7.04.2024, da qualche parte in Irlanda
 
Kara,

oggi ti ho pensata.
Non ti pensavo da anni, sai?
Esattamente da quando sei sparita.
Esattamente da 24 mesi.
Esattamente da 730 giorni.
Esattamente da 17520 ore.
Esattamente da due anni.
Ma chi tiene il conto, vero?
È quasi ironico realizzare che non ti penso da anni, quando per anni sei stata la prima persona a cui pensavo ogni mattina.
Da quando quel giorno sei entrata nel mio ufficio, con quei tuoi occhiali ridicoli e le tue terribili battute.
Ecco, da quel momento non ho mai smesso di pensarti.
Pensavo al tuo sorriso.
Pensavo al suono della tua risata.
Pensavo al modo in cui la tua sola presenza potesse cambiare radicalmente il mio umore.
È triste pensare che tu fossi la mia costante, ma che l’abbia realizzato solo quando non ci sei stata più?
Forse un po’.
Forse tanto.
Ma la mia vita è sempre stata così.
Una perdita infinita di costanti.
Ho perso mia madre quando ancora non potevo ricordami di lei.
Ho perso Jack quando pensavo di aver trovato la felicità.
Ho perso Lex quando avevo più bisogno di lui.
Ho perso te quando finalmente ti avevo ritrovata.
È per questo che non ti volevo far entrare, perché una parte di me sapeva che se l’avessi fatto, prima o poi ti avrei persa.
È così è stato.
Quando sei spartita, ho promesso a me stessa che non ti avrei mai dimenticata.
L’avevo promesso a te, anche se non te l’ho mai detto.
L’avevo promesso ad Alex, Kelly, Nia.
L’avevo promesso a tuti.
La verità è che avevo promesso anche di riportarti indietro, ma non ci sono mai riuscita.
Tempo fa, Lex mi ha detto che i Luthor mantengono sempre le loro promesse.
Forse, alla fine, non sono mai stata una di loro; se lo fossi stata, ti avrei riportata indietro.
Ci sarei riuscita.
Ma non l’ho fatto.
Ci ho provato, Kara.
Per mesi non ho fatto altro che provare, provare e provare.
Non ho dormito per giorni.
Non ho praticamente mangiato un pasto decente per settimane.
Probabilmente se mi avessi vista, non mi avresti neanche riconosciuta.
Ero diventata un fantasma.
Ho provato qualsiasi cosa.
Mi correggo: abbiamo provato.
Non devi pensare che io sia stata l’unica ad averci provato.
Ci abbiamo provato tutti.
La triste verità, però, è che non ci siamo riusciti.
Non ricordo neanche il momento esatto in cui ci siamo resi conto che era tutto finito.
Forse una parte di noi l’aveva sempre saputo.
Infondo, non è sempre così?
Le cose accadono e poi un giorno realizzi che sono già finite e tu non te ne sei neanche accorta.
Semplicemente, un martedì qualunque abbiamo smesso di provarci.
Alex è uscita con Kelly ed io, per una volta, non ho passato la mia serata in laboratorio.
Un giorno ho riso ad una battuta che ho sentito in ascensore.
Un altro giorno ho guardato una tua foto e per la prima volta dopo mesi, non ho pianto.
Realizzare che stavo andando avanti, che il mondo intorno a me stava andando avanti, è stato come essere colpita da un treno in corsa.
Io non volevo andare avanti, volevo rimanere con te.
Per questo sono rimasta con te, Kara.
Non avrei mai potuto lasciarti.
Ti ho lasciato per sempre “Lena”.
L’ho lasciata con te in quel laboratorio.
L’ho lasciata con te in quell’ufficio.
L’ho lasciata con te in quella città.
Io, invece.
Kieran.
Sono partita.
Ho comprato un biglietto per un paesino sperduto dell’Irlanda e sono partita in un giorno di maggio.
All’inizio non è stato facile, ma poi con il tempo è andata meglio.
“Il tempo guarisce tutto” non è così che dicevi?
Non ti arrabbiare.
Non ti arrabbiare se non ti ho più pensata.
Faceva troppo male.
Due anni.
24 mesi.
730 giorni.
17520 ore.
Due anni.
Per due anni ti ho evitata, Kara.
Per due anni sono stata Kieran e non Lena.
Si può scappare dal passato?
Per anni non ho fatto altro che chiedermelo.
La mia vita è stata sempre una fuga.
Una fuga dalle mie origini, per essere accettata dai Luthor.
Una fuga dai Luthor, per essere accettata dal mondo.
Una fuga da me, per poter dimenticare te.
E sai cosa, amore mio?
Oggi ho finalmente la risposta.
Non si può.
Non si può scappare dal passato.
Non si può scappare dalle proprie origini, dalla propria famiglia, dal proprio sangue, dal proprio cuore.
Non posso scappare da te.
Oggi ero in un negozio.
Ho sentito la tua risata.
Lo so che non era la tua.
Lo so.
Ma ci si avvicinava molto.
Aveva la stessa forza.
La stessa voglia di vivere.
Mi sono girata e ho visto una ragazza.
Non eri tu.
Lo so.
Ma era molto simile a te.
Mi ha chiesto come mi chiamavo.
“Lena” ho risposto.
Lena.
Sì.
Non Kieran.

 

Tua per sempre, L.

 

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Prendetela così. Un po' senza pretese...non scrivevo da anni, quindi vi prego di essere clementi :)
Se volete, mi trovate su twitter: "Cesca" @galloncina94 
E ricordate #supercorpendgame :)