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Autore: clif    08/04/2021    1 recensioni
-Ecco a lei, signora. Una bambina bellissima- Disse la signora Cole, porgendole il fagotto. La puzza di sigaretta poteva sentirsi chiaramente provenire da lei. Era evidente fosse un posto terribile dove far crescere dei bambini. Se fosse stata abbastanza lucida, si sarebbe rammaricata del luogo dove avrebbe lasciato la sua piccola, ma in quel momento era a malapena in grado di fare pensieri coerenti.
-Come intende chiamarla?- Le domandò la donna. Nonostante la nota dolce, si poteva sentire il tono seccato: la gentilezza era tutta una maschera. Probabilmente era desiderosa di scaricare il fagotto in qualche culla e tornare a fumare o bere. Merope però era troppo concentrata sulla domanda per notarlo: il nome? Non aveva mai pensato ad un nome.
-Nicole... Merope... Nicole Merope Mikaelson- Queste furono le ultime parole di Merope Gaunt. La fatica aveva preso un forte pedaggio sul suo corpo negli ultimi mesi e il parto fu la sua ultima fatica. Avrebbe potuto salvarsi usando la magia, ma era mentalmente troppo distrutta per andare avanti. Sapeva di essere egoista ad abbandonare la figlia, ma non poteva fare altro. Pregò solamente, un secondo prima di spirare, che la sua vita sarebbe stata felice a differenza della sua.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: Cross-over | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Più contesti
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Campo di Quidditch (prima prova torneo Tre maghi). Hogwarts.

-Ora che il nostro impetuoso drago è stato finalmente domato… ecco a voi il terzo campione di questa competizione!- La voce di Bagman suonò nuovamente. Lo stadio si fece totalmente silenzioso di colpo, mentre tutti i presenti osservavano il ragazzo sopravvissuto entrare lentamente nell’arena. La reazione dei presenti fu mista.

Molti tra gli studenti non vedevano l’ora di vedere il ragazzo umiliato, convinti che avesse imbrogliato per partecipare a tale competizione e che meritasse una sconfitta imbarazzante. Una certa minoranza però, quella munita di abbastanza buonsenso, si era resa conto (guardando le due prove precedenti) del pericolo che avrebbe potuto correre. Un ragazzo di 14 anni non avrebbe mai potuto affrontare un drago. Forse non aveva mentito riguardo la sua partecipazione al torneo.

Neville intanto aveva ben altro a cui pensare che le opinioni dei vari presenti. La sua attenzione era totalmente focalizzata sul drago dall’altra parte dell’arena. Il Grugnocorto Svedese, seppur sedato e incatenato, era una presenza minacciosa, dopotutto era ancora in grado di uccidere un mago adulto se ingaggiato senza un piano. Il Grifondoro strinse più forte la bacchetta, per evitare che il sudore la facesse sfuggire di mano durante la prova.

Era parecchio pallido e ansioso, ma non permise alla paura di sopraffarlo. Aveva un piano: una settimana prima lo stesso preside gli si era avvicinato con dei consigli. Dopo essersi avvicinato di più al drago, abbastanza da iniziare il piano, ma non da essere nel raggio di azione delle sue fiamme (sembrava già iniziare ad innervosirsi) alzò in aria la sua bacchetta

-Accio firebolt!- Gridò, e dopo pochi istanti la sua fedele scopa arrivò da lui. il piano era girare ripetutamente intorno al drago per farlo innervosire, e una volta che si fosse spostata avrebbe preso l’uovo d’oro. Piano semplice ma buono… se non fosse per un piccolo particolare: il drago prese in effetti ad innervosirsi dopo un po’, ma invece che muoversi gli sbuffò addosso un getto di fuoco.

Grida risuonarono tra il pubblico, mentre il ragazzo sopravvissuto riuscì ad evitare il colpo mortale… la prima volta. Una seconda fiammata bruciò parte della scopa, e costrinse Neville ad un atterraggio di fortuna. Cadde al suolo, ruzzolando tre volte prima di fermarsi malamente: la mano e un ginocchio vennero ricoperti di tagli e dal dolore potè dedurre di essersi slogato forse una spalla.

Avrebbe continuato a soffermarsi su tali pensieri ancora un po’, ma fu costretto a tornare velocemente in se per evitare di essere schiacciato da un colpo di coda del drago. Ansimante, si rialzò in piedi e fronteggiò nuovamente il drago. Aveva paura, ma non le avrebbe permesso di controllarlo: avrebbe usato il piano originale. Aveva avuto in mente un’altra tattica prima dell’incontro con il preside e ora l’avrebbe messa in pratica.

I presenti videro il ragazzo sopravvissuto richiamare nuovamente qualcosa. Dopo qualche istante di attesa, venne questa volta raggiunto da strane forme verdi. Hagrid le riconobbe come le sue piante sputafuoco* che teneva nel suo orto. Le aveva mostrate a Neville qualche giorno dopo la selezione dei campioni. Comprate da un venditore di Nocturn Alley ad un prezzo scontato.

Tali piante avevano la particolarità (nulla di sorprendente, visto il suo nome) di sputare palle di fuoco, ed erano resistenti alle alte temperature. Le fiamme da essi generate erano paragonabili a malapena ad un incantesimo Incendio e poco potevano fare contro quelle di un drago, ma fu comunque sufficiente per dare a Neville il vantaggio di alcuni minuti.

Il drago prese ad irritarsi dai continui attacchi delle strane piante (avevano delle radici simili a zampe, e questo consentiva loro di saltellare qua e là), tanto che i doma draghi posti ai limiti dell’arena si stavano preparando ad intervenire, e smise di tenere d’occhio il suo nido. Fu tutto ciò che servì al ragazzo per prendere l’uovo d’oro e allontanarsi (rischiando di inciampare nel processo) in sicurezza.

-Incredibile! Il nostro terzo campione, nonostante la giovane età, è riuscito a superare la prova a tempo di record!- Esclamò Bagman, con un tono di voce che non si addiceva ad un arbitro imparziale.

Spalti. Campo di Quidditch (prima prova torneo Tre maghi). Hogwarts.

Neville si portò in testa alla classifica con questa dimostrazione di abilità: ricevette un 10 pieno sia da Bagman che Silente (seppur il secondo fosse praticamente scontato, molti furono sorpresi dal voto del primo), un 9 dalla preside di Beauxbatons, un otto da Crouch e un immeritato 5 da Karkaroff. Con 42 punti si portò in testa, ma le ferite ricevute (seppur non mortali) costrinsero i presenti a portarlo nella tenda dove era posta l’infermeria.

Tutti i più giovani tra il pubblico rimasero basiti dalla scena appena vista. Nessuno di loro si aspettava che qualcuno rischiasse veramente la propria vita in questa competizione. Nonostante gli avvertimenti e la vista di draghi pericolosi, era una cosa che molti avevano inconsciamente ignorato. Anche il fatto che i precedenti campioni ne fossero usciti grossomodo illesi avevano cementato tale pensiero.

Alcuni si sentirono in colpa per aver giudicato male i loro compagni, dato che adesso era evidente non avrebbero mai tentato di partecipare di loro spontanea volontà. Una percentuale minore, quella più egoista, era semplicemente soddisfatta di avere un campione competente che potesse rappresentarli.

Ronald era felice di essere nuovamente riconosciuto come il suo migliore amico, dimenticando convenientemente il fatto lo avesse abbandonato nel momento del bisogno. Hermione e Ginny parvero solo felici che fosse salvo, la prima ritenendolo un caro amico, mentre la seconda il suo salvatore prescelto. Nelle tribune occupate al gruppo dei Tassorosso, Cedric Diggory guardava l’evento con espressione inquieta… iniziava ad essere sollevato di non aver potuto partecipare.

Nella sezione dei giudici molti dei presenti ebbero delle reazioni contrastanti, ma la più intensa (almeno nella sua mente) fu quella di Silente. Se all’esterno mostrò solo un caldo sorriso, all’interno rimase un po’ accigliato dal risultato. Non si fraintenda… era felice che Neville ne fosse uscito quasi illeso, ma non fu soddisfatto dal metodo.

Il vecchio, nel corso di anni di piani e manipolazioni, aveva preso a vedere Neville come un simbolo per il lato della luce. Stava lentamente dimenticando fosse un ragazzo in carne e ossa. Il ragazzo sopravvissuto avrebbe dovuto superare questa prova come farebbe un coraggioso Grifondoro, ossia avanzando a testa alta. Ecco perché si assicurò personalmente che avesse una strategia idonea per la prova.

Neville avrebbe dovuto superare il drago e mostrare ai suoi pari come fosse un vero eroe. Ferirsi nel processo sarebbe stato un guadagno ai suoi occhi. Invece il ragazzo ne era uscito tramite… piante. Silente scosse piano la testa. Avrebbe dovuto parlare con Augusta Paciock e intensificare l’allenamento del nipote: il ragazzo sopravvissuto sarebbe sbocciato nel ragazzo che avrebbe vinto. A tirarlo fuori dalle sue fantasticherie fu la voce amplificata di Bagman

-Ed infine… l’ultimo campione che prenderà parte a questa entusiasmante prova!- Esclamò, mentre il pubblico si faceva nuovamente silenzioso.

Nr.12. Grimmauld Place.

Grimmauld Place era nota per un curioso particolare: l’assenza dell’abitazione numero 12. Coloro che passavano per quella strada vedevano al loro fianco il numero 11 e trovarsi in seguito direttamente al 13. Una stranezza che gli abitanti del luogo e i passanti trovavano curiosa e anche un po’ divertente.

Ciò che nessuno sapeva, o per o meno nessun babbano, era che l’abitazione numero 12 esisteva… era semplicemente invisibile. La famiglia Black, uno dei pilastri più potenti e antichi dell’Inghilterra magica aveva la sua casa ancestrale proprio lì. Noti purosangue bigotti che vivevano in una zona babbana. Un controsenso, direbbe un estraneo che conosce l’ubicazione della casa.

Anche il fatto che fosse di modeste dimensioni (per lo meno confrontate con quelle degli altri clan potenti) dava nell’occhio. Oscura e tetra, piena di teste di elfi morti, quadri di antenati illustri e, naturalmente oggetti oscuri e mortali. Ciononostante, una casa inquietante ma che trasudava ricchezza… almeno fino a qualche anni prima.

Erano passati 6 anni dalla morte dell’ultimo proprietario ufficiale, la matriarca della famiglia, Walburga Black, e da allora l’unico abitante della casa era un vecchio elfo domestico brontolone di nome Kreacher. Per quanto devoto, l’essere non aveva più tutte le rotelle al posto giusto, e senza un ordine diretto non era in grado di provvedere alla casa nella maniera più consona. Così, nel giro degli ultimi anni, la casa era diventata sporca e infestata da parassiti e creature magiche.

-Non avrei mai creduto fosse possibile, ma questo posto fa ancora più schifo di quando abitavo qui- Grugnì l’attuale abitante della casa. Sirius Black (insieme all’ippogrifo che ora riposava in soffitta) si era smaterializzato lì dentro, con l’utilizzo di una passaporta illegale preparata da Silente stesso. Il mago purosangue si guardò distrattamente intorno, senza trattenere il disgusto che provava verso quel posto.

-Kreacher!- Gridò al vuoto, aspettandosi che l’elfo, ovunque esso fosse, accorresse subito. Infatti, dopo neanche un secondo, una piccola e rugosa creatura, dalle lunghe orecchie e dal naso storto e a punta, apparve con un schiocco. La testa piegata in un inchino, abbastanza da coprire il volto in piegato in una smorfia di disgusto. Aveva sempre odiato il figlio della padrona.

-Cosa desidera il padrone dal vecchio Kreacher?- Ringhiò piano, calcando sulla parla “padrone” come fosse un insulto o qualcosa di disgustoso. Sirius ignorò il tono della creatura, abituato o troppo distratto per curarsene, e gli ordinò di preparare qualcosa da mangiare per lui e Fierobecco (sottolineando il fatto che fosse commestibile).

-Sarà fatto, padrone. Kreacher vive per servire la nobile casata dei Black- Affermò per poi aggiungere offese sottovoce. Una volta scomparso con uno schiocco, Sirius sospirò avvilito: non voleva tornare lì, in realtà, se fosse dipeso da lui, non avrebbe più messo piede in quella casa. Aveva trascorso lì la sua intera infanzia, e solo quando a undici anni andò ad Hogwarts si sentì felice per la prima volta.

Una casa piena di ricordi di abusi, deliri di grandezza e sciocchezze che la sua famiglia portava avanti da generazioni. Fu solo quando arrivò ad Hogwarts e incontrò James, Remus e Frank (Peter non lo avrebbe mai più contato) che potè finalmente dire di aver trovato una vera casa e un amico. Il suo smistamento nella casata Grifondoro fu il primo passo che portò al bando della sua famiglia… anche se la sua fuga potrebbe essere considerato quello decisivo.

Fosse dipeso da lui non sarebbe più tornato indietro, ma era stato richiamato qualche giorno prima da Silente. Il suo vecchio preside lo aveva rintracciato su un isola del pacifico, e lo aveva informato di aver bisogno che tornasse subito in Inghilterra: era convinto che presto avrebbero avuto bisogno di riformare il vecchio Ordine, ed era necessaria la sua vecchia casa come base principale.

Fosse stato qualcun altro avrebbe rifiutato, ma quello era Silente. Oltre ad essere l’unico che in futuro avrebbe potuto farlo scagionare, era anche il leader della luce e principale nemico dell’oscurità. Sirius non si rese neanche conto che alcune delle sue sventure fossero conseguenze delle decisioni di Silente. L’intero paese, ormai tanto abituato a guardare al vecchio uomo senza fare domande, non si rendeva conto di questo fatto.

Campo di Quidditch (prima prova torneo Tre maghi). Hogwarts.

-Incredibile, signore e signori! Le sorprese non sembrano finire!- Esclamò Bagman, mentre allo stesso tempo osservava affascinato come il quarto campione fronteggiava con evidente maestria il proprio drago. Con il supporto di Andrea (e anche in qualche modo Luna), Harry aveva pianificato accuratamente le sue mosse durante questa prova.

Una volta sceso in campo, mise su se stesso un incantesimo di disillusione (fu indeciso tra questo, e appellare il proprio mantello dell’invisibilità) per potersi avvicinare indisturbato. Purtroppo, gli altri sensi della bestia gli fecero percepire il giovane mago in avvicinamento, facendola andare in difesa delle sue uova.

Prese a sputare fuoco (il getto di fiamme era più caldo e decisamente più ampio di quello degli altri draghi) nel punto dal quale sentiva l’odore di Harry. Fortuna che si posizionò fuori dalla sua portata. Fu costretto  ad interrompere la sua avanzata, ma questo non lo scoraggiò. Prendere l’uovo in quel modo non lo avrebbe fatto risaltare troppo, perciò era meglio cambiare tattica. Inoltre usare un altro metodo avrebbe dimostrato un’evidente abilità nell’adattarsi alle varie situazioni.

Nelle ultime settimane aveva usato il suo nuovo potenziamento per migliorare le sue abilità nella trasfigurazione. Nel corso degli anni, mentre nella teoria veniva spesso superato da Hermione Granger e Daphne Greengrass, nella pratica non aveva rivali. Anche se la professoressa McGranitt non mancava mai di sottolineare quanto suo padre fosse il migliore degli ultimi decenni. Onestamente questa cosa infastidiva non poco Harry.

Diversi professori non facevano che far notare (spesso addirittura inconsapevolmente) quanto fosse indietro in confronto ai suoi genitori. Come James per la trasfigurazione, Lily era un portento per incantesimi e pozioni. Da come si rivolgevano a lui e parlavano dei suoi genitori, non sembravano vederlo come Harry ma solo come il figlio di James e Lily.

Era seccante, e anche un po’ offensivo. Si sarebbe sentito anche un po’ ferito… se si fosse interessato alle loro opinioni. Sin da quando aveva memoria, nessuno si era interessato a lui (come i Dursley), e le pochissime persone che lo avevano fatto non lo vedevano come un individuo (piuttosto come figlio dei Potter, o studente Grifondoro etc…). ecco perché si sentiva a suo agio con Andrea… e perché era stato felice del rispetto guadagnato da parte di Nicole.

Una piccola parte di lui, quella più infantile e meschina, avrebbe voluto vedere la faccia della McGranitt mentre assisteva a questo. Appellando a se sette macigni situati ai vari lati dell’arena, li posizionò di fronte a se, come fossero una difesa e poi procedette con la trasfigurazione. Il pubblico rimase sotto shock, mentre le semplici rocce di guerrieri marmorei, muniti di scudi e spade o lance.

-I miei occhi mi stanno ingannando?! Il nostro ultimo concorrente ha appena modificato degli oggetti enormi e ha dato loro vita. Una tale prodezza nella trasfigurazione che neanche un settimo anno solitamente sarebbe in grado di fare!- Esclamò Ludo Bagman. L’ex giocatore di Quidditch sembrava piuttosto entusiasta di ciò che vedeva. Sentendo quelle parole Harry si lasciò sfuggire un leggero sorriso. Era proprio quello che sperava.

Il potenziamento concesso dal rito gli aveva dato un potere grezzo superiore a quello di un settimo anno, questo era corretto (in effetti poteva essere paragonato a quello di Nicole dentro il diario), ma non aveva affatto padroneggiato la trasfigurazione. Aveva passato parte delle ultime settimane concentrandosi esclusivamente su questo specifico incantesimo.

Farlo credere però era la sua intenzione: i giudici avrebbero visto uno spettacolo di ingegno e maestria, e di conseguenza i punti sarebbero saliti (il piano era stato ideato da lui, ma fu aiutato, sorprendentemente, anche da Luna). Con un gesto deciso ordinò ai soldati di pietra di attaccare. Il drago, probabilmente a causa dell’inaspettata situazione, venne circondato prima che potesse reagire.

Le armi dei “soldati” non erano sufficienti per ferire, o perfino scalfire, la corazza del grosso rettile, ma fu abbastanza per farla arretrare e permettere al loro creatore di raggiungere il suo obbiettivo. Una volta superato il raggio d’azione della bestia (anche del suo getto di fuoco) si diresse verso il nido con dentro l’uovo d’oro.

-Incredibile! Il quarto campione ha preso l’uovo a tempo di…- L’interrompersi del commento di Bagman e le grida della folla furono le uniche indicazioni che qualcosa non andava. Come spinto da un istinto di sopravvivenza, fece un balzo indietro… poco prima di essere schiacciato dai pezzi di una delle sue statue animate. Non fece in tempo a fare mente locale, che un grosso artiglio lo scaraventò via dal nido.

Uno squarcio, non troppo grave ma comunque profondo, era inciso diagonalmente sul fianco del giovane mago. Ciononostante, era troppo concentrato su ciò che aveva di fronte per rendersene conto: l’Ungaro spinato non era più immobilizzato. Era ancora incapacitato a volare o raggiungere il pubblico (che al momento era in piena crisi isterica), ma aveva spezzato un numero sufficiente di catene da permettergli di raggiungerlo senza problemi.

Harry non potè fare a meno di provare un leggero panico. Le restrizioni erano state potenziate con abbastanza magia da tenere sotto controllo un drago adulto in condizioni normali, e quello davanti a lui era stato anche pesantemente sedato. Perciò come aveva fatto a liberarsi parzialmente dalle proprie restrizioni?!

Appartamento senza nome. Quartiere Lana.

La sudicia e piccola stanza che la Signora Oscura aveva adibito come suo rifugio negli ultimi mesi non era cambiata per niente. Minus aveva il compito di mantenerla minimamente ordinata, ma al momento era assente, perciò la polvere e il vario sudiciume (dovuto da anni di abbandono) stavano tornando nuovamente. A Voldemort questo però non interessava minimamente.

Tutta la sua attenzione era concentrata sulla sfera di cristallo che teneva stretta nella mano destra. Gli occhi color rubino (che splendevano nel riflesso dell’oggetto, rendendo la stanza, che era anche piuttosto buia, molto inquietante) non avevano lasciato la forma del ragazzo ripreso dall’oggetto neanche per un secondo. A differenza  di quelle usate dai chiaroveggenti, questa ti permetteva di vedere il presente… e in aggiunta, era preciso e chiaro.

Era rimasta in silenzio e con un viso totalmente inespressivo, mentre i primi tre campioni del torneo tre(quattro)maghi superavano la prima prova. Fece un piccolo ghigno quando Paciock si ferì, ma solo lievemente. Poi fu il turno di colui che davvero le interessava. Gli occhi le brillarono di interesse quando trasfigurò quei golem, e quando il drago riuscì in parte a liberarsi (inaspettato, ma eccitante) ghignò sinistramente.

-Mio piccolo Harry… fammi vedere se il frutto sta finalmente maturando- Mormorò tra se, mentre ridacchiò in maniera silenziosa.
 

N.d.A.

*Mi serviva semplicemente una pianta con tali abilità. Non esiste nessuna pianta nella linea canonica di Harry Potter da cui ho preso spunto in maniera specifica. Il nome l’ho lasciato così a caso.
Il drago si è liberato di alcune catene, perciò ha più libertà di movimento, ma è ancora parzialmente bloccato. Inoltre è stato pesantemente sedato. Perciò Harry non dovrà affrontare un drago a piena potenza, ciononostante potrebbe essere comunque correre un grave pericolo.
Al prossimo capitolo. Bye-Bye
  
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