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Autore: erislytherin    27/03/2021    0 recensioni
Si svegliò. Non sapeva come, né perché, ma le faceva male tutto. Non riusciva a vedere niente, era buio pesto in quel maledetto posto dove si trovava. Non sapeva dove si trovasse, non sapeva che anno fosse, che nome avesse. Ma era l'ultimo dei suoi pensieri. Non si ricordava niente, soprattutto non si ricordava chi l'avesse portata lì. Che poi, dov'era “lì”?
Ma aveva ancora un lampo di luce verde negli occhi.


Christe Potter è una delle streghe più brillanti e potenti della sua generazione. Sì, decisamente più di suo fratello Harry e al pari di Bill Malfoy, sorella di Draco e sua nemesi. Tutto cambia però, quando Christe viene rapita dai Malfoy a seguito di una battaglia. Riusciranno i Deatheater a convincere Christe, già smistata tra gli Slytherin tre anni prima, a far parte del loro esercito per sconfiggere Harry e far risorgere il Signore Oscuro?
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Tutto sommato la serata del Ballo del Ceppo non poteva dirsi essere andata male. La ragazza dagli occhi verdi non aveva ancora dato un motivo ai fratelli per il fatto di aver tolto la memoria a Potter, ma ciò non sembrava essere un problema perché effettivamente Potter si ricordava ancora del combattimento. In realtà, la ragazza aveva tolto il ricordo di una parte, o meglio di una frase che durante il duello le era scappata.

Le settimane e i mesi seguenti furono parecchio strani. Christe era entrata finalmente nelle grazie della maggior parte degli Slytherin, che si congratulavano con lei per aver spedito Potter in infermeria, il quale rimase lì per ben tre settimane.

Weasley, dopo l’accaduto, non voleva più rivolgerle la parola, comprensibilmente. Non che fosse una grave perdita per Christe, che non sembrava affatto turbata da tutto ciò, forse solo leggermente triste. Ma tutta la tristezza del mondo svaniva, appena lei si perdeva nel grigio degli occhi di Draco. Non era più accaduto nulla da quel Natale, non si erano più dati un bacio, ma appena i due fratelli si trovavano l'uno accanto all’altra, era come se stessero insieme da molto, molto tempo. E ciò a Bill non poteva che fare piacere, visto che sarebbe significato che Christe non avrebbe passato mai più un secondo da sola. E dato che l’ultima volta che i Malfoy l’avevano lasciata sola aveva finito per avere una relazione clandestina con un Weasley, era sicuramente una buona cosa.

Era un freddo mattino di Marzo, da lì a pochi giorni avrebbe avuto luogo la Seconda Prova del Torneo Tremaghi. Christe passeggiava con Bill sotto il porticato, stavano raggiungendo Draco e Blaise fuori dalla loro aula di Difesa Contro Le Arti Oscure. Stavano per svoltare l’angolo quando udirono tre voci inconfondibili. Il trio delle meraviglie. Bill fece segno alla sorella di fermarsi, sia perché non voleva uno scontro faccia a faccia con i fratelli Potter, sia per origliare la loro conversazione.

—Harry, la seconda prova è tra pochi giorni, possibile che tu non ne sia ancora venuto a capo? – esclamò la voce stridula e piena di saccenza della Granger.

—Hermione, quante volte me lo dovrai ancora chiedere? No, non ne sono venuto a capo. Ogni volta che provo ad aprire questo dannato uovo… — improvvisamente, il porticato si riempì di urla stridule e molto fastidiose.

—…Ecco cosa succede. Sempre così. – rispose svogliatamente Harry, mentre le urla cessavano.

—Hai provato a parlarne con gli altri campioni? Non so, tu hai dato una soffiata a loro sui draghi, magari loro potrebbero…—

—Ron, sarebbe come ammettere che non è capace di fare le cose da solo! –

Christe sbuffò piano. Odiava la Granger, con tutto il suo cuore. Quel fare da so—tutto—io, saccente e con la puzza sotto il naso. E comunque, ancora una volta, avrebbe dovuto dare una mano a Potter, come sempre. Christe svoltò l’angolo, ammutolendo i Gryffindor. Avanzando lentamente verso di loro, sotto lo sguardo fulmineo e attento di Bill, sussurrò:

—Prova a farti un bagno, Potter, per rimuginare sulle cose… Nell’acqua calda. Il bagno dei Prefetti sarebbe un posto meraviglioso da far vedere a quell’uovo… —.

Guardò intensamente Potter negli occhi. Ma stavolta nulla. Nessun legame. Nessun lampo di luce verde. Molto meglio così.

Avevano superato di molto il trio, quando la voce pungente della Granger risuonò.

—Se lo odi così tanto da aver messo il suo nome nel Calice, perché lo stai aiutando? –

Bill guardò violentemente la sorella, che proseguì il suo cammino come se non avesse udito nulla.

 

 

Era una serata come un’altra all’interno della Sala Comune degli Slytherin. Fuori il lago nero era stranamente molto più tranquillo del solito. Il fuoco scoppiettava allegramente nel caminetto, e i Malfoy con Blaise e Pansy erano appollaiati sul divano a compilare pergamene su pergamene per un compito noiosissimo di Storia della Magia. Bill e Blaise erano abbracciati amorevolmente, ormai erano davvero diventati una coppia (non che si vedessero spesso effusioni, sia chiaro). Pansy sembrava seccata da come Draco e Christe erano letalmente vicini, così ben presto se ne andò nella sua stanza, ma non senza salutare Draco con un sonoro bacio sulla guancia. Christe fulminò entrambi con lo sguardo.

Erano ormai le undici meno un quarto di sera, quando il quadro che proteggeva l’entrata dalla Sala Comune, con un cigolìo, si aprì. Era Albus Silente. Bill balzò in piedi, mentre Christe fece finta di niente.

—Lo sai perché sono qui. Sai qual è la seconda prova. – cominciò sussurrando il Preside, rivolto verso la ragazza.

Draco lo guardò incerto, ma anche lui sapeva. Christe gli aveva accennato che Silente sarebbe venuto a prenderla, la sera prima della seconda prova. Bill stava per aprire bocca ma Christe la fermò con un cenno della mano. Si alzò svogliatamente dal divano, diede un bacio sulla testa a Draco, accompagnato con una carezza da parte del ragazzo e guardò Silente.

—Poteva semplicemente scegliere Weasley, senza complicare le cose. Lui non sarà contento di tutto ciò. —

—Non ho paura di Tom, Christe. Non ne ho mai avuta. —

Christe annuì consenziente e seguì il Preside senza più guardarsi indietro. Quando il quadro si chiuse di nuovo, Bill cominciò a chiedere spiegazioni a Draco. Blaise sgattaiolò nel dormitorio, lasciando i due fratelli soli.

—I quattro campioni hanno un'ora sola di tempo per nuotare nel lago nero in cerca di un tesoro. Una persona per ogni campione. — disse il ragazzo calmo, alzandosi e piazzandosi davanti alla finestra, guardando una Sirena che passava silenziosa.

—Quindi ovviamente Silente ha pensato che fosse una buona idea scegliere Christe per Potter. Fantastico, direi. Un'altra complicazione. — sbraitò Bill.

—Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Sa cavarsela benissimo da sola, l'abbiamo visto al Ballo del Ceppo. E da quel duello non ci sono state ripercussioni. Perciò, andiamo a dormire, domattina ci sveglieremo, aspetteremo che lo strazio della seconda prova sia finito, e torneremo a fare i nostri compiti di Storia della Magia, tutti insieme, come se non fosse successo nulla, d'accordo? —

Bill si stupì di come Draco fosse cresciuto in questi mesi. Non avrebbe mai sentito una frase così diplomatica uscire dalla bocca di Draco prima... Di incontrare Christe. Che Bill lo volesse o no, l'aveva reso una persona migliore... Una persona più forte. Più Deatheater.

La ragazza annuì e si diressero insieme verso le rispettive stanze.

 

 

La mattina dopo, Draco e Bill erano in Sala Grande per la loro solita colazione. Solo che stavano architettando un piano per... Aiutare Potter.

—Sappiamo che deve arrivare incolume alla fine della Terza Prova. Lo so, Bill, aiutarlo non piace nemmeno a me... Ma in mancanza di Christe il lavoro sporco lo dobbiamo fare noi. Mi ha dato precise istruzioni su questa mattinata, me ne parla da settimane. — bisbigliò Draco, attento a non farsi sentire da orecchie indiscrete.

—Settimane? Da quando Christe è al corrente di come si svolgerà questa prova? — Bill era esterrefatta. La odiava ancora di più in quel momento, se era possibile.

—In realtà da come mi racconta... Ha già pianificato quasi tutto anche per lo svolgimento della Terza Prova. Ma tornando a noi. Hai rubato l'alga branchia come ti avevo detto? —

Bill sbuffò. —Secondo te non riesco a rubare un'alga da un semplice elfo domestico? O meglio, da quello che era il nostro elfo domestico? — la ragazza posò l'alga sul tavolo. Draco la guardò, pensando che non avrebbe mai voluto inghiottire una cosa simile.

—Okay, ho capito. Scendo io nel Lago Nero perché qui qualcuno è troppo vigliacco. — Bill si riprese l'alga e, infastidita, si diresse verso il luogo verso cui tutte le Scuole erano dirette: una piattaforma di legno sul Lago Nero.

Dopo qualche minuto, Draco la seguì, assorto nei suoi pensieri.

 

 

—Molto bene! È tutto pronto per cominciare. Avete un'ora per superare gli abissi e cercare il vostro tesoro! A partire da... Ora! — dopo le parole di Silente, si sentì un colpo di cannone e i quattro campioni, con un tuffo, entrarono nel Lago. Mentre la situazione non si era ancora calmata del tutto, Bill, da un angolino isolato della piattaforma e nascosta da Draco e Blaise, ingoiò l'alga branchia e si gettò. L'acqua del lago fu come una lama gelida e tagliente sul corpo. L'alga branchia ci mise qualche minuto per la trasformazione, minuti in cui a Bill sembrò di soffocare e affondare sempre più giù. Una volta presa confidenza con le mani e i piedi palmati, si addentrò in profondità alla ricerca di Potter. Non fu difficile trovarlo: a quanto pare era ancora ai piedi della piattaforma che cercava di capire come funzionassero i piedi palmati. Che idiota.

Dopo un po' cominciò a muoversi e a cercare i tesori. Bill gli stava alle calcagna senza farsi notare da nessuno, praticamente spianandogli la strada, eliminando quelle alghe che avrebbero potuto inghiottirlo, uccidendo qualche sirena e allontanando i mostri marini; non tutti però. In men che non si dica, arrivò presto ai tesori. Quattro tesori per quattro campioni: Christe per Potter, la sorella di Fleur per quest'ultima, la Granger per Krum e Cho Chang (chi?) per Diggory. Christe era l'unica dei quattro tesori con gli occhi aperti. Sembrava... Assolutamente sveglia e cosciente. E ciò fece rabbrividire Bill.

Potter rimase imbambolato per almeno un quarto d'ora, fissando semplicemente gli ostaggi, facendosi superare sia da Cedric che da Krum. Bill era sempre più innervosita e sconcertata dalla mancanza di ambizione di Potter. Battuto pure da un Tassofesso. Che vergogna. L'ora era quasi finita, e della quasi Veela di Beauxbatons nemmeno l'ombra. Potter si guardò attorno per altri cinque minuti e poi con delle scintille rosse fuoriuscite dalla bacchetta ruppe le corde che tenevano legate sia Christe che la sorella di Fleur, facendole emergere dal Lago Nero, mentre l'orologio di Bill segnava un'ora esatta. Be, almeno non è stato squalificato. Le sirene però, cominciarono ad accerchiarlo e a spingerlo sempre più giù, mentre l'effetto dell'alga branchia svaniva, sia quello di Potter che quello di Bill. Non c'era nient'altro da fare: Bill nuotò il più velocemente possibile da Potter e con la bacchetta tentò di scacciare più sirene possibili, uccidendole. Il ragazzo non capiva: perché Bill era li? E perché proprio lei lo stava aiutando? Rimase imbambolato mentre Bill sterminava tutte le sirene, dandogli tempo e spazio per riemergere. La ragazza cercò di trattenere il fiato nuotando verso l'alto, riuscendo a malapena e con poche forze a raggiungere il punto della pedana da cui era scesa. Stava ancora cercando di riprendersi quando sentì Silente annunciare che Potter aveva raggiunto il secondo posto per aver salvato due ostaggi.

Draco aiutava Bill a sistemarsi senza farsi vedere da nessuno, quando arrivò Christe, tutta bagnata e avvolta da un paio di asciugamani, che con un incantesimo fece apparire Bill come se non avesse mai solcato gli abissi. La ragazza rimase senza parole.

—Per fortuna stai bene. — sospirò Draco, abbracciandola e dandole un bacio sulla testa. Christe arrossì leggermente, ricambiando l'abbraccio.

—Si, e per fortuna anche questo strazio è finito. Siete stati magnifici. Bill sei stata fantastica. Ora riprendiamoci e andiamocene, vi devo parlare. —

E si allontanarono, con Draco ancora abbracciato a Christe e Bill ancora un po' scossa.

   
 
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