Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    05/04/2021    3 recensioni
pezzi di vita della famiglia più famosa del mondo magico (oppure: piccolouragano che non sa smettere di scrivere di questo clan di disgraziati) // un nuovo capitolo il primo lunedì di ogni mese, se ce la faccio
Genere: Fantasy, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cascasse il mondo, impara a volare
 
 II. 
 

Da ormai un paio d’anni, la segretaria migliore del Quartiere Generale degli Auror era una ragazza di nome Annika.
Martha si era convinta che fosse la migliore qualche settimana dopo il suo arrivo, quando un lunedì mattina le aveva chiesto di trovare Sirius e lei non solo lo aveva trovato in tempo record, ma immaginando, grazie a delle dicerie più che note, che il famigerato Auror Black fosse di pessimo umore per essersi dovuto alzare dal letto anche quel lunedì, gli aveva portato un caffè bollente in un classico bicchiere di cartone con il tappo di plastica.
Da quel momento, Sirius i caffè li chiedeva solo ad Annika, e Martha si preoccupava di farle avere un regalo ogni Natale e anche ogni compleanno. 

Ed era stata proprio Annika a bussare alla porta dell’ufficio di Harry Potter, Capo del Dipartimento Auror, quel giovedì pomeriggio. 

«Non puoi continuare a fare così» stava sbuffando Martha, in piedi dietro alla scrivania. 

«Senti, ha fatto pena» si difese Sirius, seduto davanti alla scrivania, giocando con il Boccino che Harry teneva nel cassetto, evocando un’immagine di James di una vita precedente.
«Non puoi continuare a bocciarlo, Martha ha ragione» lo richiamò allora Harry, seduto al suo posto con le mani giunte davanti al petto. 

«Ascoltami per favore Padfoot, è la terza volta che lo bocci - e per Merlino, smettila di giocare!» strillò Martha. «Scusa, Annika» disse poi cambiando totalmente tono di voce alla ragazza, ancora in piedi sull’uscio.

«Perchè chiedi scusa ad Annika e non a me?» si lamentò allora Sirius. 

«Perchè Annika merita-» Martha afferrò al volo il Boccino che le stava svolazzando a dieci centimetri dal naso, con stupore di Harry. «… le mie scuse per avermi sentita strillare» 

«Io sono più di trent’anni che ti senti strillare!» 

«Sirius, per favore» sbuffò Harry. «Dimmi, Annika» 

La ragazza regalò loro un timido sorriso. «Mi dispiace interrompere questa riunione di famiglia» iniziò. «Ma si tratta di una situazione particolare» 

«Particolare?» si preoccupò Harry.

«Qualcuno è nei guai?»lo sovrastò Sirius, alzandosi dalla sedia di scatto.

«Sirius, per Godric, sono sicura che nessuno si nei guai» sbuffò Martha alzando gli occhi al cielo. «E se non ti calmi, ti giuro che dormi sul divano per un mese» 

«Non capisco perchè questa minaccia, abbiamo un sacco di camere da letto vuote in casa nostra» borbottò lui rimettendosi a sedere, mentre Martha cercava di mettere il Boccino nel suo cassetto incantato, il magico oggetto da gioco sfuggì alla sua presa e ricominciò a volare in giro per l’ufficio. «Posso dormire nella vecchia stanza di Harry, non è vero figliolo?» 

«Non ci pensare nemmeno» tagliò corto Harry. «Annika, per favore, raccontami di questa situazione particolare» 

«E Annika, per favore, da domani, il caffè al signor Black prendilo decaffeinato» le sorrise Martha, seguendo il Boccino con lo sguando. 

«Decaffeinato?» si incuriosì Sirius. «Signora Black, che vuol dire decaffeinato

«Che devi ascoltare Annika, perchè anche lei può perdere la pazienza» 

Sirius ruotò la sedia verso Annika mentre tentava invano di afferrare il Boccino, e le fece segno di procedere. 

«Dunque, ehm, si tratta di una domanda di ammissione» raccontò allora la ragazza, con i lunghi capelli castani raccolti in una treccia a lisca di pesce posata sulla camicia verde petrolio. 

Sirius incarnò un sopracciglio. «Una domanda di ammissione? A che cosa?»

«Al corso di addestramento Auror» rispose subito lei. «Trovo sia una domanda particolare per vari motivi, e non posso non parlarne con il dottor Potter» 

Harry piegò l’angolo della bocca sulle ultime due parole di Annika. 

Annika aveva cinque anni in più di Anastasia, aveva girato il mondo finiti gli studi ad Hogwarts, eppure era tornata a Londra, per arrossire davanti ad Harry Potter. Martha non poté che sorridere dolcemente davanti a quel rossore sulle guance della ragazza. 

«Annika, le domande per il corso vanno presentate da giugno a settembre, e devono avere in allegato il timbro di Hogwarts e i M.A.G.O. dello studente, e tutte le altre cose che sicuramente sai meglio di me, non possiamo accettare nessuno prima di settembre, e siamo appena a febbraio»

«Certo, dottor Potter, ma vede, questa domanda è stata presentata di persona questa mattina, e il mago in questione è ancora qui - intendo che è proprio rimasto qui» spiegò lei, recuperando il suo solito colorito.
Ecco perchè a Martha piaceva Annika: perchè come lei e come le sue figlie, sapeva conciliare perfettamente gentilezza e testardaggine. Annika aveva preso a cuore quella domanda, e non se ne sarebbe andata dallo studio del Capo Dipartimento fino a che non fosse riuscita nel suo intento. 

Harry e Sirius alzarono le sopracciglia allo stesso modo. «Di persona?» domandò Harry. 

«Esatto» confermò Annika, prendendo fiato. «Non c’è il timbro di Hogwarts, ma ci sono lettere di raccomandazione da, ehm ...» Annika fece apparire davanti a sé una serie di pergamene rilegate in una cartellina di cuoio con il timbro del Ministero. «Minerva McGranitt, Horace Lumacorno, e Septima Vector»

«La Vector manda lettere di raccomandazione?» si stupì Sirius. «Deve essere un pezzo da novanta, prendiamolo!» si entusiasmò, con un nuovo sorriso. 

«Hai appena bocciato un povero ragazzo per la terza volta in Segretezza e Occultamento» gli ricordò la moglie con sguardo severo. 

«E che cosa significa?» 

«Che non puoi fare sempre quello che ti pare!» 

«No, infatti, sto facendo quello che pare a Minnie, al tricheco e alla Vector, che per la cronaca, pensavo fosse morta»

«Smettila, avrà al massimo quindici anni più di te!»
Sirius sgranò gli occhi e accavallò la gamba. «Questo raccomandato è ancora qui?» 

«Sirius, non dire raccomandato» 

«Martha, amore, ha tre lettere di raccomandazione»

Harry fece cenno ad Annika di passargli la cartellina e lei finse di ignorarlo. 

«Sì, è qui fuori con il professor White» rispose, con un mezzo sorriso. «Posso fargli cenno di entrare?»

«Annika, dovevi qualche favore al professor Aaron White?» chiese Martha con un nuovo sorriso di divertimento e complicità. 

«Assolutamente no, Auror Redfort, ma se li lasciate entrare, lui ne dovrà uno a me» le rispose la ragazza con orgoglio. 

Harry scosse la testa nascondendo un sorriso con una mano passata sul viso. «D’accordo, Annika, fai cenno loro di entrare per favore - ma Sirius, Morgana, datti una calmata, e non dire raccomandato»

Sirius alzò le mani in segno di resa e si rimise seduto composto, mentre Harry confermava ad Annika la sua richiesta con un gesto della mano. Annika ringraziò con un cenno del capo e mosse qualche passo indietro, per raggiungere la porta e spalancarla, e poi, semplicemente godersi la scena. 

Aaron White, professore del corso di addestramento per Spezzaincantesimi, assomigliava sempre di più a Rosalie e Robert Redfort. Lo stesso naso lungo e stretto, le stesse labbra sottili, gli stessi occhi azzurri, e da qualche anno, le stesse zampe di gallina attorno agli occhi. Però, per dare più caratteristica al suo personaggio ormai leggendario per tutti gli studenti, aveva mantenuto i capelli lunghi tenuti in una coda bassa e gli occhiali da vista rettangolari, il cui colore della montatura era rigorosamente in tinta con la camicia o la t-shirt scelta per la giornata. 

«Mi avete stupito, devo ammetterlo» disse entrando.
Subito dietro di lui, con espressione tesa e occhi spalancati, nel suo miglior completo, Draco Malfoy, che appena entrato nello studio, afferrò il Boccino senza sforzo.
Martha sorrise e scosse la testa. Sirius rimase impassibile, e Harry ricevette finalmente da Annika la cartellina di cuoio. 

«Ecco per chi si è scomodata la Vector» disse, aprendo la cartellina mentre si sistemava gli occhiali sul naso. 

«A mia discolpa, Pot- dottor Potter, devo dire che io ho accennato l’idea di propormi per il corso di addestramento al Professor Lumacorno, e lui mi ha fatto avere le lettere di raccomandazione, senza che io chiedessi nulla» 

Harry accennò un sorriso e annuì, passando a Martha uno dei fogli. «Hai preso tutti i M.A.G.O.? Non me lo ricordavo» si stupì Harry. 

«Io lo sapevo» disse Martha orgogliosamente  infilandosi gli occhiali da vista. «Me lo ha detto Anya» 

«Oh, Anya non sa che sono qui» si affrettò a dire lui. «Non volevo altri tipi di raccomandazione» 

«Te l’ho sempre detto, Martha, che questo è un bravo ragazzo» si intromise Aaron, battendo una mano sulla spalla di Draco, così forte da farlo avanzare in avanti.

«Non ho mai negato - e sicuramente non lo ha mai negato neanche Minerva, non ha mai speso certe parole neanche per me o per i miei figli» rispose Martha con tono asettico, senza alzare gli occhi dal foglio, mentre Harry le passava una seconda pergamena, e lei annuiva pensierosa. 

«Beh ...» iniziò Harry, sfogliando le pergamene nella cartellina. «Mi hai decisamente stupito, sei praticamente l’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere qui dentro» 

Draco abbassò la testa con aria colpevole. «Lo so»
«A testa alta, Draco» lo richiamò subito Martha. «Impara subito che un Auror tiene sempre la testa alta» 

«Martha è un’ottima insegnante, ma è severa» spiegò Aaron, tirando a Draco una gomitata amichevole. «Alcuni dicono che sia la degna erede della McGranitt» 

«Io non sono l’erede di nessuno» finse di indispettirsi Martha, sorridendo al fratello e lasciando le pergamene sulla scrivania così che Harry potesse riordinarle. «Se c’è l’erede di qualcuno, qui, Sirius è l’erede di Malocchio, sempre ammesso che riprenderà mai a respirare»

Sirius, infatti, era rimasto fermo immobile, con le gambe accavallate e le mani giunte sul ginocchio, a fissare Draco dal momento in cui era entrato. 

«Diciamo che se ci fosse un corso di Sorpresa, ti avrebbe già promosso» scherzò di nuovo Aaron. 

«E Sirius di sicuro non è famoso per regalare promozioni» gli diede corda Harry con un sorriso Malandrino, mentre Martha faceva apparire un bicchiere d’acqua davanti al marito e lo scrutava da dietro con attenzione, e Annika afferrava il bicchiere d’acqua per cercare di porgerglielo. 

«Beh, allora ...» Harry si schiarì la voce. «Per me è sì, ma non posso essere solo io a decidere, in più, siamo a metà corso, a un passo dagli esami finali, e ...» 

Gli occhi di ghiaccio di Draco si illuminarono. «Ma io posso anche iniziare a settembre, come tutti» disse subito. «Non voglio essere diverso» ammise, sottovoce. «Sono stufo di essere diverso. Sono venuto oggi perchè … è un po’ che ci penso, e quando Lumacorno mi ha mandato quelle lettere … beh, volevo tentare. Ma non sapevo quando iniziassero i corsi o altre cose, me lo ha detto Aaron poco fa»
Con sorpresa di tutti, Harry giunse le mani sul tavolo e piegò gli angoli della bocca, in un tentativo di sorridere, mentre Martha si levava gli occhiali da vista e aggrottava le sopracciglia. «Quindi davvero Anastasia non sa nulla?» 

Draco annuì con decisione. «Ne abbiamo parlato una vita fa, prima che … beh, prima. Ed era tutto in via del tutto ipotetica, potrebbe persino essersene dimenticata»

Martha, Harry e Aaron scossero la testa. 

«Anya non dimenticherebbe mai una cosa del genere» gli disse Aaron, dando voce ai pensieri di tutti. 

«Allora, ehm, il corso dura … tre anni, su carta. Ma per chi ha fatto la Guerra … ci sono degli esami appositi, per capire in quale punto del programma venire inserirti» spiegò Harry, assumendo quello che Kayla chiamava tono-da-Capo-Auror

«Io posso partire anche da zero, davvero» rimarcò il biondo. «E la Guerra non l’ho fatta … come voi, ho sicuramente imparato cose diverse» 

«Poco importa, per fortuna» rispose subito Martha. 

«Hai combattuto» gli disse Sirius in un soffio, guadagnandosi tutti gli occhi addosso. «Non importa da che parte: hai combattuto, e ora sei qui, e questo merita un riconoscimento» 

Draco aveva la salivazione azzerata, e non poteva fare altro che guardare Sirius con gratitudine. 

«Per me, l’esame puoi farlo anche domani. Ma sarò io a fartelo» 

«Lo sai che non puoi» lo richiamò subito Martha con tono grave.  «Sirius, ci sono delle regole, e per una volta in vita tua, ti pregherei di rispettarle» 

«Io devo rispettare le regole e lui può entrare a metà programma?» Sirius alzò la voce e si rivolse alla moglie, alzandosi dalla sedia. 

«Sai chi altro è entrato a metà programma? Tu e James» gli ricordò Martha con sguardo severo. «E io ho fatto praticamente solo gli ultimi tre mesi del terzo anno, perchè ero da sola»

«Scusami tanto se mi sono fatto arrestare per colpa di quel ratt-»
«Non stavo dicendo questo» lo interruppe subito la moglie. «Sto dicendo che per me e per te fu fatta la stessa eccezione» 

«Ma l’esame ce lo fece Malocchio, che ci conosceva più che bene!» 

«Malocchio non era il padre della tua fidanzata» rilanciò Martha alzando un sopracciglio. 

«Io vorrei davvero tenere Anastasia fuori da questa dinamica» cercò di farsi spazio Draco, inutilmente. 

«Loro non sono fidanzati, fidanzati significa che ci si sta per sposar- ragazzo, non ti stai per sposare, vero?!»

«No, no, no» negò subito Draco impaurito. 

«Sirius, ho detto di no» lo richiamò Martha. 

«Sarà Harry a decidere» si difese Sirius. 

«Harry è d’accordo con Martha» gli disse allora Harry, ancora seduto composto alla scrivania che palleggiava lo sguardo tra i genitori. «Fammi sapere quando sei pronto per sostenere l’esame ...» si alzò in piedi e tese la mano.
Draco, con passo timoroso, si avvicinò alla scrivania e strinse la mano. 

«… poi per me sei a bordo» concluse Harry. «Ma non posso tenerlo nascosto ad Anastasia» aggiunse, prima che Draco mollasse la presa. «Siamo d’accordo sul fatto che le cose vadano tenute separate, ma per questo vanno fatte alla luce del sole» 

«D’accordo» gli disse subito Draco senza battere le palpebre. «E, ehm … grazie» 

«Dovere» rispose Harry rimettendosi a sedere. «E che Kayla non dica mai più che sono chiuso e ottuso e tutte le cose che dice di solito»
«Ma tu lo sei, tesoro» gli disse Martha accarezzandogli la nuca. «Vieni, Draco, lascia che ti accompagni a casa - e qualcuno faccia tornare in sé mio marito, per favore»


NdA (come sempre, di dubbia utilità - o forse oggi no): bentornati su questi schermi, follettini e follettine, spero vi siate divertiti a leggere questo capitolo, senza dubbio io mi sono molto divertita a scriverlo. Il fatto che Draco diventi Auror, è Canon - incredibile, vero, che basi un mio pezzo su qualcosa di Canon?
Ma non è su questo che volevo basare le mie NdA di questo mese.
Tempo fa, quando ho chiuso Più di ieri con una nota di malinconia, vi ho confessato il mio più sincero sogno nel cassetto, ricordate?
Pubblicare un libro.
Un libro mio, con il mio nome in copertina e una storia scritta da me in ogni virgola tra le pagine. 
Vi ricordate, vero?
Ecco, tenetelo bene a mente. 
E incrociate le dita per me, e forse anche un po' per voi. 

Vi abbraccio, come sempre, e vi auguro una buona Pasqua, qualsiasi cosa voglia dire per voi. 

Fatto il misfatto, 
C


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_