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Autore: always_mar    04/04/2021    0 recensioni
Atsumu ritorna con la mente al loro primo incontro, avvenuto l’anno precedente su quella stessa spiaggia, con la stessa compagnia di amici.
La prima volta che Atsumu lo vede sta giocando a pallavolo sulla spiaggia con Bokuto, Akaashi e altri tre ragazzi che non conosce.
La prima volta che Atsumu lo sente ridere è in acqua con i suoi amici.
La prima volta che lo tocca, o meglio che Shoyo lo abbraccia, stanno guardando un film horror alla televisione.
La cosa che più colpisce Atsumu è il profumo del ragazzo, ogni volta gli sembra di trovare una fragranza in più.
La prima volta che lo bacia ad Atsumu sembra di star per perdere l’equilibrio.
Sorride felice quando Shoyo inizia a correre, trascinandolo con sé. Si baciano, tra gli schizzi d’acqua salta, il sole spettatore illumina i loro volti.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Karasuno Volleyball Club, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Shouyou Hinata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sensi
 

Seduto sul proprio asciugamano, la testa di Shoyo sulle gambe, le mani tra i morbidi capelli rossi, Atsumu lo sente parlare con Bokuto di qualcosa di non importante, che a sua volta sdraiato in grembo ad Akaashi. Non presta particolare attenzione al discorso, è troppo distratto da un ricordo che gli occupa la mente.

Atsumu ritorna con la mente al loro primo incontro, avvenuto l’anno precedente su quella stessa spiaggia, con la stessa compagnia di amici.
Era in vacanza, Kuroo l’aveva invitato nella casa al mare che aveva affittato con altri amici. Non appena aveva conosciuto l’allegra combriccola e aveva visto quello che ora era il suo ragazzo, aveva capito di aver preso la miglior decisione della sua vita nell’accettare quella vacanza – peggio per suo fratello che sarebbe rimasto a lavorare in città al caldo.

Deve solo ringraziare Kuroo e gli aiuti silenziosi di Kenma, Akaashi e Bokuto se adesso, a distanza di un anno, sta con il ragazzo che gli fa battere il cuore.


 
***

 
La prima volta che Atsumu lo vede sta giocando a pallavolo sulla spiaggia con Bokuto, Akaashi e altri tre ragazzi che non conosce.

Ride durante quella partita fatta solo per diletto, anche quando cade di faccia sulla sabbia nel disperato tentativo di salvare la palla.
Non può fare a meno di pensare, Atsumu, a quanto sia carino tutto imbronciato mentre ribatte a qualcosa che gli ha detto l’amico biondo con gli occhiali.
Chiede a Kuroo davanti a lui chi sia quel ragazzino dall’energia infinita che tanto lo sta intrigando. Non lo vede neanche lo sguardo che l’altro gli riserva prima di risolvere il suo dilemma, è troppo preso da quel piccoletto di cui ancora non conosce il nome.

Hinata Shoyo

Quando lo vede saltare per la prima volta non può fare a meno di chiedersi come sia possibile che un ragazzino così piccolo riesca a saltare così in alto.

Sembra volare.

Lo vede prendere la rincorsa e saltare per schiacciare la palla alzatagli da Akaashi – un’alzata un po’ sbilenca che però non lo frena - portando la sua squadra in vantaggio. Non può fare a meno di pensare quanto sia bello con il vento che gli scompiglia i capelli, i muscoli delle gambe e delle braccia che guizzano nel movimento.

Impressionante

La seconda cosa che pensa è che deve essere bellissimo alzare per uno schiacciatore del genere. Il setter che è in lui scalpita per avere l’occasione di farlo schiacciare.

Voglio alzare per lui.

Appena finisce la partita e i ragazzi che hanno giocato sono andati a rinfrescarsi, Atsumu decide di cogliere il momento per presentarsi al piccoletto.
Si avvicina mentre lo vede litigare con il tipo con gli occhiali, che ha scoperto chiamarsi Tsukishima Kei, insieme a uno dei ragazzi che hanno giocato con lui prima. Quando ottiene la loro attenzione si presenta tendendo la mano ai due ancora sconosciuti e aspetta che la stretta venga ricambiata.
Non sente neanche le parole che gli dice l’altro piccoletto, Nishinoya; è completamente concentrato sul ragazzo dai capelli rossi. Quando gli stringe la mano sente che la pelle è davvero morbida e curata, la stretta salda ma anche rassicurante, il sorriso che gli rivolge è caldo come il sole in estate.

“È un piacere conoscerti, sono Hinata Shoyo.” Gli dice, sorridendogli talmente tanto da portarlo a chiedersi se non gli possa venire una paralisi al volto.

Iniziano a chiacchierare come se si conoscessero da una vita, accompagnati da Bokuto e dal libero Nishinoya che sono provvisti della stessa energia di Shoyo.
Atsumu pensa che anche la sua voce sia calda come il sorriso che gli ha rivolto all’inizio. Inizia a credere che ci sia qualcosa che non va quando si distrae perdendosi ad osservarlo
Atsumu può giurare di aver visto i suoi occhi illuminarsi non appena gli ha detto che gioca a pallavolo come setter.

 

***

 
La prima volta che Atsumu lo sente ridere è in acqua con i suoi amici.

Sale sulle spalle di Bokuto per scontrarsi con Nishinoya, che a sua volta si arrampica sulle spalle di Tanaka. Lottano per un po’ incitati da Yamaguchi fermo sul bagnasciuga accanto a Tsukishima che li riprende perché “Chiunque cadrà farà una figuraccia che merita di essere ripresa.”
Nishinoya si sbilancia rischiando di cadere in avanti, ma un salvataggio in extremis di Tanaka lo tiene fermo. Certo a questo punto la posizione non è delle migliori – è rimasto a testa in giù sulla schiena dell’amico, una gamba sta cadendo, l’altra la tiene ferma il ragazzo attorno al collo. È allora che lo sente ridere, una risata cristallina che fa girare tutti nel giro di pochi metri. Ride divertito della posizione dell’amico e ancora di più per i tentativi che cerca di fare per tornare in posizione retta.
La caduta seguente è inevitabile per il libero, che si porta appresso anche il ragazzo dai capelli grigi.

Quando escono dall’acqua entrambi hanno delle espressioni offese per le prese in giro che gli vengono rivolte.
Ad un certo punto, come spinto da una molla, Nishinoya salta e si avventa su Shoyo facendolo cadere in mare. Bokuto, che è rimasto in piedi fermo con le mani a mezz’aria, non vede nemmeno arrivare Tanaka che lo travolge, portandolo con sé tra le onde.

Le risate dei ragazzi sulla spiaggia coinvolgono anche quelle degli altri bagnanti, ma per Atsumu quella del rosso ha un suono più forte delle altre.
Gli ricorda il sole, l’estate e il mare.

È una risata coinvolgente, così spontanea che lo fa desiderare di mettersi in ridicolo pur di sentirla ancora.
Pensa Atsumu che non riuscirebbe mai a farne a meno.
Se ci si potesse innamorare di una risata, allora questo sarebbe il caso.

E quando il ragazzo lo trascina in mare è pronto a farsi lanciare in acqua, pur di sentire ancora quel suono cristallino cullato dalle onde.

La sera tutti insieme dopo cena si siedono fuori sul giardino di casa – chi sulle sedie accanto al tavolino, chi sul divanetto, chi per terra sull’erba. Ridono, giocano e cantano una di quelle canzoni che sentono provenire dalla televisione che hanno lasciato accesa in salotto, rigorosamente impostata sul canale della musica per fare compagnia.
Ad un certo punto Tsukishima tira fuori il telefono e inizia a scorrere le foto buffe fatte durante la giornata con l’aiuto di Kenma e Sugawara che mostrano quelle che hanno collezionato con i loro dispositivi. Quando arrivano al video girato durante il pomeriggio, Atsumu ha l’occasione di sentire di nuovo la risata di Shoyo, in piedi davanti a lui. Si bea del suono che esce dalla bocca rosea del ragazzo che non si accorge nemmeno di essersi messo a fissarlo, completamente rapito.
Non può fare a meno di ringraziare Tsukishima per avergli dato l’opportunità si risentirla tanto presto.

Kenma li guarda e sorride tra le braccia di Kuroo, felice che il suo amico abbia trovato qualcuno che lo guardi in quel modo speciale.


***

 
La prima volta che lo tocca, o meglio che Shoyo lo abbraccia, stanno guardando un film horror alla televisione.

È una giornata terribile, piove dalla mattina presto e non possono andare al mare e probabilmente non ci andranno nemmeno nel pomeriggio, visto che le previsioni sostengono che pioverà almeno fino alla mattina dopo.
Kuroo propone di vedere un film e dopo una lotta tra azione, fantasy e horror vince quest’ultimo, con grande sofferenza di Yamaguchi, Asahi e Hinata.

Si siedono sul divano dell’enorme casa a due piani che hanno affittato, Atsumu riesce a prendere il posto accanto al rosso fregandolo a Kageyama che, richiamato da Bokuto, si dirige con l’ace in cucina per prendere qualcosa da mangiare e da bere.
Atsumu ha il forte sospetto che Akaashi centri qualcosa, visto lo sguardo eloquente che gli rivolge e dato che l’altro setter non è tra le persone che l’ace avrebbe chiamato in caso di aiuto. Kenma, che fino ad allora non aveva fatto altro che bisticciare con Kuroo per il posto sulla poltrona, si fionda accanto a Shoyo trascinandosi dietro il fidanzato, ancora stordito per l’improvviso cambio di rotta.
Quando il setter ritorna dalla cucina con patatine e pop-corn tra le braccia trova tutti i posti occupati e non può fare altro che sedersi accanto a Daichi, un cipiglio scuro sul volto.

Atsumu crede fermamente che ci sia qualcosa di strano – gli sguardi dei due ex giocatori della Fukurodani sono troppo eloquenti e l’improvvisa decisione di Kenma quando ha sentito l’altro rientrare dalla cucina è troppo strana, il fatto che Kuroo non si sia lamentato dopo le poche parole che il fidanzato gli ha sussurrato nell’orecchio, lo è ancora di più –, ma non si lamenta. Anzi si accomoda meglio sfiorando con la spalla quella del rosso, lanciando uno sguardo di sfida, accompagnato da un sorrisetto sfrontato all’ex setter della Karasuno quando si gira per osservarli.

Schiacciato tra il divano e il calore corporeo del ragazzo rischia di addormentarsi – il film che hanno scelto è abbastanza noioso – e a giudicare dalle espressioni di molti altri non è l’unico che sta per fare quella fine, forse complice il fatto che la sera precedente hanno fatto davvero tardi per giocare a Monopoly tutti insieme.
Incredibilmente Shoyo è uno dei più coinvolti, forse perché la sua paura lo rende molto vigile, e a ogni minimo rumore sospetto si avvicina sempre di più ad Atsumu, quasi alla ricerca inconscia di protezione.

Quando ormai il ragazzo sta per crollare nel mondo dei sogni un tuono lo desta creando nella stanza più scompiglio del momento in cui è apparso il mostro. Shoyo salta letteralmente dalla paura e gli finisce quasi in braccio, gli stringe il collo tra le braccia, nascondendo il volto nel petto. Atsumu è così sorpreso che all’inizio non sa nemmeno cosa fare, poi ricambia l’abbraccio stringendoselo contro, una mano tra i capelli rossi che lo accarezza, pronta a calmarlo.
I capelli sono morbidi al tocco – finalmente ha trovato la risposta alla domanda che lo assillava da tempo – e il setter vuole solo continuare a passarci le mani in mezzo per tutta la vita.

Il resto delle persone non sembra essere messo meglio.
Il film, ormai dimenticato, continua a scorrere davanti ai loro occhi senza che gli prestino reale attenzione.

Asahi è caduto dal divano dopo aver lanciato un urlo che ha spaventato anche Bokuto, seduto poco distante da lui accanto ad Akaashi. L’ace è coraggiosamente saltato in braccio al proprio ragazzo che continua a guardarlo sconvolto.
Kemna, accanto al rosso, è balzato in piedi andando a rintanarsi dietro al divano come un gatto, Kuroo cerca di farlo uscire senza molto successo.
Yamaguchi, invece, si è aggrappato al braccio di Tsukishima che lo guarda divertito, il telefono in mano per riprendere le reazioni degli altri ragazzi – come fa sempre ad avere il telefono nei momenti più opportuni è davvero un mistero.
Nishinoya e Tanaka – i due che avevano detto di non aver paura di niente – si stringono a vicenda terrorizzati dalla figura dell’ex ace della Karasuno, fermo in piedi, nella penombra, davanti alla finestra.
Daichi cerca di calmare la situazione intimando di smetterla, anche se pure lui pensa che il ragazzo possa facilmente essere scambiato per un ladro, come sostengono veementemente gli altri due – la penombra in cui è caduta la stanza non aiuta.
Quando Sugawara si alza e accende la luce del salotto le cose si calmano un po’ – Tanaka e Nishonoya la smettono di indicare l’ace come se fosse un mascalzone, iniziando a prendersi in giro a vicenda. Blocca il film e ordina a tutti di darsi una calmata, prima di andare a dare una mano a Kuroo per fare uscire Kenma – il ragazzo continua a scuotere la testa, spaventato.

Atsumu abbassa lo sguardo sul ragazzo aggrappato al suo collo, ridendo silenziosamente per l’espressione terrorizzata che ancora aleggia sul volto.

“Stai bene?” gli chiede, prima di darsi dell’idiota per la domanda stupida.

“Si” afferma il ragazzo, continuando a tremare, in netto contrasto con le sue parole. Il biondo si lascia scappare una risata che gli costa un pugno sul petto da parte del piccoletto. Gli accarezza la testa piano, cercando di tranquillizzarlo, poi lo sente sospirare e mettersi più comodo, chiudendo gli occhi.

“Comodo, eh?” gli sussurra all’orecchio. Shoyo mugugna qualcosa in assenso.
Sente distrattamente Kuroo lamentarsi delle unghie che il fidanzato gli ha conficcato nel braccio, ma non ci presta attenzione. In un altro momento l’avrebbe preso in giro ma adesso ha altro a cui pensare, con il ragazzo che gli piace tra le sue braccia – gli piace – sgrana gli occhi appena se ne rende conto.
Il tepore del corpo sopra il suo lo fa sentire come se fosse a casa.
È come se qualcosa gli scaldasse il petto, non letteralmente parlando.

Quando passa ad accarezzargli la guancia la sente morbida e liscia a contatto con la sua mano.
Shoyo si sposta leggermente aggiustandosi meglio per poter finire di vedere il film quando saranno pronti a ripartire: la guancia appoggiata nell’incavo tra il collo e la spalla, un braccio mollemente appoggiato attorno al busto, le gambe allungate verso l’altra parte del divano, ma non troppo per permettere al suo amico di tornare a sedersi accanto a lui.
Atsumu è contento che non si sia staccato, ora che ha sentito il calore del suo corpo ne vuole ancora di più.

Alza lo sguardo incontrando gli occhi di Akaashi puntati su di lui, l’espressione che non è sicuro di riuscire a decifrare – gli sembra sempre così privo di emozioni quando vuole. Bokuto lo guarda compiaciuto e divertito, un sorriso storto dipinto sulle labbra.
Distoglie lo sguardo per primo passandolo su Kageyama che lancia delle occhiate arrabbiate al loro indirizzo. Ghigna compiaciuto, passando un braccio attorno alle spalle di Shouyou avvicinandolo di più a sé, gli occhi sempre puntati in quelli blu del setter, aspettando la reazione che non si fa attendere molto. Il ragazzo stringe i pugni, tornando a guardare la televisione, frustrato.

Quando finalmente Kenma decide di essere pronto ad uscire dal nascondiglio improvvisato possono tornare a guardare il film, con la comune decisione di lasciare la luce del corridoio accesa in modo che la stanza sia sempre leggermente illuminata.
Ci sono altri momenti di paura legati al film e al temporale e Shoyo si strige sempre di più al corpo di Atsumu, che ringrazia infinitamente, per la prima volta nella sua vita, una giornata di pioggia al mare.

La sera, quando guardano il video di Tsukishima, Atsumu rimane sorpreso di come sembrano risultare una coppia dall’esterno. Shoyo gli prende la mano e si sposta davanti a lui, tirandoselo contro per permettergli di appoggiare il petto contro la propria schiena. Non aspettandosi il gesto, per non rischiare di sbilanciarsi troppo e rovinare addosso al ragazzo, è costretto ad appoggiargli una mano sulla spalla; sente il calore della pelle anche con la stoffa della maglietta a dividerli. Il setter sorride, trovando difficile concentrarsi su quello che stanno guardando piuttosto che sulle guance rosse del ragazzo dai capelli rossi.

“Sono carini, vero?” Akaashi annuisce alla domanda del fidanzato, gli occhi verdi puntati sui due ragazzi davanti a loro.

“Speriamo lo capiscano presto anche loro.”


***

 
Dopo quel giorno, gli abbracci diventano più frequenti.
Ogni volta che giocano una partita, quando vincono o quando perdono, in mare quando Shoyo gli salta sulla schiena o semplicemente un braccio attorno alle spalle quando camminano vicini, che sia per andare in spiaggia o per una passeggiata in paese.

La cosa che più colpisce Atsumu è il profumo del ragazzo, ogni volta gli sembra di trovare una fragranza in più.

Anche in quel momento Shoyo gli salta in braccio per festeggiare la vittoria contro Kenma e Kuroo e Atsumu ha la possibilità di bearsi del suo odore.
Al biondo sembra essere finito in un mondo in cui loro due sono i protagonisti assoluti fatto di creme al cocco, shampoo all’arancia e salsedine.
L’odore del mare permea tutta la piccola figura del ragazzo e lo fa impazzire.

Atsumu si è ritrovato più volte a pensare in quei giorni che Shoyo gli ricordasse il sole, per la sua grandissima capacità di illuminare tutti nel giro di pochi metri, e il mare, sempre in movimento come quell’enorme distesa d’acqua salata.
Anche quando si separano e Shoyo si avvicina a Nishinoya, il biondo continua a sentire le fragranze che ormai ha imparato ad associare al piccoletto e si rende conto con grande piacere – complici gli sguardi degli altri ragazzi su di loro – di essere irrimediabilmente fottuto.

Da lontano vede Kenma, Akaashi, Bokuto e Kuroo parlottare di qualcosa – in realtà sono più l’ace e l’ex capitano del Nekoma a parlare, gli altri due si limitano a guardarli con le loro solite espressioni prive di emozioni e ad annuire di tanto in tanto –, ma non ci presta particolare attenzione.
Dopotutto, sono un po’ di giorni che i ragazzi lo fanno, ormai è diventato normale vederli estraniarsi in quel modo.

Se solo avesse prestato più attenzione avrebbe capito che dopo quegli scambi lui e Shoyo si ritrovavano inspiegabilmente più vicini del solito, per un motivo o per un altro.


***


La prima volta che lo bacia ad Atsumu sembra di star per perdere l’equilibrio.

Il primo bacio che si scambiano è solo uno sfioramento di labbra.

Sono alla festa che hanno organizzato Kuroo e Bokuto da soli perché “Noi siamo i maghi delle feste! Non preoccupatevi, sarà favolosa”, ma che in realtà ha solo fatto allarmare tutti quanti, complice lo sguardo esaltato che si sono scambiati.
Akaashi, appena li hanno sbattuti fuori casa, si è premurato di costruire un discorso di scuse, con l’aiuto di Sugawara e Daichi, da propinare al padrone di casa per il momento in cui i festeggiamenti sarebbero irrimediabilmente degenerati nel caos più totale.

Ora, però, tutte le preoccupazioni che l’hanno assillato dal pomeriggio non sembrano avere più importanza.
Seduti sul muretto del giardino, la leggera brezza estiva che muove i capelli, le risate e gli schiamazzi degli altri ragazzi di sottofondo.
Nel suo mondo c’è solo Shoyo che lo sta baciando, piano, leggermente, con delicatezza.

Quando si staccano Atsumu ne vuole ancora, non è riuscito ad assaporarlo per bene, è stato troppo veloce.
Allora si avvicina nuovamente al volto dell’altro, lo prende tra le mani e lo bacia. Gli picchietta con la lingua sui denti, chiedendogli l’accesso alla bocca e quando lo ottiene il sapore dell’altro gli inebria i sensi.
Shoyo sa di birra, non eccessivamente, e di menta.
Sa di estate e di mare.
Sa di sole e di casa.

Hanno bevuto entrambi, ma sono solo leggermente brilli. Hanno ancora il completo controllo del loro corpo, la testa leggermente annebbiata, ma sono comunque ancora presenti e perfettamente consapevoli di quello che stanno facendo.

Al secondo bacio segue un terzo, e poi un quarto. Il quinto viene interrotto da Tanaka e Nishinoya che, troppo ubriachi per capire cosa sta succedendo, si portano via Shoyo, verso il tavolo posto in mezzo al giardino, per una gara di shottini con Kageyama.
Qualcuno di avvicina ad Atsumu, ma lui non se ne accorge nemmeno, troppo occupato ad osservare il rosso ridere gettando la testa all’indietro per le buffe smorfie che fa l’amico. Sente un leggero fastidio al petto, i pugni stretti lungo il corpo, quando vede Kageyama poggiargli una mano sulla spalla per incitarlo a buttare giù il contenuto del bicchiere più velocemente.

“Non gli piace Kageyama, non preoccuparti.” Si volta spaventato, il cuore che batte furiosamente nel petto, la figura di Akaashi accanto a lui.

“Per quanto si sforzi, non lo conquisterà mai.” Gli occhi verdi del ragazzo non si posano neanche una volta su di lui, concentrati a seguire la figura di Bokuto che ha deciso di aggiungersi ai quattro della Karasuno. Segue attentamente ogni movimento che fa, il sorriso disegnato sul volto, gli occhi illuminati dalla felicità e dal divertimento.

Si dividono a squadre – Bokuto e Hinata contro Nishinoya e Tanaka, Kageyama farà da arbitro, ha deciso di non ubriacarsi – e iniziano a giocare a beer pong.
Sorride leggermente divertito e con affetto quando vede Hinata saltare sulla schiena del fidanzato, contento per la vittoria che hanno ottenuto.

Credo che il suo cuore sia, ormai, irrimediabilmente conquistato.”  Le sue parole gli fanno perdere un battito. Annuisce solo in risposta, la gola troppo secca per pronunciare anche una sola parola.

Akaashi lo guarda, mandandogli silenziosamente un messaggio a cui l’altro annuisce serio, non è mai stato così sicuro di qualcosa in vita sua.
Si prenderà cura di quel piccoletto a qualsiasi costo.
Il setter piega leggermente la testa di lato e gli sorride, un sorriso che Atsumu non riesce a decifrare completamente, ma che sente il dovere di ricambiare.

“Akaaaashiiii! Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!” esclama l’ace saltano addosso al fidanzato. Atsumu vede il setter ridere prima che cerchi di rimettersi in equilibrio evitando ad entrambi una spiacevole caduta.

“Ho visto Bokuto-san. Siete stati davvero bravi.” Sorride Akaashi, rispondendo al sorriso gioioso del fidanzato.

“Atsumu-san!” gli altri due ragazzi si spostano leggermente per lasciargli la giusta privacy, Atsumu giura di aver visto Bokuto fargli un occhiolino. “Siamo stati bravi, eh?” gli chiede Shoyo aggrappandosi alle sue braccia.Il suo tocco brucia sulla pelle di Atsumu, ma prima che possa rendersene conto il piccoletto salta e gli schiocca un bacio a stampo sulle labbra. Il setter lo trattiene contro di sé, avvolgendogli le braccia attorno al busto, le gambe del rosso avvolte attorno alla sua vita.
Approfondisce il bacio, gioca con la sua lingua e si bea del sapore di tequila e birra che sente nella sua bocca.
Quando si staccano il sorriso del ragazzo lo abbaglia talmente è luminoso; appoggia la fronte sulla sua, lasciandogli una carezza delicata sulla guancia.

“Ehi piccioncini, vogliono la rivincita andiamo?” li richiama Bokuto guadagnandosi uno scappellotto dal fidanzato che lo fa sbuffare oltraggiato.

“Lasciali stare, Bokuto-san.” Lo rimprovera il setter, spingendolo verso il tavolo, cercando disperatamente di trattenere un sorriso.

“Andiamo?” gli chiede Shoyo, “Tanto qui possiamo continuare dopo.” Lo guarda sorridendo malizioso.

Atsumu ride e lo lascia scendere sulle sue gambe, poi gli passa un braccio sulle spalle seguendolo fino al tavolo.
Si ferma di lato, accanto ad Akaashi che lo guarda malizioso, prima di rivolgere lo sguardo al gioco che stanno facendo i ragazzi.
Sì, probabilmente dopo avranno qualcosa da fare e di cui parlare, ma adesso gli basta osservarlo mentre gioca, ride, perde e chiede la rivincita, per essere incredibilmente felice. 


 
***

 
“Atsumu-san, andiamo in acqua?” i grandi occhi di Shoyo lo guardano pieni di aspettativa.
Atsumu annuisce prendendo per mano il ragazzo, unica direzione il mare. Sorride felice quando Shoyo inizia a correre, trascinandolo con sé. Si baciano, tra gli schizzi d’acqua salta, il sole spettatore illumina i loro volti.




Note d'autrice
Ehilà! Spero che questa piccola storia vi piaccia.
Buona lettura e Buona Pasqua a tutti!
   
 
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