono Sirius che metteva un braccio intorno alle spalle di Marlene e la ragazza che finalmente si lasciava andare in una risata sincera mentre raggiungevano il centro del campo da quiddich.
“James credo che ci sia stato un problema stamattina” esordì Remus voltandosi a guardarlo. James si sistemò gli occhiali e si passò una mano nei capelli spettinandoli completamente, “Credo che tu abbia ragione”
Remus sgranò gli occhi, era convinto che sarebbe stato molto più difficile far ragionare James stavolta, ma il giovane Potter continuò: “Sai me ne sono reso conto stamattina quando il succo di zucca sapeva di succo di zucca. Avevi ragione ovviamente quella pozione puzzava ma il succo di stamattina era perfetto. Poi Lily ha iniziato a comportarsi in maniera strana e…”
“Per la barba di Merlino!” urlò Peter e la comprensione si dipinse sul suo volto “Lily ha bevuto la pozione!”
“Temo di sì” annuì James, “ma questo non spiega come mai Lily fosse in due posti contemporaneamente”
“Non lo so ma dobbiamo capire cosa sta succedendo”
“Hai ragione, dopo l’allenamento andremo a cercarla”
“James adesso, se Lily…”
James assunse un’aria inorridita: “Remus non starai dicendo prima dell’allenamento” Remus annuì ma vedendo che James stava per replicare scosse la testa e disse “D’accordo ma subito dopo l’allenamento andremo, intesi?”
James si disse d’accordo e corse sul campo pronto ad allenarsi.
Poco meno di due ore dopo i malandrini corsero a perdifiato verso i dormitori, appena si trovarono davanti al dipinto che nascondeva l’ingresso alla sala comune di Grifondoro dissero la parola d’ordine ma quando entrarono furono costretti a fermarsi per la vista che si trovarono davanti.
Lily Evans stava in piedi davanti al camino con uno sguardo annoiato ma semplicemente non sembrava Lily Evans. I lunghi capelli rossi erano striati di un viola scuro, della stessa tonalità del rossetto che colorava il suo sorriso sarcastico. Gli occhi erano contornati con un ombretto scuro e la luce che emanavano non aveva nulla della solita gentilezza. Quando li sentì entrare Lily si voltò e alzò un sopracciglio per poi sorridere con una malizia che non le apparteneva e dire con voce tagliente “Ciao ragazzi, bentornati”. Alle sue spalle c’era la professoressa McGonagall che li guardava con aria severa e stringeva in mano un foglio di pergamena dall’aspetto fin troppo familiare.
   
 
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