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Autore: curlywriter    28/03/2021    0 recensioni
Fanfiction ambientata nel futuro. Hailey e Jay hanno appena ufficializzato la loro convivenza ed Hailey il mattino dopo ha una sorpresa per Jay. Quello che non sa è che anche Jay ha una sorpresa per lei scatenata da un indumento che amano entrambi.
Una storia piena di amore e fluff.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jay Halstead
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Un cardigan che profuma di te 
 
 
Erano le sette del mattino quando Hailey aprì gli occhi, la luce filtrava dalla finestra e si ritrovò un braccio pesante che le circondava la vita. Al suo fianco vide Jay Halstead profondamente addormentato in posizione supina con il mento appoggiato alla sua spalla, ciò la fece sorridere perché solitamente era lei che si svegliava con la testa appoggiata a quei pettorali di cui ormai era ossessionata e che aveva sostituito come proprio cuscino personale.
 Il suo partner Aveva uno sguardo beato. Nonostante gli occhi chiusi, sembrava rilassato e Hailey non resistette ad accarezzargli leggermente la guancia. Fece piano perché non voleva svegliarlo, solitamente era Jay la persona mattutina fra i due. Aveva il sonno leggero: era un ex ranger abituato a svegliarsi presto o al minimo rumore, però Hailey aveva notato che tutte le volte che si fermava da lei, (e da quando avevano iniziato a frequentarsi erano più  le serate e notti passate insieme che separati), Jay era tremendamente rilassato. Non era diventato di certo un dormiglione, ma almeno sembrava meno agitato e sicuramente più riposato,anche quando passavano notti movimentate come quella appena trascorsa: avevano festeggiato a modo loro l’inizio ufficiale della loro convivenza. 
Stavano insieme da meno di un anno e dopo aver detto a Voight della loro relazione, Hailey non ci penso’ due volte a chiedere a Jay di trasferirsi stabilmente a casa sua. Inutile dire la felicità, dopo aver udito la sua richiesta, da parte del suo compagno che non aspettava altro. Jay non voleva invadere troppo lo spazio personale della sua partner , fosse stato per lui si sarebbe trasferito immediatamente dopo la prima notte passata insieme; sapeva quanto Hailey amasse il suo nido e quanto fosse privata eppure per lui c’era sempre stato posto, lei lo voleva attorno e la sua presenza non la infastidiva mai. Era l’unico che poteva invadere il suo spazio personale, la faceva sentire importante anche quando usava la sua scrivania come seduta durante i briefing oppure la faceva esaltare quando le camminava affianco e le sfiorava le spalle con le proprie. Era una di quelle tante accortezze che ad Hailey fecero capire che Jay era la persona giusta, quella che non l’avrebbe mai fatta stufare. Lei così privata, così brava a custodire i suoi segreti era riuscita ad aprirsi con lui come non aveva mai fatto prima. 
Jay era sicuramente la sua persona e lo aveva compreso perché sin dal principio, fra di loro era  stato tutto tremendamente naturale; nessun imbarazzo dopo il  primo bacio, ne dopo il primo risveglio insieme. Entrambi avevano aspettato troppo tempo nel dichiararsi e dopo aver trovato il coraggio di farlo avevano deciso che non si sarebbero più trattenuti se non al lavoro. Non avevano però messo in conto che, con il passare del tempo,  il loro rapporto si sarebbe intensificato, giorno dopo giorno avevano amplificato i loro sentimenti e anche al lavoro era sempre più difficile mantenere la relazione separata. Era letteralmente impossibile. Lo capirono durante il caso che, la settimana precedente,  li aveva messi in conflitto: un ex militare aveva rapito il figlio, dopo aver ricevuto la lettera di separazione da parte della moglie e Hailey sapeva in cuor suo che Jay avrebbe rivissuto determinati avvenimenti  del suo passato in Afghanistan. Hailey era preoccupata per il suo partner che le aveva giurato di stare bene e di poterlo gestire. Ad Hailey però pareva proprio il contrario. Jay dava per scontato che l’uomo avesse un disturbo proprio come quello che aveva vissuto e che aveva superato anche grazie a lei, la giovane detective invece era convinta che volesse usare il figlio come ripicca nei confronti della donna che era stufa di avere affianco un marito che non voleva farsi aiutare. Inevitabilmente questo particolare l’aveva fatta tornare indietro nel tempo quando sua madre aveva provato, in vano, lo stesso con suo padre.
Quel caso li aveva portati a farli scontrare con i loro demoni sepolti, ma anche fra di loro. Era stato straziante: avevano avuto una grossa discussione, incolpandosi a vicenda di essere troppo coinvolti, di riversare i loro traumi su quel caso che li accomunava ancora una volta ed entrambi avevano avuto paura per l’altro: non volevano che nessuno dei due soffrisse e quindi si facevano scudo a vicenda. Ovviamente avevano continuato a collaborare e una volta chiuso arrivarono alla conclusione che nessuno dei due aveva ne ragione ne torto, entrambi avevano visto rifermenti veritieri e altri che si erano rivelati fasulli e Voight glielo aveva fatto notare: Jay ci aveva messo troppo trasporto mentre Hailey si era chiusa in se stessa e aveva così chiuso la sua mente. La giornata era finita come tutte quelle giornate in cui chiudevano casi difficili: loro due davanti ad una birra a parlare come persone civili, ad esternare le loro emozioni, a scusarsi e infine a fare l’amore. Il giorno dopo erano arrivati ad conclusione: dovevano parlare con il loro sergente e rivelargli la loro relazione. Avevano dato nell’occhio, ma soprattutto avevano capito che non era così facile tenere separato il loro amore dal loro lavoro, così la mattina seguente si recarono nell’ufficio del capo per parlargli. 
Voight non fu sorpreso, aveva notato un cambiamento in loro: da quando si erano messi insieme avevano una luce negli occhi che li rendeva diversi, aveva capito che non era più di una semplice amicizia, li vedeva più uniti e più complici anche sul lavoro, erano migliorati nel loro lavoro ed era rimasto sorpreso per come erano stati bravi a tenere diviso l’amore dal lavoro. Il caso di quella settimana però aveva fatto capire al loro sergente quanto i due fossero innamorati. Non era. A favore delle relazioni sul lavoro,non gli diede proprio una benedizione, ma dopo avergli chiesto di fargli firmare i moduli delle risorse umane, raccomando’ loro di evitare di farsi condizionare e di continuare a dare il meglio perché proprio come i due giovani amanti, anche Hank non voleva rinunciare a quella partnership che portava avanti l’intelligence. E quindi eccoli lì, ad una settimana di distanza con un sacco di scatoloni da svuotare, a condividere finalmente lo stesso tetto.
Hailey decise di smettere di vagare con la mente e si alzò dal letto cercando di non svegliare Jay mentre spostava il suo braccio, peccato però che con la voce impastata dal sonno Jay le chiese dove stesse andando. 
“Dormi, è presto, torno subito” gli rispose spostandogli i capelli che per una volta gli cadevano ribelli sulla fronte. 
Sorrise al pensiero quanto la sera precedente si era divertita a scompigliarglieli durante la loro notte di dolcezza e passione. I capelli di Jay erano sempre perfetti, a differenza dei suoi e quindi Hailey quando ne aveva la possibilità amava giocarci e arruffarglieli mentre lo baciava durante i loro momenti intimi. Era uno dei gesti che più amava fare: le sue mani adoravano vagare su quei pettorali che ormai sentiva suoi, poi si spostavano sul suo viso e sulla sua testa, amava attirarlo a se e sentirlo suo. 
Quando si alzò dal letto con solo l’intimo colo champagne addosso, si infilò il cardigan blu che Jay amava indossare quando era in abbigliamento casalingo. Le stava enorme, una volta abbottonati quei tre macro bottoni era come  se avesse addosso un mini abito, il reggiseno si intravedeva perché non riuscivano a coprirla abbastanza, eppure a  lei non fregava niente: le piaceva indossare gli indumenti di Jay perché era un modo per sentirlo vicino anche quando non lo aveva con se. 
Si diresse in cucina, lego’ in una morbida coda i suoi capelli e inizio’ a preparare la colazione. Come si mosse per prendere gli ingredienti il profumo inebriante di Jay le solletico’ il naso; quel cardigan sapeva proprio di lui: il muschio del bagnoschiuma che si fondeva con l’intensità del profumo legnoso e forte del suo dopobarba la fecero sorridere. Anche il suo odore parlava di lui. Jay era dolce, tenero, ma anche sicuro di se, specialmente sul lavoro. Era forte, determinato, testardo ed era spettacolare come ogni volta che Hailey stava con Jay si accorgeva di nuove sfumature del suo carattere che giorno dopo giorno la facevano nuovamente innamorare. 
Mentre inizio’ a preparare i pancake, accese la radio a basso volume e inizio’ a canticchiare il motivetto di sottofondo e nel mentre si ritrovò a pensare alla prima volta che l’aveva visto con addosso quel cardigan: erano nel suo vecchio appartamento perché Jay voleva prendere alcuni effetti personali da portare a casa di lei per la settimana. Hailey lo raggiunse a casa sua dopo essere andata al supermercato e quando le apri’ la porta si ritrovò ad invidiare quel cardigan. Gli calzava a pennello e gli fasciava i muscoli delle braccia alla perfezione. Non avrebbe mai pensato, nella sua vita, di poter invidiare un indumento eppure era accaduto: lo avvolgeva perfettamente e rilasciava calore al suo corpo ed Hailey sognava di poter fare la stessa cosa per Jay; gli aveva promesso che lo avrebbe reso felice, che lo avrebbe fatto sentire avvolto dal suo amore proprio come il calore di quel cardigan, uguale al calore corporeo che Jay stesso emanava. Era inebriante! Hailey lo amava profondamente e avrebbe fatto di tutto dirglielo e farglielo capire, proprio  come lui faceva per lei. 
Era per questo motivo che quella domenica mattina aveva deciso  di alzarsi presto e preparare una colazione perfetta per il loro primo risveglio da conviventi ufficiali. Voleva farlo sentire apprezzato, voluto e voleva festeggiare l’inizio della loro vita insieme : per una volta non aveva paura, con Jay affianco era impossibile averne e per una volta anche lei si sentiva desiderata. Sapeva quanto Jay avesse bisogno di sentirsi voluto. Entrambi col tempo avevano sviluppato una sorta di sindrome dell’abbandono. Hailey aveva avuto paura di perderlo a causa di Angela e di quei proiettili che avevano cercato di portarglielo via, lui aveva avuto paura di perderla a causa di quell’FBI che già gli aveva portato via tanto. 
Hailey era determinata a fargli capire che lei non lo avrebbe mai abbandonato: persino quando discutevano non lo aveva mai mandato via da casa sua e lui non aveva mai abbandonato quel nido che inconsapevolmente Avevano iniziato a costruire sin dal primo giorno. Lei lo voleva con se anche quando avevano avuto qualche screzio. Se voleva stare da sola si ritagliava il proprio spazio personale in una delle stanze del suo appartamento, però sapere che Jay era lì con lei dall’altra parte del muro la rassicurava perché tanto poi sarebbe tornato il sereno.
Una volta pronti i pancake, spense il fornello e li mise a riposare in un piatto. Stava per prendere le loro due tazze per  versarci il caffè quando sentì la sua presenza addosso. Alzo’ lo sguardo e vide Jay appoggiato allo stipite della porta che la guardava.
“Da quanto sei li? “  gli chiese sorridendo.
“Esattamente da quando hai iniziato a canticchiare e sculettare a ritmo di musica sogghignando. A cosa pensavi?” Disse avvicinandosi prendendola per la vita.
Inutile dire che Hailey alla sua affermazione arrossì, e una volta legate le sue braccia al collo gli disse “A noi”.
“Avevi detto che saresti tornata subito” borbottò mettendo il broncio iniziando a farle il solletico.
“ Jay, le mani! Te le taglio se continui” squittì tra una risata e l’altra. Jay come aveva scoperto che il solletico la infastidiva aveva iniziato a solleticarla ogni volta che qualcosa non gli andava bene, o anche solo per il gusto di sentirla ridere, ad Hailey piaceva ma allo stesso tempo era davvero difficile sopportarlo per troppo tempo, però amava come stava diventando un abitudine, una delle tante che servivano a stuzzicarla.
“Non mi sembrava che ieri sera dicevi così” continuo’ facendola rabbrividire.
“In effetti ieri sera e sta notte è stato piacevole” gli rispose baciandogli dolcemente le labbra.
“Replichiamo allora, dobbiamo festeggiare” disse facendola sedere sul bancone della cucina. 
“Io avevo preparato la colazione per festeggiare” disse spostandogli i capelli.
“Può aspettare, ho altro in mente” le rispose, togliendole l’elastico e prendendola in braccio per riportarla nella loro camera. 
L’appoggio’ delicatamente sul letto e inizio’ a baciarla con più passione; dalle labbra passo’ al collo mentre le sue mani iniziarono a vagare per sbottonare il primo dei tre bottoni.
“Sbaglio o questo cardigan lo conosco?!” Disse facendolo volare assieme ai vestiti della sera precedente. 
“Ogni tanto lo prendo in prestito” rispose Hailey mentre si stendeva sul materasso.
“Perché?” Domando’ mentre era passato a baciarle l’ombelico
“Perché così sei con me anche quando non ci sei, profuma di buono, profuma di te! “ rivelo’ con un filo di voce.
“Però adesso sono qui e tu eri di la senza di me” disse tornando a guardarla dritto negli occhi.
“Hai ragione, ma volevo fare qualcosa di carino per il nostro primo risveglio da conviventi” gli rispose mordendosi il labbro.
Jay non le rispose ma si limitò a baciarla. Quando appoggiò le labbra sulle sue trasmise alla sua compagna tutto ciò che desiderava: ardore, amore, gratitudine, gioia. 
Hailey ribalto’ le loro posizioni e si sistemò su di lui. Amava quando la lacciava condurre il gioco perché da quella posizione poteva vedere quanto la adorava. Non c’era bisogno di parlare, loro comunicavano con gli occhi e con i gesti. Le loro mani iniziarono a vagare sui rispettivi corpi: si bramavano, si volevano reciprocamente, ma non volevano nemmeno affrettarsi, volevano semplicemente godersi l’un l’altro.
Jay dolcemente la libero’ dal suo intimo e lascio’ Hailey libera di stabilire il loro ritmo. La sera precedente ci erano andati giù pesante, quindi non voleva esagerare, voleva far sentire Hailey a suo agio in ogni momento e istante. La bacio’ dolcemente e una volta stabilito il ritmo lei intensifico’ il bacio. Le loro lingue iniziarono una lotta, assaporarono entrambi l’uno il corpo dell’altro. Quando Hailey intensifico’ la loro andatura Jay decise di ribaltare nuovamente le loro posizioni. Entrambi ne volevano di più. Si dedicò Completamente a lei, al suo corpo assaporando ogni centimetro della sua pelle, aumentando sempre di più fino a che non raggiunsero l’apice del piacere, amandola e facendola sentire speciale. 
 Ansimanti entrambi cercarono di ristabilire il proprio respiro. Hailey si appoggiò al petto di Jay e lego’ le gambe alle sue e lo bacio’ nuovamente sulle labbra.
“Che bel buongiorno” disse ridendo.
“Vederti con il mio cardigan mi ha ispirato” disse facendole l’occhiolino attirandola di più a se.
“Beh se questo è il risultato rubero’ più indumenti dalla parte del tuo armadio” disse disegnando del contorno della cicatrice di Jay. 
Lui le prese la mano, la intreccio’ con la sua e prima di baciargliela le disse: “Fa pure”
“Non ti da fastidio?” Si assicuro’ la bionda.
“No! Con te voglio condividere tutto, anche i vestiti così lasci un po’ del tuo profumo e rimane con me”.
Hailey non aveva bisogno di sentire altro, intensifico’ il bacio pronta per amarlo,  a sua volta: la colazione poteva sicuramente aspettare perché voleva ricambiare nuovamente il buongiorno.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore: buona domenica a tutti. Questo pomeriggio sentivo il bisogno di scrivere d’amore per non pensare al momento storico che stiamo vivendo. Spero di aver fatto sognare. Ringrazio chiunque di voi lèggerà’. Ovviamente i personaggi non sono di mia proprietà ma sono della One Chicago
Curlywriter 
 
   
 
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