Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
Ricorda la storia  |      
Autore: Amiba    05/04/2021    3 recensioni
Dio Brando, immerso nel buio della sua biblioteca, nella sua magione al Cairo sposta la sua attenzione su un volume in particolare: Biancaneve dei fratelli Grimm
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dio Brando
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fra le cose che Dio Brando amava vi erano la letteratura e l’arte, per questo, quando non era nella sua lussuosa camera da letto dove giovani donne e uomini concedevano lui il loro debole e mortale corpo e la loro vita, passava gran parte del suo tempo nella colossale biblioteca della sua magione.
Passava le dita sui diversi volumi, dai romanzi dei generi più disparati ai vecchi tomi di scienza, a pesanti trattati scientifici, intricati trattati filosofici, manuali d’arte e grandi volumi storici.
Dio ne aveva letti molti, aveva passato ore a leggere seduto sulla sua poltrona di pelle mentre sorseggiava pregiati vini rossi, perché se c’era una cosa che Dio Brando odiva oltre alla debolezza era la stupidità e l’ignoranza.
Aveva vissuto la sua infanzia immerso in essa, nella sua sporca e lurida casa nella periferia di Londra, costretto a imparare a leggere di nascosto, su qualche vecchio volume ammuffito e con pagine mancanti, per questo appena giunto nella residenza dei Joestar non aveva perso minimamente tempo e aveva cominciato a leggere e incamerare più nozioni possibili e da allora non si era più fermato, nemmeno dopo il suo sonno centenario.
Il lento scorre del pallido dito del vampiro ebbe un brusco arresto quando i gialli occhi si posarono su un titolo “Biancaneve”, non sapeva spiegarsi cosa lo avesse spinto a estrarre, con la solita cura maniacale, il volume dalla libreria, o forse fingeva di non saperlo, ma lo fece e con estrema eleganza si siedette sulla poltrona.
Era un’edizione indubbiamente pregiata oltremodo, doveva sicuramente costare diverse centinaia di dollari, forse addirittura toccare le migliaia: era foderato in pelle di prima scelta e il titolo in caratteri barocchi era ricoperto da foglie d’oro come il nome dei fratelli Grimm sotto di esso e al centro vi era un’acquaforte di fattura lodevole del sonno della principessa.
Prese un sorso dal calice in cristallo ricolmo di vino pregiato prima di aprire delicatamente la copertina del volume, passando le dita poi sulla carta di altissima qualità e cominciando e far scorrere gli occhi sulle nitidissime e precise lettere stampate.
Da quel momento la mente di Dio Brando si estraneò dalla stanza in cui si trovava.
 
 
“Mamma! Mamma!”
Urla un bambino correndo per i corridoi di una casa dai pavimenti marci con in mano un piccolo libro, è vecchio, la muffa lo sta evidentemente divorando e la copertina è distrutta dal tempo, ma il piccolo lo stringe come se fosse il più prezioso dei tesori.
“Cosa c’è tesoro mio?”
Chiede una donna dai delicati capelli castani, raccolti in una treccia che cade lungo la spalla destra, sorride al figlio che le sta tirando la gonna, è un sorriso stanco, su un volto pieno di cicatrici fisiche ed emotive, ma è un sorriso genuino e felice, come quello del piccolo.
Forse perché il mostro non è a casa, quindi almeno per un po' né lei né il bambino devono tremare di paura.
Quando Il loro sguardo si incrocia il figlio le porge il libro e la donna si lascia sfuggire una risata intenerita.
“Biancaneve? Ancora?”
E il piccolo annuisce convinto, senza smettere di sorridere.
“Va bene.”
Si limita a rispondere andandosi a sedere su una delle vecchie sedie della cucina, mentre il figlio la segue porgendole il libro prima di arrampicarsi sulle sue gambe dove trova comoda sistemazione.
La donna accarezza la piccola chioma dorata e vi poggia un dolce bacio, pieno dell’amore che solo una madre può dare al suo bambino.
“Sei il mio angelo lo sai?”
Sussurra appena prima di cominciare a leggere la storia al figlio, fra le pagine ammuffite e sporche.
 
 
È il cigolare del gigantesco portone in legno della biblioteca a spezzare quel flusso di pensieri, seguito dai lenti e ritmati passetti della vecchia Enya accompagnati dal sordo e costante rumore del suo bastone, che picchia contro la fine ceramica del pavimento.
“Dio, mio Signore…”
Esordì la vecchia strega con rispetto.
Il vampiro poggiò il libro sulle ginocchia, la sedia era rivolta dalla parte opposta alla sua interlocutrice, ma Dio non si voltò.
“Dimmi Enya.”
Rispose secco e compatto.
“Yellow Temperance ha fallito, ma non tema, in India, a Calcutta li attende la loro fine, L’Imperatore e mio figlio l’invincibile Hanged Man non falliranno!”
Rise malefica la vecchia, convinta dell’impossibilità del fallimento del figlio e del suo collega.
“Molto bene Enya, eccellente, come sempre.”
Qualcosa turbò, proprio in quel momento la vista della strega, la quale cercò di sforzare gli occhi nella luce debole e appena soffusa della stanza, prodotta solo da delle candele sparse qua e là.
“Mio signore qualcosa vi turba?”
“No, Enya, ora va sei congedata.”
La voce di Dio Brando risuonava come sempre, calda, imperturbabile, piatta e suadente, allo stesso tempo tanto terrificante da far gelare il sangue nelle vene anche ai suoi servi più devoti.
La donna annuì e i suoi passetti si fecero sempre più lontani sino a sparire dietro il rumore più forte e sordo del portone che si richiudeva.
“Ohi ohi, la vecchiaia sta giocando brutti scherzi a questi poveri occhi stanchi.”
Brontolò fissando l’enorme porta d’ebano chiusa dietro di lei prima di sparire nei tetri corridoi della magione, perché non vi era altra spiegazione se non quella di un brutto scherzo della vecchiaia per ciò che le sembrava di aver visto: quando la luce della candela aveva per un istante illuminato il volto perfetto del suo signore le era sembrato di vedere una lacrima, scorrere lungo la pallida guancia.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo / Vai alla pagina dell'autore: Amiba