Challenge: Writapril 2021

Prompt: uovo di pasqua

Uovo di pasqua:

Artemide Serena Heinstein venne svegliata da un raggio di sole che, timidamente, entrava dalla finestra, per arrivare fino al letto dove lei riposava e posarsi così sui suoi occhi. Se c’era una cosa che lei non sopportava di primo mattino era proprio il sole che entrava dalla finestra, così, sbuffando sonoramente, prese così le coperte per portarsele sopra la testa, cercando così riparo. Dopo di che chiuse nuovamente gli occhi, per dormire ancora un po, nonostante l’impiccio di poco prima.

Ma, una voce dolce e maschile le fece cambiare idea “intollerabile verso il sole mattutino, come sempre, eh Arti?”.

A quel suono Serena scostò le coperte dalla testa per scoprire che Mizar, il suo fidanzato, era di fianco al letto che la osservava con un sorrisetto divertito.

Serena allora sorrise pure lei per poi tirarsi su seduta nel letto del fidanzato, infatti erano a casa di lui dove sarebbe rimasta per il weekend di pasqua e pasquetta, per poi rispondere “sempre!” e scoccargli l’abituale bacio del buongiorno.

Serena ancora ricordava come si erano conosciuti: era avvenuto due anni fa, quando, insieme allo zio Nettuno era andata al palazzo di Hilda, dove si teneva un ballo per festeggiare l’avvenuta pace tra la regina di Asgard e il dio dei mari. Lei subito non voleva nemmeno andare, ma lo zio e i genitori l’avevano praticamente convinta, se non quasi costretta ad andare, dato che lei, a eccezione fatta per i cugini, non aveva amici. Fu durante quella festa che Mizar, uno dei cavalieri di Hilda, si avvicinò a lei chiedendole un ballo e Serena, seppure con timidezza, accettò. Ballarono un sacco e stettero insieme per il resto della serata, fino a che suo zio non la chiamò perché dovevano andare, Serena era convinta che non lo avrebbe più rivisto.

Invece, il giorno dopo, lui la ricontattò tramite cellulare, dato si erano scambiati i numeri.

Da lì avevano iniziato a sentirsi e frequentarsi spesso, uscendo, andando al cinema e quant’altro, fin che non avevano capito di essersi innamorati l’uno dell’altra e lui si era allora dichiarato.

Da allora erano passati due anni, due anni fatti di gioie, dolori e litigi, le difficoltà c’erano state e continuavano a esserci, soprattutto a causa della doppia personalità di lei che aveva preso dal padre Saga, ma la cosa più importante era una sola: erano sempre rimasti insieme, nel bene e nel male ad aiutarsi a vicenda.

Non appena si staccarono l’asgardiano prese subito parola “ho qui una sorpresa per te…”

A quelle parole Serena drizzò occhi e orecchie, amava le sorprese e si chiedeva proprio cosa le aveva preparato il fidanzato, mentre, curiosamente, lo osservava frugare nella borsa della spesa.

“Buona pasqua Artemide Serena”.

Quando Mizar svelò la sorpresa Serena non potè che spalancare la bocca meravigliata, infatti quello che il suo ragazzo aveva tirato fuori era un grande uovo di pasqua di cioccolato al latte, ricoperto da una carta blu, tutto per lei.

“P-per me?” chiese sorpresa, come per esserne sicura, talmente era sorpresa. Lui ridacchiò intenerito dalla sua reazione e annuì “tutto tuo, mia princi…”

Il cavaliere di Asgard non fece in tempo a concludere la frase che subito si ritrovò tra le braccia la fidanzata, che lo abbracciava forte e sussurrava “grazie” una semplice e sola parola che voleva dire tutto.

Mizar sorrise nuovamente, per poi stringerla a sé, felice della sorpresa più che riuscita e consapevole che quella sarebbe stata una pasqua indimenticabile.