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Autore: LadyKiller125    02/04/2021    0 recensioni
Era ora di tornare dal mio angelo....
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TORNARE A CASA
 


Il mio amore per lui non era scomparso, non mi ero nemmeno per un secondo dimenticato del mio angelo, del mio Alexander. 
In tanti mi avevano spronato a lasciarmi la nostra vita alle spalle, ad andare avanti, non dimenticando, ma prendendo di nuovo in mano la mia vita e smettere di restare costantemente nel mio lutto.
“Glielo avevi promesso, Magnus..” 
Questa la solita frase di Catarina, ogni qual volta che rifiutavo una proposta di uscire, o anche solo di divertirsi, di una qualsiasi persona dicendo semplicemente : “Grazie, ma sono sposato e amo mio marito.”
Tutti preoccupati per me, mi rammentavano che il mio dolce angelo non avrebbe voluto vedermi triste e costantemente con i pensieri nei giorni che furuno assieme…poco posso contro chi non comprende che non mi rifugio in quei ricordi per sfuggire al dolore di non averlo qua e per rifiutarmi di lasciarlo andare…i miei pensieri vanno lì perché sono stati i giorni più lieti della mia esistenza. Io lì sono felice. Perché anche solo nel ricordo sono con il mio Alexander. 
Anche i nostri figli sono assai preoccupati per la mia salute…spesso li sento parlottare con i rispettivi compagni di vita e parabatai del fatto che il loro Dada non sorride più o che ha gli occhi sempre tristi….un tempo avrei detto che la morte mi spaventava..ora la guardo quasi con speranza…non servo più in questo mondo; i ragazzi sono cresciuti sani, forti e buoni come il loro padre, hanno creato famiglie che presti avranno a loro volta famiglie….

Sono passati 50 anni dalla morte del mio dolce cacciatore, dopo 60 anni trascorsi assieme…sento che non ho più le forze per sopportare ancora morte e lutti e solitudini e tristezze….non posso sopportare di sopravvivere a mio figlio, il mio piccolo nephilim….no, non posso. Essere con loro fino ad ora mi ha aiutato, ma sento che è giunto il tempo di tornare a casa. Tornare da Alexander.
 
(Max pov)
 
“Dada?”
“Si, mirtillino?”
“Ahah, ancora con il vecchio soprannome eh…?”
“Tesoro….sei sempre il mio mirtillo, anche se sei cresciuto. Non dimenticartelo mai.”
Lo guardo attentamente. Osservo gli occhi limpidi, ma stanchi, il sorriso presente e sincero, ma provato…
“Dada?”
“Si?”
“Te ne stai andando vero?”
Mi guarda sbalordito…
“Non ho intenzione di partire per nessun viaggio, pasticcino al mirtillo, non ne ho più le forze…al diavolo gli incontri diplomatici!”
Che sciocco che è delle volte. Il più saggio e il più infantile del mondo. Profondo e superficiale assieme in un mix, che credo, sia perfetto. Quanto mi ha insegnato….
“Dada….”
Mi osserva. A lungo. E lo vedo. Quando capisce cosa intendo. Il suo sorriso e il suo sguardo cambiano, ma rimane sereno, tranquillo. 
“La morte mi segue da sempre tesoro mio. Sono stanco di combatterla.”
“E’ per papà?”
“Si” oh Dada…. “E no…. Non ti mentirò, riavere Alexander con me sarebbe il mio paradiso…ma credo di non avere più nulla da dare…sono…stanco, figlio mio”
E lo vedo. Vedo la stanchezza nei suoi occhi, nelle sue mani, nella sua postura. E capisco. Il tempo passa per tutti, stregoni compresi. E si arriva ad un punto…che si è semplicemente troppo stanchi….
“Rafa lo sa?”
“Credo di si…non ne abbiamo parlato…ma credo che tutti lo sappiano.”
“Dada… perderò anche lui…prima o poi”
Il suo sguardo diventa di una dolcezza indescrivibile. 
“Si…un giorno. Ma se la mia eternità mi ha insegnato qualcosa…non si dimenticano le persone che sono state importanti per noi, che sono veramente entrate nel nostro cuore. Non le dimentichiamo mai.”
E i suoi occhi diventano dolcissimi, morbidi. Come il sorriso che ha in volto. Sereno. Come quando guardava papà.
 
(Rafa pov)
Le battaglie contro i demoni sono dure, lasciano ferite profonde, spossatezza, e cicatrici…tante cicatrici. Ma quelle contro shadowhunters che, avvelenati dei vecchi pensieri del clave, hanno preso a controllare, non sappiamo come, i demoni….sono le peggiori. Ti lasciano completamente devastato.
Io e Max combattiamo assieme da sempre, so di averlo sempre al mio fianco e pronto a guardarmi le spalle…ma questa volta è diverso. 
Sono troppi e sono troppo forti. Noi siamo troppo pochi. I rinforzi arriveranno, ma sarà tardi. 
Devo trovare il modo di avere più tempo, più forze…ma Max è quasi esausto, anche se non me lo direbbe mai…non posso chiedergli ancora altri incantesimi….come posso difendere il mio fratellino, se non ho idea di come fermare questi dannati demoni che sembrano spuntare ovunque? 
Siamo stremati e devo afferrare Max prima che svenga a terra. Ecco. È finita. Ma lui non deve morire, ha tutta un’intera eternità da vivere. Deve vivere. 
Faccio scudo con il mio corpo, in modo che abbia una chance di sopravvivere…. sento i denti del demone, controllato dai Ribelli, che iniziano a serrarsi sul mio cranio… e poi…una luce abbagliante. Un blu vivo, che danza attorno a me, a mio fratello e a tutti i miei compagni ancora vivi. Un potere immenso che solo un uomo al mondo possiede. Dada.
 
Tutto è finito in un attimo, lui è lì potente e fiero, che veglia su di noi come sempre. 
Si avvicina, prende Max fra le braccia, gli trasmette nuova energia e poi passa a curare le mie ferite. Nemmeno una parola esce dalle sue labbra. Ma ci sorride. Come se non ci avesse appena salvato la vita. 
E poi un brivido. Sento che non è finita. Non faccio in tempo ad alzare l’arco che un coltello di Adamas si conficca nel petto di mio padre. 
Con freddezza uccido il ribelle che ha osato scagliarlo. Ed ora è finita davvero. 
Poso lo sguardo su mio papà, su max che lo avvolge fra le braccia già con gli occhi pieni di lacrime. 
Perché entrambi lo sappiamo. Tra poco il nostro Dada non sarà più con noi per rimproverarci amorevolmente, darci consigli di moda non richiesti e salvarci la vita facendolo sembrare semplice come sorseggiare un drink alle 9 del mattino. 
Però entrambi, con il dolore nel cuore che già divampa, sorridiamo di fronte al viso pieno di tranquilla  e serena rassegnazione di nostro padre. 
Perché finalmente…potrà riposare.
 
(Magnus pov)
 
Un attimo e tutto diventa buio, lasciandomi i sorrisi lacrimanti dei miei due piccoli miracoli, per poi risplendere nuovamente nel sorriso del mio dolce angelo.
 
“Alexander..”
 
 
“Magnus”
 
Sono finalmente a casa.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE 
 
Ed ecco qua…spero che nonostante sia tristissima, ok piangevo mentre la scrivevo…mi da tanta serenità pensare che alla fine entrambi si siano ritrovati….fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio!
Veronica 
   
 
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