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Autore: amirarcieri    09/04/2021    2 recensioni
Durante il ritorno a casa, sotto l'influenza di una luna luminescente, Ryou sorprende Ichigo con una dichiarazione d'amore inaspettata....
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE - SHOT

 

"The moon is beautiful, isn’t it? "

 

 

 

Si era fatto tardi e i genitori di Ichigo avevano avuto il pensiero fisso sulla figlia.
Ma fortunatamente, l'intervento tempestivo di Retasu insieme all'assicurazione solenne che la loro pargola sarebbe tornata a casa tra meno di mezz'ora, era giovato.
Ichigo ovviamente aveva borbottato per tutto il tempo da scontare come chi andava fuori di testa a furia di sgobbare in un orario insostenibile di lavoro.
E in tutto ciò, Ryou si era proposto di riaccompagnarla a casa per scusarsi, ma anche per le ovvie ragioni che ovvie continuavano a non essere per la ragazza.
Presa la strada di casa, il ragazzo aveva tentato invano di avere un minimo di conversazione civile con quella furia scatenata, tuttavia ogni sforzo non era riuscito a spegnere la rabbia ardente che le cospargeva lo stato d'animo.
Neanche il sentirsi dire "Torte gratis per un mese" l'avevano rabbonita o distratta dai suoi insulti verso di lui.
I due ragazzi era predisposti in fila indiana.
Lei camminava qualche metro distante da lui, nel mentre che lui le andava dietro accompagnato dalla frescura e piattezza portati dal subentrare della sera. Nell'aspettativa avrebbe potuto essere una scenografica passeggiata romantica al chiaro di luna impreziosita dagli effetti speciali dell’acqua che rifletteva a slow motion le loro sagome distorte, ma nella realtà era venuto su un siparietto di amanti litigiosi.
«I chimeri, la scuola, il caffè. Io non posso reggere tutto questo stress, lo capisci?» si stava sfogando ancora la ragazza. E non capiva che con più impeto ci avrebbe litigato, con maggior efficacia lui sarebbe caduto nel tranello dell’amore.
Ryou ne soffriva.
Ryou se ne crogiolava.
Ma Ryou tratteneva quel sentimento passionalmente irrazionale in se perché averla vicino era un subbuglio di dolore e una quiete di delizia irrinunciabili.
«Hai ragione, scusami» le disse comprensivo. A quella ammissione, Ichigo arrestò la sua fiammeggiante camminata, pietrificando il corpo sull'asfalto, ma riprendendo la grinta per voltarsi e andargli incontro.
«Senti un po’ tu» l’aveva aggredito quindi puntandogli l’indice in faccia.
Ryou ritrasse il capo in reazione.
Occhi di un grezzo azzurro che si perdevano nuovamente in degli altri fusi di un nocciola brillante.
«Ultimamente non fai altro che scusarti, e la cosa mi fa piacere, solo..che..ora le tue scuse non mi bastano... pr - pretendo qualcosa di più» “qualcosa di più” si era premurata di aggiungere, senza sapere a cosa davvero volesse alludere, ma sentiva che solo lui poteva darglielo.
La sua fiorente relazione con Masaya aveva già trovato una fine.
Tutto l’entusiasmo, tutte le scoppiettanti emozioni, tutto l’affetto profondo e le lusinghe travolgenti provate in partenza, erano rovinosamente precipitati in un baratro di banalità e insoddisfazione.
E quando anche l’essere toccata dalle sue dita aveva smesso di provocargli brividi talmente atomici da farla trasformare in un gatto, Ichigo si era dovuta arrendere all'evidenza di aver scambiato una cotta adolescenziale per l’amore della sua vita e l’amore della sua vita per una febbrile attrazione fisica.
Ryou allora vigilò su di lei con uno sguardo colmato da quell’insondata curiosità che solo lei riusciva a fargli provare.
Poi tutto ad un tratto il ragazzo sollevò il capo, e nel farlo, un bagliore argenteo colpì il magnifico volto modellato dai canoni idealizzati delle divinità orientali.
«Guarda Ichigo» la chiamò serafico, poiché quello che stava per dirle sarebbe stato onnipresente nella mente della ragazza quanto l'incancellabile satellite d'argento sito davanti a loro.
«La luna è bellissima, vero?» udendo quella frase la ragazza provo due divergenti e imponenti reazioni: il corpo le si pietrificò mentre il petto le esplose come il ritmo preliminare di una batteria ad un concerto.
Ichigo non era mai stata una cima a scuola e in termini di intuito afferrava le cose solo se osservava gli avvenimenti con il cuore, ma Ichigo era Giapponese, quindi conosceva bene le credenze popolane legate alle leggende utopistiche antiche.
L'usanza risaliva a moltissimo tempo fa quando per tradurre minuziosamente la parola "Ti amo", il professore aveva suggerito al suo allievo di convertirla in "La luna è bella, vero?". Così da quel giorno, in Giappone, tra le persone riservate evinceva la tradizione di ricorrere a questa allusione letteraria per dichiararsi alla persona amata.
“Ti amo”.
Ryou l'aveva davvero fatto. Ryou, le aveva fatto una dichiarazione d’amore improvvisata dall’impellenza del cuore e ordinata da una creanza che attingeva a un subisso di versi mimetizzati.
Ichigo avrebbe voluto battere freneticamente la lingua sul palato per congiungersi con il sentimento del ragazzo, dirgli a quanto quella confessione camuffata fosse caratteristica di uno come lui, ma le mancava il fiato e lo stomaco le si era pateticamente ingarbugliato.
Vedendo che la ragazza non aveva reagito bene alla sua fantomatica dichiarazione, Ryou si grattò quindi la chioma biondo oro, rassegandosi alla disfatta che Ichigo non si sarebbe mai fatta carico di tali sentimenti perché troppo sconfinati e maturi per un’adolescente che stava imparando da poco a destreggiarsi tra le vaste spire del mondo.
«Dai andiamo. I tuoi ricominceranno a preoccuparsi se tardiamo di un altro minuto» le ricordò freddamente.
L’aveva superata nell'istante in cui Ichigo era riuscita a riavviare il cervello giusto in tempo per rispondergli.
«Aspetta» lo chiamò tonante. Ryou si voltò a tre quarti verso di lei definendosi sul volto un’espressione passiva.
A Ichigo scoppiava il cuore.
Aveva aspettato così tanto quel momento, da non riuscire a trattenersi.
Voleva essere abbracciata da lui – o abbracciarlo – e voleva sentire il calore anestetico delle sue labbra come ogni volta che l’aveva baciata con l’intento di provocarla.
«Lo è sempre stata» disse e seppur attraverso una voce tremante, ma quasi urlandoglielo, Ichigo riuscì finalmente a confessargli tutto l’amore che provava per lui, appellandosi a quelle prestabilite e camuffate parole.
Nell’udirle Ryou non comprese più niente.
Dopo un indistinto secondo di estraniamento totale, si fiondò sulla ragazza per depositarle una mano sul fianco e sollevargli il mento con l’altra, attendendo il momento per baciarla come non aveva mai fatto prima di allora.
Tutta la sporca gelosia che aveva provato nel vedere le sue mani intrecciate a quelle di un altro, tutta la fatica fatta per soffocare il desiderio di toccarla, le innumerevoli volte in cui le aveva mostrato il suo interesse con metodi inespressi e impertinenti o quelli in cui si era spinto oltre provocandola con carezze e baci a volte lasciati in sospeso, altri rubati, e ancora, per non parlare di tutte quelle in cui lei aveva avuto occhi solo per Masaya e l’odissea del dolore lo aveva invaso a tal punto da costringerlo ad allontanare il suo pensiero dalla mente o di tutte le altre in cui il cuore aveva fatto i capricci avvertendo la sua assenza e si era buttato a ore piene sul lavoro pur di non cercarla.
Ogni cosa, perfino quell’opprimente peso che gli gravava sullo stomaco, si era dissolta tramite il soffice e intimo bacio che si stavano dando al calare della notte.
E l’immortale presenza della luna, aveva fatto e avrebbe continuato a fare da spettatrice silente, a quella loro storia d’amore modellata sulle fondamenta di un percorso di coppia destinato a non trovare mai una sua fine.

 

NOTE AUTRICE: eh, si. Eccomi a scrivere una One Shot su questa magnifica coppia che non ha mai smesso di farmi sognare, nonostante alla fine, pr essendo canon, non è mai diventata ufficialmente canon. 

Comunque come avrete notato questa One - Shot non è niente di pretenzioso, l'ho scritta perché ho letto un thread su twitter riguardo una credenza/usanza Giapponese e subito mi sono venuti in mente loro due. Mi sono chiesta (sopratutto su Ryou) che cosa avrebbero fatto se inseriti in un contesto di questo genere.
Oltre questo ho provato a descrivere al meglio i pensieri e sentimenti provati dai due protagonisti. In sintesi spero di averli descritti in maniera canonica e rappresentati al meglio .

Beh, spero che vi abbia fatto piacere leggerla. E chissà che non torno con una nuova (se l'ispirazione mi colpisce). 
Grazie in anticipo a chi leggerà, recensirà o aggiungerà alle varie opzioni di scelta. 
Se volete aggiungermi sui social sono: Twitter | Facebook

Alla prossima. Ciao, Ciao. 

 

   
 
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