Per Kenma il rumore più bello era quello delle cicale. Molti lo trovavano fastidioso, e forse a lungo andare dava fastidio anche a lui. Quel suono, però, era più bello del tedioso rumore urbano, dei commenti che facevano su di lui e, soprattutto, delle urla dei suoi genitori. Quella notte era una delle tante in cui la cosa migliore gli sembrava rifugiarsi nel parco vicino a casa sua, sdraiarsi su uno dei tanti giochi lì presenti, ascoltare le cicale e smettere di pensare. Inevitabilmente, però, i suoi pensieri andavano a lei e gli bastava immaginare un suo sorriso per sentire il peso del mondo farsi pian piano più leggero. Poi, però, pensava al fatto che molto probabilmente quel sorriso lo aveva causato un'altra persona, quella persona, ed il mondo tornava a schiacciarlo in modo crudele.

... 1O anni prima :

"Passami la palla!" le grida dei bambini al parco erano un suono cristallino quanto odioso. La gioventù... che tenera illusione. Tutti ce ne siamo beati, cullandoci in un'innocenza che ci proteggeva da ogni male. Ci siamo nascosti sotto alla sua gonna, ignorando tutta la sofferenza che avevamo attorno. Quel sogno, per Kenma, era scoppiato come la più fragile delle bolle di sapone. Aveva dovuto convivere con le urla dei suoi genitori, il rumore fatto dai piatti che si rompevano ed i lividi sulla sua pelle pura e casta.

Si era rifugiato nei videogiochi, lui. In dei mondi così irreali e fittizi possiamo essere chi più desideriamo. Possiamo essere noi stessi senza la paura del giudizio altrui e possiamo finalmente smettere di fuggire dagli scheletri nel nostro armadio. Kenma, però, veniva spesso deriso per quel suo piccolo spazio di conforto che si concedeva per non pensare a ciò che gli accadeva intorno.
"Kenma è uno sfigato, se ne sta sempre al telefono!" o "E' solamente un bambino viziato, i suoi genitori sono dei ricconi...", era questo che la gente pensava di lui. Il suo unico amico, Kuroo Tetsurou, si era trasferito dall'altra parte del Giappone, lasciando quell'indifeso ragazzino di dieci anni a lottare da solo contro tutto il male che un dio meschino aveva deciso di recargli. Di Kuroo gli era rimasta soltanto una palla da pallavolo, nonchè lo sport preferito di quest'ultimo.

Ma la vita non era un videogioco, e Kenma non era un omaccione tutto pompato e dotato di poteri magici. Era fragile, triste ed impotente. Poi, però, arrivò lei ed il mondo, d'improvviso, gli sembrò un posto migliore. Lei, che aveva accettato le sue insicurezze ed aveva deciso di farle sue per fargli sentire di meno il peso di quella realtà fin troppo crudele per un bambino della sua età.

Invece di giudicarlo, lei si era offerta di stargli accanto. Improvvisamente le persone avevano smesso di parlare e Kenma era quasi contento di essere picchiato, perché sapeva che Izumi avrebbe curato ogni sua ferita. Col passare del tempo, se ne innamoro ed il naufragar gli fu dolce nel limpido azzurro dei suoi occhi.

Dopo due anni, tuttavia, arrivò lui. Tooru (che, senza un apparente motivo, odiava essere chiamato per nome) era l'esatto opposto di Kenma. Sin dalle medie si era dimostrato un giocatore eccezionale ed anche il suo fanclub aveva già acquisito un numero parecchio notevole di membri. Nessuno capiva perché quest'ultimo si fosse avvicinato a ad una ragazza goffa come Izumi o ad un ragazzo schivo e solitario come Kenma, ma sta di fatto che divennero un trio.

Le sere d'estate erano la loro cosa preferita. Spesso passavano le serate a guardare netlix assieme, a spassarsela in giro o a mangiare cibo decisamente non molto salutare. Stavano bene, loro tre, o almeno così sembrava.

... back to the present :

Una volta entrati nel mondo degli adolescenti, i ragazzi si erano un po' persi di vista. Tooru aveva trovato un nuovo migliore amico, Iwaizumi Hajime, ed era diventato capitano e titolare della squadra della sua scuola, nonchè la famosa Aoba Johsai. Anche Kenma era l'alzatore titolare della sua squadra, la Nekoma, ed aveva finalmente incontrato Kuroo un'altra volta. Quanto a Izumi, invece, lei si era limitata a diventare la manager del team della Karasuno, legandosi particolarmente a Sugawara.

Spesso i tre parlano di pallavolo, stando in chiamata e beandosi del suono delle loro risate. Ah, se solo avessero saputo quanto il cuore di Kenma faceva male ad ogni sorriso che Izumi regalava ad Oikawa...

## ANGOLO AUTRICE !!
siamo giunti alla fine di questo disastroso capitolo, scritto esattamente in un'oretta scarsa mentre il mio gatto non mi dava tregua. i prossimi capitoli saranno un approfondimento sulle quotidianità vissute dai nostri tre protagonisti. se avete delle critiche, non esitate a farmele! also, mi raccomando, ricordate di seguirmi && have a nice day.
- mei .