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Sentence
Alpha
#01 –
Conforto
Nonostante
dedicassero quasi tutto il loro tempo a litigare, entrambi sapevano, per tacito
accordo, che in caso di bisogno le parole di conforto non sarebbero
mancate.
#02 –
Bacio
I baci con lo
spadaccino erano sempre irruenti e pieni di passione, Sanji lo sapeva dal
principio anche perché infondo era proprio quello che cercava quando andava ad
incrociare le labbra di Zoro, ma il dolce tocco che lo sorprendeva al mattino
era sempre una piacevole eccezione.
#03 –
Delicato
La delicatezza
del cuoco era riservata, esclusivamente, alle donne, e per questo lo spadaccino
era spesso vittima di una pungente gelosia; ma quando per ripicca Sanji se ne
era uscito con uno Zoro-kun in tono mieloso, capì una volta per tutte che, certe
attenzioni, era meglio lasciarle al gentil sesso.
#04 –
Dolore
Per uno come
lui, il dolore non era una novità, anzi sentiva quasi un perverso piacere ogni
volta che gli veniva fisicamente inflitta una ferita, ma mai avrebbe pensato che
il solo vedere le spalle del cuoco allontanarsi, fino a svanire all’orizzonte,
potesse provocargli una simile sofferenza.
#05 –
Patate
Un tempo, da
sguattero, era spesso costretto a pelare chili e chili di patate, tanto che alla
sera si ritrovava con le mani pulsanti dal dolore per il troppo lavoro, ma ora,
provava una sorta di perversa soddisfazione nel vedere il marimo chino in
un angolo della cucina, intento a pelare i tuberi.
#06 –
Pioggia
Camminare
sotto la pioggia gli era sempre piaciuto, gli ricordava i giorni passati come
cacciatore di taglie, un randagio senza casa, che combatteva, e che a volte
uccideva per vivere, ma ora le cose erano cambiate, perché tornando alla nave,
c’era sempre un certo biondo ad aspettarlo, pronto a lanciargli in faccia un
asciugamano, e lamentarsi, puntualmente, nel vederlo fradicio dalla testa ai
piedi.
#07 –
Cioccolata
Quando,
durante i suoi allenamenti, lo spadaccino osservava di sfuggita la neve cadere
lentamente, sapeva per certo che, di lì a poco, dalla porta sarebbe entrato il
cuoco con in mano due tazze di cioccolato bollente.
#08 –
Felicità
Aveva sempre
vissuto giorno per giorno, inseguendo un sogno più grande di lui, senza mai
fermarsi a riflettere su quella che era la sua vita; eppure nel momento in cui
si era soffermato a pensare a quella che tutti chiamano felicità, l’allegra
risata del biondo al suo fianco gli aveva fatto capire che, pur senza averla
cercata, si ritrovava a sfiorarla con la punta delle
dita.
#09 –
Telefono
Non aveva mai
pensato al marimo in toni affettivi o anche lontanamente gentili, eppure vederlo
rosso di rabbia, lo sguardo determinato e cocciuto, mentre cercava inutilmente
di capire il funzionamento del lumacofono, gli provocò un irresistibile moto di
tenerezza.
#10 –
Orecchie
Non aveva mai
pensato alle sue orecchie in un contesto sessuale, in realtà, non aveva mai
semplicemente pensato alle sue orecchie punto e basta, eppure si stupì non poco
quando un brivido caldo, colpì il timpano e percorse lentamente la schiena, solo
nel sentire il suo nome pronunciato dalle labbra del cuoco, così vicine da
poterlo sfiorare.
#11 –
Nome
Gli insulti
erano il loro personalissimo modo di chiamarsi, ecco perché, quando, quel
giorno, Zoro si era presentato di fronte a lui rosso in viso, iniziando il suo
discorso chiamandolo per nome, capì che qualcosa stava definitivamente
cambiando.
#12 –
Sensuale
Anche se si
era ripromesso di riacquistare un minimo di autocontrollo, di fronte alla
camminata del cuoco, non poté fare a meno di voltarsi per seguire con lo sguardo
quei movimenti lenti e incredibilmente sensuali.
#13 –
Morte
Mentre
lentamente scivolava verso il baratro, dopo il colpo che Zoro gli aveva inferto
di fronte allo sguardo impassibile di Kuma , nonostante la vista offuscata, era
sicuro di aver visto nitidamente un’ombra spettrale incombere sullo
spadaccino.
#14 –
Sesso
Quando si
arrivava al sesso Sanji era molto più simile ad una donna di quanto volesse far
credere, i suoi rifiuti erano così frequenti che Zoro non si sarebbe stupito di
sentirgli dire “Ho mal di testa”, eppure bastava semplicemente accennare ad un
suo possibile lato femminile per ritrovarsi avvinghiati nel letto con un biondo
che tentava inutilmente di dimostrare la sua virilità.
#15 –
Tocco
Ogni volta che
la mani dello spadaccino gli toccavano la pelle, non poteva fare a meno di
notare quanto fossero rovinate dai suoi allenamenti, ma nonostante questo
bastava semplicemente che sfiorassero la sua pelle per lasciarlo tremare preda
di brividi caldi.
#16 –
Debolezza
Se c’era
qualcosa che Sanji detestava dal profondo del cuore era mostrare i suoi
sentimenti agli altri, ma lo sguardo perforante dello spadaccino era riuscito a
frantumare quella maschera e a dimostrargli che condividere le proprie
sofferenze con gli altri non è affatto una debolezza.
#17 –
Lacrime
Mai una volta
avevano mostrato una lacrima, ma sapevano entrambi perfettamente che l’altro
riusciva a vedere, anche solo con un semplice sguardo, il dolore racchiuso nelle
iridi del compagno.
#18 –
Velocità
La velocità
nel comprendere persone e situazioni, oltre che le cose in generale, non era
certo una delle migliori doti di Zoro, eppure Sanji si sorprendeva ogni volta
nel vedere quanto velocemente lo spadaccino coglieva i cambiamenti dei suoi
stati d’animo.
#19 –
Vento
Il fumo della
sua sigaretta che si sperdeva nel vento, aveva per Zoro un incomprensibile
fascino ipnotico.
#20 –
Libertà
Vivendo come
pirati sapevano che ogni giorno la loro libertà era in pericolo, che loro stessi
erano in pericolo, ma, allo stesso tempo, avevano la strana consapevolezza che,
in caso di pericolo, anche due rivali come loro avrebbero combattuto fianco a
fianco per difenderla.
#21 –
Vita
Quando vide
Zoro gettare al vento la sua vita per un’inutile promessa lì, proprio di fronte
allo sguardo impassibile di occhi di falco, pensò che fosse solamente un idiota,
ma non passò che poco tempo quando anche lui si rese conto che stava offrendo la
sua vita per salvare il tesoro di un altro.
#22 –
Gelosia
Ogni qualvolta
gli era permesso Sanji era pronto a stuzzicare Zoro e la sua gelosia, provocando
i borbottii sommessi dello spadaccino, ma solo ora, vedendo il marimo guardare
quella ragazza con gli occhiali in modo così diverso da come era solito
rivolgere lo sguardo alle donne, si ritrovò anche lui punto dall’insetto
dell’invidia.
#23 –
Mani
Era evidente
anche ad occhio inesperto che le loro mani erano opposte sotto ogni punto di
vista, eppure, anche se all’apparenza sembravano incompatibili, si stringevano
perfettamente l’una nell’altra.
#24 –
Gusto
In quanto
cuoco era più che abituato ad ogni tipo di sapore, anche il più stravagante, ma
l’unico gusto che ogni volta riusciva comunque a sorprenderlo era quello delle
labbra di Zoro.
#25 –
Devozione
Ogni volta che
Sanji incontrava una donna, oltre alle moine di routine, dichiarava anche una
devozione eterna a lei e solo lei, ma Zoro sapeva bene che l’unico a cui era
devoto in campo sentimentale, nonostante fosse di impossibile realizzazione una
sua ammissione spontanea, era lui e solo lui.
#26 – Per
Sempre
Per sempre è
una di quelle frasi che sfuggono alle labbra senza controllo, di quelle che
scivolano semplicemente via, rapide, indolenti, impulsive, e che, nel
pronunciarle, il più delle volte si cela in fondo al cuore quella volontà di
fermare il tempo lì, a quel momento così felice, ma a cui loro non avrebbero mai
dato occasione d’essere, perché, piuttosto che fermarlo quel tempo, preferivano
vivere insieme tutti gli attimi che seguivano.
#27 –
Sangue
Il rosso era
il colore che più gli si addiceva, ma non perché fosse il colore della passione,
anzi, era invece il colore del sangue che sopportavano insieme in ogni
battaglia.
#28 –
Malattia
Le malattie
non gli erano mai piaciute, il solo e semplice restare a letto a riposare per
Zoro era più straziante di qualsiasi altra tortura, eppure quando era il cuoco a
portargli la cena, essere malato non gli dispiaceva poi
troppo.
#29 –
Melodia
La voce del
cuoco non gli era mai piaciuta troppo, perlomeno al di fuori del contesto
sessuale, la sua voce infatti era fin troppo acuta e stridula per le sue
orecchie, come se non riuscisse mai ad assumere un tono serio, eppure sentirlo
cantare una melodia della sua infanzia con quella stessa voce era in qualche
modo rassicurante.
#30 –
Stella
Per Zoro le
stelle non erano mai state particolarmente interessanti, infiniti punti luminosi
tutti uguali, ma per Sanji era uno spettacolo differente ogni notte, di
conseguenza lo spadaccino non disdegnava di far compagnia al biondo, avvolti in
una calda coperta ad ammirare il nero cielo stellato.
#31 –
Casa
Entrambi
avevano sempre inseguito l’ideale di casa, immaginandolo come un luogo in cui
tornare a leccarsi le ferite, un nido caldo e pronto ad accoglierli in ogni
situazione, e senza rendersene conto la nave in cui vivevano, ai loro occhi, era
diventata qualcosa di molto simile al loro concetto di
casa.
#32 –
Confusione
La confusione
era una costante per Zoro, soprattutto ogni volta che si apprestava a visitare
una nuova isola, aveva sempre un tale caos in testa che nemmeno le indicazioni
più precise erano in grado di risolverlo, fortuna però voleva che, tra le
strade, riuscisse sempre ad incrociare un certo cuoco pronto, non senza una nota
di disappunto, ad aiutarlo a districarsi per la città.
#33 –
Paura
Quando un
insetto passava anche solo ad un metro di distanza da lui, era tipico del biondo
saltare improvvisamente sul posto e nascondersi dietro l’oggetto inanimato più
resistente presente nelle vicinanze, peccato che l’ultima volta, per errore,
aveva scambiato uno Zoro profondamente addormentato per uno dei tanti barili
presenti sulla nave, mettendo così a nudo involontariamente la sua più grande
paura.
#34 –
Fulmini
Durante le
notti in cui il mare era più agitato, e i fulmini abbondavano, il cuoco
sgusciava dal suo giaciglio e si intrufolava quatto quatto in quello dello
spadaccino per poi sparire al mattino prima del risveglio della
ciurma.
#35 –
Legami
Non era mai
stato nella natura di Zoro creare legami di alcun tipo con le altre persone e, i
pochi amici che aveva erano entrati nella sua vita sfondando la porta, irruenti
e poco educati, senza nemmeno lasciargli il tempo di capire; per fortuna
Sanji non era il tipo che bussava o chiedeva permesso prima di entrare in casa
altrui.
#36 –
Market
Ogni volta che
Sanji andava a far compere doveva sorbirsi le continue lamentele dello
spadaccino su qualunque cosa rientrasse nel suo raggio visivo, come se fosse
stato costretto a calci in culo a seguirlo tra le varie bancarelle, peccato però
che il cuoco di chiedere a Zoro di aiutarlo non ci aveva mai neppure
pensato.
#37 –
Tecnologia
Per Sanji la
tecnologia non era mai stata un mistero, la vedeva e la comprendeva, ma non
aveva mai destato in lui interessi di sorta, e per questo Zoro ogni tanto
ringraziava qualche divinità a lui sconosciuta per averlo a fianco nei momenti
di bisogno.
#38 –
Regalo
Zoro non era
certamente quello che, solitamente, si definisce un tipo romantico, eppure il
giorno del loro anniversario Sanji trovò sul suo letto un biglietto con tanto di
auguri e un’inconfondibile firma: “Il regalo te lo
scordi!”.
#39 –
Sorriso
Sin dal loro
primo incontro sul volto di Zoro sembrava regnare perennemente il muso, ecco
perché Sanji si ritrovò piacevolmente sorpreso nel vedere il sorriso divertito
dello spadaccino subito dopo il loro primo bacio.
#40 –
Innocenza
Ogni volta che
un membro della ciurma si lasciava scappare una frecciatina sul rapporto
leggermente ambiguo che conducevano Sanji e Zoro, il cuoco rimaneva sempre
di stucco nel vedere l’ingenuità dello spadaccino nel non capire che la
battutina era riferita proprio a loro.
#41 –
Fine
Si ritrovavano
spesso a fantasticare su come sarebbe stato realizzare il loro sogno, ma nessuno
dei due riusciva ad immaginare una fine che non comprendesse un
distacco.
#42 –
Nuvole
Quando un
giorno Rufy si era fermamente deciso a giocare a scopri la nuvola più grande con
tutta la ciurma, tutti si stupirono non poco nel sentire Zoro e Sanji
pronunciare simultaneamente un secco “Abbiamo di meglio da
fare.”
#43 –
Cielo
La prima volta
che aveva veramente guardato il suo occhio, quell’azzurro così chiaro gli
ricordò il cielo, ma, solo dopo averlo visto più e più volte, si era reso
conto delle scure nubi che proteggevano quello specchio
dell’anima.
#44 –
Paradiso
Entrambi
sapevano che le loro anime erano talmente imbrattate di sangue da essere
diventate vermiglie, ed erano ormai certi di essere stati banditi da qualunque
paradiso ancor prima di averci potuto mettere piede, finché erano in vita però
potevano sempre concedersi quello dei dannati, rimanendo stretti l’uno
all’altro.
#45 –
Inferno
Mentre le sue
lame si tingevano di rosso per l’ennesima volta, ebbe la forte consapevolezza
che il giorno della sua morte sarebbe finito all’inferno, e l’unica consolazione
che al momento gli veniva in mente era che, senza dubbio, quel tormento di cuoco
l’avrebbe seguito fin laggiù.
#46 –
Sole
Zoro amava le
giornate serene, i caldi raggi solari lo aiutavano ad addormentarsi e non gli
dispiaceva essere cullato nel sonno dal quieto ondeggiare della barca, al punto
che le urla isteriche del cuoco arrivavano alle sue orecchie ovattate, come una
dolce ninna nanna.
#47 –
Luna
Sanji amava le
notti di luna piena, era rilassante riposarsi fumando una sigaretta e guardare
quell’enorme sfera bianca nel cielo, al punto che avere un marimo pesantemente
addormentato sulla spalla era quasi piacevole.
#48 –
Onde
C’erano notti
in cui il mare era mosso e le onde non lasciavano tregua alla nave costretta ad
ondeggiare in modo fin troppo irruento, e solitamente era in quelle notti che si
potevano sentire le voci del cuoco e dello spadaccino imprecare contro il mal
tempo.
#49 –
Capelli
Ogni volta che
Zoro, in un momento di intimità, provava anche solo a sfiorare i biondi capelli
del cuoco, subito si ritrovava catapultato dall’altra parte della stanza da un
Sanji furente.
#50 –
Supernova
Il fulcro
delle loro litigate, oltre ad un sano pizzico di gelosia, era il più delle volte
una questione di affermata superiorità sull’altro, ma quella volta Sanji non
poté fare a meno di ammettere la sua sconfitta di fronte all’evidente entrata di
Zoro tra le supernova; per fortuna lo spadaccino non infieriva più del dovuto
sulla questione.
Ho
delle piccole dediche da fare...
La prima va senza dubbio alla mia cara beta Cobwy23, che con la sua pazienza
infinita è riuscita a far pubblicare queste prime 50
sentenze!
La seconda non può che andare alla mia socia, Slits, perché è stata lei a
mettermi la pulce nell’orecchio di queste sentenze quindi grazie mille a tutte e
due!
Ringrazio in anticipo tutti i lettori, e i commenti come le
critiche saranno sempre bene accette grazie a
tutti!