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Autore: DavideWolfstar    13/04/2021    3 recensioni
[CONTIENE SPOILER DELLA QUARTA STAGIONE]
Cosa succede quando Chat Noir dice qualcosa che ne rivela l'identità? La sua Coccinella come reagirà alla scoperta? Col timore di far succedere nuovamente Chat Blanc, le responsabilità come Guardiana, Marinette si trova in una situazione molto complicata, ce la farà a superare le sue remore e finalmente rivelare il suo amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scoperta che dietro la maschera di Chat Noir si nascondesse proprio Adrien avvenne per caso. Marinette non avrebbe mai voluto saperlo così, sicuramente non in quel momento. Era passata appena una settimana da quando Kagami si era trasformata in Bugie, una settimana da quando Luka si era trasformato in verità. Marinette non era mai stata tanto sotto pressione. Praticamente non aveva più una vita sociale, la sua esistenza si divideva tra la scuola, le attività da supereroina e le responsabilità da Guardiana. Non si era mai concessa di cedere. Mai.  Tranne quella fatidica sera.

Era una sera come tante altre, lei e Chat Noir avevano appuntamento per la pattuglia, gli ultimi appuntamenti li aveva saltati, non era riuscita a destreggiarsi tra i vari impegni, ma quella sera era arrivata in anticipo. Non voleva davvero mancare un’altra volta. Avrebbero dovuto pattugliare ed invece si ritrovarono sul tetto, sul solito tetto a parlare.

Lei si era sfogata di tutta la pressione che sentiva, di quanto si sentisse sola, di quanto il suo nuovo ruolo l’avesse allontanata dai suoi amici. Poi era stata la volta del gattino di sfogarsi. Ed era stato in quello sfogo che aveva compreso chi era. Ne era assolutamente certa. Il discorso era stato il seguente.

«Anche la mia vita da civile non è il massimo in questo periodo, ho troppi impegni.  Mio padre mi tiene impegnato in stupide cose che non mi interessano. Questo periodo è terribile. In più io ho provato ad andare avanti. A superare il mio amore per te, ma non ci sono riuscito. Vedi fino a una settimana fa frequentavo quest’amica… Ma non ha funzionato. In parte per via della mia doppia vita, ma specialmente perché non la amavo. E poi c’è una persona… Cioè questa ragazza della mia classe. Lei è tosta, la mia Coccinella di tutti i giorni e forse sarebbe l’unica persona che potrei amare oltre te. Eppure, è così distante ultimamente. Prima era strana con me, balbettava, era ancora più goffa del normale. Ora invece mi sembra che sia su un altro pianeta. Lei è la mia Principessa, la coccinella di tutti i giorni e mi manca. Una volta ho pensato persino che potesse essere te, l’ho sperato. Sarebbe stato magnifico. Ma niente, so che non puoi essere tu.»

Chat aveva parlato senza fermarsi, spinto dal flusso di coscienza, era così preso che non si era accorto della reazione della sua Signora, quando infine l’aveva guardata negli occhi l’aveva vista diversa, c’era un misto di emozioni nei suoi occhi, pareva come fosse stupita, sconvolta, spaventata, eccitata e un sacco di altre cose tutte insieme.  Le aveva chiesto che succedesse e lei aveva risposto che si era ricordata di non aver svolto i compiti quella sera e il giorno dopo aveva una verifica e avrebbe dovuto andarsene.

Una volta tornata a casa, Marinette aveva iniziato un lungo discorso con Tikki. Non sapeva davvero che fare.  Il discorso era andato più o meno in questo modo.

Tikki: «Marinette, Marinette respira!»

Marinette: «Tikki è una tragedia, un disastro, sono la peggior guardiana di sempre! Non posso, non devo sapere l’identità di Chat Noir»

Tikki: «Sarebbe dovuto accadere prima o poi, sei la Guardiana, più di chiunque altro dovresti conoscere l’identità di Chat. E poi lo hai sentito? Voleva davvero che tu fossi Ladybug»

Marinette: «E ora come devo agire? Devo fare finta di niente? Devo dirgli che so chi è? E come glielo spiego? Devo rivelarmi? Oddio, Tikki ho respinto Adrien, ho respinto Adrien un sacco di volte. Potevi dirmelo!»

Tikki: «Calma Marinette, tu non sapevi chi fosse e sai che non potevo dirtelo. Ora ragiona con calma, ami di meno Adrien sapendo che è Chat Noir? Ti fidi di meno di Chat ora che sai che è Adrien?»

Marinette: «Io lo amo Tikki, lo amo con tutto il mio cuore e lo amo ancora di più. È il mio partner, il mio amico, ovvio che mi fido di lui. Come posso non fidarmi, però Chat Blanc. Non posso rivelarmi»

Tikki: «Chat Blanc non succederà più, hai salvato quel futuro, stai tranquilla Marinette»

Marinette: «Io, io non posso pensarci ora, devo dormire, ho tante cose a cui pensare. Devo pensarci con calma»

 

I giorni seguenti alla scoperta non ci furono nuove akuma e Ladybug evitò tutte le pattuglie, in classe Marinette evitò Adrien in tutti i modi possibili. Finalmente arrivò il sabato dunque niente scuola.

Tikki: «Marinette, dovresti smettere di evitarlo, dovresti parlargi»

Marinette: «Lo farò, lo farò Tikki, ma non ora»

Tikki: «Perché non ora? Hai rimandato tante volte di dire ad Adrien cosa provi, non rimanderai anche questa cosa all’infinito? Io ti voglio bene, voglio tu sia felice. Devi parlargli.»

Marinette: «Va bene, lo farò la prossima volta che lo vedo, ora però lasciami studiare il libro dei Guardiani, ci sono un sacco di segreti che devono essere rivelati»

Non dovette attendere molto, neppure mezz’ora dopo quel dialogo, Papillon sguinzagliò una nuova akuma, un bambino di dieci anni a cui la madre aveva tolto il suo gioco preferito, pokémon spada e scudo, per punizione. Quando scattò l’allarme akuma, Marinette si trasformò in un baleno, arrivò sul posto che Chat Noir l’aspettava già là. Ovviamente. Come ben sapeva da quelle parti vi era lo studio fotografico dove spesso Adrien posava come modello.

«Ehi, Insettina, sembra che qualcuno qua si sia trasformato in un pokémon, e sembra anche che una certa Signora abbia deciso di lasciare solo il suo gattino per tante sere di seguito» Era stato il benvenuto del suo partner. «Non ora Chaton,abbiamo un’akuma di cui occuparci, appena finito tutto questo prometto che parleremo e mi farò perdonare. Te lo giuro.» Il combattimento durò pochissimo, l’akuma era nel joycon sinistro della nintendo switch del bambino. Non appena il combattimento finì, Ladybug indicò a Chat di aspettarla al solito posto.  Arrivò per prima, ma Chat la raggiunse presto. «Sto per ritrasformarmi Ladybug, non è meglio rimandare a più tardi la nostra conversazione» Marinette sorrise. «Non serve che tu te ne vada, penso che sia giunta l’ora» Lo guardò maliziosamente. «Giunta l’ora? L’ora per cosa? Quale oscuro segreto celi ancora, mia guardiana?» Marinette non gli diede una risposta, bensì senza che lui se lo aspettasse disse: «Tikki, ritrasformami!» Chat Noir rimase interdetto, d’istinto a quelle parole chiuse gli occhi. «Chaton, pensavo che non vedessi l’ora di scoprire chi fossi sotto la maschera, ed ora che ho deciso di rivelarti chi sono, tu chiudi gli occhi?» Lui non aprì gli occhi. «M’lady non desidero altro, ma non devi mostrarmi chi sei solo per scusarti di non esserti presentata» Lei alzò gli occhi al cielo. «Andiamo, quanta stima hai di me? Pensi che veramente non ci abbia riflettuto molto? Secondo te perché ho perso le ultime pattuglie. Sono stata molto combattuta.  Volevo dirti davvero chi sono, anche perché ho capito chi sei l’ultima volta che ci siamo parlati e ormai sono certa che tu sei Adrien. E mi sembra giusto che tu sappia chi sono io. Apri gli occhi» Adrien rimase interdetto a quelle parole. L’ultima volta che si erano visti lui si era rivelato ma come? Non trovò neppure il tempo per pensare che la trasformazione cadde, Plagg era troppo stanco. E dal momento che era in veste di civile, decise di aprire gli occhi. E quel che vide fu inaspettato. «Marinette? Dov’è Ladybug?» Marinette e Tikki alzarono gli occhi al cielo. «Sei davvero così ignaro Agreste?» Adrien rispose con voce molto dubitativa. «Mia signora? No, non è possibile. Tu sei Multimouse, Non puoi essere Ladybug… a meno che… Oh mio Dio! La mia Principessa è la mia Signora» Marinette arrossì «Tadà, sono io, deluso?»  Prima ancora che Adrien potesse parlare, Plagg che era stato in silenzio a mangiarsi il suo camembert prese la parola. «Fantastico, ora tu sai che treccine è Ladybug e Ladybug è treccine, ma io non merito forse una dose extra di camembert?» Adrien scacciò Plagg con la mano. «Piantala Plagg e non chiamarla Treccine. Scusalo, è acido quando è affamato. Come potrei essere deluso dl momento che le due donne che amo di più nella vita sono la stessa persona? È fantastico! Avevo così sperato che fossi tu.»  Marinette arrossì nuovamente. «Tu mi ami? Tu ami me? La goffa, stramba, insignificante Marinette?»  Il viso di Adrien si fece leggermente adirato, ma affettuoso al tempo stesso. «La coraggiosa, leale, intelligente, bellissima e dolce Marinette. L’eroina della nostra classe ed anche l’eroina di Parigi. Se qualcuno dovesse essere deluso qui, dovresti esserlo tu» Fu la volta di Marinette di arrabbiarsi. «Ritira quello che hai detto! Tu sei magnifico Adrien, sei un ragazzo coraggioso, gentile, dolce, bellissimo, molto simpatico, anche se dovresti smetterla coi giochi di parole, anzi che fino ad ora non ne hai detti» Adrien arrossì vistosamente e questo fece arrossire nuovamente Marinette. «Comunque, è fantastico che sia tu, che sia stata tu tutto questo tempo. Senti, ora che sappiamo l’identità l’uno dell’altra, l’altro ragazzo, sai quello che ami e che non sono io, immagino sia Luka.» L’atmosfera si fece d’un tratto super imbarazzante, Marinette tentò di parlare, ma boccheggiava. Finora era riuscita a parlare senza balbettare, ma pareva proprio che tutta la forza per fare un discorso coerente fosse finita. «Luka? Io… lui ecco lui è un amico. Un caro amico. Ecco vedi… a proposito del ragazzo io… Lui è beh..., non so come dirlo vedi, ecco, quel ragazzo sei tu. Io ti ho rifiutato per te… Ma io non sapevo chi ci fosse dietro la maschera e quando sei Chat Noir sei sempre così flirty… e comunque ecco se non ci fossi stato tu… cioè tu Adrien… Io credo che mi sarei… anzi credo che in parte mi sono…, insomma credo che sarei stata innamorata anche di Chat Noir…, E forse ho sempre amato Chat, forse perché ho sempre saputo che eri tu nel profondo del cuore. E ti chiedo scusa, sono stupida, stupida! Ti ho rifiutato tante e tante volte e non sapevo che eri tu, sì insomma sei tu quello che» Non fece neppure in tempo di finire la frase che Adrien la baciò.

Angolino dell’autore

Buonsalve a tutti, è la mia prima storia in questo fandom spero di non prendere pomodori in faccia! Comunque ogni critica (positiva o negativa, ma non distruttiva) è ben accetta!

   
 
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