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Autore: VigilanzaCostante    06/04/2021    5 recensioni
Albus e Scorpius, aggrappati l’uno all’altro in quel letto a baldacchino, nemmeno si rendono conto dello scorrere del tempo – perché Scorpius parla, parla, non sta zitto un attimo e Albus non riesce a non ascoltarlo. Anche se è notte, o forse mattino… insomma, quasi giorno.
|Albus/Scorpius|Flashfic|Questa storia partecipa alla challenge "Apri la challenge, chiudi la challenge" indetta da GaiaBessie su Facebook|
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Giorno 6 della challenge di aprile, organizzata nel gruppo facebook “Apri la challenge, chiudi la challenge” di Gaia Bessie.
I prompt del giorno sono:
(1) È quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore (F. De Gregori)
(2) You know, if he’s a bit tired, I’ll go behind him and push him along (Harry Styles su Louis Tomlinson)
Io ho tentato di unirli!



Quasi amici

 
È quasi giorno

La notte e il giorno si confondono facilmente tra le pieghe delle lenzuola verde-argento. C’è quel momento, poi, quando cambia l’ora legale, che un’ora scompare nel nulla cosmico e il confine tra l’una di notte e le tre del mattino diventa ancora più labile. Albus e Scorpius, aggrappati l’uno all’altro in quel letto a baldacchino, nemmeno si rendono conto dello scorrere del tempo – perché Scorpius parla, parla, non sta zitto un attimo e Albus non riesce a non ascoltarlo. Anche se è notte, o forse mattino… insomma, quasi giorno. 
 
È quasi casa

Hogwarts è casa. L’ha sempre detto Scorpius, sin dal primo anno, ma in realtà quello che pensa ora è che Albus è casa, perché si appartengono in quella solitudine silenziosa, nella terra bruciata che si sono fatti intorno.
La loro simbiosi non è passata inosservata tra le mura del castello, e gli altri hanno iniziato con le battute. Albus va in confusione totale – lui e Scorpius sono amici, solo amici – ma Scorpius risponde sempre a tono e il piccolo Potter sta iniziando a comprendere le regole del gioco.
James Sirius, questa volta, si è spinto un po’ oltre nel provocarli e Albus, che da sempre si sente in competizione con lui, non riesce proprio a dargliela vinta.
«Tra te e Malfoy chi sta davanti e chi sta dietro? Secondo me il passivo sei tu Al».
«Sai Jamie, siamo molto versatili».
«Sì Potter, a volte io sto davanti, ma quando è stanco mi metto dietro per dargli una spintarella».
Albus gli sorride, grato per averla buttata sul ridere e poi rivolge uno sguardo di sfida al fratello, che imbarazzato per la schiettezza fa di tutto per svignarsela.
Scoppiano a ridere, entrambi, ma dietro a quegli sguardi divertiti si cela un desiderio più profondo.
Hogwarts è quasi casa, pensa Albus. Perché l’unico posto in cui si sente veramente e totalmente stabile è vicino a Scorpius.

È quasi amore

L’amicizia e l’amore si confondono facilmente tra le pieghe delle lenzuola verde-argento. Perché quando scappa un bacio alle tre del mattino (o di notte?) non possono più classificarsi amici.
E quando Scorpius non sgattaiola via e decide di restare abbracciato ad Albus, non può classificarlo come comportamento amichevole.
«Se non è amicizia che cos’è?». Albus non vuole vedere.
«Al, è quasi amore». Perché togliere il “quasi” fa paura anche a lui.
   
 
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